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Autore: Angie_Dreyar    03/04/2021    0 recensioni
Lucy e Fried stanno leggendo in biblioteca, quando si ritrovano a parlare di due Dragon Slayer che non capiscono i loro sentimenti. (NALU, FRAXUS)
Non che avesse abbastanza concentrazione per leggere, anzi, la sua mente era da tutt’altra parte. Effettivamente stava ripensando al giorno prima e a come Natsu l’avesse sorpresa per l’ennesima volta mezza nuda e non avesse reagito in alcun modo. Non che le dovesse qualcosa ma diamine, era una ragazza, eppure ogni tanto le sembrava di essere invisibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fried Justine, Fried/Laxus, Lucy Heartphilia, Luxus Dreher, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confidenze segrete (o quasi)
 
 

Chiuse il libro di colpo seccata e se ne pentì subito quando Fried alzò perplesso lo sguardo su di lei. Lucy finse andasse tutto bene e si alzò in piedi per cercare un altro libro dallo scaffale, anche se si limitò a far passare lo sguardo sui titoli delle copertine senza realmente leggerli. Non che avesse abbastanza concentrazione per leggere, anzi, la sua mente era da tutt’altra parte. Effettivamente stava ripensando al giorno prima e a come Natsu l’avesse sorpresa per l’ennesima volta mezza nuda e non avesse reagito in alcun modo. Non che le dovesse qualcosa ma diamine, era una ragazza, eppure ogni tanto le sembrava di essere invisibile.
 
«Qualcosa non va?» chiese Fried notando che la ragazza era ormai in piedi da cinque minuti buoni davanti allo stesso titolo. Lucy si riscosse dai suoi pensieri, scosse la testa e prese un libro a caso sentendo le guance arrossarsi. In fretta lo aprì e lo sfogliò, pur sentendo lo sguardo del mago delle rune su di sé. Lo ignorò e tornò a sedersi sulla poltrona della biblioteca fissando le scritte del libro ma senza realmente leggerle.
«È evidente che non stai leggendo» disse Fried dopo un po’. Lucy alzò lo sguardo su di lui, che la scrutava da sotto la frangia. La bionda sospirò e chiuse il libro. Era inutile anche provarci, semplicemente non era dell’umore.
 
«Ho solo pensieri in testa» ammise in un sospiro.
 
«Non sono come Kana o Juvia a dare consigli ma se vuoi sfogarti sono qua» le disse Fried gentilmente. Lucy gli sorrise grata, ma in effetti non era qualcosa di cui avrebbe voluto parlare con Kana. L’amica la stuzzicava già troppo e Juvia… beh, non era proprio il massimo con i consigli d’amore, faticava già a stare dietro a Gray. Lanciò un’occhiata al ragazzo chiedendosi se fosse davvero così male confidarsi con lui. Era abbastanza certa che non l’avrebbe presa in giro e che non ne avrebbe parlato a nessun’altro.
 
«Solo… ogni tanto mi sento… non lo so, invisibile» borbottò. Non era esattamente quello che intendeva, ma non poteva certo dirgli che non si sentiva affatto una donna accanto a Natsu, ma solo una bambina. Sarebbe stato troppo imbarazzante!
«Voglio dire, non proprio invisibile, ma mi sento come se nessuno mi notasse» fece lievemente imbarazzata restando molto vaga. Lanciò un’occhiata a Fried che accennò a un sorriso.
 
«Stai parlando di un certo Dragon Slayer di fuoco?» domandò e Lucy avvampò immediatamente.
 
«No!» esclamò con fin troppa enfasi, il sorrisetto di Fried si allargò e Lucy voltò lo sguardo imbarazzata.
 
«Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno. Comunque penso che ti noti abbastanza, si vede che ci tiene a te» le disse gentile il ragazzo posando il libro che stava leggendo sul tavolino in parte.
 
«Non come voglio io» replicò Lucy e sospirò affranta. Certo, Natsu le voleva bene, era un amico, un buon amico. Ma solo un amico, appunto. Non l’avrebbe mai vista come niente di più.
 
