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Autore: ArisuWolf    20/03/2021    1 recensioni
Tutto è iniziato all'improvviso: sei per le strade a svolgere il tuo lavoro incurante di ciò che avviene intorno a te. Dopotutto si tratta di consegnare la posta sul tuo motorino, nulla di eclatante, per cui lo fai quasi ad occhi chiusi con la musica a tutto volume nelle orecchie. Quando d'un tratto i tuoi occhi vengono attirati da un'enorme ombra che sbuca da un vialetto. Ti blocchi spaventata -no, terrorizzata- sul tuo motorino lungo la strada principale mentre le note musicali della Opening dell'ultimo anime visto risuona nelle tue orecchie.
I secondi passano lenti, e i minuti sembrano ore. [...]
È li, a pochi passi da te. Riesci a vederlo.. E per un attimo sei certa che la morte stia ridendo dietro le tue spalle.
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Reader Insert su One Punch Man.
In realtà è la prima che scrivo, quindi siate clementi. XD
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Tutto è iniziato all'improvviso: sei per le strade a svolgere il tuo lavoro incurante di ciò che avviene intorno a te. Dopotutto si tratta di consegnare la posta sul tuo motorino, nulla di eclatante, per cui lo fai quasi ad occhi chiusi con la musica a tutto volume nelle orecchie.
Quando d'un tratto i tuoi occhi vengono attirati da un'enorme ombra che sbuca da un vialetto. Ti blocchi spaventata -no, terrorizzata- sul tuo motorino lungo la strada principale mentre le note musicali della Opening dell'ultimo anime visto -sei entrata nel pallone con quella sigla mentre immagini scene romantiche su di te e il tuo personaggio preferito- risuona nelle tue orecchie, peggio di un film dell'orrore.
I secondi passano lenti come se fossero minuti, mentre quest'ultimi sembrano ore. Non riesci a muoverti, tanto è il terrore che stai provando in quel preciso momento... L'unica cosa che riesci a fare è il togliere le cuffiette dalle orecchie. Riesci a percepire il rumore secco dell'asfalto che si rompe sotto le enormi zampe -o piedi, non riesci a capirlo- dell'essere. Si fa sempre più vicino, il rumore sempre più assordante, il vibrare del terreno sempre più intenso, e mano a mano che lo senti avvicinarsi a te le tue gambe prendono a tremare in modo sempre più frenetico, come possedute da una scarica elettrica infinita. Il cuore batte in modo innaturale, il tuo respiro si mozza e prendi a sudare per la paura.
È li, a pochi passi da te. Riesci a vedere l'enorme mano a tre dita -ognuna munita di feroci artigli neri- spuntare dal palazzo a quattro piani.
E in quel momento ti sembra di sentire la morte che ride e ti sbeffeggia proprio da dietro le tue spalle. Ma tu non riesci a muoverti, non riesci a pensare ad una via di fuga... Il tuo cervello è in tilt per via della forte paura che stai provando. Ma sai anche che quello è solo l'inizio.
Mano a mano inizi a vedere il lungo muso verde circondato da squame, macchiate di sangue, che risplendono sotto la luce del sole e la lunga lingua biforcuta che guizza febbricitante tra le labbra del gigantesco rettile umanoide.
Il volto del lucertolone si mostra del tutto pochi minuti dopo, anche se il tempo sembra non scorrere affatto: è di un verde selva ricoperto da squame che, sotto la luce dorata, sembravano fatte di acciaio per quanto brillano; gli occhi grandi e privi di ciglia sono iniettati di sangue, uno giallo paglierino -e sono talmente tanto grandi che riesci a distinguere le venature color castagna- e l'altro quasi totalmente bianco, con la pupilla color dell'argento puro. 
Forse è cieco in un occhio, pensi mentre lo osservi, se sono fortunata riesco a scappare via!
