Libri > Cinquanta sfumature di...
Segui la storia  |       
Autore: iced_swan    18/03/2021    7 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Inizio con lo scusarmi per il ritardo! Non lo faccio apposta ma questi capitoli, si stanno rivelando più ostici del previsto! Spero apprezzerete… Buona lettura!!

 

CAPITOLO 30

POV CHRISTIAN

 

Prendo in braccio il corpicino addormentato di Marco e scendo dalla macchina.

Sposto il peso del bambino su una spalla e mi giro per incamminarmi “ Aspetta Christian… ” la voce di Anastasia, mi spinge a fermarmi “ …ti aiuto ” parla a bassa voce, sporgendo le braccia per prendere lei il piccolino.

Nego con un sorriso “ Non preoccuparti amore… faccio io! ”.

Mi sorride stanca, facendosi più vicina e poggiando la sua fronte sulla spalla libera… resta immobile per qualche secondo, e poi mi sussurra dolcemente “ Grazie… per tutto ”.

Difronte alle sue parole inattese, rimango di primo acchito, senza fiato. Perché mi sta ringraziando? Non ho fatto nulla per meritarmi la sua gratitudine!

‘ Anzi… ho come il vago presentimento, che tutto questo, sia accaduto a causa mia! ’ rimugino tra me e me, sentendomi colpevole ‘ Ho il fondato timore, di aver attirato su di loro, le sgradite attenzioni di quella pazza! ’.

Scuoto la testa.

‘ È inutile starci a pensare adesso… ’ sospiro profondamente ‘ …devo portarli al sicuro! ’ penso guardandomi intorno, nel parcheggio sotterraneo dell’Escala.

Incrocio per un secondo, lo sguardo di Jason che ci aspetta più in là, leggermente distaccato da noi. Si guarda attorno vigile… li faccio un cenno del capo, a cui prontamente risponde, per poi riprendere ad ispezionare l’area circostante.

Non è stato facile neanche per lui!

Quando all’una del mattino, mi è squillato l’IPhone, mi è balzato il cuore in gola. Sentire quelle parole da parte di Anastasia, mi ha scavato un cratere nella cassa toracica. Il cuore, mi si è stretto in una morsa incontrollabile.

Avvertire la sua paura, la finta calma, con cui mi ha parlato al telefono… mi ha perforato i timpani, facendomi risuonare le sue parole nelle orecchie! La sensazione che ho avvertito, appena ho compreso quello che era accaduto, mi ha letteralmente fatto fermato il cuore!  

Ricordo di aver chiuso la telefonata e di essere saltato fuori dal letto… ho recuperato al volo un pantalone ed una maglia, per poi volare fuori dalla camera da letto.

‘ Per fortuna che ero appena andato a dormire! ’.

Giunto in salotto, già pronto ad uscire, mi è comparso di fianco Jason.

‘ Non so come abbia fatto, ma gli sono davvero grato! ’ penso guardandolo ancora per un istante, prima di riportare la mia attenzione alla mia donna.

Sposto delicatamente il peso del corpo di Marco su un solo braccio, per avere maggiore libertà di movimento. Con la mano libera, la faccio spostare per averla difronte a me “ Non ho fatto nulla di speciale credimi… ” mormoro accarezzandole una guancia.

Fa per dissentire, ma l’anticipo dicendo “ …sono semplicemente venuto da voi, amore ”.

“ Non è vero Chris… ” la interrompo poggiandole un dito sulle labbra “ Shhhh… ” le sorrido dolcemente, accarezzarle una guancia “ …basta parlare adesso. Lasciami fare tutto quello che posso per voi due, ok? ” domando, facendole segno verso gli ascensori.

Gira brevemente gli occhi, guardando nella direzione indicatale… quando torna a guardarmi, mi perdo nel suo meraviglioso sguardo azzurro cielo. Incateniamo i nostri sguardi… il mondo si ferma… tutto sembra perfetto adesso!

‘ Ma cosa mi ha fatto questa donna? ’.

Un attimo dopo, sbatto le palpebre e tutto torna alla normalità.

“ Me lo permetti amore mio? ”.

Con un sorriso, dovuto alle mie parole, annuisce “ Va bene Christian ”.

Scosto le dite dal suo viso ed abbasso il braccio, per prenderle la mano “ Andiamo Anastasia ” e così dicendole, mi incammino verso gli ascensori, con Marco tra le braccia e la mia coraggiosa fidanzata al fianco.

 

 

Appena metto piede fuori dal cubicolo, noto immediatamente la figura di Gail.

‘ È ancora sveglia? ’ penso considerando che saranno le tre del mattino.

È ferma vicino le scale e non appena ci vede, ha un sussulto… si avvicina lentamente, tenendo le mani incrociate sul petto “ Mr. Grey… Signora ” guarda con apprensione il bambino tra le mie braccia “ Cosa posso… ” inizia a dire con tono basso e preoccupato.

Anastasia, che al mio fianco la guarda con un dolce sorriso sul volto, si fa avanti per arrivare vicino alla mia governante.

“ Mrs. Jones… grazie ” sussurra semplicemente, facendo commuovere la povera Gail, che in difficoltà, mi guarda non sapendo cosa dire. Stringendo maggiormente la presa sul corpicino di Marco, mi porto al fianco della mia fidanzata.

Con in volto un sorriso grato, mi accodo ad Anastasia “ Gail… grazie per tutto quanto! ” alle mie parole, si porta una mano alle labbra e le si riempiono gli occhi di lacrime “ Signore… ” balbetta emozionata.

