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Autore: Kafee91    27/08/2009    4 recensioni
“Beeess!” urlò Timo con uno strano scatto in avanti; la ragazza non notò il movimento ma l’ennesimo intervento dell’amico la stava facendo davvero innervosire. Si voltò verso di lui stizzita quando si accorse della strana posizione del ragazzo: era sdraiato sul tavolino con le mani protese verso di lei. Più chiaramente, esse si trovavano sopra il seno della ragazza, centimetro più, centimetro meno. [...]Era la fine. Timo e Bess si erano messi –come loro solito- a litigare. David guardò verso il cielo: le nuvole iniziavano ad avanzare e il vento si era fatto più forte. Christian portò una mano a coprirsi il volto, non aveva mai vinto l’imbarazzo di stare vicino a quei due mentre litigavano comodamente in pubblico. Il mistero più grande risiedeva nel fatto che quei due lavoravano insieme a diversi lavori di riprese e montaggi video in tutta professionalità e tranquillità. Mai un litigo. Sempre d’amore e d’accordo.
Cinque capitoli per raccontare la vita quotidiana di un gruppo di amici e la vita che li unisce.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: con questo mio scritto non intendo dare rappresentazione veritiera dei personaggi coinvolti, non conoscendo i Panik e non appartenendomi. No scopo di lucro.
Nota: le etichette AU e OOC le ho scelte perchè qui i Panik, nonostante siano i protagonisti della fanfic, sono estratti dal loro normale contesto amburghese (la storia è ambientata a Berlino) e soprattutto, non sono né famosi né sono un gruppo musicale amatoriale.

1. Starbucks

“Eccola finalmente! Possibile sia sempre in ritardo?!” commentò ad alta voce Timo sporgendosi dalla sua sedia Starbucks con vista sulla Brandeburger Tor mentre la indicava; in quel momento una sportina contente due libri si abbatté sulla sua nuca.
“Ahia!” si lamentò,
“Sei un villano Timo!” lo rimproverò David,
“Dovevamo vederci venti minuti fa!” cercò di difendersi,
“Possibile che tu non riesca ad essere..”
“Sssh! Arriva!”, Christian li zittì entrambi.
“Come mai devono stare zitti, Christian?”, la ragazza sbucò alle spalle dell’amico; nel gruppo scese un silenzio gelido.
“Mi stavo lamentando del tuo puntuale ritardo e David mi ha lanciato dei libri sul collo!” sbuffò Timo rompendo il silenzio. La ragazza prese posto tra Christian e David, Timo aveva già iniziato male con lei.
Il sole di quei primi giorni di luglio riempiva la piazza con gran luce e calore, tutti giravano per la città con canottiere, bermuda e gonne; Starbucks e Hӓagen Dazs erano le mete preferite dai ragazzi per refrigerarsi tra un po’ di shopping e l’altro.
“Cosa vi porto ragazzi?” chiese una delle cameriere del locale; i ragazzi l’ammirarono per qualche secondo: alta, generosa nelle forme, bellissimi capelli lunghi color grano e due brillanti occhi azzurri.
“Eis Schokolade, grazie!” ordinò la ragazza per sbloccare quell’imbarazzante momento di stallo,
“Anche per me..” aggiunse ancora intontito Christian;
“E due caffè shakerati, grazie!” concluse infine Timo. La cameriera prese nota e si allontanò, i ragazzi la seguirono con lo sguardo.
“Dovreste fare qualcosa per i vostri ormoni ragazzi..” commentò la ragazza,
“E tu dovresti fare qualcosa per il tuo ritardo cronico!” rispose spazientito Timo,
“Timo..” , David cercò di riprenderlo per evitare la catastrofe; l’amica lo fermò con un cenno della mano.
“Quale sarebbe la scusa questa volta? Un meteorite ha investito il tuo gatto?!” continuò allora il ragazzo,
“Quello non se lo porterebbe via neppure il diavolo, ero con Heidi a comprare dei vestiti” rispose in tutta tranquillità la ragazza;
“Ah, ma certo! Quando mai non sei a comprare dei vestiti?” replicò Timo portandosi le mani davanti alla faccia stizzito.
“A proposito – disse la ragazza rivolta a Christian - Heidi ha comprato un completo intimo bellissimo!”,
“Ah si?” domandò interessato l’interpellato,
“Vedrai che farete scintille! Altroché ansie da prestazione!” spiegò con trasporto, l’amico arrossì e le fece un nevrotico cenno con le mani di parlare più piano; David iniziò a sghignazzare.