Ma ormai è troppo tardi per mettere in atto qualsiasi piano di fuga: il Lucertolone ti sta guardando e sul muso si forma un ghigno maligno mostrando persino la dentatura aguzza e giallognola.
Il terrore è grande, tanto che senti la gola secca mentre cerchi di respirare, di far entrare un poco di aria nei polmoni, e il battito è assordante, tanto che lo senti nelle orecchie e temi che di li a poco il tuo cuore possa smettere di battere... Ma purtroppo continua il suo rumore innaturale e terribilmente veloce.
Il mostro ormai è a un palmo dal tuo viso, che inspira il tuo odore con sguardo estasiato mentre una goccia della sua schifosa e appiccicosa bava esce dalle sue labbra.
<< Ma che spuntino delizioso abbiamo qui... >>, ti parla soffiando sul tuo viso.
Il suo alito sa di uova marce, sangue e carne cruda. Per un attimo ti chiedi di quale carne si tratta, ma è un pensiero che va via dal tuo cervello nel momento esatto e nello stesso modo in cui è entrato: velocemente.
<< Una giovane donna umana vuol dire carne morbida, gustosa e fresca. Sarà così semplice mangiarti: non urli e non scappi, tanto è il terrore che ti scorre in corpo. Ma ti prometto una cosa, per renderti tutto più semplice e felice: farà tanto male! >>
Il suo respiro ti entra nelle narici mentre la sua lunga lingua viscida si fa strada sulla tua guancia bagnata.
Senza accorgertene hai iniziato a piangere silenziosamente, mentre la consapevolezza che nessuno verrà a salvarti da quel mostro, da quell'incubo, si fa viva.
Le immagini della tua vita iniziano a scorrere velocemente davanti ai tupi occhi. 
Sto per morire..!
Stai per lasciare le persone che ami, la tua famiglia, i tuoi parenti, i tuoi amici, il tuo amato animale e lui... La persona di cui ti sei innamorata. Non sei nemmeno riuscita a confessargli i tuoi sentimenti. Lui è talmente tanto distratto che nemmeno si è accorto di ciò che provi nei suoi confronti.
A quel pensiero, senti la voglia di sorridere intenerita, ma la presa del mostro ti mozza il fiato.
Ti ha presa, ora non hai più nessuna via di fuga, ti stringe talmente forte che senti le tue ossa cedere, spezzandosi una ad una e piegandosi su se stesse.
Urli tra disperazione e dolore atroce, mentre le sue fauci si fanno vicine.
Vedi e senti tutto a rallentatore: i denti ti entrano nella carne, trapassando persino le ossa fragili, e il sangue cola senza sosta, poi ancora dolore e solo dolore... Non riesci ad urlare, non più, anche se vorresti farlo con tutta la forza che ti resta in corpo.
Vedi solo la gola del mostro e poi il buio più nero e fitto.
Finisce tutto nel nulla.



( . . . )


 

Ti risvegli urlando con tutto il fiato che hai in corpo, sentendo subito dopo la gola secca e in fiamme.
Ti tocchi il collo per capire che si, si trova tutto nel posto giusto. 
Si trattava solo di un incubo... Un orrendo incubo sin troppo realistico, ti rassicuri cercando di regolarizzare il battito e il respiro.
Non appena convinci te stessa che tutto ciò che hai visto era solo frutto di una tremenda e orribile fantasia, vedi la porta volare davanti al tuo viso e incastrarsi al muro di fianco a te.
Con sguardo allibito e ancora terrorizzato, per via del sogno e della porta volante, volgi lo sguardo verso l'ingresso della tua camera.
Mille domande si fanno spazio nella tua mente, ancora scossa dal'incubo che hai fatto giusto pochi istanti fa. Ma ciò che vedi ti rilassa anche se di poco, dato che hai ancora le immagini del lucertolone nella testa che ti mangia letteralmente viva... Un brivido ti percorre la schiena al ricordo della sensazione cosi reale che hai provato durante il sonno.
