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Autore: lunalba    28/03/2021    0 recensioni
Storia ambientata in un mondo non “apocalittico”; Clarke ha 17 anni, vive in un quartiere benestante e passa le sue giornate con i suoi migliori amici e il suo fidanzato Finn. Ma cosa succederà quando in questa normale routine si inserirà una gravidanza, un compagno assente e una madre tossicodipendente? Ci sarà spazio per un nuovo amore e per una nuova vita?
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Madi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 UN TRAQUILLO POMERIGGIO TRA ... NEMICI 
 
Dopo la lezione di teatro, mi limitai a trascinarmi verso l’ultima lezione prevista per quel giorno, cercando di tenere a bada la nausea e sperando che quella giornata finisse in fretta. Il pensiero del pomeriggio che avrei dovuto trascorrere con Blake non aiutava a farmi sentire meglio, perciò cercai di non pensarci, concentrandomi invece sul ritorno di Finn, previsto per il giorno seguente.
<< Raven oggi pomeriggio non puoi fermarti a casa mia >> informai la mia migliore amica mentre ci avviavamo verso la sua macchina.
Ormai i pomeriggi trascorsi insieme tra patatine e serie tv erano diventati una routine, perciò non mi stupii quando Raven di tutta risposta mi guardò alzando il sopracciglio confusa.
<< però ci vediamo stasera, giusto? Speriamo che Jasper abbia recepito la frase “tranquilla serata tra amici” >> mi affrettai ad aggiungere, sperando che non approfondisse la questione chiedendomi quale altro impegno avessi, speranza che, ovviamente, si rilevò vana.
<< cos’hai da fare questo pomeriggio? >> mi chiese salendo in macchina.
Attesi un momento prima di rispondere, valutando la possibilità di mentire spudoratamente, idea che scartai immediatamente: non avrei mai mentito alla mia migliore amica.
<< il professore Kane ci ha assegnato un compito da fare a coppie e oggi mi vedo con il mio compagno di corso per studiare il copione dello spettacolo >> risposi optando per la verità, tralasciando però di specificare l’identità del fantomatico compagno.
<< e chi sarebbe questo compagno? >> indagò Raven con finto tono innocente. Mi conosceva troppo bene e ovviamente aveva notato che le nascondevo qualcosa.
<< … Blake >> borbottai a bassa, bassissima, voce.
<< Blake? Bellamy Blake? >> quasi urlò, in un tono tra il divertito e lo scettico.
<< lo stesso Blake che odi e che fa di tutto per farti saltare i nervi? >> continuò guardandomi con gli occhi spalancati.
<< Raven per favore concentrati sulla strada… comunque non ho avuto molta scelta, tutta colpa del professor Kane >>
<< E bravo il professore! Beh, guarda il lato positivo, almeno Blake è un bel ragazzo >>
Ignorai la prima affermazione di Raven, sicuramente si era trattato di una casualità, il professor Kane non aveva nessun motivo per accoppiare me e Bellamy (rischiando che ci uccidessimo prima del termine dell’anno).
<< oh certo, Bellamy è dotato di un bell’aspetto fisico, ed è la consapevolezza di ciò che lo rende tanto insopportabile! >> risposi nell’esatto momento in cui il mio cellulare squillò avvertendomi dell’arrivo di un messaggio.
Sorrisi vedendo il nome di Finn sul display: “Ciao amore! Quasi tutto pronto per la partenza! Tu come stai? Non vedo l’ora di rivederti. Ti amo”
Sorrisi leggendo il messaggio, Finn mi mancava terribilmente e sapevo che con il suo ritorno tutto sarebbe stato più facile.
<< arrivate! Lo sai che puoi sempre contare su di me vero? Quindi se alla fine uccidi Bellamy chiamami che ti aiuto a nascondere il corpo! Anche se sarebbe un peccato sprecare tanto fascino >>
Non risposi, limitandomi ad alzare gli occhi al cielo e salutando Raven con un cenno della mano.
La casa era vuota e silenziosa, mamma, ovviamente, era al lavoro e probabilmente non sarebbe tornata prima di sera tardi; l’orologio segnava le 14.45, a breve sarebbe arrivato Bellamy, sempre che avesse intenzione di arrivare puntale.
