Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: Troi_ontheHellmouth    31/03/2021    2 recensioni
[Star Trek: Deep Space Nine]
Ezri e Julian vanno su Trill per il matrimonio del fratello di lei, Janel. Mentre si trovano lì, la ragazza incontrerà una vecchia conoscenza di Dax, e Bashir riceverà una buona notizia.
Questa fanfiction è il sequel di “Saper dire ti amo” e fa parte della mia serie su Julian ed Ezri, che si svolge dopo il finale di Deep Space Nine. E’ ambientata a Gennaio 2380.
Genere: Romance / Family / Friendship
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Ezri Dax, Jake Sisko, Julian Bashir
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The doctor and the counsellor'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


  


 

[Star Trek: Deep Space Nine]
Ezri e Julian vanno su Trill per il matrimonio del fratello di lei, Janel. Mentre si trovano lì, la ragazza incontrerà una vecchia conoscenza di Dax, e Bashir riceverà una buona notizia.
Questa fanfiction è il sequel di “Saper dire ti amo” e fa parte della mia serie su Julian ed Ezri, che si svolge dopo il finale di Deep Space Nine. La storia è ambientata a Gennaio 2380.
 
Genere: Romance / Family / Friendship
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
 
Passato e presente
 
Ezri stava continuando a fare delle sedute settimanali con un Consigliere, su Bajor, e ciò la stava aiutando a superare l’esperienza vissuta durante la sua cattura. Bashir le aveva dato un’autorizzazione per motivi medici, che le permetteva di assentarsi dai suoi impegni lavorativi sulla stazione per andare alle sedute, data la motivazione, l'avrebbe concesso a qualunque paziente.
Una sera come tante, la coppia si trovava nel proprio alloggio ed Ezri aveva letto a Zano una storia di Flotter, per farlo addormentare.
Julian li raggiunse in cameretta, diede una carezza al piccolo e si spostò con Ezri in soggiorno. Lui era già in pigiama, quello azzurro, il suo preferito.
Anche Ezri adorava quel pigiama e commentò:
“Quanto mi piace quando indossi questo pigiama...”
 
“Tanto, eh?” Chiese lui, senza modestia.
 
“Si, ho un ricordo di Jadzia che una volta ti vide in pigiama così, nel tuo alloggio sulla Defiant.”
 
“Quando la stavamo accompagnando su Trill, per recuperare i ricordi di Joran...”
 
“E ti chiese di dormire da te.”
 
“Nella cuccetta in basso.”
 
“Invece la prima volta in cui io ti ho visto indossarlo è stato in corridoio, qui nell’anello abitativo, uscivi di corsa dal tuo alloggio e stavi per andarmi a finire contro.”
 
“Già, avevo ricevuto la visita di Sloan, ero un po' in agitazione.”
 
“E avevi un phaser in mano e per poco non mi sparavi per sbaglio.”
 
“Sai che non l’avrei fatto, ho degli ottimi riflessi. Non ti avrò fatto la migliore delle impressioni quella volta…”
 
“Ero sicura che ci fosse un motivo per quello, che infatti mi hai raccontato.”
 
“Dopo mi chiesi cosa tu ci facessi in corridoio di notte, ma non eravamo ancora così intimi da chiedertelo.” Confessò Bashir.

“Se me l'avessi chiesto non mi sarebbe sembrato inopportuno... in fondo in qualche modo ci conoscevamo già da tanto tempo. Certo, sarebbe dipeso anche dal modo in cui me lo avresti chiesto.”

“Ma adesso posso chiedertelo: come mai eri in giro nel cuore della notte? Per lavoro?”

“Se non ricordo male era una delle sere in cui ho fatto tardi giocando a tongo, al bar di Quark.”

“Ma non ti piace il tongo.”

“All'epoca non lo sapevo ancora e ci giocai alcune volte. Quark, pur di convincermi a partecipare, mi fece usare dei crediti di una vecchia vincita di Jadzia.”

“Sul serio?”

“Si, strano, vero?”


