Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    28/03/2021    20 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 13: Armonia ritrovata 

 

 
Moana - GIF - Moana Photo (40252553) - Fanpop
 



 

Moana aveva cercato Jim per quasi tutto il pomeriggio, ma non era ancora riuscita a trovarlo. Sapeva che di solito quando era furioso per qualcosa gli piaceva stare nei posti più isolati, come nella Torre di Astronomia o il grande ponte di legno che collega il Castello. Aveva persino controllare il Campo di Quidditch, nella speranza di vederlo allenarsi, ma nulla, sembrava sparito. 
Iniziava a pensare che forse aveva semplicemente deciso di tornare al dormitorio, dal momento che il giorno dopo ci sarebbe stata la prima prova da superare.
Ancora non riusciva a crederci che avrebbe partecipato a quel Torneo. Iniziava pian piano a sentire l'agitazione addosso, così le venne in mente un'idea e subito cambiò direzione, raggiungendo il Lago Nero.
Poteva stare un po' tranquilla, solo lei e l'acqua. Era arrivata giusto in tempo per vedere il cielo diventare di un bel rosso caldo, che creava un'atmosfera rassicurante. 
Adorava rilassarsi in quel luogo, forse il suo preferito tra tutte le zone di Hogwarts.
Subito si tolse le scarpe e si avvicinò alla riva, immergendo i piedi nell'acqua e chiudendo gli occhi. Il venticello le stava muovendo leggermente i capelli, mentre sentiva il movimento delle piccole onde che accarezzavano la riva del lago. 
Da bambina lei e la sua famiglia vivevano in un piccolo villaggio sulle sponde del mare, in un Paese lontano, ma purtroppo il lavoro di suo padre li aveva costretti a trasferirsi a Londra e lasciare così il villaggio che tanto amava. 
Era piccola, ma se chiudeva gli occhi poteva ancora ricordare ogni minimo dettaglio di quel luogo: l'odore salmastro, la sabbia fresca con qualche conchiglia bagnata dall'acqua, i colori del mare, la brezza accarezzare le grandi foglie delle palme. 
Ricordava ancora le serata passate al falò in spiaggia ad ascoltare i racconti di sua nonna, quando lanciava i sassi e sentiva i suoni che facevano quando affondavano.
Ecco perché le faceva bene stare nei pressi del Lago Nero: era il luogo più simile a quel mare che tanto le mancava. Ogni volta che aveva una brutta giornata amava restare in quel posto, solo lei e il lieve rumore del vento che muoveva le onde del lago.
Di colpo, ogni problema e ogni preoccupazione sembravano svanire.
"Fossi in te, uscirei dall'acqua" disse la voce di Jim alle sue spalle "Credo di aver appena visto un Grindylow[1]"
Moana riaprì immediatamente gli occhi, rendendosi conto di aver camminato fino ad arrivare con l'acqua alle ginocchia "C_come?!"
"Proprio li! Attenta!" 
Lo scatto fu talmente improvviso che rischiò quasi di scivolare in acqua. L'altro cercò di guardare altrove per non scoppiarle a ridere in faccia.
"Jim!" a quel punto affrettò i passi fino a raggiungere nuovamente la riva, sotto lo sguardo divertito del Serpeverde.
"Sei sempre il solito. Dovevi dirmelo subito!"
"Sembravi così a tuo agio" la punzecchiò.
Lei si strinse le spalle "Mi piace questo posto..." disse mentre dava un ultimo sguardo malinconico al lago.
L'altro annuì, attirando così l'attenzione della ragazza.
"Le sessioni di studio" continuò "Ricordi? Mi hai costretto a studiare qui tutto il tempo!"
Moana rise e gli puntò il dito contro il petto "Ti correggo: io ho studiato. Tu hai sfidato Ercole e ti sei messo a volare sopra il lago."
"Sei sempre così esagerata."
Lo fissò stupita "Io? Hai fatto finta di aver perso il controllo della scopa!"
Lui ridacchiò incredulo e si mise a fare il vago "Ma se non mi guardavi nemmeno..."
"Stavo morendo di paura, Jim!" disse Moana dandogli un rapido pugno sul braccio "Pensavo saresti finito in acqua!"
"Ehi, almeno ti ho fatto togliere l'attenzione dai libri. Ci hai pure raggiunto." 
Lei continuò a guardarlo, scettica "Hai davvero un modo strano per attirare l'attenzione, lo sai?"
Si guardarono e pochi secondi più tardi scoppiarono a ridere, sentendosi finalmente a loro agio dopo tanti giorni di silenzio.
