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Autore: K ANTHOS    22/03/2021    0 recensioni
Viterbo, fine Ottocento.
Anna, una giovane ragazza della media borghesia cittadina, rimane improvvisamente orfana del padre, morto dopo aver perduto gran parte del proprio patrimonio in circostanze poco chiare.
Scossa dalla perdita e rimasta sola, Anna accetta l'invito per l'estate di una facoltosa zia paterna proprietaria di una vasta
tenuta nelle campagne maremmane.
L'incontro fortuito con un cavallo indomabile e con l'anziano stalliere della tenuta la metterà di fronte alle sue fragilità ma anche alla sua inconsapevole forza, coinvolgendola in un percorso di rinascita e di maturazione personale.
L'amore travolgerà Anna senza via di scampo ed avrà gli occhi di un ragazzo volitivo e tenace che non appartiene alla sua classe sociale ma che sarà pronto a lottare contro tutto e tutti pur di conquistarla.
Anna a questo punto dovrà decidere della sua vita: se seguire l'istinto del cuore o rinunciare per sempre ad esso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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L’avvocato accettò l’invito di Anna e si sedette sulla poltrona in pelle del salotto, il suo sguardo era ancora eloquente.

Ci fu un momento di silenzio poi Anna cominciò a raccontare cosa era successo il giorno precedente: indispettito per come lo aveva trattato, Leonardo stette in disparte mentre lei parlava.

Lambiati non rimase, come tutti, sbalordito dalla rivelazione del comportamento violento di Valliti.

-Questo purtroppo non mi meraviglia…Troppo spesso ho visto vostro zio esagerare con il bere e trattare in modo spregevole la signora Costanza… Mi dispiace molto per voi signor Balestra… Deve essere stata una rivelazione scioccante…- l’avvocato cominciava a guardare il ragazzo con occhi diversi, soprattutto ora che comprendeva il senso di familiarità che emanava il suo sguardo.

Leonardo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad ascoltare, al cambiamento di tono dell’avvocato si rilassò e cominciò anche lui a guardarlo sotto un altro aspetto.

-Ciò non toglie, giovanotto, che non abbiate la possibilità materiale di mantenere lo stile di vita nel quale è cresciuta Anna. La costringereste ad una vita di rinunce, una cosa che voi non potete comprendere, mi dispiace dirvelo-

Lambiati era stato sincero, aveva toccato l’unica nota dolente per Leonardo, il motivo che lo rendeva nervoso: l’impossibilità di garantire ad Anna le comodità a cui era abituata, se ne era reso subito conto entrando in quella dimora.

Anna ribatté prontamente alle sue affermazioni, era il suo cuore che parlava:

-Non è un problema per me avvocato, sapete già che il mio stile di vita è nettamente cambiato dalla morte di mio padre… Non vedo perché dovrebbe peggiorare sposando Leonardo…-

-Anna, non posso dire che l’avvocato abbia torto, ti ho già fatto notare che tutto questo è proibitivo per me- Leonardo indicava l’ambiente che li circondava.

-Vedo con piacere che vi siete posto il problema quindi…- gli fece Lambiati.

-Il vero problema avvocato è che non posso rinunciare a lei… Ho passato dei giorni terribili di afflizione e scoramento che non avevo mai provato in vita mia… C’è qualcosa di profondo che ci lega e che supera qualsiasi problema economico. Mi sono innamorato di lei a prima vista ed Anna ha lottato per mesi per cacciare dal cuore questo sentimento, eppure eccoci qui paghi l’uno dell’altra. E’ vero, non posso permettermi molto ma quello che posso guadagnare come fattore sarà più che decoroso per noi-

anche Leonardo aveva parlato con il cuore, ma l’avvocato rimase comunque perplesso.

-Ho paura che dopo un primo momento di euforia e felicità  andrete a scontrarvi con la realtà della vostra condizione Anna. Sapete benissimo che verrete allontanata da tutte le famiglie altolocate della società, è quello che accade a tutti quelli che cadono in disgrazia…Voi Anna avete già avuto un assaggio di questo comportamento meschino dopo che cominciarono a circolare le voci su vostro padre e sul suo disastro finanziario. Nessuno vorrà frequentarvi e forse dovrete andarvene da questa città…- gli occhi dell’avvocato Lambiati si velarono di tristezza.

E continuò:

-Non riesco ancora a credere a quante cose siano successe dalla morte del mio amico Luigi… Avevo pensato per voi un futuro diverso Anna. Neanche vostro padre avrebbe mai immaginato un simile epilogo della vostra vita. Vi adorava come la cosa più preziosa di questo mondo…-

Il ricordo del padre le fece salire le lacrime agli occhi:

-Mi adorava come io adoravo lui… ma tra questa società ipocrita e Leonardo non credo di avere dubbi sulla mia scelta. Forse l’unica cosa che mi dispiacerà sarà perdere la vostra amicizia… ogni volta che entrate in questa casa, mi sembra che da un momento all’altro mio padre possa uscire dal suo studio per venirvi incontro…- Anna cominciò a piangere scossa dai singulti.

L’avvocato si commosse a tal punto che si alzò e andò ad abbracciarla stretta.

-Parola mia Anna, vi accoglierò sempre a braccia aperte nella mia casa e di qualsiasi cosa abbiate bisogno, in nome dell’amicizia che mi legava a vostro padre, io vi sarò accanto- Lambiati era sincero.

Quella che sembrava dover essere una discussione ostile e senza via d’uscita si tramutò in un avvicinamento, in una conferma di stima reciproca.

L’avvocato rimase con loro per pranzo ed ebbe occasione di dare conferma all’impressione iniziale che aveva avuto di Leonardo conoscendolo meglio.

Era un ragazzo giovane ma con la testa sulle spalle, di un’intelligenza brillante e pronto ad osservazioni anche divertenti.

Lambiati si sentì a suo agio per tutto il tempo.

Quando l’avvocato uscì, Leonardo decise di dedicarsi ad Ercole: si era fin troppo riposato nella stalla ed era ora di fargli fare un po’ di movimento.

Giulio lo seguì insieme ad Anna con il calesse trainato da Nina.

Fu un pomeriggio spensierato e divertente per tutti, fecero un lungo giro che li condusse alla fonte del Bullicame, una sorgente calda di acqua sulfurea a poco più di due chilometri dalla città: alti vapori si innalzavano dal centro della fonte, l’acqua vi ribolliva globosa ed incessante trovando poi sfogo in un rivolo che si disperdeva in mezzo alla vegetazione bassa e sofferta.

Leonardo ne rimase molto impressionato ed Anna si divertì a vederlo in quel modo, disorientato e incredulo.

Il ritorno fu altrettanto piacevole con i due giovani che conversavano vicini seppur da differenti altezze: Anna lo osservava, rapita dalla sua figura elegante e forte in completa armonia con i movimenti del frisone.

A cena Teresina preparò della cacciagione apposta per Leonardo: la donna non smetteva di tenerlo d’occhio quando era in casa con Anna e simpaticamente il ragazzo glielo faceva notare.

-Signora Teresa, questa sera dormirete sul divanetto o sulla panca fuori la mia porta?- Leonardo si divertiva un mondo a punzecchiarla.

 

   
 
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