“Già, può darsi che tenga davvero a te, a parte sbavarti dietro.”
Disse Bashir, riferendosi al Ferengi, la ragazza gli diede uno schiaffetto giocoso sul braccio.
“Stavolta non ho nessun phaser in mano, posso avvicinarmi?” Chiese lui.
 
“Non so, come faccio a sapere che non sei comunque armato?” Lei proseguì a scherzare.
 
“Se proprio mi vuoi, dovrai correre il rischio.”
 
“Ti voglio, ma non so se ne valga la pena.”
 
“Posso dimostrarti di si.”
 
“Mmm non so.” Lei finse indecisione.

Julian cercò di avvicinarsi e lei si allontanò giocosa, girò attorno al tavolo e lui la rincorse sorridendo.

“Ti prendo, guarda che ti prendo... e quando lo farò mi pregherai di smetterla!” Le disse scherzando.

“Di fare cosa?”

“Il solletico!”

“No, no!” Protestò lei ridendo. Non soffriva particolarmente il solletico ma non voleva dargliela vinta facilmente.

La ragazza emise un gridolino quando lui l’afferrò cingendola da dietro con le braccia, come promesso, lui iniziò a farle il solletico ed Ezri rise mentre allo stesso tempo gli chiedeva pietà. Neanche lui riusciva a smettere di ridere, ma le disse:
“Ssh, non vorrai svegliare Zano?”
 
“No, ma tu smettila!” Protestò lei, divertita.
 
“E va bene.” Concesse lui e smise di farle il solletico, ma la trattenne fra le sue braccia.
 
“Credi di cavartela così? Devi ancora dimostrarmi qualcosa.” Lei continuò a giocarci su.
 
“Sarò lieto di farlo.”
 
La girò verso di sé e le baciò le guance, la punta del naso, il mento e, infine, le labbra. Lei ricambiò volentieri e dopo qualche minuto, si accorse che lui mostrava già un certo rigonfiamento sul davanti dei pantaloni.
 
“Lo sapevo che eri armato.” Gli disse, maliziosa. Lui la guardò interrogativo e lei scese una mano ad accarezzargli, attraverso i pantaloni del pigiama, ciò che l’aveva spinta a fare quel commento.
 
“Ok, ma è qualcosa che difficilmente riesco ad evitare, a causa tua.” Sorrise lui, ammettendolo. Con nuovo vigore la spinse gentilmente verso il tavolo da pranzo. Dopo qualche effusione le chiese: “Vuoi che andiamo di là?”
 
“Julian, se ti va di farlo qui sul tavolo devi solo dirmelo.” Gli sussurrò Ezri.
 
“Sarebbe bello ma poi ci ripenserei ogni volta che mangiamo.” Sorrise lui, baciandola. “Andiamo.”
 
Anche lei sorrise all’idea e annuì, si spostarono in camera da letto e Julian le dimostrò quanto promesso, e molto di più.

**


Poco dopo che ebbero fatto l'amore, lei chiese, sottovoce:
“Julian, sei sveglio?”

“Mmh no.”

“Se mi rispondi vuol dire che sei sveglio.”

“Stavo quasi dormendo, cosa c'è piccola?”

“Si è bagnato il lenzuolo poco fa.”

“Domani cambio le lenzuola, dormi dai.”

“Non ci riesco così.” Si lamentò lei.

“Spostati dalla mia parte, dormo io sulla parte umida.”

“Ok.” Ezri apprezzò l’offerta e l’accettò immediatamente, considerato che avesse causato materialmente lui l’inconveniente. Lui si spostò verso il centro del letto, Ezri, oltrepassandolo da sopra, si spostò sull'altro lato e Julian si mise al posto di lei.
“Buonanotte.” Gli disse, grata.

“Notte.” Ricambiò lui.

Quando si svegliarono, il mattino seguente, la ragazza gli disse:
“Buongiorno amore.”

“Ciao. Dormito bene?”

“Si, grazie.”