Come un lampo le compare difianco Jason, che vedendola scossa, si preoccupa “ Gail? Che succede? Stai male? ” domanda frenetico, poggiandole un palmo sul ventre coperto dalle maglie.

Lei, dal canto suo, si asciuga una lacrima sfuggitale dagli occhi “ Va tutto bene Jason… ” mormora per tranquillizzare il marito “ …tranquillo ” con un sorriso, porta una sua mano su quella di Jason, ancora sul suo ventre, e l’accarezza dolcemente con la sua.

Restano a guardarsi in silenzio, completamente estraniati dall’ambiente circostante.

‘ Cosa succede? Come mai Jason è così preoccupato? ’ mi domando, guardando con curiosità crescente la scena svoltasi davanti a me.

Al mio fianco, Anastasia, ha un lieve sussulto.

Quando mi giro a guardarla, la vedo ammirare Gail e Jason con le lacrime agli occhi. Si porta una mano alle labbra e li osserva con un sorriso emozionato.

‘ Ha captato quello che a me sfugge! ’ rimugino tra me e me, riportando fugacemente l’attenzione sui due. E guardandoli nuovamente, questa volta con maggiore attenzione, noto il modo con il quale Jason, accarezza il ventre della moglie…

E come un fulmine al ciel sereno, arrivo anche io, a capire il motivo del loro comportamento!

‘ Aspettano un bambino! ’ con rinnovato stupore, ritorno a guardare la mia bellissima Anastasia. E vedendo con quanta gioia li osserva, non posso che augurarmi di vivere anche io, questa magnifica esperienza.

Forse sentendosi osservata, si volta verso di me.

E nell’esatto momento in cui mi specchio nelle sue iridi azzurre, dimentico per un secondo dove mi trovo e cosa è successo stasera. Mi immergo completamente nel suo sguardo cristallino e resto senza fiato, ammirandone la bellezza limpida.

‘ Quanto amo questa donna! ’ sospiro, immensamente grato all’universo, per avermela fatta incontrare.

Ma, il nostro piccolo momento di tranquillità si spezza all’improvviso.

Ed a riportarci a quello che ci circonda, ci pensa il piccolino, che con la sua vocina ancora spaventata, mormora il mio nome nel sonno.

Lo sguardo di Anastasia, che sino a questo momento è stato pervaso dalla gioia, si concentra sul figlio, perdendo quell’aria emozionata. La vedo diventare nuovamente angosciata e spaventata…  e nel vedere la sua angoscia, mi sale da dentro una rabbia incontrollabile.

‘ Non doveva succedere… ’ penso, guardandola distrutto dai sensi di colpa ‘ …se davvero, come sospetto, è stata Elena ad ordire tutto questo… gliela farò pagare molto cara! ’ mi riprometto fermamente, tenendo lo sguardo fisso su di lei.

Mi riscuoto dai miei pensieri di vendetta, cercando di calmarmi quel tanto che basta per tranquillizzare lei “ Ehi… ” le sussurro dolcemente, per richiamare la sua attenzione e quando, alza gli occhi carichi d’angoscia su di me, continuo “ …vogliamo andare di sopra? ”.

Restiamo immobili a guardarci per qualche secondo.

Non ho idea di cosa veda nel mio sguardo… forse, la tenzione accumulata da quella maledetta telefonata… oppure, la rabbia rivolta verso me stesso, per averli esposti al pericolo… ma dopo un altro un istante, annuisce accennando un debole sorriso “ Andiamo Christian ”.

Superiamo in silenzio Jason e Gail ( che nel frattempo si stanno abbracciando ), iniziando a salire le scale che conducono alla zona notte.

Mentre saliamo, butto ‘ casualmente ’ un’altra occhiata ai miei fidati collaboratori e li scorgo in procinto di baciarsi teneramente. Distolgo alla svelta lo sguardo, tornando a guardare la scalinata, con una nuova consapevolezza.

‘ La vera felicità esiste… ed io, farò tutto ciò che posso, per non perdere quello che ho conquistato! ’

 

 

Scendo rapidamente le scale, per raggiungere l’ufficio di Jason.

Ho lasciato Anastasia e Marco in camera da letto. Il piccolino, continua a dormire distrutto… la sua mamma, invece, è seduta su una poltrona a struggersi per il pericolo corso.

Mi si strazia il cuore a vederla così!

‘ Farei di tutto per prendere su di me le sue preoccupazioni ’ penso nell’esatto momento, in cui metto piede nella stanza dedita al monitoraggio della casa ‘ Farò tutto ciò che è in mio potere per difenderli! ’.

Jason appena mi vede, scatta dalla poltrona  “ Mr. Grey, tutto bene? ”.

Gli sorrido riconoscente, avvicinandomi “ Si, tutto bene Taylor… ” dico fermandomi proprio difronte a lui, avendo il tavolo a dividerci “ …ed innanzitutto, ti ringrazio per tutto quello che hai fatto stasera ”.

“ Non deve ringraziarmi per aver fatto semplicemente il mio lavoro! ” asserisce convinto, facendomi scuotere la testa “ Taylor… sai bene che non fai ‘ semplicemente il tuo lavoro ’. Ogni volta, sei sempre lì pronto a supportarmi… delle volte, come stasera, anticipi le mie richieste, facendomi rimanere stupefatto ”.

“ Mi creda Mr. Grey, faccio veramente solo il mio dovere. E per quanto riguarda stasera… ero ancora qui, quando l’ho sentita accorrere! ”.

Sorrido facendogli segno di tacere un attimo “ Io so bene che quello che fai va ben oltre i tuoi compiti! Quindi, permettimi di ringraziarti… ”.

