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Autore: eddiefrancesco    29/03/2021    0 recensioni
Abbandonata all'altare, Susanna dovrà fare da dama di compagnia alla ricca Amelia Western.
Per un capriccio del destino, viene rapita al posto dell'ereditiera dai sicari di Ben Wolfe.
Rapire la donna sbagliata sconvolge i suoi piani.
Romanzo trascritto dall'opera " La donna sbagliata "di Paula Marshall.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Ben si rivolse al signor Herriott - Finché non tornai in Inghilterra e non cominciai a indagare sulle cause della rovina di mio padre. Non mi stupisce che Babbacombe provasse tanto astio nei miei confronti. Sicuramente c'è lui dietro il mio attacco.- - Così pare. Babbacombe dovrà essere processato dai suoi pari. L'ultima volta che accadde, il poveretto, un certo lord Ferrers, fu impiccato con una corda di seta.- Ben sospirò. - Spero che non mi riteniate senza cuore, ma intendo sposarmi al più presto possibile. Sto per ottenere una licenza speciale. La mia futura moglie è una giovane donna sensibile che mi sarà di grande conforto in questo momento difficile. Lo è già stata.- - Allora siete un uomo fortunato, signore. Vi auguro ogni bene.- La cosa più strana, riflette' Ben, era che, ora che sapeva la verità, per terribile che fosse, era come se un grande peso gli fosse stato tolto dalle spalle. Ben presto, la speranza che lord Babbacombe sarebbe stato catturato e consegnato alla giustizia svani'. I bene informati dicevano che aveva lasciato l'Inghilterra ed era sparito sul Continente. Le indagini al mausoleo di lord Babbacombe confermavano la storia di Tom Harte. Le nozze di Ben e Susanna subirono un altro rinvio per permettere loro di recarsi nel Buckinghamshire per dare sepoltura cristiana ai resti della signora Wolfe. A Vincent fu data la sepoltura di un suicida, a un crocevia, anche se lord Babbacombe poteva averlo ucciso. L'etichetta avrebbe imposto a Ben e Susanna di ritardare le nozze di alcuni mesi, ma lui non volle saperne. - Ho pianto mia madre per venticinque anni. E per me è morta il giorno in cui è scomparsa. Non le vorrò meno bene, né la piangero' meno, se mi sposo ora. È quello che lei avrebbe desiderato.- Adesso anche la sua memoria s'era sbloccata, i ricordi di quel passato perduto continuavano a emergere. Ben si vedeva giocare a cricket coi suoi genitori sul prato davanti a casa, tenere la mano di sua madre alla fiera dove le aveva comprato la spilla. Ricordava anche che lei lo aveva preso in braccio per fargli vedere meglio lo spettacolo di marionette. Era stata una donna allegra e gentile, e lui era sicuro che Susanna le sarebbe piaciuta, anche perché le assomigliava nella sua vivacità. Molte delle persone che si congratulavano con lui per la sua vittoria osservavano che doveva essere ansioso di veder processare l'uomo che aveva distrutto la sua famiglia. - Sì e no. Vorrei vederlo punito, certo, d'altra parte detesto il pensiero che quella terribile storia venga riesaminata, e in pubblico per giunta. Se il processo potesse avvenire in privato sarebbe diverso. Nessuna impiccagione con la corda di seta potrà restituirmi mia madre.- replicò Ben. Molti non lo capivano, ma Susanna si. - Sei davvero una persona molto riservata, Ben. - Gli disse, mentre si occupavano dei preparativi per le nozze. - Ma poiché sei forte e potente molti pensano che tu non sia capace di sentimenti più teneri. Madame e io conosciamo la verità.- - Pensi sempre il meglio di me. Dimentichi che sono un duro uomo d'affari.- replicò lui grave. - Molto sensato da parte tua, perché se non lo fossi non avresti tanti soldi, e io non ti sposerei. O tu potresti sposarmi per i miei soldi, di cui sono rientrata in possesso solo perché sei un uomo d'affari così duro... ma di teneri sentimenti.- - Adoro l'idea di sposare una donna razionale, con la testa sulle spalle - rise lui abbracciandola. - Vorrei che fosse così. Eppure, non riesco a togliermi di dosso la sensazione che questa storia non sia ancora finita. So che Babbacombe e Darlington sono ormai lontani, e per noi non c'è più pericolo. Eppure, questa mattina mi sono svegliata con la pelle d'oca. Non ricordo cosa ho sognato, solo che era un brutto sogno. E non dirmi che sono paturnie femminili...