“Avrai pensato che io sia uno sporcaccione, ma avevo troppo sonno stanotte.”

“Lo so che non lo sei... almeno, non in questo senso!”

Lui si finse offeso, replicando:
“Che vorresti dire?”

“Niente.”

“Vuoi di nuovo il solletico?”

“No, no, ti prego.” Ezri sorrise dicendolo.

“Alziamoci così cambio le lenzuola.”
Julian si scoprì dal lenzuolo insieme al sottile copriletto ed era ancora completamente svestito.
 
Ezri lo guardò con apprezzamento, poggiando il mento sul palmo della mano sinistra e disse:
“Non c'è niente da fare, ti preferisco di gran lunga senza pigiama... anche se lo adoro.”
 
Lui sorrise, un po' imbarazzato.
 
**
 
Ezri aveva preso un appuntamento in subspazio con il consulente finanziario della Banca di Bolias, una donna Boliana di nome Lenaxis Worawa. Dopo che la consulente le aveva scritto diverse volte per proporle di parlarle di investimenti o altre operazioni, Ezri aveva deciso di riservare una parte consistente del proprio fondo fiduciario a Zano, ne aveva parlato con Julian, che era stato d'accordo.
 
**
 
Ezri aveva ottenuto un permesso per Norvo affinché potesse andare al matrimonio di Janel. Essendo sotto la sua responsabilità, sarebbe dovuta andare a prenderlo, ma il Capitano di una nave della Flotta, che era comunque diretta nei pressi di Deep Space Nine, si fece carico del trasporto.
Norvo arrivò sulla stazione e il giorno seguente partí con Ezri, Julian e Zano per il pianeta natale Trill.
 
Il matrimonio si svolse su Trill, a Shator, città del continente dell'emisfero nord che si affaccia sul mare di Arlibath e in cui in quel periodo dell'anno era estate. Gli ospiti provenienti da fuori avrebbero alloggiato in hotel, lo stesso in cui si sarebbe tenuto il ricevimento.
Dopo i voti nuziali, l'officiante unì simbolicamente le mani degli sposi con un nastro e terminò la cerimonia in lingua Trill.
Durante il ricevimento ci fu molta allegria, fra una portata e l'altra, inoltre tutta la famiglia di Ezri ed anche quella della sposa, era deliziata dalla presenza di Zano ed ognuno voleva giocare o parlare qualche minuto con lui, era la prima volta che lo vedevano di presenza, solo Norvo aveva avuto modo di conoscerlo tempo prima.

Si aprirono le danze con il primo ballo degli sposi ed Ezri per l'occasione suonò, a una sorta di pianoforte, un brano Trill molto amato dalla coppia, dopo suonò Sonata Al chiaro di Luna di Beethoven ed altre coppie si recarono in pista, al terzo brano proseguì a suonare una band e la ragazza poté ballare con suo marito Julian. Dopo poco, Norvo si avvicinò a loro e chiese di ballare con Ezri, Julian si fece da parte per lasciare spazio al cognato, era giusto che il ragazzo sfruttasse al meglio quell'occasione di libertà.

“Improvvisamente vorrei avere più sorelle e fratelli, se ad ogni loro matrimonio posso passare qualche giorno fuori di prigione!” Norvo fece una battuta.

“Che peccato che i Trill non siano poligami, così andresti a più matrimoni.” Scherzò Ezri, di rimando.

“E peccato che io non mi sposerò mai.” Aggiunse Norvo, tornando serio.

“Perché dici questo? Non starai nella colonia penale per tutta la vita.” Ezri cercò di rincuorarlo.

“No, ma in ogni caso chi vorrà un avanzo di galera?”

“Qualcuno che non si ferma alla superficie delle cose, se ti conoscerà capirà che persona sei.”

“E che persona sono?”

“Una persona buona.”

“Lo dici perché sei mia sorella.”

“Ammetto che in parte lo dico perché ti voglio bene, comunque è la verità.”
 