«Penso solo che lo debba capire, Natsu sa essere un po’… ottuso su queste cose, ma sono convinto che ci sia più dell’amicizia tra voi due, devi solo essere paziente» le disse Fried. Lucy lo osservò un po’ perplessa.
 
«Come fai a dirlo?» domandò affatto d’accordo. Fried fece le spallucce.
 
«Si vede che ci tiene a te e che ti sta accanto in modo diverso da come lo fa con le altre ragazze della gilda. Voglio dire, dorme nel tuo letto, no?» le chiese. Lucy arrossì appena ma annuì. Certo, dormiva a casa sua. Ma appunto, dormiva. Non faceva altro, non aveva mai allungato una mano nemmeno per sbaglio. Non aveva mai mostrato alcun interesse per lei. A dire il vero, non aveva mai mostrato alcun interesse per nessun corpo femminile.
 
«Forse è gay» borbottò tra sé e sé e sentì Fried ridacchiare a quelle parole. Alzò lo sguardo sorpresa e lo guardò basita in attesa di spiegazioni.
 
«Lo saprei se è gay» disse sicuro lui calmando le risatine. Lucy inarcò un sopracciglio.
 
«Cos’è? Hai un radar per le persone come te?» chiese ironica e fu il turno di Fried di arrossire. Lucy sorrise soddisfatta di quella piccola vittoria, mentre il ragazzo le lanciava un’occhiataccia.
 
«Qualcosa di simile. Sai, serve per non fare brutte figure» ammise dopo un po’ il ragazzo. Lucy lo fissò con un sorrisetto soddisfatto. Non che avesse mai avuto molti dubbi sul fatto che il mago fosse gay, era palese da come si comportava nei confronti di Laxus.
«In ogni caso, Natsu non è gay. Penso davvero tu gli piaccia, passate molto tempo assieme e siete sempre l’uno accanto all’altro. O perlomeno, questo è quello che vedo io» le disse sinceramente. Lucy voltò lo sguardo ancora non convinta.
 
«Se gli piacessi me lo dimostrerebbe in altri modi. Passiamo molto tempo assieme solo perché facciamo parte della stessa squadra» replicò. Fried le sorrise.
 
«Ma non passi tutto quel tempo anche con Erza o Gray, no?» le fece notare.
 
«No ma… beh, non importa» fece alla fine con uno sbuffo, volendo chiudere il discorso. Fried però continuò.
 
«Capisco che può essere demoralizzante ma vedila così, il vostro amore nascerà da un’amicizia meravigliosa e sarete già complici in molti aspetti della vita» le disse. Lucy gli sorrise per ringraziarlo, era evidente cercasse di tirarla su di morale.
 
«Beh, grazie» disse sinceramente, poi ci pensò su e, dato che era stato così comprensivo con lei aggiunse:
«Penso che le stesse cose si applichino a te e Laxus». Notò subito il viso di Fried colorarsi di una accesa sfumatura rossastra e il mago in fretta riprese il libro che aveva poggiato in parte aprendolo e portandoselo davanti al volto. Lucy sorrise divertita.
«Siete amici stretti, no?» infierì ora curiosa.
 
«Sì. Amici» ripeté Fried sottolineando l’ultima parola.
 
«Come me e Natsu» continuò a infierire Lucy. C’era qualcosa di soddisfacente nel mettere in imbarazzo il freddo Fried Justine con poche semplici parole.
 
«Ma Laxus è un uomo e non è gay» tagliò corto Fried. Lucy sorrise, ripensando a come quei due fossero sempre uno a fianco all’altro e a come Laxus si fidasse ciecamente del mago.
 
«Forse il tuo radar ha fatto cilecca» gli disse.
 
«Sto cercando di leggere» fece secco Fried.
 
«Ok. Leggerò anche io» disse Lucy e un po’ più tranquilla aprì il libro sulle proprie gambe. Non iniziò nemmeno la prima riga che sentì un tonfo. I due ragazzi alzarono di colpo lo sguardo dalle pagine, voltandosi e alzandosi per vedere chi era entrato in biblioteca.
 