Resta immobile a guardarmi, in un silenzio carico di stupore.

Quando fa per dire qualcosa, lo anticipo continuando “ Per la tua fedeltà… per la tua prontezza ed il tuo muto consiglio… ” mi interrompo improvvisamente emozionato. Abbasso per un secondo lo sguardo… ‘ C’è la puoi fare Grey! ’ mi schiarisco la voce, rialzando gli occhi su quelli stupiti di Jason “ …apprezzo veramente tanto l’aiuto che tu, e Gail mi date. Non lo dico quasi mai, ma grazie davvero Jason! ”.

Al termine del mio discorso, anche lui, ha gli occhi lucidi.

Sorrido affettuosamente… e ripensando all’improvviso alla scena vista prima, decido di alleggerire l’atmosfera, aggiungendo maliziosamente “ Ed a quanto pare, devo farti anche le congratulazioni… non è vero? ”.

Alle mie parole inaspettate, inizia a muoversi freneticamente sul posto ed il viso, sempre controllato del mio fidato Jason, diventa rosso! Lo guardo ghignando, divertito dal suo imbarazzo… dopo qualche secondo, si apre in un sorriso soddisfatto, mormorando “ Sì Signore… le sue congratulazioni sono ben accette… grazie! ”.

Mi sporgo in avanti con la mano protesa verso di lui, e con il cuore gonfio d’emozione per loro, dico semplicemente “ Auguri Jason! ”.

Lui, si protende di rimando e mi stringe con fervore la presa “ Grazie… ” sorride con tanta di quella gioia, da farmi quasi invidia, ed aggiunge emozionato “ …Christian! ”.

Stringo maggiormente la stretta e dopo un altro paio di secondi, ci separiamo, tornando io dritto e lui, accomodandosi nuovamente sulla poltrona.

‘ Bene… adesso occupiamoci di ben altre questioni ’ penso gustandomi ancora un secondo il cameratismo creatosi tra noi.

Schiarendomi la gola, decido di riportare la dovuta attenzione a quanto successo “ Taylor… ” al mio cambio di tono, anche lui riaquista la serietà e si fa attento “ Mi dica Signore ”.

Guardandolo, non posso che essere soddisfatto dalla sua professionalità.

“ Voglio che contatti il Detective Clark e ti fai dire tutto quello che sanno… ” inizia già a prendere il cellulare “ …ogni dettaglio, anche quello più irrilevante… tutto Taylor… tutto! ”.

Annuisce digitando già il numero… faccio per uscire e raggiungere nuovamente Anastasia, quando mi fermo e mi giro verso di lui “ Ah, Taylor… ” m’interrompo per avere la sua completa attenzione. Alza lo sguardo per incontrare il mio serio “ Signore? ”.

“ Voglio sapere quando ci sarà l’interrogatorio ”.

Mi guarda in silenzio, ed altrettanto seriamente mi risponde “ Sarà fatto Mr. Grey! ”.

Annuendo mi volto nuovamente ed esco dall’ufficio, imboccando le scale. Ripensando alla conversazione avuta con Jason, giungo difronte alla mia camera da letto.

Apro lentamente la porta accostata ed entro, chiudendo fuori dalla stanza, il mondo intero… il mio unico pensiero ora è la serenità di Anastasia! Guardo in direzione della poltrona, sulla quale avevo lasciato la mia donna… ma la trovo vuota.

Giro lo sguardo verso il letto e la vedo immediatamente… è seduta sul bordo del letto matrimoniale, di fianco al piccolino che dorme e gli accarezza gentilmente la fronte.

Respirando profondamente, mi avvicino a loro, facendo il più piano possibile. Anastasia, è talmente concentrata che non mi sente giungere al suo fianco… e così, resto immobile a guardarla. E solo vedere con quanta apprensione osserva il bambino, mi si stringe il cuore.

Deglutendo silenziosamente, mi inginocchio per poter essere alla sua altezza.

Quando mi trovo accovacciato al suo fianco, prendo un respiro profondo e poso con dolcezza una mano sul suo ginocchio. Al mio contatto sussulta, alzando di scatto la faccia verso di me… ed appena mi mette a fuoco, le si riempiono gli occhi di lacrime.

Con altrettanta tenerezza, alzo l’altra mano e gliela poggio su di una guancia, catturando una lacrima con il polpastrello.

“ Christian… ” geme con dolore, inclinando il viso contro il mio palmo “ …ho avuto tanta paura! ” mormora sottovoce, facendomi stringere la gola. Teneramente muovo le dita sulla sua pelle di pesca, accarezzandole la gota “ Amore mio… ” parlo imitando il suo tono “ …anche io ho avuto tanta paura! ” ammetto togliendo la mano dalla sua gamba, per prenderle con delicatezza quella con cui accarezzava suo figlio.

Altre lacrime mi bagnano le dita, solcandole le guance arrossate.

“ Il mio solo pensiero coerente, era che dovevo portare quell’uomo lontano da Marco… ” singhiozza disperata, lanciando un’occhiata veloce al corpicino avvolto nelle coperte “ …appena mi sono resa conto di quello che stava accadendo… ” s’interrompe per prendere fiato, lasciandosi sfuggire un lamento che mi strazia l’anima “ …mi è scattato qualcosa dentro. Dovevo salvare il mio bambino ”.

Annuisco, ascoltando le sue parole… non oso immaginare quello che ha provato in quei momenti!

Maledetta serpe!