Poi il volto di Jim divenne stranamente serio "Mi... Mi dispiace davvero" si fermò un po' titubante prima di riprendere a parlare "Hai ragione, sono stato un bambino... Non dovevo prendermela con te in quel modo."
Anche il sorriso di Moana sembrò svanire, il suo sguardo si fece più rude "Tutti mi considerano una sbruffona che ha truccato la sfida. E sai una cosa? A me non importa di quello che pensano, quella gente non è mia amica..." lo sguardo pungente che gli rivolse lo fece sentire ancora più in colpa "Ma tu sì. E quando mi hai accusat..."
Ma Jim le si avvicinò rapido "Non avrei dovuto." 
"E allora perché hai continuato?" tornò a guardarlo furiosa "Mi hanno puntata il dito contro solo perché sei uscito tu per primo!"
Jim tornò nuovamente a fissarla con dispiacere.
Aveva ragione, lui era stato scelto per primo e di conseguenza la maggior parte aveva pensato fosse stata lei a barare.
E quella stupida rivalità tra le loro Case aveva peggiorato la situazione.
"Io..."
"E prima di accusarmi, la mia risposta è: NO!" disse fermamente, incrociando le braccia "Se fosse capitato a te, non avrei mai pensato che tu avresti potuto barare. Io ti conosco."
Ed era vero. Moana era una delle persone a lui più vicine e lui in quei giorni aveva gettato via la loro amicizia senza darle nemmeno l'occasione di spiegarsi.
"Nemmeno io."
Lo sguardo scettico che gli rivolse lo fece vacillare "In realtà...Sapevo che non avevi barato. Non so perché ho detto quelle cose, ma io ti credevo."
"E nonostante tutto mi hai accusata."
"Mi dispiace."
L'altra distolse lo sguardo, seccata, portando la sua attenzione sulle onde del lago.
"Ero arrabbiato!" continuò Jim. Moana fece per ribattere ma lui la fermò subito, iniziando a camminare per l'agitazione "So che non è una scusa, ma io... Per una volta pensavo di essere l'unico scelto, capisci? Non ho fatto in tempo ad abituarmi all'idea di essere il solo Campione di Hogwarts che subito scopro che anche a te era toccata la stessa sorte!"
Continuava a darle le spalle, poi si fermò ancora, passandosi nervosamente le mani ai capelli "Il Calice ha sempre scelto solo una persona" continuò "Sai una... Una parte di me credeva di non essere abbastanza. Non quanto te...Per lo meno. Ho iniziato a pensare: e se fossi IO la scelta sbagliata?" la guardò, sorridendo appena "Tu sei una delle maghe più brave che io conosca, perché scegliere me? 
Moana abbassò leggermente il capo e prese a giocherellare titubante con il ciondolo che portava al collo "E' per quello che ti ha detto quella giornalista?" il tono sembrava notevolmente turbato mentre ripensava a quella donna.
Jim forzò un sorriso amaro "Al fatto che sia un sanguemarcio? Tzè...E' fin da quand'ero piccolo che lo sento..." sussurrò, dando svogliatamente un calcio ad un sassolino.
"E' orribile!" sbottò lei "Non pensare di valere meno per questo!"
L'altro si portò le mani in tasca, nonostante una piccola risata, il suo sorriso sembrava così spento "Per te è facile, i tuoi genitori sono entrambi dei maghi."
"E' la stessa cosa."
"No che non lo è" la fermò lui, serio "Credimi."
Moana allora si zittì, riprendendo a fissare il lago, e così fece anche Jim.
"Sai" sospirò, lo sguardo più malinconico "E' strano nascere in una famiglia non magica: di colpo sono passato a scegliere calderoni e bacchette da portare a lezione invece che astucci e compassi come tutti i bambini normali. Sono entrato improvvisamente in un mondo a cui nessuno mi aveva mai preparato e ho dovuto affrontarlo da solo, perché i miei genitori erano estranei a tutto questo. Mio padre non..." quelle ultime parole però gli morirono in gola, ma Moana riuscì comunque a capirlo.
Vedendolo così affranto, fece per sfiorargli un braccio e tentare di incontrare nuovamente il suo sguardo "Se n'è..."
"Era troppo per lui. Ero... Strano, diverso dagli altri bambini e... N_non poteva sopportarlo" si scostò, forse ancora troppo amareggiato "Ma in fondo non mi importa, davvero..."
