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Autore: vanessie    26/03/2021    0 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

Capitolo 34

“Scuse”

 

 

POV Matt

La sveglia suonò. Era ora di alzarsi e andare all’ateneo per le lezioni. La sopracciglia faceva male, i punti tiravano. Li ignorai, andai in bagno, controllai la situazione. Una volta pronto e vestito andai a fare colazione. Michael era rientrato quando ero già a letto, in quel momento dormiva. Quel giorno volevo scusarmi, lo avrei fatto nel tardo pomeriggio, quando sarei rientrato dopo l’università. Feci colazione, Daniel arrivò poco dopo ancora in pigiama “Buongiorno” lo salutai “Giorno, come stai?” “Abbastanza bene, tirano un po’ i punti ma tutto ok” “Guarda che bella cucitura che ti ho fatto” disse “Prima di uscire ci metto un cerottino per tenere la ferita pulita” spiegai, lui annuì. Lo salutai e uscii. La giornata fu molto lunga, quel semestre avevo tre lezioni e di conseguenza tre esami: Malattie metaboliche ereditarie, Immunologia pediatrica, Pediatria d’urgenza. Due di questi erano difficili, a giugno avrei dovuto darli tutti e tre e recuperare anche Dermatologia del primo semestre che avevo tralasciato, ma non pensavo di farcela…inoltre avevo pure saltato il laboratorio del secondo semestre, visto che non mi riusciva concentrarmi su nulla. Non volevo uscire fuori corso, mi ero sudato anno dopo anno i miei traguardi e non volevo crearmi problemi proprio ora che ero alla fine del percorso. Tuttavia ero realista, avrei di sicuro dovuto rimandare a settembre qualche esame e fin lì non c’erano problemi, visto che di tempo ne avevo fino ai primi d’ottobre per non andare fuori corso. Il punto era che la mia mente era svagata e assente, fissa su quella scelta di non andare al funerale di Ben, fissa sulla reazione di Katelyn, fissa sulla consapevolezza di aver perso la sua amicizia. Come se non bastasse dalla sera prima avevo anche la paranoia della gelosia per quel tipo, Richard Mc King, il ragazzo biondo con gli occhi azzurri che compariva in molte sue foto su facebook, per non parlare del casino che avevo combinato pure con Michael, il mio coinquilino.

Uscito dai corsi in facoltà presi la metropolitana. Scesi alla fermata prima della mia per comprare del gelato da offrirgli in segno di pace, insieme ad una bottiglia di rum scuro, il suo preferito. Camminai fino a casa, invece che usare la chiave, suonai per farmi aprire. Avevo chiesto a Daniel di non tornare, era una cosa che volevo risolvere da solo con Mickey, lui mi aveva risposto che ne approfittava per dormire da Zoey. Michael aprì la porta, non dissi nulla, sollevai il gelato da un lato e il rum dall’altro, come per comunicargli che glieli stavo offrendo per scusarmi.

 

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Lui mi fissò, sperai che accettasse il mio perdono, in quel momento della mia vita ci mancava solo di perdere un amico. Accennò un sorriso “Non so dire di no ad un bicchiere di rum scuro!” esclamò, mi stava dicendo che era pronto a perdonarmi, sorrisi di rimando ed entrai. Ci mettemmo sul divano, dopo aver preso dal cassetto due cucchiaini per il gelato. “Mi dispiace per ciò che ho detto, sapevo che mi dicevi quelle cose solo per farmi reagire, ma ero già nervoso di mio e ho agito d’impulso” esordii “So di aver esagerato un po’ con le parole, ma giuro che il mio unico desiderio Matt, era quello di farti tornare a essere te stesso” rispose “Lo so, è che prima di uscire con voi io…dopo un mese ho curiosato sul profilo di Kate e ho visto molte sue foto. Mi sono ingelosito per un tale che le sta molto appiccicato ed è bastato un niente per farmi scattare con te” spiegai. Lui aprì la confezione di gelato, la poggiò sul tavolino antistante “La frase su mia sorella mi ha mandato fuori di testa” aggiunse “Sai che non è vera, giusto? Te l’ho detta solo per ferirti, non me la sono scopata e non lo farei mai” chiarii “Grazie per questa precisazione” “Credevi che lo avessi fatto?” “Che ne so! Sei un bel ragazzo, potresti piacerle” “Sì ma è tua sorella, non giocherei mai così sporco” affermai. Prese il gelato, lo avvicinò a noi e ci prendemmo un cucchiaino a testa. “Quando ti ho tirato quel pugno, non pensavo che cadessi, né che sbattessi su quella merda di lavandino. Poi ti sei rialzato e vedendo il sangue mi sono…sentito in colpa” si giustificò “Me la sono meritata” “Sì ma se almeno ti facevi male ad un braccio o ad una gamba avrei preferito, insomma sul viso…” “Mickey sto bene, sono qui per scusarmi, non per sentire le tue scuse” dichiarai. “Ok, per me è finita qui, come se non fosse mai successo” mi garantì, gli sorrisi “Grazie, giuro che non dirò mai più una cosa simile. So che da febbraio sono un rompiballe, che sono diventato lo zombie di me stesso e che tu e Dan non mi sopportate più, spero che le cose cambino presto” “Ci beviamo su?” propose aprendo il rum, annuii. Non prendemmo neppure i bicchieri, lui diede un sorso, poi mi passò la bottiglia e ne diedi un anch’io. “Buono, grazie per il pensiero” disse alludendo al gelato ma soprattutto al rum. Bevemmo altri due sorsi a testa “Ho il turno di notte, meglio che smetta, altrimenti quando servirà un anestesista rischio di fare macello” scherzò. Continuò a mangiare il gelato, lasciando a me l’alcool.