Norvo, fece cenno a Bashir di riavvicinarsi e gli restituì la sua compagna di danze. Fu mentre ballavano che Ezri si accorse che qualcuno la stesse guardando, restò per un attimo immobile e Julian le chiese il perché.

Lei si scusò riprendendo il lento ballo e gli disse:
“C'è Kahn.”

“Come?”

“Fra gli ospiti, c'è Lenara.”

“Dove?”

Julian si girò in direzione dello sguardo di Ezri e vide effettivamente Lenara Kahn, vicino la pista da ballo, che li guardava malinconica. Lui le fece un cenno di saluto con la mano, che lei ricambiò, e tornò a voltarsi verso Ezri.

“Il mondo è davvero piccolo.” Commentò Bashir.

“Già... ti dispiace se smettiamo di ballare? Vorrei andare a salutarla.”

“Ma certo. Non avevi idea che sarebbe venuta?”

“No, per niente.”

Si distanziarono e lui tornò a sedersi, chiedendosi perché non gli avesse proposto di andare anche lui a salutarla più da vicino e perché non avessero potuto finire quel ballo prima che andasse.
Julian bevve un altro bicchiere di sintalcool, dall'inizio del ricevimento ne aveva presi diversi, soprattutto di un vino pastoso, di color viola scuro, più buono di molti che avesse mai bevuto.

Ezri si avvicinò alla donna Trill:
“Ciao Lenara... sono io, Dax.”

“Ciao... ormai avevo capito che fossi tu, ho riconosciuto qualcosa nei tuoi occhi, poi c'è il dottor Bashir e avevo saputo che la sorella dello sposo fosse una Trill unita, ma non pensavo fosse unita a Dax.”

Ezri abbracciò Lenara che, dopo un attimo di esitazione, ricambiò con affetto.

“Non sapevo che saresti stata qui.” Disse Ezri.

“Sono amica di famiglia di Viàsi.”

“E' una cara ragazza, sono contenta che abbia sposato mio fratello.”

“Si. Vogliamo sederci così parliamo un po'?” Propose Lenara.

Ezri concordò e andarono a sedersi al tavolo di Lenara, da cui gli altri ospiti si erano allontanati per ballare, si misero a chiacchierare amabilmente e ne furono entrambe evidentemente felici. Una precedente ospite del simbionte Kahn, Nilani, era sposata con un precedente ospite di Dax, Torias. Inoltre anche Jadzia e Lenara si erano conosciute e avevano provato dei sentimenti l’una per l’altra, dovuti in parte ai rispettivi simbionti.

Dopo quasi mezz’ora la signora Tigan si avvicinò a sua figlia e le disse:
“Ezri potresti venire? Ci sono delle persone che vorrebbero salutarti.”

“Arrivo fra poco madre.”

“Aspettano già da molto...”

“Ok allora, scusami Lenara, torno fra un po'.”
Ezri si allontanò con sua madre e le chiese:
“Chi è che vuole parlarmi?”

“Non ti sembra di averci messo già abbastanza in imbarazzo?”

“Come?”

“Lo sanno tutti che quella donna è l'ospite del simbionte Kahn, che in passato era sposato con Dax.”

“E dunque?”

“Evidentemente eri troppo distratta da lei per notare come vi stavano guardando tutti, bisbigliando.”

“E lasciali guardare, non stavamo facendo nulla di male, mi fa piacere parlarle, ecco tutto.”

“La gente penserà alla Riassociazione.”

“Solo perché stiamo parlando?”

“Vi siete abbracciate e appena l'hai vista ti sei completamente estraniata da tutti gli altri invitati. Per non parlare del tuo povero marito che ha dovuto assistere anche lui alla scena.”

Ezri diede un'occhiata a Julian, le sarebbe dispiaciuto se si fosse offeso, ma non notò nulla di strano, aveva Zano sulle ginocchia e stava parlando tranquillamente con Norvo.

“Se c'è qualcuno che non ha questi pregiudizi, quello è Julian. Anche se non è un Trill, lui capisce cosa sia la simbiosi sicuramente meglio di tutti voi! Adesso, se vuoi scusarmi, torno a conversare con Kahn.”