Si sentiva in colpa per tutto quello che era capitato alla sua famiglia, per lo shock dei suoi genitori scoperta la sua natura magica, l'odio di suo padre verso un mondo che non gli apparteneva e la sua fuga, col conseguente abbandono di lui e sua madre.
Ancora adesso non sapeva che fine abbia fatto. E per quanto sentiva di doverlo detestare per tutta la rabbia che gli aveva causato, una parte di lui forse sperava ancora in un suo ritorno.
Moana nel frattempo lo fissava, incerta se farsi avanti o lasciarlo nei suoi pensieri.
"Jim."
Lui non rispose, così fece nuovamente dei passi in avanti, posizionandosi di fronte "Ascoltami bene Jim Hawkins" lo chiamò ancora e finalmente lo vide alzare il capo per guardarla "Io sono tua amica, giusto?"
L'espressione che le rivolse fu piuttosto confusa, vista la domanda "Giusto...?"
"Allora credimi: non pensare anche solo per un secondo che sia stata colpa tua. Babbani, maghi...Che importa? Pensi davvero che sia il sangue a stabilire chi sei davvero? Tu hai le capacità per raggiungere grandi obbiettivi, non devi lasciarti abbattere da persone del genere. Tuo padre, quella giornalista... Loro non ti conoscono, non ci hanno nemmeno provato. Non devi nulla a quella gente."
Si fermò solo qualche istante per prendere un profondo respiro "Sei più di tanti maghi che hanno varcato questo posto. Le scelte sono tue, non lasciarti condizionare..." gli rivolse poi un sorriso sincero "...E ti conosco abbastanza bene da sapere che farai grandi cose, qui e in futuro."
Jim era rimasto a fissarla tutto il tempo. Quelle frasi lo avevano preso così alla sprovvista da lasciarlo incapace di reagire.
Non si sarebbe mai aspettato un discorso simile da lei, non dopo tutto quello che era successo con il Calice. 
Vedendolo impalato in quel modo, Moana inarcò un sopracciglio "Oh no. Sono stata così terribile?"
"Vuoi scherzare?" le sorrise, un po' impacciato "Sei davvero perfetta." 
Lo disse con una tale naturalezza da stupirla non poco "Sul serio?"
Jim annuì, ma poi rendendosi conto di essersi sporto un po' troppo vicino a lei, fermò subito la testa "...Si...Ehm..."
Moana arrossì, mai avrebbe pensato ad una reazione simile da parte sua. 
Sapere che la considerava in quel modo la faceva sentire stranamente felice.
Nel frattempo l'altro aveva continuato a borbottare delle frasi senza capo ne coda, probabilmente nemmeno lui sapeva bene come salvarsi da quella situazione.
Alla fine, dopo un attimo di esitazione, si fece coraggio ed avanzò verso di lei "...I_itendevo che...che tu..."  si passò nervosamente una mano tra i capelli, puntando lo sguardo altrove per l'imbarazzo "...Insomma...Sei...In gamba" concluse infine, arrossendo.
Questa volta anche lei sorrise imbarazzata.
"Oh...Grazie. E..." fece un passo in avanti, incrociando nuovamente i suoi occhi "...Insomma... Sei...Sei in gamba anche tu."
Si sorrisero e decisero di restare in silenzio per un po', forse sperando che uno dei due interrompesse quell'attimo così imbarazzante con qualche battuta per sdrammatizzare.
"Allora..." fece Moana mentre sorrideva impacciata "Forse è meglio sbrigarci a tornare, sai...Il...Il copri-fuoco."
"G_giusto" Jim si strinse le spalle, guardando poi una zona del lago "E domani abbiamo la prova."
L'altra si lasciò sfuggire una risatina nervosa, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Già..." iniziò poi a camminare e dopo qualche istante di esitazione, alla fine anche Jim la affiancò.
Mentre tornavano al Castello, non spiccicarono parola per tutta la durata del tragitto, ogni tanto si lanciavano qualche occhiata ed un vago tentativo di dirsi qualcosa, ma puntualmente finivano col sorridersi e rimanere in totale silenzio.
Una parte di Moana si sentiva sollevata per essere riuscita a chiarire, mentre l'altra non faceva che pensare a quell'atteggiamento di poco fa.
Che diamine le stava passando per la testa? Quello era Jim Hawkins, uno dei suoi migliori amici ed erano così vicini che...
Scacciò immediatamente via quei pensieri dalla sua testa.
Non era il momento di pensarci. Non con lui. E non col Torneo di mezzo.
Sperava davvero che questo avrebbe cambiato nulla.