Buttai lo zaino in un angolo, aprii le finestre e mi legai i capelli alla ben meglio con un mollettone, la nausea era diminuita quindi mi concessi un cioccolatino, dovevo ricaricare energia prima dell’arrivo di Bellamy, mi ci sarebbe voluta tutta la mia forza per impedirmi di ucciderlo.
Guardai il televisore spento e pensai che normalmente in quel momento mi sarei trovata stravaccata sul divano con la mia migliore amica ad ingozzandoci di patatine guardando The walking dead… patatine! Era meglio che mi assicurassi di avere in casa patatine e schifezze varie o Jasper al suo arrivo mi avrebbe ucciso! Iniziai a rovistare negli armadietti e alla fine mi ritrovai a contare solamente due pacchetti di patatine e un barattolo di biscotti al cioccolato; per qualsiasi persona normale quella quantità di cibo spazzatura sarebbe bastata almeno per due giorni ma non per Jasper, sapevo che il suo insaziabile stomaco avrebbe richiesto più zuccheri e grassi.
Riposi le mie scorte al loro posto e scrissi velocemente un messaggio a Raven chiedendole di andare a fare rifornimento di cibo prima di venire da me, appena cliccai il tasto di invio il campanello suonò.
Sospirai rumorosamente guardando l’orario sul display che indicava le 15 esatte: “puntale come un orologio” pensai mentre aprivo la porta, trovandomi il moro con le braccia incrociate al petto, le spalle larghe sempre ben dritte, gli occhi scuri, che sembravano esaminare tutto e tutti in ogni momento e, ovviamente, l’immancabile sorriso sicuro e sfacciato.
<< Buon pomeriggio! Ti manca tanto per finire la scannerizzazione? So che il mio affascino incanta però non vorrei rimanere tutto il pomeriggio sulla porta! >> disse interrompendo le mie riflessioni.
<< entra >> mi limitai a dire sperando che le mie guance non tradissero il mio imbarazzo.
<< tua mamma non c’è? >> chiese posando sul tavolo un sacchetto che fino a quel momento non avevo notato, e nel suo sguardo notai, per un breve momento, un lampo di imbarazzo.
<< no, in questo periodo lavora molto >> risposi guardando incuriosita il sacchetto.
Bellamy seguì il mio sguardo e sorrise della mia curiosità, un sorriso diverso da quelli che di solito mi rivolgeva, non strafottente e sicuro, anzi scorsi anche un leggero impaccio.
<< Le buone maniere impongono, quando si viene invitati a casa di qualcuno, di non presentarsi a mani vuote, quindi ecco qui! >> rispose senza aspettare che formulassi la domanda per chiedergli cosa contenesse il sacchetto. Mi avvicinai circospetta alla piccola busta, come se potesse saltare fuori uno scorpione velenoso, o qualcosa di simile.
<< è una torta e tranquilla l’ho comprata in un negozio mentre venivo qui, quindi niente cianuro! >> continuò ironico mentre scorgevo nella busta un’invitante torta al cioccolato.
<< grazie, non dovevi disturbarti! >> dissi ricevendo come risposta una semplice alzata di spalle mentre si toglieva la giacca.
Dovevo ammettere che non mi sarei mai aspettata una tale premura da parte di Bellamy.
<< appoggia pure il giubbotto sulla sedia. Cosa ne dici di iniziare guardando il musical? Magari con una fetta di torta davanti? >> proporsi indicando prima il divano nel mezzo del salotto e poi la torta ancora nella busta. Nell’esatto momento in cui terminai la frase mi sentii arrossire, sembrava una proposta che avrei fatto più a Raven o a Jasper e Monty, mai mi sarei aspettata di fare una proposta simile a Bellamy Blake.
<< va bene! Se vuoi inizio a mettere il film>> rispose avviandosi verso la mia televisione, con fare stranamente insicuro
<< fai pure, la televisione è Smart quindi puoi tranquillamente cercarlo sulle piattaforme streaming>>
dissi mentre aprivo la torta e preparavo le fette, pensando a quanto fosse paradossale la situazione, mai mi sarei aspettata di trovarmi a tagliare una torta per Bellamy Blake mentre lui scartabellava con il mio televisore.