<< Oi, tutto bene? Hai urlato. >>, ti dice con voce tranquilla mentre si avvicina a te, per poi continuare ad andare avanti, sradicare la porta dal muro e posarla delicatamente su di esso.
Tu lo osservi, con tranquillità, ammirando la sua schiena muscolosa e rilassata. I muscoli tesi e tonici ti danno un senso di pace e serenità anche se allo stesso tempo ti fanno provare un certo imbarazzo per via della mezza nudità del ragazzo.
<< Solo un incubo, non preoccuparti. Non era reale... >>, rispondi cercando di sembrare tranquilla e rilassata, anche se il tono è ancora un po tremolante.
<< Perdonami se ti ho svegliato, non era mia intenzione. >>
<< Mh, avevo detto che non era una buona idea vedere Gozilla. Sei facilmente impressionabile. >>, sorridi scuotendo la testa a quella sua uscita con tono così ovvio.
Detto ciò, grattandosi la nuca, si avvicina a te sedendosi al tuo fianco incrociando le gambe.
<< Hai sonno? >>, ti chiede volgendo il suo sguardo sul tuo. Senti ancora il viso un po più caldo del solito, per via della mise così poco tipica dell'eroe. 
<< Saitama, sto bene davvero. E si, ho sonno... Dormiresti con me? È stato più...cruento degli altri. >>, borbotti, in un miscuglio di emozioni: provi imbarazzo e ansia. Di solito avresti chiesto di tenerti compagnia a Genos, tanto lui non dorme e poteva tenere d'occhio la situazione e nel caso di pericolo svegliarti. Ma chiederlo a Saitama ti mette una certa agitazione. Il futon è solo uno, e la stanza è talmente piccola che non ci sarebbero entrati due materassi da terra, il che ti preoccupa. Saitama per tutta risposta ti guarda pensieroso, e deduci che stia valutando la tua offerta.
Poco dopo, stupendoti, entra nel tuo futon con semplicità e senza vergogna, mettendosi di un fianco e allargando le braccia.
<< Lo facevamo anche da piccoli, ricordi? >>
Si, ma a quel tempo non ero innamorata di te, idiota!, ti dici avvicinandoti a lui con un sorriso leggermente tirato. Non vuoi farti vedere ansiosa e insicura, non da lui, l'uomo più forte dell'universo. 
<< Già, ricordo. Anche a quel tempo facevo incubi del genere. >>, sorridi entrando dentro il futon e avvicinandoti a lui, posando il capo sul petto del ragazzo e passando un braccio sulla sua vita, stringendoti a lui. Anche da piccola lo facevi, nonostante fosse ancora più piccolo e mingherlino -e senza contare la forza mostruosa che ora possiede-, e ti faceva sentire al sicuro tra le sue braccia, e ti ci senti anche ora, molto più di prima e non solo per la forza ma forse per i sentimenti che provi per lui ora. 
<< Saitama? >>, sussurri con le labbra quasi attaccate alla sua pelle. Il petto si alzava tranquillo mentre ti stringeva a se con dolcezza, e il profumo naturale della sua pelle ti solletica le narici. Senti il battito del suo cuore che batte a velocità moderata... Ti fa sentire in pace.
<< Dormi? >>
<< Si.. >>, ti risponde con voce impastata ma vigile e seria. Quando si tratta di te, non sai perché e mai lo hai capito, Saitama è sempre stato presente, in qualsiasi situazione.
<< Perdonami, continua a dormire. >>
<< Mi hai svegliato, ora parla. >>, borbotta scocciato stringendoti ancora un po al suo petto. Forse un gesto involontario dovuto alla frescura che entra dalla finestra spalancata. Ma a te è sempre piaciuto dormire con la finestra aperta, incurante della temperatura fuori, dato che ti piace la sensazione della coperta sul tuo corpo.