***
 
Laxus non stava spiando Fried. No, semplicemente era passato per la biblioteca e casualmente aveva beccato Fried in compagnia di Lucy. Se quella biondina si fosse levata dalle palle sarebbe andato volentieri a sedersi al suo posto, ma non poteva certo cacciarla. Sentì i due cominciare a parlare e si fece curioso. A quanto pare Lucy aveva qualche problema con Natsu e in quel momento sentì un odore famigliare. “Parli del diavolo…” pensò e prima che Natsu potesse interrompere il discorso tra Fried e Lucy lo agguantò per la maglia alzandolo da terra e tappandogli la bocca.
 
«Zitto» gli sussurrò all’orecchio minaccioso. Natsu si divincolò dalla presa e Laxus lo lasciò andare.
 
«Combattiamo?» fece lui a bassa voce e Laxus alzò gli occhi al cielo.
 
«Sta zitto e pensa alla tua ragazza» grugnì.
 
«Ragazza?» fece lui confuso corrugando la fronte.
 
«Zitto e ascolta» ringhiò Laxus.
 
«Ascoltare cosa?» domandò Natsu che non aveva ancora capito.
 
«Hai le orecchie di un drago o no? Usale» gli ringhiò Laxus e a quel punto Natsu si zittì, proprio quando Fried stava dicendo: “Natsu sa essere un po’… ottuso su queste cose”. Il Dragon Slayer di fuoco a quel punto si fece interessato e i due ragazzi rimasero in silenzio ad ascoltare la conversazione, mentre Natsu sgranava gli occhi sempre di più man mano che i due parlavano di lui.
 
«Lucy è…?» chiese sorpreso e Laxus gli lanciò una bieca occhiata.
 
«Sei un idiota a non averlo capito prima» gli fece secco, e Natsu fece per ribattere ma si bloccò quando sentì Lucy dire “Penso che le stesse cose si applichino a te e Laxus”. Il volto di Laxus si scaldò appena e Natsu ghignò.
 
«E poi sono io l’idiota» gli fece il verso. Laxus gli lanciò un’occhiataccia e se non gli lanciò un fulmine addosso fu solo per non farsi scoprire dai due ragazzi.
 
«Io so di piacere a Fried» gli ringhiò addosso. Non era mica un idiota come Natsu che non si rendeva conto dei sentimenti delle persone che lo circondavano. Natsu inarcò un sopracciglio.
 
«Allora sei doppiamente idiota, perché non ti fai avanti?» chiese.
 
«Fatti i cazzi tuoi» grugnì Laxus. Fried e Lucy avevano smesso di parlare adesso. Natsu fece per andare da loro, ma Laxus lo afferrò per la maglia prima che potesse fare un altro passo.
«Dove credi di andare?» gli ringhiò addosso.
 
«Da Lucy, non è ovvio?» chiese lui.
 
«Lasciala leggere» fece secco Laxus.
 
«Perché mai? Dopo quello che ho sentito voglio parlarle» obiettò.
 
«E cosa le dirai? Che l’hai spiata per tutto questo tempo?» grugnì Laxus.
 
«No, dirò la verità, che tu li stavi spiando e mi hai bloccato con te» disse come se nulla fosse. Laxus strinse la presa su di lui e si voltò per trascinarlo fuori dalla biblioteca prima che facesse danni, ma il Dragon Slayer di fuoco si divincolò, nella foga sbatté la schiena contro a uno scaffale e una decina di tomi pesanti caddero a terra. I due ragazzi si guardarono immobili mentre sentivano dei passi avvicinarsi. “Merda” pensò Laxus. Stava per trascinare di nuovo Natsu fuori dalla stanza ma Lucy e Fried comparvero da dietro uno scaffale e li osservarono perplessi. Entrambi arrossirono.
 
«Natsu?» fece Lucy sorpresa fissando l’amico. Laxus non osò guardare Fried, concentrandosi sulla biondina.
 
«Da quanto siete qua?» si premurò di chiedere il mago delle rune.
 
