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Autore: An13Uta    24/03/2021    1 recensioni
L'unica sera in cui l'Eroe del Tempo vide insieme i suoi due amori.
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Link, Malon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'occhi d'ambra'
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Tre




Cosa sogni?

 

Erano solo sdraiati, l'uno accanto all'altra. Sul loro letto.
 

Dormi così profondamente. Devi avere dei sogni bellissimi.


Chiuse gli occhi piano; li riaprì piano.

Lei era adagiata su un fianco. Sosteneva il capo con una mano, mentre l'altra teneva il suo palmo coperto di graffi. Il ventre avrebbe cominciato a gonfiarsi.

Strinse le sue dita tozze, avvezze al lavoro della fattoria.


Avanti. Cosa sogni?
 

Cosa poteva dirle? Come poteva spiegarglielo?

Girò appena la testa, spostando l'occhio ancora sano dal soffitto al suo bel viso roseo, colorato da un Sole temperato.


Sai...


Soppesò le parole sulla sua lingua.


Quando ero un bambino, mi sono innamorato.


Lei sorrise.


E di chi ti eri innamorato?

Di un amico.

E chi era?

Qualcuno che non poteva crescere.


Ora corrugò la fronte, un poco confusa.


Hai mai sentito dei bambini perduti?

Quelli che non uscirono mai dai boschi maledetti?

Quelli.

Ne ho sentito parlare.

Mi ero innamorato di uno di loro.


Lei rise appena.


Che sfortuna, disse. Eri ricambiato, almeno?

Molto, le rispose piano, sorridendo appena. Pensa, ci siamo persino baciati sulla bocca un paio di volte.

Davvero!

Proprio così.

E come hai fatto, con quel becco che dicono abbiano?

Ci ha provato.

A baciarti con il becco?

Sì.

E?

Se lo è dovuto togliere, per non spaccarmi i denti per sbaglio.
 

Lei rise più forte, senza malizia, facendo cadere i capelli rossi dalla sua spalla. Lui osservò in silenzio i riflessi sulle ciocche scarlatte, il bagliore dei denti un poco storti; alla mente gli venne un disco di ricci d'arancia e una finestra nera al posto di un molare.


È questo bambino che sogni?


Come poteva dirglielo? Come poteva spiegarglielo?

Nel silenzio che lasciò cadere tra di loro con la sua risposta mancata, il sorriso di sua moglie si spense. Strinse la sua mano callosa, pallida, solcata da cicatrici, alcune vecchie, alcune nuove.


Parli nel sonno.


Come poteva dirglielo? Come poteva spiegarglielo?

Le tenne forte la mano. Voleva dirle che la amava (non era una bugia; la amava, la amava davvero, la amava profondamente) ma le parole gli si incastrarono nei denti e gli graffiarono il palato.

Stettero, sdraiati nel loro letto, in silenzio.


È un sogno, sussurrò con un filo di voce. Non so da dove sia venuto.


Malon lo ascoltò senza dire una parola.


Non so da dove sia venuto.


Non le disse della disperazione che lo assaliva nei suoi sogni, dell'angoscia di afferrarlo e stringerlo al petto, sentirlo in qualche modo vero e vivo ed esistente sotto le sue dita.


Non so da dove sia venuto.


Lei continuava a tenergli il palmo.


Lo ami?

È solo un sogno.

Lo ami?


Link non riuscì ad aprire la bocca.


Lo ami quanto ami me?


Guardò suo marito annuire a fatica, mordendosi il labbro inferiore. Con un'unghia fece leva tra la pelle e le fauci, alzandole prima che potessero far zampillare sangue.

Ci fu una lunga, lunga, lunga pausa.


È solo un sogno.


Aveva la voce rotta dal pianto.

Malon lo avvolse nelle sue forti braccia.

Link rispose al suo abbraccio.

Le mani di sua moglie passarono nei suoi capelli fini, pettinandoli con le dita, come se disfacendone i nodi potesse disfare quelli che si erano formati nella gola che più e più volte era stata sul punto di essere recisa.


Descrivimelo.


Parlò piano, molto piano, molto lentamente. Si interruppe spesso, ritrovandosi il collo troppo stretto per farvi passare attraverso le parole. Mani abituate a calmare e dirigere grosse bestie disegnarono grossi cerchi sulla sua schiena, chiedendogli di andare avanti, e lui obbediva.

Cosa poteva pensarne?

Di un marito impazzito in quel modo?

Cercò in tutti i modi di dirle che l'amava. Il corpo gridava di dolore ogni volta.

Glielo descrisse, l'uomo che amava e che non esisteva. Rispose alle sue domande: aveva perso un dente, aveva una nuvola grigia su una pupilla che gli offuscava appena la vista. Aveva un seno solo, il secondo strappatogli da una grossa cicatrice divisa in tre, e un sorriso che pareva sempre così beffardo, così furbo, così giocoso, così dolce. Aveva occhi d'ambra, capelli come un'aureola. Dita screpolate di polvere. Labbra di vetro da cui uscivano parole senza voce.

Cosa poteva pensarne?

Di un'ossessione tale?

Gli chiese se avevano mai fatto l'amore.

Le rispose di no.

Era la verità.

Non gli chiese più nulla per un po'.

Si sentì sul punto di scoppiare a piangerle addosso.

Le sue mani grandi e callose ancora giravano sulla sua schiena coperta di segni lasciati da colpi andati quasi a vuoto.


Da quanto lo sogni?

Non lo so.


Sentiva i singhiozzi spingere contro i suoi occhi.

Cosa poteva pensarne?

Esalò a fatica un sospiro pregno di lacrime.


Ti amo, riuscì a dire.


Era la verità.


Lo so, rispose lei.


Affondò il volto nella sua spalla, nei suoi capelli rossi, e pianse in silenzio mentre lo confortava.

Aprì gli occhi nella luce accecante, filtrata da foglie, da un disco d'ambra seduto su di lui, il nero completo del suo viso senza volto puntato sul suo occhio sano, e pianse più forte, più forte, e strinse le spalle di sua moglie, svegliandosi e addormentandosi in continuazione, senza sosta, fino a farsi girare la testa, e intanto balbettava e mugolava come un cane ferito nelle linee confuse del suo dormiveglia agitato.


Link, lo chiamarono due voci, Link.


Guardò negli occhi profondi di sua moglie, respirando a fatica; sbatté le palpebre, e fissò il nero completo chinato su di lui; le sbatté ancora, e la vista gli si sdoppiò, tremolante, tra il viso vivo e quello sognato.


Una mano di bruma gli accarezzò la guancia.

La voce di Malon lo raggiunse: Sei tanto stanco.

Cercò di parlarle, di parlargli, di parlar loro.

I polmoni si rifiutarono di collaborare, e boccheggiò come il naufrago sul punto di affogare.

Quando chiuse gli occhi furono due bocche a baciarlo.


Sua moglie lo baciò nelle sue dolci, larghe braccia.

Suo marito lo amò piano tra le sue gambe ossute.


Link li strinse entrambi, forte, forte, singhiozzando.

   
 
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