<< perfetto! Tutto pronto!>> strillò improvvisamente, facendomi sobbalzare per lo spavento.
Mi avvicinai portando con me due fette di torta, Bellamy si era accomodato sulla parte destra del divano e per qualche secondo rimasi immobile non sapendo cosa fare: sedermi nella parte più lontana rischiando di sembrare una maleducata? Oppure sedermi accanto a lui rischiando di sembrare come le tante gallinelle della scuola per cui ogni occasione era buona per approfittare della sua vicinanza? Ad un tratto mi accorsi che Bellamy mi guardava confuso
<< hai intenzione di sederti o di guardare il film in piedi? >> chiese alzando un sopracciglio mentre il suo sguardo mi scrutava, cercando di capire cosa non andasse.
Senza rispondere mi sedetti optando per il lato più lontano da lui, pronta a quel lungo pomeriggio che, anche se non lo avrei mai ammesso ad alta voce, era iniziato meglio di quanto avessi immaginato; almeno fino a quel momento ero riuscita a trattenere il mio istinto omicida.
Il musical si rivelò piacevole e divertente, ogni tanto scrutavo guardinga verso Blake che, concentrato sul film, sorrideva divertito, anche se più volte notai che la sua postura non era rilassata come sempre, forse non si sentiva a suo agio.
Quando sullo schermo apparvero i titoli di coda non riuscii a frenare un vistoso sbadiglio ed ebbi la sensazione che Bellamy si irrigidì ulteriormente
<< che c’è ti annoi? Le principesse prediligono altri generi di film? >> chiese ironico stiracchiandosi.
<< non chiamarmi principessa! >> ringhiai incenerendolo con lo sguardo
<< il film è molto bello! È solo che in questi giorni non sono stata bene e sono stanca >> continuai pentendomi subito della mia risposta, cosa gli importava a lui della mia salute, avrei dovuto tapparmi la bocca ed evitare di parlare come se fosse un mio amico.
<< io sono un ragazzo impegnato, per cui decidiamo quale parte presentare all’audizione così posso andarmene>>
<< che ne dici della parte inziale in cui la strega lancia la maledizione? >> proposi mentre riponevo i piatti nel lavandino.
<< troppo banale! Facciamo la parte finale, in cui la moglie del fornaio muore! >> controbatté Bellamy spostandosi dal divano allo sgabello della cucina; sentivo il suo sguardo puntato sulla schiena.
<< proprio la parte in cui il mio personaggio muore? Una scena più allegra no? >> risposi irritata, in quella scena mi sarei dovuta limitare a stare sdraiata a fare la morta.
Non rispose, limitandosi ad alzare le spalle con lo sguardo fisso in un punto alla mia sinistra e, quando lo seguii, mi resi conto che stava guardando la foto attaccata al frigorifero; io, mamma e papà guardavamo verso l’obiettivo sorridenti. Ricordavo bene il giorno in cui era stata scattata, avevamo trascorso la giornata al lago, felici e spensierati.
<< la parte inziale mi sembra più adatta>> insistetti schiarendomi la voce e ignorando la foto.
<< tranquilla, con me come compagno avrai sicuramente la parte, quindi poco importa se fai una scena in cui balli e canti o una in cui fai la morta, sarà comunque un successo grazie a me! Anzi, vista la tua capacità di cadere da ferma e con le scarpe da tennis, forse è meglio se ti limiti a stare sdraiata e lasci a me il compito di affascinare i professori, mi riesce bene! >> ed ecco di nuovo la sua strafottenza.
<< che ti piaccia o no voglio, anzi pretendo, di avere una parte attiva, quindi scegli un’altra scena! >>
<< testarda come un mulo!>>
<< senti chi parla>>
Ad un tratto il mio sguardo cadde sull’orologio alle spalle di Bellamy e mi resi conto che a breve sarebbero arrivati i miei amici; Bellamy doveva assolutamente andarsene prima del loro arrivo perchè se Jasper lo avesse visto, mi avrebbe torturato con le sue allusioni e presa in giro per il resto della vita.