«Appena arrivati».
«Da un bel po’» risposero contemporaneamente i due Dragon Slayer. Laxus lanciò un’occhiataccia a Natsu, che fece un enorme sorriso a Lucy, il cui volto ora era di una brillante tonalità di rosso.
 
«Un… bel po’?» balbettò lei.
 
«Sì, abbiamo sentito… beh, possiamo parlarne a casa?» chiese Natsu e Laxus lo maledisse mentalmente. Stupido. Stupido Natsu e maledetta la sua bocca larga. Non poteva starsene zitto? Fu davvero tentato di tirargli un fulmine addosso e lo avrebbe fatto se non avesse visto con la coda dell’occhio Fried allontanarsi tornando verso la poltrona della biblioteca. Per un attimo pensò di lasciarlo lì e fare finta di niente come faceva al solito, quando sentì la voce alta -dannatamente alta, cazzo aveva da urlare tanto quel Dragon Slayer- di Natsu.
«Ehi Laxus! Scommetto che in questo ti batto io, mi fidanzerò prima di te» fece. Laxus lo guardò basito e per un attimo si limitò a fissarlo sbattendo le palpebre più volte. Era andato fuori di testa? Natsu però stava per aggiungere qualcosa, al che Laxus gli ringhiò addosso prima che potesse anche solo dire una parola:
 
«Levati dal cazzo». Per fortuna lui e Lucy uscirono dalla biblioteca.
 
***
 
Fried si sentiva il volto in fiamme e cercò di non mostrarlo e di ricomporsi mentre sistemava i libri sui vari scaffali della biblioteca, cercando di non pensare al fatto che Laxus avesse sentito. In realtà non aveva mai detto esplicitamente di avere una cotta per Laxus quindi forse non aveva capito. Sentì dei passi dietro di sé e riconobbe subito l’amico.
 
«Non volevo spiarvi, ho beccato Natsu lì e ho cercato di portarlo via» bofonchiò il biondo. Fried non si voltò, continuando a sistemare i libri sullo scaffale.
 
«Capisco, però non è andata male. Sembrava che Natsu fosse intenzionato a fare un passo avanti con Lucy» disse. Spostare l’argomento sui due ragazzi gli sembrava molto più sicuro piuttosto che parlare di loro due. Sentì il biondo avvicinarsi e voltò leggermente lo sguardo per vederlo posare un libro su uno scaffale in alto.
 
«Sì. A quanto pare non aveva mai capito che la biondina avesse dei sentimenti per lui» fece Laxus. Fried annuì e si sforzò a controllare le proprie espressioni per non mostrare i propri sentimenti. Dannazione, perché riusciva sempre a mantenere un’espressione impassibile, ma accanto a Laxus diventava un pasticcio ambulante?
«Penso fosse l’unico a non averlo capito, è un idiota» aggiunse secco il biondo. Fried non replicò non sapendo bene cosa dire e pregando con tutto sé stesso che Laxus non avesse capito. La situazione stava diventando sempre più imbarazzante.
 
«Beh, penso andrò a casa adesso. È quasi ora di pranzo e…» si interruppe quando Laxus parlò:
 
«Lo sapevo già». Fried ammutolì sentendo il volto arrossire di nuovo e abbassò lo sguardo a disagio. Laxus sapeva. Dannazione, certo che sapeva, non era ingenuo come Natsu e lui stava diventando ogni giorno più emotivo attorno al biondo.
 
«Oh. Ok. Beh… dovevo immaginarlo» fece un po’ a disagio e cercò subito di ricomporsi. Era il capitano dei Raijinshuu, un minimo di contegno. Alzò lo sguardo su di lui e cercò di riprendere un tono più deciso, nonostante sotto a quegli occhi azzurri gli risultasse difficile.
«Questo non dovrebbe cambiare nulla tra di noi, i miei sentimenti non intaccheranno alcuna missione e…» aveva iniziato così bene, ma le parole gli morirono in bocca quando Laxus accorciò la distanza tra di loro e gli portò una mano sulla frangia spostandogliela dal volto e guardandolo intensamente.
 