 
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La sera prima del Torneo, Anna quasi non era riuscita a chiudere occhio: sapeva che in parte era dovuto a quei terribili incubi che ormai la perseguitavano ogni giorno, ma il pensiero che questi potessero essere in qualche modo collegati ai suoi amici non la fece riposare un solo istante.
Ed è per questo che avrebbe usato qualsiasi mezzo pur di cambiare quel terribile destino, qualunque esso fosse. Si sarebbe addirittura intromessa nelle prove se questo avesse significato salvare i suoi amici e sua sorella.
Quella mattina si sentì così decisa ad arrivare in tempo che non si fece nemmeno degli scrupoli nel buttare quella pigrona della sua migliore amica giù dal letto, perfino Judy se ne stupì dato che normalmente era lei quella che dava la sveglia. Tuttavia Merida, dopo aver brontolato qualcosa simile ad un "Vi raggiungo più tardi" con fatica si era arrampicata nel comodo letto caldo, sotto lo sguardo sconvolto delle due ragazze.
Era loro amica da anni e dormire il Sabato mattina era sempre stata una delle sue attività preferite, erano sicure che nemmeno un evento importante come il Torneo Tremaghi l'avrebbe smossa da quel letto prima delle undici.
Dopo diversi tentativi alla fine decisero di fidarsi e con gli altri si avviarono al di fuori delle mura di Hogwarts per dirigersi al Campo da Quidditch.
Riuscirono ad arrivare per tempo, trovando anche posto vicino ad altri loro compagni. Jack era seduto comodo mentre mangiucchiava qualche dolce accanto a Hiro.
Con la coda dell'occhio Anna e Judy videro anche altri ragazzi appartenenti alla scuola di Durmstrang vicino a loro: tenevano in entrambe le mani delle bandierine con scritto il nome di Tadashi, il Campione della loro scuola. 
In quel momento Judy si rese effettivamente conto del gran numero di bandierine e striscioni che inneggiavano i nomi dei concorrenti e si sentì in parte un po' in colpa nel non aver preparato nulla.
Jack la guardò e come se le avesse letto nella mente le diede un colpetto alla spalla, indicando il suo compare Nick Wilde a pochi posti più in la. 
"Lui vi può dare una mano."
Judy osservò il Serpeverde vendere una manciata di bandierine con scritto il nome di Jim ad un paio di ragazzi Tassorosso.
Non poté fare a meno di arricciare il naso infastidita: quel furbone di Nick non si smentiva mai e sfruttava ogni occasione per poter racimolare qualche soldo. Tuttavia non sembrava volerlo fermare questa volta, dopotutto non stava violando alcuna regola.
Per ora.
Nick sembrò finalmente accorgersi della loro presenza e dopo aver concluso l'affare con i due Tassorosso li raggiunse, mostrando fieramente la scatola delle bandierine ormai semi-vuota.
"Adoro questo Torneo!" gongolò mentre iniziava mano a mano a contare i galeoni guadagnati. 
"Hai guadagnato così tanto per delle bandierine?" domandò stupefatto Hiro.
"Oh no" ridacchiò Nick, tirando fuori dalla tasca un sacchetto con una quantità minore di galeoni "Questi sono per le bandierine"
"Mentre quelli..." continuò Jack, indicando la somma più grande "Sono per le scommesse di questa mattina."
Quel discorso attirò inevitabilmente l'attenzione degli altri, in particolare di Judy "Scommesse? Di che parlate?"
Ecco.
Nick sapeva che l'amico aveva parlato troppo. Ora avrebbero avuto quella Grifondoro alle calcagna per tutto il tempo.
"Oh beh sapete... Qualche scommessa innocente qua e la" disse.
Hiro lo guardò divertito "Scommesse... Innocenti?" 
L'altro annuì e camminò verso Judy ed Anna, circondando con le braccia le loro spalle "Sapete, è per testare anche la fiducia della gente. Chi secondo voi vincerà: Il Campione... O... Il drago?"
Anna ebbe un nodo in gola e sebbene pochi minuti prima sembrava essersi tranquillizzata, ora avvertiva nuovamente il panico farsi largo nella sua mente. Judy se ne accorse e subito allontanò Nick da lei, fulminandolo con lo sguardo.
"Drago o meno, mio fratello sa il fatto suo sugli incantesimi. Sono sicuro che se la caverà" disse Hiro.
"A dire il vero, molti hanno puntato la sconfitta di Moana" lo sguardo di Anna si fece ancora più preoccupato.
"Non starlo ad ascoltare, se la caveranno TUTTI quanti!" la rassicurò Judy.
"La maggior parte non dice così!" disse Nick sovrappensiero, ma vedendo poi l'ennesima occhiataccia che gli rivolse la prefetta capì di dover tacere. Per il suo bene.