Intreccio le nostre dita e la faccio ruotare, in modo da poterla guardare bene “ Quando mi hai chiamato, raccontandomi quello che era appena avvenuto… ” mi muore la voce in gola, al solo pensiero del grande pericolo che hanno corso. Incapace di continuare a parlare, la guardo terrorizzato, specchiandomi nelle sue iridi lucide.

Con il labbro inferiore tremante, porta una mano sulla mia, ancora a contatto con la sua guancia, e ci si aggrappa, inclinandosi maggiormente verso il mio palmo. Chiude gli occhi e respira a pieni polmoni… poi dopo qualche istante di impasse, mi prende la mano e se la porta alle labbra.

Sentendo il dolce contatto con le sue labbra turgide a causa del pianto, mi si sbloccano le parole che mi erano morte in gola, facendomi continuare, il discorso disperato interrotto prima.

“ …in quell’istante, mi è crollato il mondo addosso Anastasia! Se solo ripenso a quello che poteva succedere… ” colto dal panico, affondo il volto nel suo grembo, aggrappandomi alla sua vita con le braccia “ …Dio… non voglio neanche pensarci! Quando vi ho visti lì… seduti, circondati da poliziotti… oh Dio… Anastasia! ” mormoro, gemendo contro di lei, affondando ancora di più con il viso “ Siete tutta la mia vita ormai… se vi capitasse qualcosa, ne morirei!”.  

Si china su di me, abbracciandomi con le braccia… il suo corpo, scosso dagli spasmi, mi trasmette tutte le parole non dette.

La paura…

La disperazione…

La rabbia...

In uno scatto, alzo la faccia e la abbraccio, stringendomela contro il petto in modo disperato. Mi restituisce la stretta con altrettanto sentimento, infilando il volto nell’incavo del mio collo. La imito, posandole la bocca sul collo, iniziando a lasciarle una scia di baci sulla pelle.

“ Ti amo così tanto Anastasia! ” sussurro contro il suo orecchio.

“ Anche io ti amo Christian! ”.

 

 

Sdraiato, con un braccio piegarlo a sorreggermi il capo, guardo le persone più importanti della mia vita, dormire di fianco a me!

Sorrido intenerito, scostando una ciocca di capelli dal naso di Anastasia… lo arriccia per il fastidio e sussurra il mio nome, con un dolce sorriso sulle labbra. Sospiro beato, dalla visione che mi si para davanti.

Dopo qualche bacio ed abbraccio, sono riuscito a farla rilassare abbastanza da convincerla a mettersi a letto. Ed appena si è stesa di fianco al bambino, si è addormentata subito.

‘ Sono bellissimi insieme! ’ penso abbracciandogli con lo sguardo… Marco nel sonno, si è girato verso il corpo della madre, cercando istintivamente il suo calore e la sua protezione ‘ Sono così orgoglioso di lei! ’.

Con gli occhi stanchi, ma che si rifiutano di chiudersi, li guardo dormire tranquilli. Mi tormenta il pensiero di quello che poteva succedere e mi detesto, perché temo di sapere chi sia il mandante!

Quella serpe!

Sospiro stancamente… voglio che siano al sicuro e protetti!

‘ Amo averli qua con me! ’ rimugino tra me e me, pensando a quanta gioia portano nella mia vita e nelle mie giornate ‘ Forse… ’ ma il telefono, mi distrae per un secondo dai miei pensieri.

Volto lo sguardo verso il mio comodino e mi allungo leggermente verso di esso, facendo attenzione a non disturbare il loro sonno. Lo prendo in mano e sullo schermo mi compare la notifica di un messaggio di Jason:

< Signore, il Detective Clark dice che domani, nel tardo pomeriggio si svolgerà l’interrogatorio della persona arrestata a casa della Signora >

Sorridendo per l’efficienza del mio collaborare, ripongo nuovamente l’IPhone sul comodino. Mi sdraio sul fianco e riporto il mio sguardo su di loro. Respiro un po’ più calmo, preparandomi a scivolare tra le braccia di Morfeo.

Accosto il corpo al loro e poso con delicatezza il braccio sulla vita di Anastasia, circondando in un colpo solo entrambi.

E chiudendo le palpebre, mi affiora alla mente un pensiero che mi fa sospirare di felicità… 

‘ Non sarebbe male, vivere insieme! ’.

 

 

POV ANASTASIA

 

La luce del sole mi colpisce dritto negli occhi e mi disturba il sonno.

“ Mhmmm ” ancora con le palpebre abbassate, gemo stiracchiando un braccio. Cerco di scivolare nuovamente nell’oblio, ma sento delle voci in lontananza che richiamano la mia attenzione.

Ormai ‘ sveglia ’, prendo atto di avere al mio fianco, il dolce tepore dato dal corpicino di Marco. Con un sospiro felice, allungo la mano e lo accarezzo.

Apro lentamente gli occhi ed alla vista, del mobilio della camera di Christian, aggrotto le sopracciglia “ Perché siamo qui? ” mi domando sottovoce. Tento di rammentare cosa ci ha portati qua, ma è tutto annebbiato… non riesco a ricordare!

‘ Cosa è successo? ’ penso riabbassando le palpebre. Mi sforzo di ritornare alla serata passata, ma più tento di rammentare, più tutto diventa confuso.

Ok Steele… ragiona…

‘ Sono certa che eravamo a casa mia… ’ mi passo una mano sulla fronte e mi pizzico la punta del naso ‘ …ho avuto quella spiacevole telefonata con Jack… abbiamo mangiato e poi sono andata a dormire con il mio pulcino ’.

Un movimento difianco a me, mi fa aprire gli occhi.

Sorrido divertita, vedendo il mio piccolino girarsi di pancia sotto. È sempre stato una piccola anguilla nel letto… neanche quando dorme, riesce a stare fermo!