«Non vuoi che le cose cambino?» chiese il biondo. Fried non riuscì a staccare gli occhi da quelli di Laxus, sentendo il calore delle sue dita sul proprio volto e la vicinanza dei loro corpi. «Potresti avere di più».
 
«Di… più?» balbettò Fried stordito. Laxus fece un breve sorriso e Fried sentì la mano di Laxus scendere sulla propria guancia e alzargli il volto. Non si oppose e vide il volto del biondo avvicinarsi. Fried chiuse gli occhi appena in tempo per sentire le labbra di Laxus sulle proprie. Sentì le gambe cedergli ma Laxus avvolse un braccio attorno alla sua schiena spingendoselo addosso. Fu proprio nel momento in cui i loro petti si scontrarono che la mente di Fried si annebbiò completamente. Dischiuse le labbra quando la lingua di Laxus chiese di approfondire il bacio e sentì il cuore battere all’impazzata nel petto tanto che per un momento temette potesse spaccarglielo. Fried non se lo sarebbe aspettato, Laxus lo stava baciando. E non era un bacio a stampo, era un bacio che a ogni secondo diventava sempre più intenso. La presa di Laxus era forte, quasi volesse stringerlo per paura che scappasse, come se Fried potesse fuggire. Come se volesse staccarsi dal corpo dell’amico che aveva amato per tutti quegli anni. Allungò le mani sulle spalle di Laxus, stringendosi ancora di più al suo corpo cercando di approfondire il più possibile quel contatto sperando non finisse mai. Ma come ogni cosa bella anche quella finì, e quando si staccarono Fried si ritrovò a recuperare il fiato osservando l’amico a pochi centimetri da sé. Il volto di Laxus era accaldato e il biondo non aveva ancora mollato la presa su di lui. “Il volto di Laxus è accaldato?” si chiese confuso Fried. Sì, le guance del ragazzo erano leggermente rosate e Fried non riuscì a trattenere un sorriso. Passò una mano tra i capelli del biondo perdendosi di nuovo ad ammirare il volto dell’uomo che per così tanto tempo aveva amato in silenzio. Sul volto di Laxus comparve un mezzo ghigno.
 
«Quindi non vuoi di più?» chiese inclinando leggermente la testa. Fried sorrise.
 
«Sì» rispose in un soffio ancora non credendo a ciò che stava succedendo.
 
«Allora farai meglio a prepararti. Stasera usciamo» decise Laxus sciogliendo l’abbraccio e Fried, seppur controvoglia, fece un passo indietro annuendo.
«Ah e…» iniziò Laxus ma si interruppe. Fried lo guardò perplesso notando che il volto del ragazzo si stava stranamente facendo rosso. Laxus voltò lo sguardo e il mago delle rune corrugò la fronte temendo ci fosse qualcosa che non andasse.
«Non voglio chiederti di impegnarti adesso e non di certo per una stupida sfida, ma sono abbastanza sicuro che quel piccoletto non si farà alcuno scrupolo e… insomma… fanculo» borbottò a disagio. Ci vollero almeno una decina di secondi perché Fried si ricordasse dell’ultima frase che aveva urlato Natsu prima di uscire dalla biblioteca e sorrise divertito.
 
«Beh, ti conviene muoverti se non vuoi perdere la sfida» scherzò e Laxus gli lanciò un’occhiata sorpresa. Fried sorrise quasi vittorioso a essere riuscito non solo a far arrossire il Dio del Tuono, ma anche a sorprenderlo.
 
«Sei troppo arrogante per essere innamorato di me da anni» fece Laxus incrociando le braccia. Fried avvampò.
 
«A-anni?» balbettò. Ma da quanto lo sapeva? Laxus ghignò.
 
«Sì, anni. O sbaglio?» chiese con tono di sfida. Fried sbuffò voltando lo sguardo.
 