Deglutì a fatica, scambiandosi uno sguardo d'aiuto con Jack che invece sembrò ridersela sotto i baffi.
Tipico. Bell'amico.
"Certo che non ti smentisci mai..." sospirò Judy mentre cercava di consolare la ragazza "Scommetti sulla vita del tuo amico?"
Nick si strinse le spalle "Noi non scommettiamo nulla. Accettiamo semplicemente le scommesse."
"Noi?"
Col capo vide che il ragazzo indicò Jack e subito Judy alzò gli occhi al cielo.
"Dovevo immaginarlo."
"Voi due siete come il gatto e la volpe" rise Belle dietro di loro. Stava tenendo in mano un libro che Judy non aveva mai visto prima di allora. Solo Jack sembrò ridere a quella battuta.
Belle li guardò con aria divertita ed alzò leggermente il libro per mostrare la copertina "Il racconto si chiama Pinocchio. Lo abbiamo studiato tempo fa a Babbanologia: parla di un burattino di legno che deve imparare dai suoi errori, quando dice le bugie gli si allunga il naso e ad un certo punto si trasforma pure in un asino."
Le venne quasi da ridere vedendo gli sguardi perplessi dei presenti.
"Nella storia fa la conoscenza di un Gatto e una Volpe" continuò, lanciando un'occhiata ai Serpeverde "Due truffatori che lo ingannano per prendergli i soldi."
"Ehi, così mi colpisci nel profondo..." sospirò Nick, portandosi una mano sul petto "Mi stai dando del truffatore? Il mio è un lavoro onesto!"
Questa volta Judy si lasciò scappare una risata "Le scommesse non sono mai oneste, Nick." 
"Da piccolo amavo quel libro!" esclamò Jack entusiasta, mentre finiva il suo pacchetto di caramelle "E devo dire che il gatto e la volpe mi stavano particolarmente simpatici".
"Ci avrei giurato" ridacchiò Hiro rubandogli una caramella dalle mani "Non credevo che i babbani avessero delle storie tanto buffe."
"Oh, ne abbiamo di peggiori" commentò Jack "Come una zucca che si trasforma in carrozza, dei bambini che trovano una casa fatta interamente di dolci..."
"Una volta ne avevo letta una di una pianta di fagioli che crebbe fino ad arrivare sopra le nuvole" raccontò sognante Belle "Non sono affascinanti?"
Nick fece le spallucce, spostando lo sguardo verso i suoi amici "Tzè, andiamo...Scrivono queste storie e poi non credono nella magia?" 
Lei ignorò il suo commento e si sporse incuriosita verso Jack "Quindi in famiglia hai dei babbani?" 
"Sì, mia madre" disse un po' titubante, ma la ragazza gli sorrise comprensiva. 
Al contrario di Jack, lei aveva entrambi i genitori maghi, ma suo padre era sempre rimasto affascinato dalla cultura dei babbani, dall'arte e soprattutto da quella cosa che chiamavo scienza, diventando addirittura oggetto dei suoi studi. Anche lei si interessò a quel mondo, trovando particolarmente affascinanti i loro libri.
Purtroppo questo non venne mai visto di buon occhio al suo paese, ma a lei non importava: le piacevano e spesso trovava quelle storie perfino più interessanti di quelli dei maghi.
"E comunque io potrei essere la volpe" continuò Jack, riportando così l'attenzione al discorso di prima.
"Scordatelo" lo corresse Nick, gonfiando il petto "Tu sei il gatto, la volpe sono io. E' anche lo stemma della mia famiglia."
Judy tornò a fissarlo "Dimentico sempre che la tua famiglia è nobile." 
"E' solo un titolo" sbuffò l'altro "Fossi realmente ricco non cercherei di guadagnare i soldi."
"Oh...Leggo nei tuoi occhi la costrizione" rispose con leggero sarcasmo, suscitando le risate degli altri.
Anche Nick rise e sembrò stare al gioco "Tu mi capisci sempre"  prese poi due bandierina nel gruppetto rimasto e fece per consegnargliele "Un segno di pace, d'accordo?"
"Sono uno spasso, non trovi?" sussurrò Jack ad Hiro, senza smettere di sghignazzare.
Alla fine Judy cedette e prese le due bandierine, scambiandosi successivamente un sorriso.
In fondo era stato un gesto carino, semplice e generoso. Non sembrava nemmeno da lui.
"Sono sette galeoni, ma per te sono a metà prezzo."
Ecco.
Questo era decisamente più da Nick.
Al suono di quelle parole il breve sorriso svanì, senza dire altro si limitò a riconsegnargli le bandiere, sistemandosi seccata accanto a Belle. Nick inarcò le sopracciglia, seguendola con lo sguardo "Che le prende?" chiese, voltandosi verso Jack e Hiro.
"Imbranato..." sogghignò il compare, tornando poi a fissare l'arena nell'attesa che il Torneo iniziasse. Prima o poi se ne sarebbe reso conto. 