<< ok! Facciamo la scena che vuoi tu! >> mi affrettai a dire mentre mi alzavo dallo sgabello.
Bellamy alzò un sopracciglio confuso, probabilmente non si aspettava che avrei ceduto tanto facilmente.
<< che succede Clarke? >>
<< niente, ma non avevi detto che eri molto impegnato? Forse è meglio continuare un altro giorno>>
Nell’esatto momento in cui terminai la frase suonò il campanello. La mia mente elaborò mille modi per evitare quell’incontro: avrei potuto far uscire Bellamy della finestra oppure fare finta di non essere in casa e non aprire la porta.
“finiscila cretina! Sono idee stupide” pensai sospirando e avviandomi verso la porta d’ingresso, che in quel momento mi sembrava un patibolo.
Feci appena in tempo ad afferrare la maniglia che la porta si aprì di scatto, colpendomi dritta in faccia. Cercai un appiglio a cui reggermi ma le mie mani toccarono solo l’aria e, in una frazione di secondi, mi ritrovai a cadere rovinosamente a terra.
<< Maledizione Jasper, guarda cos’hai combinato! >> riconobbi la voce di Raven e percepii anche un rumore sordo, come di una mano che colpisce qualcosa di duro.
<< Ahi! Saremmo stati qui fuori a vita se non avessi preso l’iniziativa! >> si giustificò un’altra voce, Jasper, e quando lo guardai si stava massaggiando la nuca con una mano.
<< Allora perché ci stavi mettendo tan… >> la frase rimase a metà perché tre paia di occhi avevano appena incrociato quelli di Bellamy, ancora seduto sullo sgabello con sguardo divertito.
<< non ci avevi detto di avere altri ospiti >> disse Monty alzando una mano per salutare Blake che, di risposta, si limitò a fare un cenno con il capo.
<< abbiamo un compito per la lezione di teatro da svolgere insieme>> risposi alzandomi poco elegantemente da terra.
<< meglio! Più siamo e meglio è! >> cinguettò Raven con uno strano sorriso diabolico.
Ebbi la sensazione che tutto il sangue che avevo in corpo si fosse prosciugato: << Bellamy mi ha già detto di essere molto impegnato >> risposi velocemente. Il mio tono doveva essere risultato disperato, perché tutti i presenti mi guardarono con un sopracciglio alzato. Li fulminai con lo sguardo, sicuramente non ero l’unica in quella stanza a non apprezzare la presenza di Blake.
<< il cibo non manca >> aggiunse Raven alzando il sacchetto che teneva in mano, alternando lo sguardo tra me e Bellamy. Quest’ultimo sembrò rifletterci poi scosse la testa << devo andare… sapete sono molto impegnato>> rispose facendomi l’occhiolino quando pronunciò le ultime parole. Poi, alla velocità della luce, indossò il giubbotto e raggiunse l’ingresso: << ci vediamo domani per continuare con le prove >> disse alzando il braccio per salutare.
<< domani non pos… >> cercai di replicare ma Bellamy si era già chiuso la porta alle spalle. Sbuffai irritata.
<< vedo che avete iniziato con il piede giusto >> mi prese in giro Jasper mentre addentava un pezzo della torta al cioccolato.
<< lo ucciderò prima della fine dell’anno >>
<< e noi ti aiuteremo a nascondere il cadavere >> risposero in coro Jasper e Raven, mentre Monty si limitò a scuotere la testa divertito per poi aggiungere << forse è l’occasione buona in cui tu e Bellamy stringerete amicizia >>.  Lo guardai divertita alzando il sopracciglio. Dolce e ingenuo Monty che pensava sempre positivo…
<< credimi Monty, è più probabile che io diventi un mostro con tre teste … >>
<< Mai dire mai, in fondo oggi non vi siete uccisi a vicenda anzi… mi è parso più un tranquillo pomeriggio tra amici >>
Scossi la testa sicura, mai e poi mai sarei diventata amica di Bellamy Blake: << io lo descriverei più come un tranquillo pomeriggio tra … Nemici >>.
  
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