«Può essere» borbottò a disagio. Laxus lo sapeva da anni? Dio, quello era imbarazzante. Il biondo gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, facendogli sentire un formicolio per tutto il braccio e Fried istintivamente alzò di nuovo lo sguardo su di lui. Laxus gli sorrise talmente dolcemente che Fried temette di sciogliersi lì.
 
«Non so perché ho aspettato così tanto. Tu… sei davvero importante» rivelò. Fried sentì le farfalle allo stomaco a quelle parole, ben sapendo che Laxus non era proprio bravo a esprimere a voce i suoi sentimenti. Prese coraggio e si allungò per lasciare un lieve bacio sulle sue labbra.
 
«Mentirò per farti vincere la sfida, ma ti conviene non farmi aspettare ancora a lungo» gli disse a quel punto con un leggero sorriso. Laxus si limitò a stringerselo di nuovo addosso e Fried si abbandonò tra le sue braccia.
 
***
 
Lucy non osava dire una parola mentre camminava con Natsu a fianco lungo le vie. Natsu aveva sentito tutto, ora lui sapeva e lei si sentiva sprofondare a ogni passo che faceva. Non voleva tornare a casa, non con lui, non per sentirsi dire che non lo sapeva, che non la vedeva altro che come un’amica. O peggio, se Natsu avesse evitato proprio il discorso e avesse deciso di prendere un’altra missione facendo finta di nulla e ignorando i suoi sentimenti? Si bloccò in mezzo alla strada e il ragazzo si voltò verso di lei confuso.
 
«Tutto bene?» le chiese.
 
«No!» esclamò Lucy «Non va bene niente, hai sentito tutto e non mi dici nulla?» chiese. Non sapeva nemmeno cosa sperava di sentirsi dire. Natsu era Natsu, ingenuo e un po’ infantile e non poteva certo obbligarlo a ricambiare i suoi sentimenti.
 
«Stiamo appunto andando a casa a parlarne» disse il ragazzo un po’ incerto. Lucy sbuffò. Non voleva andare a casa, non era nemmeno sicura di volerne parlare con Natsu, che chissà come avrebbe lasciato morire il discorso come faceva sempre.
 
«Beh, puoi dirmelo qua. Anzi, sai una cosa, prendi una missione e…» le parole le morirono in gola quando Natsu la afferrò per le spalle avvicinando il volto al suo pericolosamente.
 
«Ma che ti prende?» le chiese con tono preoccupato. Lucy sentì le lacrime salire agli occhi. Come “cosa le prendeva”? Non era ormai ovvio? L’aveva sentita chiaramente parlare con Fried, aveva sentito chiaramente che aveva dei sentimenti per lui e ancora non capiva quanto ci stava male?
 
«Non importa, lasciami da sola e basta» disse scuotendo la testa e abbassando lo sguardo. Non aveva nemmeno senso arrabbiarsi. Il ragazzo però strinse la presa sulle sue spalle.
 
«Lucy… non fare così» le chiese supplicante ma la ragazza continuò a fissare i piedi del ragazzo a disagio con un nodo alla gola. Natsu parlò di nuovo:
«Fried ha ragione, tu… mi piaci davvero» a quelle parole Lucy alzò di scatto lo sguardo sgranando leggermente gli occhi, chiedendosi se stesse sognando o se davvero Natsu le stesse dicendo qualcosa del genere.
«Sei la mia amica più cara ma ti vedo e… ti vedo anche troppo ogni tanto…» borbottò un po’ imbarazzato, Lucy sentì le guance arrossarsi.
 
«Non hai mai mostrato interesse» mormorò in un soffio.
 