- - Non mi permetterei mai. Penso solo che prima ci sposiamo meglio sarà.- Stavano ancora parlando quando madame entrò e li rimprovero' perché non erano ancora andati a provare i loro abiti da cerimonia. - Avete il resto della vita per chiacchierare. Se continuate cosi, vi sposerete con quello che avete ora indosso! - Nonostante le predizioni di madame, il giorno delle nozze sembravano due figurini. L'abito di Susanna era di una delicata seta color crema. Aveva la vita all'ultima moda e lo scollo a barca. Come gioiello aveva solo un girocollo di perle e portava un bouquet di roselline bianche e rosa, con una piccola ghiandola uguale in testa. Ben, che normalmente detestava essere vestito come un dandy, aveva strafatto. I suoi pantaloni color panna, la giacca nera e la cravatta a foulard erano così splendenti che Jess gli disse che era appena riconoscibile. E per quanto riguardava i suoi capelli, il suo barbiere aveva fatto miracoli. - Sembrate un vero gentiluomo, finalmente - approvò Jess, sentendolo brontolare che gli stava tutto così stretto da riuscire appena a respirare. - Ora, ancora un nodo alla cravatta e potreste essere presentato a corte. Oh, a proposito, vi ho detto che il duca di Clarence sé invitato alla cerimonia? Rispetta il vostro volere di avere un ricevimento privato, ma afferma d'avere il diritto di presenziare alle vostre nozze, dato che é stata la sua corte d'inchiesta a salvarvi la pellaccia. Parole sue, non mie.- Ben chiuse gli occhi e sospirò. Il suo desiderio di una cerimonia intima e informale, a quanto pareva, non era rispettato da nessuno! Chi avrebbe mai pensato, il giorno in cui aveva rapito Susanna per errore, che si sarebbe trovato coinvolto in quell'infernale macchina matrimoniale? Stava ancora meditando sui capricci del fato mentre aspettava Susanna all'altare. Il duca di Clarence e il suo seguito erano seduti nelle prime file. Alle loro spalle c'erano la madre di Susanna, il suo patrigno e le loro due figlie. La signora Mitchell, deliziata dal fatto che Susanna sposava un ottimo partito e per giunta un uomo che il duca di Clarence chiamava amico, aveva graziosamente perdonato Ben per aver restituito a Susanna la sua eredità. La famiglia Mitchell aveva passato il giorno precedente a casa di madame e tutti erano stati concordi nel dire che il passato doveva essere dimenticato. In seguito, Susanna avrebbe ricordato poco della cerimonia. Sapeva solo che Ben era accanto a lei. Il contrasto con il giorno delle sue mancate nozze con Francis Sylvester non sarebbe potuto esistere più grande. Quando il parroco li ebbe dichiarati marito e moglie, il duca di Clarence venne da loro per congratularsi. - Avrei voluto avervi tutti miei ospiti a un ricevimento a St. James's Palace, signore Wolfe - dichiarò con la sua voce roboante. - Ma vostro marito non vuole dividervi con nessuno e insiste per portarvi a casa con la minor pompa possibile.- - È un uomo molto riservato, Vostra Altezza. E i ricevimenti formali non fanno per lui.- rispose Susanna compita. - Oh, è un vero soldato, si vede, schietto e con la testa sul collo. Bene, bene, lasciate che vi auguri ogni felicità, eh? E se vostro marito avesse mai bisogno di qualcosa, sa dove trovare un amico. Avete capito, Wolfe? Io parlo sempre sul serio! - Quando i due sposi arrivarono a casa di Ben per il ricevimento, avevano distanziato il seguito. Ben smonto' dalla carrozza per tendere la mano a Susanna. Lei teneva ancora in mano il suo bouquet. Nell'eccitazione del colloquio col duca, alla fine della cerimonia, s'era scordata di lanciarlo alle sue sorelle. - Lo farai dopo, al ricevimento - le aveva detto Ben. Ora, lei gli posò una mano sul braccio e si avviò con lui verso il portone. In seguito, Susanna si sarebbe chiesta perché le premonizione che l'avevano tormentata per giorni fossero svanite il mattino delle nozze. L'emozione, senza dubbio, aveva concluso. Fu così che, quando furono a metà strada tra la carrozza e il portone, che era tenuto aperto da due valletti in livrea, lei fu sorpresa quanto Ben quando un uomo saltò fuori dai cespugli in cui s'era nascosto brandendo due pistole convulsamente.
   
 
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