<< Grazie. >>, borbotti leggermente scocciata dalla sua indisponenza, ma felice del suo essere li con te. Per questo lo ringrazi, per tutto ciò che fa, che ha fatto e che continua a fare, per te.
<< Mh?>> , ti guarda confuso abbassando il viso verso il tuo. Per un attimo senti il suo respiro sul capo, sino a che sbadatamente alzi il viso anche tu, trovandoti a pochi centimetri dal suo viso. Arrossisci vistosamente e preghi tutte le divinità che conosci sperando che non si accorga del rossore che colora le tue gote.
<< Ah, non devi ringraziarmi. Sei come un peluche, e sei comoda. >>, ti guarda con ovvietà, anche se tu per un momento hai voglia di sputargli in un occhio. Possibile che dopo tutti questi anni, passati a covare i sentimenti che provi per lui in silenzio, lui non si sia accorto di nulla? Persino quello stoico di Genos si era accorto di ciò che provi per Saitama. 
<< Hai una donna, perché si sono una donna per tua informazione, nel futon insieme a te, e tu pensi al fatto che io sia comoda. Davvero? >>, lo guardi quasi sconvolta. Alcune volte ti sei chiesta se quel ragazzo sia solo dannatamente ingenuo o se sia asessuato. Per te è una cosa dannatamente irritante!
<< No, perché? >>
<< Mi irriti. >>, ti giustifichi con un alzata di spalle scocciata. Ti rode il fegato sapere di non sortire il minimo effetto al ragazzo.
Sei pur sempre una donna anche tu, e lui ti fa qualche effetto e non solo fisico ma anche mentale: il cervello va in tilt e il cuore batte come un martello pneumatico. E lui è tranquillo, come se stesse dormendo con Genos...! Roba da matti.
<< Lascia stare, non capiresti... >>
Lui ti guarda non capendo di cosa tu stia parlando. Il suo sguardo è visibilmente confuso e ti sussurra di continuare a parlare, ma tu lo ignori volutamente abbassando il viso e puntando il naso nell'incavo del collo di lui. Non hai intenzione di dire altro, sei convinta di due cose: la prima è che non ti capirebbe e la seconda è che ti avrebbe rifiutata.
Saitama non è il tipo che pensa all'amore e te lo ha dimostrato più e più volte, in molte occasioni differenti. Una volta era uscito il discorso con Genos, per via di una ragazza che gli faceva -e che continua a fargli- il filo, e nonostante il Cyborg avesse chiesto un consiglio al pelato, lui lo ha liquidato con un'alzata di spalle esclamando che non era una cosa per lui, l'amore. Tu hai cercato di ignorare una fitta al cuore quando ha confessato che non era mai stato innamorato dato che nessuna aveva attirato la sua attenzione. Ti sei sentita spezzata e delusa, ma hai comunque mantenuto il sorriso, facendo anche una battuta stupida, sotto lo sguardo di biondo.
A quel ricordo senti il cuore stringere nel petto in una morsa quasi dolorosa, nonostante le palpebre si fanno pesanti.
<< Sai, ho sempre pensato di non essere mai stata importante per te...Non come vorrei essere. La tua prima scelta, e il tuo primo pensiero. Ma chiedo troppo immagino... >>, sussurri senza rendertene conto.Sei talmente assonnata che i pensieri che sei convinta di rinchiudere nel cuore, escono dalle tue labbra come una cascata.
Lo senti sussultare nel sentire le tue parole e stringere di più la presa sul tuo corpo. Ma pensi che sia solo un bel sogno. Dopotutto sei tra le sue braccia possenti e la sensazione che provi è troppo bella e intensa per essere reale.
<< [T/N], mi stai confondendo con Genos.. >>, lo senti sussurrare sul tuo capo. Mentre eri intenta a pensare e a fare tue le sensazioni che stai provando, non ti sei accorta che Saitama aveva poggiato delicatamente le labbra sui tuoi capelli, restando fermo li.
Capendo di cosa parlava il pelato quasi ti scappa una risata.