 

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“Possiamo parlare serenamente Matthew?” “Sì” “Fin da subito sia io che Daniel ti abbiamo detto che avevi sbagliato. Penso che tu abbia fatto bene a cercare di parlarle quando sei tornato per lo Spring break, ma era ovvio che lei ce l’avesse a morte con te. Perché non vai tra qualche giorno, approfittando delle vacanze di Pasqua? Magari questo mese le è servito per rifletterci meglio. Sei uno stronzo bastardo, ma eri il suo migliore amico, sono legami difficili da dimenticare” “Dubito che lei abbia voglia di perdonarmi, la conosco da quando ero piccolo, so che le cose che mi ha detto durante lo Spring break sono definitive” spiegai “Nella vita niente è definitivo, se la ami insisti” mi consigliò. Trangugiai ancora rum riflettendo sulle sue parole, quella sera sarei andato a letto sbronzo, se continuavo in quel modo. “Peggio di com’è andata a marzo non potrà andare, giusto? Fai un tentativo” mi spronò “Ho paura di scoprire che non le va di perdonarmi” ammisi “Non puoi saperlo se non vai a Dublino” “E se davvero sta uscendo con quel tipo fighetto delle foto?” “Qualsiasi fighetto del mondo non potrà mai competere con te. Lo dico non tanto perchè sei fighetto anche tu, soprattutto con quella sopracciglia spaccata amico, dovresti ringraziarmi” affermò facendomi ridere. Mi bloccai perché il movimento facciale mi procurò fastidio ai punti. “Lo dico più che altro perché siete cresciuti insieme, non troverà mai nessun altro individuo di sesso maschile in grado di conoscerla e capirla come puoi fare tu. Non hai rivali in questo e sappiamo che le donne adorano gli uomini che sanno stare al loro fianco, apprezzandone pregi e difetti” disse. Rimasi in silenzio, non aveva tutti i torti, ma Kate era una tipa decisa e sapevo com’era fatta: era capace di tagliare i rapporti con chiunque le facesse qualcosa di brutto. E io non avevo fatto qualcosa di brutto, ma di terribile. “Ho paura Michael, sono sincero. Ho paura che ormai lei mi abbia messo nella lista nera di persone da evitare” confessai “Allora vorrà dire che Daniel ed io ti accompagneremo” “Dove?” “A Dublino. Stiamo lì una notte, poi potremo andare a fare le vacanze di Pasqua a Londra, lasciandoti dalla tua famiglia” la buttò lì. “Non voglio stravolgere i vostri piani” risposi, felice della sua proposta “Ascolta…per fortuna quella settimana non lavoro, Daniel è in pausa dall’università proprio come te, tra l’altro Zoey torna dalla sua famiglia e lui è libero. Ti accompagnamo a fare una dichiarazione d’amore a Kate, ci assicuriamo che lei ti perdoni, poi Daniel ed io togliamo il disturbo e ti lasciamo tra le sue braccia. Ti riprendiamo all’aeroporto di Dublino il martedì verso ora di pranzo e torniamo tutti e tre a New York. Facciamo un piacere a te e ci togliamo di mezzo quest’aria di depressione che hai” spiegò, avendo già quasi pianificato tutto. Accettai la sua proposta, gli diedi un abbraccio fraterno, scusandomi ancora per la sera prima. Il giorno successivo ne avremmo parlato anche a Daniel, alle vacanze mancavano giusto 5 giorni.