 
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Come da regolamento, ai quattro concorrenti fu svelata la sfida poco prima, in modo da improvvisare una strategia sul momento per testare le loro abilità.
Quando Filottete lo svelò ai Campioni, tutti e quattro ovviamente finsero stupore, se non addirittura paura.
Anche se effettivamente, il terrore nel dover affrontare un drago non era mai del tutto passato. Moana non era molto brava a fingere, ogni volta che lo faceva la voce le diventata stranamente più acuta, per fortuna solo pochi suoi amici conoscevano questa sua piccola particolarità e agli occhi di un estraneo poteva essere interpretato tranquillamente come una sorta di ansia pre-partita.
Cosa tutto sommato vera.
Non sapevano con esattezza se Filottete sospettasse qualcosa, tuttavia non sembrò voler indagare oltre, limitandosi a spiegare a loro in poche parole le regole della sfida: Ognuno di loro avrebbe dovuto recuperare un campanello all'interno dell'arena, affrontando ovviamente il drago. La sfida sarebbe finita una volta recuperato tale oggetto.
Moana avrebbe voluto evitare quell'ultima parte. Ma almeno era sollevata nel dover solo recuperare un oggetto, senza per forza di cose ferire il drago.
Filottete disse loro che il drago sarebbe stato casuale e che non avevano la possibilità di scegliere. La sua mente venne riportata alla sera in cui Hiccup condusse lei e Jim alla foresta per conoscere Sdentato e sperò non le capitasse per forza di cose la furia buia: non avrebbe mai voluto ferire l'amico di Hiccup. Anche se forse in quel caso, parlando di un drago, sarebbe stata lei quella a rischio di morire.
Dopo aver spiegato per filo e per segno le regole della gara, Filottete dovette allontanarsi per qualche minuto, probabilmente per controllare tra quanto sarebbe dovuto iniziare il Torneo.
Gli spalti erano ormai pieni zeppi di studenti, pochi di loro riuscivano a rimanere in totale silenzio mentre la maggior parte sembrava incapace di contenere l'entusiasmo. 
Nonostante la forte tensione in corpo, Moana si sporse leggermente al di fuori della tenda per poter dare una veloce sbirciatina, forse sperando addirittura di intravedere qualche amico tra gli spalti, ma la marea di persone urlanti ed agitate non le permisero di concentrarsi a dovere. Non si stupì più di tanto quando vide diversi striscioni con scritto il nome di Jim, in particolare da molti gruppi di ragazze.
"Tipico..." Sospirò, mentre con lo sguardo osservava con più attenzione altri striscioni, questa volta col suo nome, ma per nulla favorevoli.
"Tipico anche questo" borbottò sottovoce.
Era sicura che dietro quell'idea c'era lo zampino di Gaston o qualche suo amichetto Serpeverde. Purtroppo, nonostante le buone parole di Jim per fermare quel bullismo, parecchie persone continuavano ad esternare il loro disappunto per la scelta del Calice.