Gli accarezzo una guanciotta morbida, godendomi questo attimo di felicità… ma mentre compio, il gesto più naturale per una madre, mi ritrovo a boccheggiare inorridita. Nella mente, mi scorrono all’improvviso, le immagini di quanto accaduto.

Mio Dio…

Mi porto le mani alle labbra, divenute improvvisamente fredde ed abbasso le palpebre, stringendole forte. Qualcuno si è introdotto in casa mia! Poteva far del male a Marco!

‘ Come ho potuto dimenticarmene? ’ mi chiedo.

Di scatto riapro gli occhi serrati e mi affretto a stringermi il mio bambino contro il seno. Lo bacio delicatamente sul capo e respiro a pieni polmoni, il suo buonissimo profumo.

Ecco perché siamo da Christian! Appena l’ho chiamato, è corso da noi portandoci via.

‘ Non so come avrei reagito se non fosse venuto! ’ ma neanche il tempo di completare il pensiero, che dalla porta accostata entra proprio lui.

Col cuore che batte all’impazzata, lo seguo con lo sguardo camminare in punta di piedi, per non disturbarci… viene verso il letto, tenendo tra le mani il suo telefono. Appena nota che ho gli occhi aperti, mi sorride venendo a sedersi dal mio lato del letto.

“ Buongiorno Anastasia ”.

Scosto delicatamente il corpicino di Marco, mettendolo steso sul materasso e mi allungo verso di lui “ Buongiorno Christian ” mormoro baciandolo a fior di labbra.

Mi sorride, accarezzandomi una guancia “ Come ti senti? ”.

Sospiro pesantemente, poggiandomi contro il suo palmo “ Potrebbe andare meglio… ” alzo una mano per poggiarla sulla sua “ …ma sono anche grata, che tutto sia andato bene ”.

Annuisce guardandomi con orgoglio “ Sei stata fantastica amore mio! ” si allunga e mi bacia con tanta di quella dolcezza, da farmi commuovere  “ Sono così fiero di te… hai salvato te stessa e Marco! ”.

Alle sue parole, lo abbraccio forte, godendomi la pace e la tranquillità che mi assale quando sono tra le sue braccia. Gioendo, gli poggio il mento sulla spalla, sentendo con quanto trasporto mi stringe a sé.

“ Ti amo Christian ”.

 

 

“ Buuooonooo ” l’esclamazione entusiasta del mio bambino, ci fa sorridere tutti.

Sono in cucina, a fare colazione ( una tarda colazione, essendo le 10.30 di mattina ) con Christian e c’è anche Gail insieme al marito. Quando mi sono svegliata, ci ho messo qualche minuto a ricordare quello che era avvenuto! E solo avvolta nella stretta di Christian, mi sono calmata…

‘ Le braccia di Christian per me sono un porto sicuro… dove so, di poter essere me stessa! ’

Alla fine, la voce che mi ha impedito di riaddormentarmi, era proprio la sua!

A quanto mi ha raccontato, stava parlando con la polizia… hanno fissato l’interrogatorio del malintenzionato che si è introdotto da me, e ho dovuto faticare non poco per ‘ convincerlo ’ a farmi presenziare!

Pretendeva che IO, dovessi rimanere a casa con il piccolino… mentre lui, no!

‘ Ohh… ma gli ho reso bene l’idea di quello che sarebbe accaduto! ’ soghigno, ripensando alla sua reazione di fronte alle mie parole dure e contrattaccabili.

 

INIZIO FLASHBACK

Lo osservo, sperando di non aver sentito bene… non può avermi appena ‘ detto ’, di restare a casa mentre lui, va all’interrogatorio dell’essere che si è introdotto in ‘ casa mia ’.

“ Christian… ” mi siedo sul materasso per essere più comoda, e tenendo la voce bassa per non svegliare Marco, continuo “ …non credo di aver sentito bene… hai per caso detto < tu resti a casa con il bambino > ? ” assottiglio lo sguardo, per rendere più chiaro il mio dissenso.

Lui mi restituisce uno sguardo determinato, e risponde pacatamente “ Hai sentito benissimo Anastasia… ” alle sue parole, mi attanaglia una voglia matta di urlare dalla frustrazione… ma la situazione, non migliora quando completa la frase…

“ …è meglio se non sei presente… non si può sapere co… ” ma non lo faccio finire, che gli riservo un’occhiataccia. Si blocca deglutendo rumorosamente.

Respiro profondamente e gli faccio segno di scostarsi da me, per farmi alzare. Una volta in piedi, lo prendo per mano e lo trascino fuori dalla stanza.

Quando sono certa che Marco, non possa sentirci, lo fronteggio. Ma ritrovarmi davanti agli occhi, la sua espressione preoccupata ed ansiosa, mi calma quel tanto che basta, da modulare il tono della voce.

“ Christian Grey… io, non sono una di quelle donnette che si vanno a nascondere dai pericoli! Tu mio caro… ” fa per parlare, ma non glielo permetto… ammorbidisco la voce, accarezzandogli una guancia “ …ti sei innamorato di un marines, e noi soldati, non ci tiriamo indietro quando c’è da proteggere qualcuno che amiamo! ”.

Gli sorrido, vedendo nelle sue iridi grigie, tutta la frustrazione che sta provando ‘ Mi vuole solo proteggere! ’ sospiro interiormente, mentre continuo a tenere gli occhi nei suoi.

Dopo pochi istanti, lo vedo cogliere appieno le mie parole. E sorridendomi rassegnato, mi dice semplicemente questo:

“ Mi sa proprio che me la sono cercata io… vero? ”.