Lo salutai quando venne l’ora per lui di prepararsi per andare a fare il turno di notte. Rimasto solo andai in camera con il rum. Accesi il pc, indossai le cuffie per ascoltare la musica, senza disturbare gli altri inquilini degli appartamenti adiacenti, sorseggiai altro alcool e decisi di iscrivermi al laboratorio che ancora non avevo seguito. Non potevo buttare così il mio domani, dovevo trovare la motivazione. Scelsi il laboratorio che più mi piaceva, sarebbe cominciato al rientro delle vacanze di Pasqua, per fortuna ero ancora in tempo ad iscrivermi e a recuperare almeno quello. Avvertii una certa soddisfazione quando comparve la schermata che mi indicava che l’iscrizione era andata a buon fine. Visto che c’ero, un’altra capatina al profilo di Kate potevo darla. Riguardai quegli scatti in cui tra i vari tag, c’era quello di Richard Mc King. Non c’erano foto di loro due da soli, questo mi faceva ben sperare, anche se lui compariva spesso. Cliccai sulla scritta foto e andai indietro, vedendo comparire anche scatti di noi due: delle vacanze di Natale festeggiate insieme, del Ringraziamento quando era venuta a trovarmi a Manhattan, dell’estate precedente. Quant’era bello vederci insieme e sapere che in quegli scatti lei non mi odiava. Sapere che dietro quei nostri sorrisi o sguardi c’erano solo amicizia, felicità, complicità…baci, sesso…un lieve sorriso mi comparve sulle labbra. Trovai alcune vecchie foto di noi, postate come ricordo del passato. La prima risaliva ai tempi della nostra adolescenza. Nello scatto eravamo in compagnia di mia sorella, dei miei genitori e anche di Holly e Ben. La seconda foto invece ci ritraeva da soli, lei ed io, sempre adolescenti. L’aveva condivisa come ricordo di parecchi anni prima, quando i suoi genitori mi invitarono per una gita fuori porta, come facevano sempre per far sì che Kate non si annoiasse da sola con loro. Osservando lo scatto ricordai che eravamo andati in un paesino a nord per visitare un parco nazionale e ricordavo inoltre che quella sera di tarda primavera faceva un freddo incredibile. Ce l’aveva scattata Ben.

 

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Era assurdo pensare che lui adesso non ci fosse più, che l’unica cosa che mi restava dell’affetto di sua figlia fossero dei ricordi, delle foto e quel braccialetto che mi aveva regalato per Natale con le nostre iniziali, che indossavo tutti i giorni. Tolsi le cuffie in un gesto di rabbia verso me stesso. Cazzo quant’ero diventato stronzo, ma che diavolo avevo in testa quel maledetto giorno in cui avevo preferito un esame universitario, piuttosto che la mia migliore amica? Una smorfia mi fece ricordare il dolore dei punti. Mi passai le mani tra i capelli.

 

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Mi convinsi del discorso di Michael di poco prima. Avevo paura del suo rifiuto, di scoprire che forse aveva trovato qualcuno in grado di rispettarla più di quanto avevo fatto io ultimamente, ma dall’altro lato non potevo accettare di perderla per sempre. Dovevo tentare ancora e sperare che il ricordo di tutte le mie buone azioni verso di lei, da quando ero nato fino a pochi mesi prima, riuscissero a far sì che lei mi concedesse una minuscola possibilità di scusarmi e tentare di riparare quel torto che aveva subito proprio da me, che ero l’unico che non doveva permettersi mai di ferirla, poiché realmente la mia amicizia era sincera, ancor di più lo erano i sentimenti d’amore che nutrivo (video di Matt che ripensa a Kate e ad alcuni momenti vissuti in sua compagnia https://www.youtube.com/watch?v=hytd8Db_e0g ).

 

NOTE:

Ciao, come promesso eccomi di nuovo! Matthew riflette sul suo percorso universitario, sa di dover recuperare e concentrarsi sugli studi, ma è anche realista e consapevole di non voler provare a fare gli esami tanto per tentare. Prima però deve risolvere altre cose, tanto per cominciare chiarirsi con Michael. Prova a iniziare con un'offerta di pace a base di gelato e rum, Michael lo perdona ancor prima di parlare, è dalla sera prima che si sente in colpa per avergli procurato il taglio sul sopracciglio e di certo non voleva che le cose andassero in quel modo. Michael gli parla apertamente, proponendogli l'alternativa migliore, quella di provare ancora a parlare con Katelyn a distanza di un mese, offrendogli anche di tornare a Dublino in compagnia di entrambi i suoi coinquilini come supporto. Timori a parte Matt sa che è un buon consiglio e capisce di dover provare.

Vi aspetto venerdì prossimo,

Vanessie

P.S: rimetto qui il link per il video di Matt che ripensa a Kate e ad alcuni momenti vissuti in sua compagnia https://www.youtube.com/watch?v=hytd8Db_e0g

 

   
 
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