"Non va proprio giù l'idea che partecipi, eh?" commentò una voce alle sue spalle. Anche Tadashi si era esposto per osservare gli spalti e aveva notato anche lui quegli striscioni poco carini.
"Non vincerò il premio per la popolarità, soprattutto tra di loro" disse mentre col braccio indicava un punto in cui diversi Serpeverde erano raggruppati e mostravano uno striscione contro di lei.
Tadashi storse la bocca irritato "So che non dovrei farmi coinvolgere, ma credi che potrebbero togliermi dei punti se indirizzassi il drago verso di loro?" 
Moana soffocò una risata e scosse debolmente il capo "Non ne vale la pena. Pensa alla tua sfida."
L'altro la guardò interessato "Oh non preoccuparti. Impegnati per il secondo posto."
A quel punto l'altra voltò il capo verso di lui "Secondo?"
Tadashi rise e le fece l'occhiolino "Beh certo. Il primo è già occupato." 
Fece per rispondere ma lui rientrò nella tenda, quando si voltò del tutto lo vide parlare con Jim, mentre Elsa stava in disparte lontano da loro, sembrava letteralmente un pezzo di ghiaccio, fissava da troppo tempo un punto della stanza ed ogni tanto si toccava nervosamente le mani, coperte da lunghi guanti chiari.
Moana si rese conto solo in quel momento che fin dalla prima volta che l'aveva vista, Elsa sembrava indossare sempre dei guanti. Normalmente non ci avrebbe fatto particolarmente caso, ma in queste circostanze non poté fare a meno di domandarsi il perché.
Forse era allergica a qualcosa o semplicemente aveva una fobia per i germi. Anna non aveva mai accettato questo particolare, ma nemmeno lei conosceva tutto di sua sorella.
Vedendola così agitata le venne l'istinto di raggiungerla, ma non appena chiuse la tenda, la vide nuovamente riaprirsi con l'arrivo di Filottete "D'accordo Campioni, ascoltatemi!" esclamò e con un veloce schiocco di dita attirò l'attenzione di tutti i presenti. Una volta riuniti attorno a lui, l'uomo passò con lo sguardo ogni concorrente e subito dopo prese a parlare.
"Appena Nicolas finirà il discorso di apertura, tocca a voi entrare in gioco: Quando farò il vostro nome uscirete dalla tenda, gli altri restino qui."
Parlò in modo chiaro e veloce, senza però trasmettere alcuna pressione. Sapeva anche lui che la prova non era una passeggiata e alla minima distrazione avrebbero rischiato la vita.
"Buona fortuna ragazzi" disse infine, dando una pacca sulla schiena a Tadashi, vicino a lui. Dopo di ché fece cenno di sedersi ed attendere, la tenda era stata insonorizzata con un potente incantesimo, in modo da non sentire nulla al di fuori.
Non avrebbero potuto sentire le urla scoppiettanti della folla una volta iniziata la prova o le grida di gioia al termine di essa. 
Quell'attesa sembrava pressoché infinita.