<< Genos è come un fratello. Lo amo come si ama un componente della tua famiglia. >> 
<< Ma anche io faccio parte della tua famiglia...No? >>, esclama convinto, ma mano a mano che le parole uscivano dalla sua bocca , risultava sempre più incerto.
<< Non è cosi, no.. È diverso. >>, sussurri con voce impastata. Hai sonno e stai per sprofondare nel mondo dei sogni, anche se in realtà sei convinta di esserci già. Se così non fosse, non saresti nemmeno riuscita a parlargli in quel modo. << Il sentimento che provo per te è diverso. Più intenso, più forte e più...doloroso. La consapevolezza che tu non provi i miei stessi sentimenti è straziante. >>
<< Ah... >>, lo senti irrigidirsi per poi sussurrare altre parole, poi più nulla. Il sonno si fa intenso e sprofondi in un sonno tranquillo immersa tra le sue braccia sicure. 




( . . . )


 

Ti svegli la mattina successiva con un sorriso tranquillo sulle labbra, per poi notare -non appena apri gli occhi- che affianco a te non c'è nessuno. A quella consapevolezza il sorriso ti muore sulle labbra, dando vita a una linea retta scocciata e triste. 
Il ricordo dell'incubo ormai è andato, lasciando solo la coscienza di esserti comportata quasi come una bambina spaventata dall'uomo nero -anche se nel tuo caso era verde con i dentoni e molto molto più sadico e affamato-.
Ti alzi con molta poca voglia, sentendo solo il profumino della colazione preparata da Genos. Hai fame e il tuo stomaco te lo ricorda in modo prepotente e rumoroso.
Con passo lento e gli occhi ancora mezzi chiusi ti dirigi in cucina, trovando Saitama intendo a cucinare. 
Lo guardi, lo osservi convinta del fatto che non sei stata notata dal ragazzo. Ma non sai quanto in realtà ti sbagli: il ragazzo ti ha notato eccome, e quella notte non era riuscito a chiudere occhio con te abbracciata stretta a lui, non dopo le parole che gli hai rivolto nel dormiveglia. 
Gli hai detto che lo ami, e nemmeno te lo ricordi tanti era il sonno che avevi, ma il pelato se li ricorda ancora.
<< Ieri ti sei addormentata di punto in bianco e non ho potuti ascoltare la tua risposta. Perché non me lo hai mai detto? >>, ti chiede con il suo solito tono quasi indifferente, senza voltarsi per guardarti negli occhi.
Ti per un attimo non capisci di cosa stia parlando... Poi come un lampo, i ricordi della sera precedente e delle parole dette nel dormiveglia si fanno vive e limpide. 
Eri convinta che tutti fosse un sogno e ti sei lasciata sfuggire le parole che avevi rinchiuso nel tuo cuore con un enorme lucchetto indistruttibile... Ma per romperlo era bastato solo un abbraccio di Saitama. Che stupida che sei, ti sei lasciata sfuggire le uniche parole che non avresti voluto mai dire. 
<< Il coraggio mancava. E le tue parole non aiutavano, non hanno mai aiutato. >>, riesci a confessargli con fatica, sentendo il battito del tuo cuore dentro le orecchie. << Forse sognare la mia morte per mano di un mostro mi ha dato la spinta a dirti tutto... >>
E finalmente Saitama volge lo sguardo verso il tuo, in silenzio. Forse non trova le parole per rifiutarti con gentilezza e continuando a mantenere quel rapporto, e a cui tieni tanto, che hai con lui.  Poi sospira, grattandosi la nuca con fare scocciato.