“Beeess!” urlò Timo con uno strano scatto in avanti; la ragazza non notò il movimento ma l’ennesimo intervento dell’amico la stava facendo davvero innervosire. Si voltò verso di lui stizzita quando si accorse della strana posizione del ragazzo: era sdraiato sul tavolino con le mani protese verso di lei. Più chiaramente, esse si trovavano sopra il seno della ragazza, centimetro più, centimetro meno. Bess sgranò gli occhi,
“Ma che cazzo fai maiale?!” gridò piena di rabbia;
“Eri mezza nuda!” replicò con altrettanta rabbia il ragazzo,
“Cosa stai dicendo?!” le gote di Bess si arrossarono leggermente,
“A parlare di ansie da prestazione si è abbassata la canottiera e non hai il reggiseno..” concluse il ragazzo.
“Ehm..scusate..”, la bella cameriera con fare imbarazzato cercò di richiamare l’attenzione dei quattro ragazzi; Timo, ancora sdraiato sul tavolino, si schiarì la voce e tornò al suo posto chiedendo venia con un cenno della mano. Bess sbuffò e si voltò dalla parte di David sistemandosi la canottiera rossa, non degnò di uno sguardo la povera ragazza e non sembrava neanche troppo interessata al suo Eis Schokolade.
“Guarda che lo mangio io se continui così..” cercò di scuoterla Christian allungando la mano verso la coppa della ragazza,
“Ehi! Non allungare le mani pure tu!” reagì avvicinandosi il dolce,
“Troppi testimoni, se poi lo viene a sapere Heidi..” continuò scherzando il ragazzo,
“Se poi avessi fatto tu il gesto di Timo, sarebbe di sicuro arrivata Heidi!” commentò David e i due amici iniziarono a ridere. Timo si morse il labbro inferiore, tra il caldo, la figura fatta con la cameriera e la poca simpatia degli amici, sentiva di essere vicino ad una crisi di nervi. Bess non l’aveva ancora degnato di uno sguardo, aveva addirittura iniziato a mangiare il suo gelato girata completamente dalla parte di David, dando al ragazzo solo il profilo. Detestava i momenti da bimba viziata della ragazza.
“Non è colpa mia se le ragazze si mettono ‘ste canottiere senza spalline e senza reggiseno!” commentò; la ragazza sbatté la coppa sul tavolino e guardò con ira l’amico,
“Tu cosa ne sai se ho o meno il reggiseno?!” sbottò,
“Si vedrebbe il segno, e poi prima la canottiera si è abbassata a sufficienza per darmi la conferma che non hai nulla sotto!”.
Era la fine. Timo e Bess si erano messi –come loro solito- a litigare. David guardò verso il cielo: le nuvole iniziavano ad avanzare e il vento si era fatto più forte. Christian portò una mano a coprirsi il volto, non aveva mai vinto l’imbarazzo di stare vicino a quei due mentre litigavano comodamente in pubblico. Il mistero più grande risiedeva nel fatto che quei due lavoravano insieme a diversi lavori di riprese e montaggi video in tutta professionalità e tranquillità. Mai un litigo. Sempre d’amore e d’accordo.
“E tu ne hai pure approfittato per guardare?” domandò Bess alzandosi di scatto dalla sedia; i clienti attorno si girarono verso i ragazzi.
“Bess, per favore..” cercò di dire Christian,
“Rilassati, non c’è molto da guardare lì” rispose Timo indicando con lo sguardo la parte anatomica incriminata. Christian si voltò di lato guardando verso terra, David cercò di rimanere composto, con il polpaccio destro sul ginocchio sinistro, le braccia abbandonate sulle gambe e lo sguardo rivolto verso l’alto. Bess sbarrò occhi e bocca, si morse le labbra e, con mossa agile, si sfilò una ballerina dal piede e la lanciò con violenza in faccia al ragazzo. La clientela commentò con un “Ooh”. Timo dopo aver incassato il colpo prese la scarpa e la restituì al mittente senza proferire parola. Bess strappò con vigore la scarpa dalle mani dell’amico.
“E’ tornato il sole” commentò David indicandolo con un dito. Timo volse lo sguardo verso il cancello di Brandeburgo e alla folla di turisti intenti ad ammirarlo e a fare fotografie.