Dax tornò da Lenara, accennandole cosa si erano dette lei e sua madre.

“A quanto pare stiamo dando scandalo.” Disse Ezri alla fine, alzando gli occhi al cielo, seccata.

“Mi sembra un'esagerazione.”

“Sai cosa dovremmo fare?” Lenara scosse la testa, in cenno di no. “Ballare insieme questa canzone lenta.” Suggerì Dax.

“Dici sul serio?”

“Si. Vuoi?”

“Accidenti, si! Non credo ci sia niente di male.”

“Che pensino ciò che vogliono. Mia madre di certo si infurierà!” Disse Ezri facendo un ghigno.

“E' Dax che ti da una vena ribelle...”

“Non del tutto, sono sempre stata piuttosto tranquilla, ma ne ho combinata qualcuna anche quando non ero unita.”

Lenara sorrise, andarono in pista e ballarono strette, suscitando qualche mormorio fra gli invitati, lo sguardo adirato di Yanas e quello curioso di Julian. Lui sapeva dei trascorsi fra Kahn e Dax e in qualche modo comprendeva che i nuovi ospiti provassero ancora dell'affetto l'una per l'altra, per via di questo.

Alla fine Ezri salutò Lenara, dandole un nuovo abbraccio, e tornò al tavolo con la sua famiglia, il più vicino a quello degli sposi, insieme a quello della famiglia di Viàsi. Zano era in braccio a Lazo, il padre di Ezri, e sembrava che si stessero divertendo in compagnia l'uno dell'altro. Yanas era visibilmente indignata, non solo sua figlia non aveva accettato il suo biasimo, ma era andata addirittura oltre nel comportamento che lo aveva causato. La ragazza non se ne curò.

A fine serata, Julian barcollò leggermente quando si alzò da tavola. Ezri fortunatamente aveva già messo Zano nel passeggino e riuscì a sostenere suo marito.

“Attento, non reggi l'alcool, figliolo?” Chiese il signor Tigan.

“Non ho bevuto alcolici.”

“Come no? Abbiamo bevuto tutti il vino che era a tavola.”

“Non era sintalcool?”

“No, caro mio.” Disse affabilmente il Trill.

“Ecco spiegato tutto.” Intervenne Ezri.

“Io di solito non bevo così tanto, se lo avessi saputo non avrei esagerato...”

“Tranquillo è una festa, qualche eccesso ci può stare.” Disse Lazo.

“Ok, andiamo.” Disse Dax cingendogli un braccio, nel tentativo di sostenerlo. Diedero la buonanotte e si allontanarono, diretti verso la loro camera. Quando arrivarono Ezri accompagnò Julian fino al letto.

“Ce la faccio, ce la faccio.” Insistette lui.

Ezri mise Zano nella culla, poi tornò da Julian che si era disteso e gli tolse le scarpe.

“Togliamo almeno la giacca. Aiutare te a spogliarsi è più difficile che con Zano.” Gli disse, sorridendo. “Aspetta, ci sono.”

“Ezri ti amo.” Le disse lui improvvisamente, dopo che lei gli ebbe sfilato la giacca, e tornò disteso.

“Anch'io.”

“Provi ancora qualcosa per Kahn...”

“Dax prova ancora qualcosa si, lo ama ancora... ed ama anche te.”

“Ma tu ami me?”

“Si.”

“Ami solo me?”

“Io amo solo te, non dubitarne.”

“Lo vuoi sapere un segreto?” Le chiese, in tono cospiratorio.

“Si, quale?”

“Se non fossi brillo farei volentieri l'amore con te, adesso.”

“Non è proprio un segreto, è abbastanza intuibile.” Disse lei con un mezzo sorriso.

“Non ho mai fatto l'amore da ubriaco.”

“Io si.” Ammise lei.

“È successo ad un vecchio ospite? Scommetto che era Curzon.” Julian ridacchiò dicendolo.

