Sai Kongpob è difficile ammettere che mi mancavi.
Era estremamente difficile, ma io ero sempre stato etero, perché dovevo stare con un ragazzo?
Tu mi prendevi sempre in giro, anche solo per il mio nome!
Come facevo a sopportarti eh?!
Ho provato a stare con te, perché tu mi capivi.
Ho provato e mi sono innamorato.
Ma sapevo di non doverlo fare.
Perché io sono sfortunato sai?
Dovevi allontanarti da me...
Forse se tu...
Se tu non mi avresti accompagnato quel giorno, se io non ti avessi urlato.
Tu non ti saresti girato.
Non ti saresti fermato in quel dannato incrocio.
Ora sono qui, di nuovo, sono mesi che sto in questa sedia di ospedale.
Avevi promesso di non farmi del male ma lo stai facendo.
Perché non ti svegli Kong?
Non vuoi stare con me?
Non mi ami più?
"Ti prego" sussurrò di nuovo davanti alla persona corricata sul letto.
"Ti prego" incominciò a piangere di nuovo, disperato.
Aveva indosso una delle camice preferite del piccolo.
Ricordava benissimo, stavano festeggiando la fine dell'anno ed Arthit abbracciò forte Kongpob da dietro, si sentiva felice e libero.
Il piccolo lo strinse e gli sorrise pieno d'amore.
"Sei il mio sole" gli disse e questa Arthit se pur arrossendo lo strinse ed annuì.
"Lo sono." Facendo questa volta sorridere di cuore il piccolo.
Passato l'anno...
Avrebbero dovuto staccare la spina, era una richiesta di Kongpob.
"Devi ritornare, per me. Ti prego Kong!" Biasicò tra le lacrime il più grande...
Non ebbe ancora nessuna reazione, che cosa pretendeva?
Non erano in un film, era la realtà.
"Hai detto che ero il tuo sole...
Ma senza di te questo sole non ha più luce Kong.
Non ha più luce."