“Bess, cos’hai comprato con Heidi?” domandò Christian per cercare di portare l’attenzione su qualcos’altro; la ragazza, contenta della domanda, gli rispose con un sorriso luminoso, poi prese a sé le sporte e iniziò a spiegare:
“Venerdì  ho un’ esibizione di tango, così due giorni fa sono andata con Juri a prendere un vestito nuovo, solo che ieri a lezione mi si sono rotte le scarpe, e oggi con Heidi ho comprato queste”, disse mostrando l’acquisto a Christian e David, i due approvarono.
“Poi, visto che questo sabato vado al Matrix all’aperto con il gruppo di amici dei miei cugini e..” la ragazza arrossì lievemente,
“E..?” domandarono ammiccanti e in coro i due ragazzi,
“E ci sarà anche Franky..ho preso un vestito nero!” disse imbarazzata ma con un altro bel sorriso. Timo portò furtivamente lo sguardo verso Bess e verso gli altri due amici, aggrottò un poco le sopracciglia ma poi si voltò di nuovo.
“Piuttosto succinto!” esclamò David guardando il secondo acquisto, non aveva tutti i torti: la forma era molto semplice, spalline sottili, busto che scendeva abbastanza morbido, cucitura a livello del pube e una ventina
di centimetri di stoffa a fare da gonna. La schiena era del tutto scoperta.
“L’ho pensato anche io, ma non ho un granché da nascondere o mostrare – attimo di pausa- vero Timo?”, disse Bess pungente. Il ragazzo si impose di non avere reazioni e neppure si voltò.
“Sappi che venerdì verremo alla tua esibizione! Questa volta non hai scampo!” incalzò David e Christian annuì,
“Basta con la scusa che ti vergogni! Ti abbiamo visto solo una volta!” continuarono.
“Ok..però non cercatemi prima dell’esibizione che poi mi imbarazzo e dimentico tutto!” sbuffò Bess, era contenta che i suoi amici fossero interessati al tango.
“Poi vedere Juri ballare con te è troppo divertente!” ridacchiò Christian,
“Juri è bravissimo!” lo difese subito Bess,
“Per me un po’ se ne approfitta, fate di quelle mosse..” continuò Chris con malizia scuotendo le anche,
“Già, tra l’altro l’accompagna pure a prendere i vestiti.. secondo me le ha fatto comprare un vestito ancora più succinto di quello per Franky!” si inserì David scherzoso.
“Juri è mio cugino! Non se ne approfitta! Balliamo da quando ho diciassette anni!” replicò Bess, i due amici annuirono e poi si guardarono tra di loro ammiccanti. Bess rise,
“Smettetela, Juri è fidanzato!”,
“E la sua ragazza non è gelosa?” domandò Chris,
“Conosciamo Ada da sempre, se si è innamorata di Juri è perché l’ha visto ballare con me! Poi lei gioca a pallavolo..” rispose Bess, ma i due non sembravano soddisfatti della risposta.
“Dai ragazzi! Siamo parenti, poi io..” le parole le si bloccarono in gola, i suoi occhi caddero involontariamente per un attimo su Timo,
“Tu..?” chiesero i due nel modo di prima,
“E’ tardi, ho lezione e non voglio che Juri perda tempo ad aspettarmi!” si alzò, tirò fuori i soldi per il suo gelato, raccolse le sue buste e salutò i ragazzi di tutta fretta.
David e Christian guardarono l’amica allontanarsi,
“Si è interrotta sul più bello!” commentò Christian continuando a guardare verso la direzione della ragazza,
“Secondo me stava per dire qualcosa su..” provò a dire David,
“Chi cazzo è questo Franky?!” lo interruppe bruscamente Timo. David e Christian si guardarono, si voltarono verso Timo poi tornarono a scrutarsi negli occhi,
“Beh..lui è..Franky..” balbettarono,
“Chi è?! Perché non me ne ha parlato?!” il ragazzo era sempre più irritato.
“E’ inutile che ti arrabbi Timo – iniziò David - Anche se siete amici non fate altro che scannarvi, riuscite a convivere solo mentre lavorate! Ovvio che poi a te certe cose non le dice, non ha tempo tra un urlo e l’altro!”; Christian annuì con un cenno delle sopracciglia.