“Curzon si, varie volte, soprattutto da giovane.”

“Lo sapevo!”

“Ma l'ho fatto anch'io.”

“Cosa?” Julian non riusciva a concentrarsi più di tanto, pensò di aver perso il filo del discorso e di non aver capito bene.

“Io, Ezri, ho fatto sesso da ubriaca, una volta.”

“Questo di certo è un segreto sorprendente. Quando è successo?”

“Ai tempi dell'Accademia. Io e il mio ragazzo andammo a una festa, esagerammo un po' con i drink e la serata si concluse a letto insieme.”

“E' stata la prima volta che siete andati a letto insieme?”

“No, stavamo già insieme da parecchio.”

“Sono geloso, avrei voluto esserci io con te.”

“Con te ho vissuto esperienze molto più belle.”

“Mmh, sei dolce... Sento freddo.” Ezri lo coprì con una coperta, la temperatura su Trill risultava sempre un po' fresca per un Umano. “Grazie tesoro.”

“Prego.” Ezri gli accarezzò i capelli, poi disse: “Vado a struccarmi.”

“Mmh mmmh.” Mormorò lui.

Quando Ezri andò a letto, trovò lui già addormentato.

**


Il mattino seguente Bashir disse alla moglie:
“Ieri sera i tuoi parenti avranno pensato che io sia un ubriacone.”

“Non hai fatto nulla di grave, hai celebrato la felicità degli sposi. Dimmi la verità, hai bevuto a causa mia? Perché ti sei ingelosito di me con Lenara?”

“No, era solo che quel vino era molto buono.”

“Sicuro?”

“Si.”

“Ma mi hai chiesto se amo solo te.”

“Perché ero sbronzo e avevo bisogno di essere rassicurato. Vado a fare una doccia.” Julian chiuse l'argomento, lasciando Ezri poco convinta.

**
 
Quel giorno visitarono dei luoghi interessanti di quella regione di Trill, in particolare una spiaggia del mare di Arlibath, e Norvo si unì a loro. Nel pomeriggio andarono in una casa di campagna in cui viveva un amico di Norvo con la propria ragazza. Nella tenuta c’erano diversi animali e Zano si mise ad accarezzare una kata che aveva da poco avuto i piccoli. Il bambino fu estasiato di giocare con i cuccioli e coccolarli, i proprietari dissero che stavano cercando a chi affidarli, così Ezri e Julian si decisero a prenderne uno, per la felicità di Zano.

“Non è che graffiano? Sarebbe spiacevole per Zano.” Chiese Bashir.

“No, i kata hanno l'aspetto simile a dei gatti ma la loro indole si avvicina molto a quella dei cani terrestri, sono piuttosto docili.” Gli assicurò Dax.

“Bene.”

“Zano sei contento vero?” Gli chiese Ezri.

“Si!” Rispose, felice.

“Questi cuccioli non hanno ancora dei nomi. Come potremmo chiamarlo lui?” Chiese Julian.

“Rixy!” Esclamò il bambino.

“Ok, è un nome carino per un kata.” Concordò Dax.

“Chissà come gli sarà venuto in mente.” Commentò Julian, scuotendo la testa, sorridendo.

Al rientro in albergo, sia loro che il resto delle famiglie di origine salutarono gli sposi, prima che andassero in luna di miele. Il giorno seguente, sarebbero partiti anche tutti loro.
La sera, in camera dei Bashir, arrivò una comunicazione subspaziale, quando Ezri rispose vide che si trattava di Jake Sisko.

“Ciao Jake! Come stai?”

“Bene, tu?”

“Bene grazie, ci troviamo su Trill per il matrimonio di mio fratello Janel, sono stati dei giorni entusiasmanti. Tu, come te la passi?”

“Mi divido fra la scrittura di un romanzo e la collaborazione con il Servizio Notizie della Federazione, faccio ciò che mi piace, non mi posso lamentare.”

“Mi fa piacere, te lo meriti. Come mai ci contatti qui?”