E in uno sprint di felicità, lo abbraccio di slancio. Ricambia con forza la stretta… ancoro le braccia al suo collo ed avvicinandomi all’orecchio, gli sussurro “ Non ti farò mai pentire della tua scelta! ”.

FINE FLASHBACK

 

“ Grazie piccolino… sono contenta che ti piacciono! ” la voce di Mrs. Jones mi riporta al presente.

Torno a prestare attenzione all’ambiente che mi circonda e noto con un sorriso, che Taylor e la moglie sono in disparte, nell’angolo della cucina intenti a parlare.

Ho già fatto i miei migliori auguri alla coppia e lei, mi ha ringraziata emozionata, chiedendomi curiosa come l’ho intuito. Al che io, sempre sorridendo, le ho semplicemente risposto < Intuito femminile >.

Ancora sorridente, giro lo sguardo verso Marco, che nel frattempo, si è spazzolato tutto il primo muffin, preparati dalla governante di Christian, e si sta allungando per prendere un altro.

Acchiappo la sua manina, prima che riesca nel suo intento, guadagnandomi uno sguardo supplichevole da parte del mio bambino “ Tesoro, ne basta uno! È tardi… e dopo dobbiamo mangiare ” gli lascio andare la manina, già sapendo che avrebbe tentato di convincermi.

“ Mamma ” piagnucola infatti, cercando di intenerirmi… scuoto la testa, facendolo sbuffare contrariato. Allora, tenta di corrompere Christian, che seduto difianco a lui, assisteva a tutta la scena divertito “ Clissiannnnn ”.

Ed in quell’istante, incontro lo sguardo di Christian e mi scambio con lui, un sorriso complice.

Dopo avermi fatto l’occhiolino, si rivolge a mio figlio “ Marco… la mamma ha ragione, non posso aiutarti! ” gli scompiglia i capelli divertito, provocando un altro sbuffo da parte del piccolo.

Sorrido interita, guardandoli interagire tra loro e cercando di non farmi scoprire, prendo di nascosto il cellulare, ed immortalo questo momento. Incantata, ammiro la dolcezza che traspare dall’immagine.

Ho appena scattato la foto, quando il suono del mio telefono mi distrae.

Lampeggia sullo schermo, il nome di mia ‘ sorella ’… ancora lei? Ma cosa vuole adesso?

Con stizza, poggio nuovamente il cellulare ( a schermo in giù ) sul top dell’isola della cucina e ritorno a bearmi della vista di mio figlio, in compagnia dell’uomo che amo.

Sospiro stanca… e non volendo, il mio pensiero torna lì!

Perché ora? Dopo tutto questo tempo?

Essendo assorta nei miei pensieri, non mi accorgo che Christian, con in braccio Marco, mi sono difianco e mi guardano entrambi preoccupati. Cerco di distendere la mia espressione ( che mi rendo conto essere corrugata ), e tento senza molto successo, di sorridere spensierata.

“ Mamma? ” domanda il mio bambino… mentre, il mio uomo mi chiede ansioso “ Cosa c’è Anastasia? Cosa è successo? ”.

Difronte alla loro preoccupazione, le supposizioni sul comportamento di Teresa, evaporano dalla mia mente, come una nuvola passeggera scacciata via da un dolce vento primaverile.

Alzandomi, li colgo di sorpresa, abbracciandoli entrambi “ Va tutto bene, amori miei… ” sussurro baciando prima la boccuccia del mio piccolino, per poi baciare Christian “ …è tutto perfetto ”.

 

***

 

“ Non riesco ancora a credere a quello che è accaduto! ” ancora una volta Mia, esprime tutto il suo sconcerto per l’accaduto.

Annuisco, abbracciando il corpicino del mio bambino, che addormentato mi dorme tra le braccia ‘ Il mio tesoro ’ penso stringendomelo al petto… è crollato dalla stanchezza, appena dopo colazione.

“ Lo so Mia… lo so ” mormoro baciandogli delicatamente la testolina.

Seduta nell’enorme salotto di Christian, insieme a tutta la sua famiglia, guardo la figura della mia amica, che mi fissa arrabbiata e sconvolta. Ho difronte a me, le mie amiche accompagnate dai rispettivi fidanzati… alla mia destra, Grace… ed infine, difianco sulla sinistra, Christian.

Carrick è impegnato in tribunale… ma Grace, si è premunita di dirmi che verrà appena possibile!

Sono arrivati, subito dopo che avevamo finito di fare colazione. A quanto pare, mentre ero ancora a letto, era al telefono anche con loro!

Appena li ho visti entrare tutti preoccupati, mi sono improvvisamente resa conto, di non aver avvertito nessuno! Ho subito recuperato il mio cellulare ed ho chiamato prima mamma e Bob, e naturalmente, anche mio padre. Mia madre si è messa ad urlarmi nelle orecchie, chiedendomi dove fossi e se stavamo bene.

Inutile dire che sta venendo qui, a casa di Christian!

Mentre Ray, dopo un primo momento di silenzio, ha esordito dicendo:

< Domani vengo a Seattle >

La mano di Grace sulla spalla, mi fa sussultare e girare di scatto verso la mia destra “ La cosa importante, è che sia tu, che Marco, stiate bene ” dice guardando angosciata il mio bambino abbandonato tra le mie braccia.

“ Sì Grace… la cosa essenziale è questa! ” asserisco completamente d’accordo con lei “ Se penso a quello che sarebbe potuto succedere… ” mormoro scuotendo la testa.