“Ah, è così? Perché spesso litighiamo allora non sono un buon amico quanto te e Linke?!” sbottò,
“Come può confidarsi con te se trovate solo motivi per battibeccare? Ti sei reso conto della scenata che avete fatto prima?” continuò David,
“Io le evito una figuraccia e lei mi urla che sono un maiale!!” disse a mo’ di resa,
“Lei non aveva capito cosa stessi facendo, bastava spiegarle con calma che si era mezza svestita, tu invece l’hai subito attaccata”,
“Mi ha offeso!”,
“Lo sai che Bess è un po’ distratta..” continuò a difenderla David,
“Distratta? Bess ha sempre la testa altrove! Bisogna sempre controllare quello che fa, la sua sbadataggine è preoccupante! Non sono mai tranquillo quando esco con lei, bisogna tenerle gli occhi addosso come ad una bambina!” sentenziò Timo.
“Dai, dì che le vuoi bene ma non sai dimostrarglielo perché è troppo svampita” lo stuzzicò Christian portando la guancia sinistra sulla mano corrispondente, appoggiata con il gomito al tavolino.
“Andiamo! E’ una mia amica! Io la considero tale, è lei che a quanto pare non si fida” sbuffò incrociando le braccia e abbassando lo sguardo. Gli altri due amici sorrisero.
“Io credo che ti consideri un fratellone, sei sempre li a proteggerla dal mondo..” riprese David,
“Allora perché io devo venire a sapere così dell’esistenza di questo Franky?” Timo era seriamente scocciato,
“Non lo so Timo, forse si vergogna..”; Timo scosse la testa.
“E da quanto tempo si frequenta con lui?”,  i due amici ripeterono la stessa scena di occhiate, Bess non gliene aveva proprio mai parlato!
“Eh..da un po’..” rischiò Christian, Timo sgranò gli occhi,
“Da quanto po’?!”,
“Beh..è nel giro dei suoi cugini..”,
“Christian Linke, David Lauden Bonk..da quanto tempo  Bess lo frequenta?” domandò con un tono crescente di voce.
“In modo un po’ intimo, cioè solo loro due..un..” Christian cercò di prendere tempo gesticolando con le mani,
“Diciamo che è un mese” disse d’un fiato David.
“Un mese?!- urlò Timo- E in tutto questo tempo il signor Franky è uscito e si è sentito con Bess mentre io ero all’oscuro di tutto?!”; la clientela di Starbucks tornò a voltarsi verso i ragazzi.
“Calmati! Sono sempre usciti con gli amici di Juri e Jan e messaggiano un po’..Bess non ha mai parlato di appuntamenti” spiegò David portando una mano sulla spalla di Timo.
“Beh..” mormorò Chris, David lo fulminò con i suoi occhi di ghiaccio,
“Franky una volta l’ha accompagnata per ricomprarti quella maglietta bianca che ti aveva sporcato di vino e che non era riuscita a pulire..ma solo per caso, si sono incrociati mentre lui usciva da un negozio di dischi!” raccontò Christian.
Timo ripensò a quando, durante una festa, Bess era scivolata su di una fetta di salame caduta a terra; lui, per aiutarla a non sfracellarsi al suolo, l’aveva presa al volo per le braccia, ma quando si sistemarono, lei si accorse che il bicchiere che teneva in mano era vuoto, e il contenuto (vino rosso) purtroppo si era tutto riversato sulla maglietta del ragazzo. Una delle sue magliette preferite. Bess aveva così insistito per lavarla che  Timo aveva ceduto, ma quando la ragazza si ripresentò qualche settimana dopo con un pacco regalo, capì che non era riuscita a pulirla bene e che gliela aveva ricomprata. Quel gesto gli aveva davvero fatto piacere. Al ricordo Timo sorrise lievemente, era successo forse il mese precedente.
“Era disperata, non trovava quella maglietta da nessuna parte” continuò Christian,
“Già, ha girato giorni interi per i negozi più strani per trovarla” annuì David,
“Quando l’ha trovata era felicissima perché era riuscita a rimediare al disastro, diceva che Franky le aveva portato fortuna..”concluse Chris. Quell’ultima osservazione fece tornare il cattivo umore a Timo, si alzò di scatto,
“Sempre a fare la figura dell’idiota a causa sua!” commentò; lasciò i soldi per il suo caffè shakerato e prese Strasse des 17 Juni in direzione Torre della Vittoria. I due amici rimasti al tavolo si guardarono interrogativi: “Ma non abita dall’altra parte?” si domandarono.

Aspetto le vostre recensioni! :)
K.
  
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