“Per la notizia importante, cioè, speravo che il dottor Bashir mi concedesse un’intervista al riguardo...”

“Su cosa?”

“La sua nomination al Carrington.”

“Sono usciti i nomi dei candidati?”

“Si, oggi, non lo sapevate?”

“No, siamo stati fuori tutto il giorno.”

“Il dottor Bashir è fra i nominati.”

“Fantastico! Julian, vieni! C'è Jake in subspazio.”

“Eccomi, ciao.”

“E c'è anche una bella notizia!” Aggiunse Ezri.

“Dimmi tutto Jake.”

“Riguarda lei dottore.”

“Jake, dammi del tu, ti ho visto crescere.”

“Ok, se insisti… Sei stato candidato per il Premio Carrington!”

“Non sapevo di essere fra i medici che sarebbero stati presi in considerazione per la candidatura. D'altronde non lo sapevo neanche la prima volta.” Considerò Bashir.

“Sei stato nominato per la scoperta della cura per la Calamità.” Precisò Jake.

“Ha senso in effetti.” Disse Bashir, sorridendo.

“Congratulazioni Julian.” Disse Dax e gli diede un bacio sulla guancia.

“Grazie. Mi chiedo chi abbia sottoposto il mio nome all'attenzione del Consiglio Medico.”

“Se non lo sai tu.” Jake gli disse, con un mezzo sorriso.

“A quanto pare non lo so mai.”

Una ragazza passò dietro Jake.
“Vieni piccola, ti presento dei miei cari amici di Deep Space Nine: il comandante Ezri Dax e il dottor Julian Bashir.”

“Sai, anche Julian è diventato comandante di recente.” Disse Ezri.

“Allora inserirò anche questo nel mio articolo. Lei è la mia ragazza, Lisa.”

Si scambiarono dei convenevoli e poi Jake intervistò Julian. Alla fine gli disse:
“L'articolo uscirà prima dell'annuncio dei vincitori, che sarà fra una settimana.”

“Ok, grazie Jake.”

“Grazie a te.”

Chiusero la comunicazione e Julian si rivolse ad Ezri, che si era allontanata durante l’intervista, chiamandola.

“Si, amore?” Rispose lei.

“Tu c'entri qualcosa?”

“Ho inviato io all'attenzione del Consiglio la documentazione sulla tua scoperta della cura e anche del vaccino per i Teplani.”

“Perché non mi hai detto niente?”

“Non è stato più bello averlo saputo a sorpresa?”

“Beh, si, ma sai come la penso sul Carrington.”

“Cioè?”

“È un premio alla carriera, io sono ancora troppo giovane per vincerlo.”

“La scorsa volta indubbiamente, avevi ventinove anni, ma adesso...”

“Non vorrei farmi speranze vane. Se devo essere sincero, l’altra volta non mi aspettavo di vincere, ma sono rimasto comunque un po' deluso quando non è successo. Mi stupisco che mi abbiano inserito fra i candidati, pensi davvero che darebbero il premio a una persona geneticamente potenziata?”
 
“Anche se non dovessi vincere neanche questa volta, la candidatura è già un bel riconoscimento. E geneticamente potenziato o no, hai fatto comunque una scoperta medica importante.”

“Lo so, ma potrebbe essere vista come ottenuta barando.”

“Probabilmente hai avuto dei vantaggi dovuti al tuo potenziamento, ok, ma considera le condizioni in cui hai dovuto lavorare sul pianeta, senza l'utilizzo delle moderne apparecchiature. Direi che il vantaggio è stato pienamente compensato dagli svantaggi.”

“Sarà.” Disse lui.

“Non dubitare di aver fatto questa scoperta eccezionale tutta per merito tuo.”

“Anche se è difficile che io me ne convinca, apprezzo che la pensi così.”

“Sei solo tu a non esserne convinto, come vedi stai ottenendo riscontro dagli altri.”