“ Non pensare a queste cose, cara… ” mi accarezza dolcemente la spalla “ …siete qui e state bene! ” annuisco alle sue parole, facendola sorridere.

Christian, ci circonda con un braccio e mi bacia la testa “ La mia guerriera ”.

Mi accoccolo un po’ di più contro il suo corpo caldo, stringendo delicatamente la presa sul corpicino del mio bellissimo bambino.

“ Dov’è adesso quell’uomo? ” domanda Katherine, tenendo una mano sul pancione prominente.

A rispondere, è Christian “ È stato trasportato in carcere… più tardi verrà trasferito alla centrale per l’interrogatorio ”

“ Spero ci marcisca in carcere! ”.

Sospiro alla frase di Mia… ‘ Non vedo l’ora che finisca questa giornata ’ pensando a quello che dovrò fare oggi pomeriggio. Sono ancora convinta che è necessaria la mia presenza durante l’interrogatorio… voglio sapere tutto quello che dirà, conoscere le sue intenzioni.

Nella sala, scende un silenzio carico di tensione… fino a quando, il fratello di Christian esordisce con entusiasmo “ Certo, che sei stata veramente grande Anastasia! ” mi guarda con rispetto e continua “ Sono certo che quell’uomo, non si aspettava di certo di trovarsi difronte una donna armata! ”.

“ Beh, è un marines Elliot… cosa ti aspettavi? ” interviene Ethan, con tono orgoglioso.

Sorrido, ringraziando entrambi per le loro parole.

“ Anastasia…” dice Grace, richiamando la mia attenzione “ … noi in famiglia, solitamente siamo contrari alle armi da fuoco ” mi scosto dal tepore del corpo di Christian, per guardare in volto sua madre “ Lo so Grace, Christian me ne ha parlato e rispetto profondamente la vostra opinione in merito ”.

Mi sorride con gratitudine, prima di continuare “ Ma questa, è davvero la prima volta in vita mia, che sono profondamente grata che tu ne sei in possesso e che soprattutto, le sappia usare! ” conclude avvicinandosi di più a noi, per stringermi forte una mano sul braccio.

Sto per ringraziarla, quando nella stanza fa la sua comparsa Taylor.

“ Mr. Grey, sta salendo la Signora Adams insieme al marito ”.

A quelle parole, mi scosto delicatamente dalla presa di Grace e mi alzo in piedi. Christian, segue immediatamente il mio esempio “ Grazie Taylor ” dice, prima di rivolgersi a me “ Anastasia, dammi Marco… ” mi prende dalle braccia il bambino e continua “ …in questo modo potrai abbracciarla ”.

“ Bravo figliolo! Sicuramente la mamma di Anastasia, la vorrà stringere a sé ” dice Grace, alzandosi anche lei dal divano ed avvicinandosi al figlio.

Lo ringrazio per la sua premura e mi avvio verso l’entrata.

I pochi secondi che occorrono all’ascensore per giungere all’attico, mi sembrano interminabili… e non appena la scorgo dalle porte, mi ritrovo stretta nell’abbraccio di mia madre ‘ Grazie amore mio! ’ penso godendomi appieno le sue braccia “ Ohh Anastasia ” sussurra contro il mio orecchio  “ La mia bambina ”.

“ Mamma ”.

 

***

 

Dopo avermi stretta a sé ancora per qualche secondo, mamma mi ha preso il volto tra le mani e mi ha guardata fisso negli occhi, mettendomi soggezione. Stava per dirmi qualcosa, ma poi mi ha  lasciata andare con reticenza, permettendo anche a Bob, di salutarmi. Subito dopo ha raggiunto Christian e lo ha salutato, per poi prendere il piccolo tra le braccia e baciarselo tutto.

Inutile dire che si è svegliato, tutto contento di vedere i nonni!

Ed ora, eccoci qui… nel salone di Christian, con le nostre famiglie quasi al completo. Le nostre madri, si sono immediatamente prese in simpatia, iniziando a raccontarsi le loro vite!

Hanno Marco seduto tra loro, e se lo coccolano entrambe “ Ahh, il mio ometto coraggioso! ” esclama mamma, facendo ridere mio figlio che contento ripete “ Colagioso ”.

“ Eh sì Marco, sei veramente tanto coraggioso ” gli dà man forte Grace, suscitando la sua felicità.

Le vedo parlare e ridere, ma Carla è strana… volto lo sguardo su Bob, seduto vicino ad Ethan ed Elliot, e noto che lancia un’occhiata furtiva alla moglie, per poi tornare a concentrarsi sui suoi interlocutori.

‘ È successo qualcosa ’ rimugino tra me e me, studiando il loro comportamento… si guardano, si scambiano delle occhiate significative e dopo, fanno finta di nulla.

Li ho anche sorpresi a guardarmi tesi… respiro profondamente ‘ Devono dirmi qualcosa e non sanno come fare! ’ arrivo a questa spiacevole conclusione, e mentalmente mi preparo.

Seduta dall’altro lato della sala, li guardo con i nervi a fior di pelle, mentre sono poggiata al solido petto del mio amore. Mi abbraccia teneramente, accarezzandomi le braccia con le punte delle dita “ Sono felice che si siano conosciute ” il sussurro di Christian, mi distrae dalle mie congetture.

Giro il viso ed incontro il suo sguardo limpido “ Anche io sono contenta… ” gli accarezzo una guancia, soffermando i polpastrelli sulle rughette d’espressione vicino agli occhi “ …avrei solo preferito, che fosse in un’altra occasione ”.

Chiude le palpebre e sospira profondamente “ Concordo pienamente ”.