 
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NOTE AUTRICE:

Ormai aggiornare questa fic una volta a settimana è diventata un appuntamento fisso!
Ringrazio davvero tutti quanti voi che leggete o recensite questa storia, sono lenta a rispondere e mi scuso ancora, ma arrivo pian piano e mi fa davvero felice sapere di far divertire qualcuno con questa storia! 

Ho voluto approfondire di più i rapporti tra i personaggi e dare qualche dettaglio sul loro background, mi sembrava una cosa carina e volevo collegarmi al canon, come la volpe per Nick o l'amore di Moana per l'oceano o ancora con Belle che legge un sacco di libri e viene vista strana dagli altri.
Adoro scrivere queste cose, se non si era ancora capito ahaha
Spero vi siano piaciute!
Per chi ha visto il "Pianeta del Tesoro", ho cercato un pochino ricalcare il dialogo tra Jim e Silver, anche se non è minimamente paragonabile (e non voglio farlo), però ho pensato che in questo caso a tirarlo su di morale poteva essere Moana, con cui alla fine ha sempre avuto un rapporto "speciale". E magari qualcosa di più, chi lo sa 👀
Non so, come idea mi sembrava carina.
Inoltre spero di non deludervi per la prova, sto in ansia raga, mi auguro di non aver scritto un pasticcio XD


Alla prossima e grazie mille per il vostro sostegno ♥ ♥




Informazioni sulle Creature Magiche:

[1] Grindylow: Gli avvicini (Grindylows) sono dei piccoli demoni cornuti di colore verde pallido che si trovano nei laghi delle isole britanniche e una colonia vive nel Lago Nero di Hogwarts. Hanno lunghe dita sottili prensili e forti. Sono aggressivi sia con i babbani che con i maghi.  

 

 
~Un abbraccio~
  
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