“Si.” Julian le accarezzò i capelli ed Ezri si avvicinò a baciargli le labbra, brevemente. “Grazie per aver sottoposto il mio lavoro alla Commissione Medica.” Disse lui e proseguì: “Scusami se ti ho chiesto di Kahn, ieri.”
 
“Ti capisco Julian, ma spero che tu sia davvero convinto che amo solo te.”
 
Lui annuì e la baciò nuovamente.

**

Il mattino seguente le famiglie di Ezri e di Viàsi si riunirono a colazione, prima di partire.

A un certo punto Dax annunciò con orgoglio:
“C'è una bella notizia che riguarda Julian, ieri il Consiglio Medico della Federazione ha annunciato le candidature al premio Carrington di quest’anno, lui è fra i cinque candidati e secondo me ha buone probabilità di vincere.”

Tutti gli fecero i complimenti.

“Anche se non dovessi vincere, essere candidato è già un onore per me.”

“Si tratta di uno dei riconoscimenti più prestigiosi della Federazione nel campo della medicina. Devi essere proprio un ottimo medico.” Disse Lazo Tigan, il padre di Ezri.

“Lo è, questa è la seconda volta che viene candidato al Carrington, ma soprattutto non si limita a far bene il suo lavoro, cerca di innovare e superare limiti che scoraggerebbero molti altri dottori.” Intervenne Ezri, sempre pronta a mettere in luce la bravura di suo marito.
 
**
 
Con il runabout che Sisko gli aveva affidato, Bashir, Dax, Zano e Norvo si misero in viaggio per il ritorno. Quando sarebbero arrivati su Deep Space Nine, Norvo avrebbe di nuovo viaggiato su una nave della Flotta Stellare verso la Terra.
Ezri stava pilotando la navetta, Zano giocava con Rixy e Norvo li teneva d'occhio, partecipando un po' anche lui ai giochi del nipote. Julian si era scusato ed era andato sul retro del runabout per lavorare al discorso di accettazione, da avere pronto nel caso avesse vinto il premio Carrington.

“Zano hai sonno?” Gli chiese Ezri dalla postazione del timone.

“Si, ma voglio giocare con Rixy.”

“Dopo potrai giocarci ancora, non preoccuparti.”

“Ok.”

“Vai a fare il riposino?” Gli chiese Norvo.

“Si.”

Norvo prese il kata e lo mise nel trasportino, dopo che il bambino lo ebbe salutato. Ezri inserì il pilota automatico e prese in braccio Zano per portarlo a una cuccetta, nella sezione centrale del runabout.

“Avrei potuto portarlo io a dormire.” Le disse Norvo.

“Grazie, ma avevo bisogno di sgranchirmi. Basta che rimanendo qui da solo non dirotti la navetta!” Scherzò lei.

“Tranquilla sorellina, non voglio metterti nei guai.”

Dopo aver messo a nanna il piccolo, Ezri andò da Julian, che le chiese dei consigli sul discorso che aveva già in buona parte scritto.

Una settimana dopo fu annunciato il vincitore del Premio Carrington e fu proprio Julian, che ne rimase sorpreso. Nel suo discorso di accettazione ringraziò, fra gli altri, il Comando di Flotta - i cui mezzi venivano usati da Bashir nel suo lavoro e che aveva autorizzato le missioni umanitarie - il suo ufficiale di comando, i suoi colleghi e amici, sua moglie e suo figlio.

“Te lo avevo detto che avresti vinto! Me lo sentivo.” Disse Ezri a Julian, felice.

“Si, avevi ragione, grazie di tutto.”

Non solo Bashir era stato il più giovane candidato nella storia del premio Carrington, ma adesso era anche diventato il più giovane vincitore. Ezri era convinta che buona parte del suo successo fosse dovuto a lui, alla sua determinazione ed inventiva e non al potenziamento genetico. Sperò che un giorno anche lui se ne sarebbe convinto pienamente.
 
FINE

Note: un ringraziamento speciale a Lita_85 che mi ha suggerito una frase di Ezri riguardante il pigiama di Julian :D  
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: Troi_ontheHellmouth