Vedendolo così rilassato, mi dispiace quasi dirgli i miei timori, ma non ce la faccio da sola… sto per scoppiare!

Mi schiarisco la gola per richiamare la sua attenzione ed infatti, rialza immediatamente le palpebre e mi guarda. E deve vedere qualcosa, perché mi domanda preoccupato “ Tutto bene? ” in risposta, lancio un’altra occhiata a mamma e per puro caso, incrocio i suoi occhi.

Ed il modo in cui sfugge al mio sguardo, mi dà la conferma definitiva che cercavo. Ritorno a guardare Christian e fissandolo, gli sussurro a bassa voce “ È successo qualcosa e mia madre non sa come affrontare il discorso ”.

Sentendo le mie parole, i suoi occhi grigi si sgranano… si gira di scatto a guardarla.

Dopo qualche secondo, torna a rivolgere su di me la sua attenzione “ Ne sei certa? ” mi domanda preoccupato.

Annuendo, gli prendo le mani nelle mie stringendogliele “ Purtroppo si ” mi restituisce la presa, e guardandomi serio, mi domanda “ Come vuoi procedere? ”.

Ci penso su un istante… se ancora non hanno detto niente, vuol dire che non vogliono parlarne davanti a tutti!

“ Potrei parlarle in cucina? ”.

Annuisce, d’accordo con me “ Si è… ” ma non riesce a completare la frase, che la voce di suo fratello lo interrompe “ Anastasia, tua madre è esattamente come me la aveva descritta Katherine ” ridacchia Elliot, guardando Grace e mamma parlare. Io sorrido tesa e scambiandomi un’occhiata con Christian, mi preparo.

 

 

Poggiata al ripiano della cucina, vedo mia madre, evitare il mio sguardo.

Sono riuscita ad attirarla lontano dagli altri con una scusa ed adesso, non mi guarda neanche! Spazientita e spaventata dal suo comportamento, decido che è arrivato il momento.

“ Mamma… guardarmi ”.

Con riluttanza fa quello che le chiedo e quando questo accade, mi scontro con i suoi occhi lucidi, carichi di preoccupazione. Abbandonando immediatamente tutti i pensieri avuti fin ora, mi avvicino a lei e le prendo le mani, stringendogliele forte “ Mamma, che c’è? Cosa è successo? ”.

Restituisce con disperazione la stretta “ Non so come dirtelo Anastasia… ” inizio a sentire gli occhi lucidi e la gola mi si stringe “ …non voglio aggiungere altro stress a questa giornata già difficile ” s’interrompe, per guardarmi dispiaciuta.

Non riuscendo a controllare la voce, grido quasi disperata “ Cosa è successo mamma? ” alla mia domanda, non risponde subito... mi guarda per un paio di secondi, che a me sembrano ore, per poi lasciarmi andare con difficoltà le mani e prendere con indecisione la sua borsa.

‘ Come mai si è portata la borsa? ’.

Il mio tono alto richiama l’attenzione di tutti, perché in cucina accorrono Christian e Bob. Il primo, mi compare al fianco ed il secondo, si posiziona vicino a mamma, mettendole una mano sulla spalla facendole coraggio.

 “ Anastasia, tutto bene? ” la voce di Christian mi parla dolcemente, ma non gli rispondo… sono troppo concentrata a studiare i movimenti delle mani di mia madre.

E quando dalla borsa, tira fuori una busta di uno studio legale, inizio a sudare freddo.

Cosa è?

Oddio…

“ Non avendoti trovata a casa, per ovvie ragioni, sono venuti da noi… ” mormora Bob, prendendo parola “ …non sapevamo come fare ”.

Incrocio lo sguardo di mamma e mi basta quello, per iniziare a tremare. Mi sento afferrare saldamente per le braccia da Christian, mentre mamma mi allunga a fatica la busta. E man mano che la guardo meglio, inizio a capire…

Quel figlio di pu…..

È sicuramente Jack!

Tremante prendo dalle mani di mamma la busta e lentamente la apro. Quando vedo l’intestazione dello studio legale, fremo di rabbia e terrore.

Al mio fianco, Christian esclama “ Figlio di put****! ”.

.

 

POV ELENA

 

Non dovevo affidarmi a certa gente!

Maledetto!

La suoneria del mio telefono mi fa irrigidire. Tremante lo prendo in mano e faccio partire la chiamata “ Pronto? ”.

< Elena > la sua voce arrabbiata mi fa tendere < Un altro fallimento >.

“ Non è stata colpa mi… ”.

< Ti avevo detto che non avrei tollerato un altro errore! > s’interrompe per prendere fiato prima di continuare < Non farmi diventare cattivo >.

E così dicendo, mi chiude il telefono in faccia “ Cazzooooo ” urlo fuori di me, scaraventando il telefono contro il muro, riducendolo in mille pezzi.

Respirando con il fiatone, fisso arrabbiata le foto appese al muro. Immagini di Christian, della sua famiglia, di quella puttanella!

Presa da un raptus di rabbia incontrollabile, prendo un coltello e lo lancio verso le foto.

Respiro a pieni polmoni ‘ Non farti sopraffare dalla rabbia… la rabbia offusca la ragione ’ sospiro, pensando lucidamente ‘ Ed io sono una professionista nel mantenere il controllo! ’.

Elegantemente mi ricompongo, sistemando i capelli sfuggiti dall’acconciatura e mi avvicino al muro.

Recupero il coltello e guardo con una certa soddisfazione, l’enorme buco creatosi proprio sulla faccia di Christian e della put****.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cinquanta sfumature di... / Vai alla pagina dell'autore: iced_swan