<< Senti [T/N]- >>
<< Sai, è ironico: nel mio incubo ero certa che nessuno sarebbe venuto a salvarmi, e cosi è stato. Ma sai a chi ho pensato prima di morire? A te. E forse pensare alla morte, sognarla persino, e pentirmi di non essere mai stata cosi coraggiosa da confessarti che in realtà ti amo, beh, suppongo mi abbia dato la carica di dirti ciò che senti da anni. >>, confessi mentre ti avvicini al frigo, cercando un qualcosa di dolce e altamente calorico da mangiare, così per scaricare la tensione e il nervosismo che senti nel corpo e che te li fa tremare persino le ossa. << Non preoccuparti. Nulla cambierà. Facciamo finta che nulla sia- >>
<< No. Non posso farlo e nemmeno voglio. >>, esclama per poi puntare i suoi piccolo occhi neri nei tuoi occhi [C/O].
Determinazione, sicurezza, fermezza, risoluzione: tante emozioni animavano quei pozzi neri che tanto amavi osservare, in cui volevi annegare, ma mai questo piccolo desiderio si era avverato... Mai sino ad ora. Erano li, davanti a te che ti urlano parole in una lingua che non riesci a comprendere e che ti entrano nell'anima per sondare tutte le emozioni che in quel momento ti stanno inghiottendo il cuore. Vuoi distogliere lo sguardo, ma non ci riesci talmente sei incantata in quelle pietre onice. Sei li, che consenziente apri la tua anima e il tuo cuore a lui.
<< Non voglio dimenticare e non voglio che tutto resti immutato. Ero convinto che Genos fosse il ragazzo di cui ti sei innamorata, ma ora che so la verità di certo non ti faccio scappare. >> 
E tu a quelle parole spalanchi gli occhi sorpresa. Il cuore martella nel petto e il masso, che sentivi costantemente sulle spalle, si dissolve come una nuvola candida, volando via da li, portato dalla corrente del vento. 
<< Oh, ma fammi il favore. Hai sempre detto che non ti interessava l'amore o sentimentalismi stupidi. >>
Ed è più forte di te: non credere ad una sola parola del ragazzo davanti a te, e che si era avvicinato lentamente.
Ma quando si era avvicinato? Lo guardi stralunata chiedendogli in una domanda muta come avesse fatto ad avvicinarsi così velocemente.
<< Oh! Quindi ora se ti baciassi, non mi spingeresti via urlando vero? >>, ti chiede sorridendo leggermente e tornando il solito sbruffone senza pensieri.
Senti la rabbia, per esser stata ignorata, salire fino alle punte dei capelli. Vuoi picchiarlo, ma non lo fai, consapevole che saresti l'unica a farsi male. E stai per urlargli in faccia ma qualcosa ti blocca prima di sputare io veleno che senti scorrere sin dentro le vene.
Semplicemente ti bacia. Un tocco leggero come una piuma, come il battito di ali di una piccola farfalla, come un sussurro detto dal cuore. È solo un dolce tocco sulle labbra, nulla di che alla fine, però ti infonde una sensazione di pace.
<< Ora mangiamo? Ho fame. >> 
E se ne andò verso il pentolone a girare la grandissima quantità di curry, lasciandoti li come una beota. Il romanticismo in quel ragazzo è pressoché nullo, ma a te va bene cosi dopotutto. Lo ami, e hai intuito che forse -forse- anche lui ama te. Ma non sarai mai sicura del tutto, sino a che non te lo dirà veramente, senza fartelo intuire.





 

[Numero parole: 3998]
NdA:  La storia la scrissi molto tempo fa per un oncorso su Wattpad e stranamente è piaciuta, per cui ho pensato che sarebbe stato carino scriverla anche su EFP. Ecco, se la storia vi piace mi piaceebbe che me lo faceste sapere, inltre i scuso per i diversi errori che potrebbero esserci. Che altro dire? Se vi piace questo genere di storia, potrei valutare di farne altre, ovviamente anche con altri personaggi di alter opere, quindi se ne volete leggere altre, mandatemi un messaggio privato o scrivetemi una recensione e fatemelo sapere! ^^ 
Ah, si, se vi fa piacere seguitemi anche su Wattpad :3

   
 
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