«Ciò non significa che non ti vedo. Lucy, non potevo certo dirti cosa provavo quando tu ti spogliavi e… insomma… ti posso assicurare che ti ho sempre vista» fece sottolineando le ultime parole. La ragazza si sentì arrossire terribilmente a quella rivelazione e sotto quello sguardo intenso, quando poi Natsu le sorrise si sentì praticamente sciogliere dall’emozione.
«Non sono bravo in queste cose, non mi sono mai interessato a nessuna ragazza, ma con te è diverso, tu mi fai sentire diverso, mi fai sentire bene e…» Lucy si rese conto che mentre parlava il ragazzo le si era avvicinato un po’ troppo, ma non osò spostarsi e quando sentì il fiato del ragazzo sul proprio volto sentì un brivido percorrerle la schiena.
«…Lucy, io…» il ragazzo deglutì nervosamente abbassando lo sguardo sulle sue labbra e la ragazza a quel punto si spinse in avanti colmando il divario tra di loro. Non ebbe tempo di rimproverarsi da sola per l’azione avventata perché Natsu passò le mani dalle sue spalle alla sua vita, dischiudendo le labbra e ricambiando dolcemente il bacio mentre la spingeva contro di sé. Lucy strinse le mani sulla maglia del ragazzo sentendo vampate di calore allo stomaco. Non sapeva se erano dovute al calore che sprigionava Natsu o al bacio intenso che stavano condividendo. Tutto ciò che sapeva era che lo aveva desiderato talmente a lungo da non volersi staccare da lì. Non poteva nemmeno credere che Natsu, l’amico che non aveva mai mostrato in nessun modo alcun interesse per il genere femminile, la stesse baciando in quel modo. Si staccò solo quando sentì il fiato mancarle e incrociò lo sguardo del ragazzo che la guardava ora in modo diverso dal solito, come se volesse saltarle addosso da un momento all’altro. Forse fu quello a darle il coraggio, o forse era la presa del ragazzo che non accennava a volerla lasciare andare, o per il bacio che le aveva appena ricambiato, ma Lucy riuscì a tirare fuori le parole:
 
«Ti amo» buttò fuori sentendo il cuore batterle furiosamente nel petto. Dopo un attimo di sorpresa il volto di Natsu si aprì in un sorriso enorme, quel sorriso capace di scaldarle il cuore ogni volta.
 
«Anche io, Lucy» le disse e subito dopo il ragazzo si fiondò di nuovo sulle sue labbra. Lucy non ebbe alcun motivo per non ricambiare il bacio, sentì le mani di Natsu stringere la presa e tirarla verso di sé, lei allungò le mani dietro al collo del ragazzo alzandosi sulle punte dei piedi. Il bacio si fece molto più intenso rispetto al precedente, le loro lingue si incrociavano, sbattendo l’una sull’altra, tra i loro corpi ormai non c’era nessuno spazio, il respiro cominciava di nuovo a mancare a entrambi ma nessuno dei due voleva staccarsi da quella posizione. Lucy sentiva l’eccitazione del ragazzo premerle sulla coscia e le mani scendere fino ad arrivare ai glutei, ma fu solo quando Natsu le strinse la presa sul fondoschiena che Lucy si staccò con le guance in fiamme.
 
«N-Natsu» balbettò sentendo che ora la mano calda del ragazzo aveva raggiunto la sua coscia nuda appena sotto l’orlo della gonna.
 
«Te lo avevo detto di andare a casa» fece lui con un sorrisetto, per poi però riportare la mano a posto alla sua vita e Lucy avvampò ancora di più. Non si era certo aspettata che Natsu volesse fare certe cose.
«Se tu lo vuoi, voglio farti mia» le disse a un soffio dal volto. Lucy lo guardò ormai completamente persa.
 
«Sì» disse subito quasi non credendoci. Si staccò dal suo corpo ancora un po’ stordita per non dare uno spettacolo in pubblico e Natsu le afferrò la mano tirandola con sé verso l’appartamento della biondina.
 
«A proposito, siamo una coppia adesso, no?» le chiese il Dragon Slayer. Lucy sorrise su di giri e annuì vigorosamente.
 
«Certo!» esclamò sentendo il cuore riempirsi di gioia. Natsu ghignò.
 
«E con questo ho vinto anche contro Laxus» fece ridacchiando mentre camminava velocemente verso la casa della ragazza, che si accigliò leggermente.
 
«Non me lo hai chiesto solo per vincere la sfida, vero?» chiese un po’ minacciosa ma Natsu sorrise dolcemente prima di risponderle:
 
«Certo che no, te lo avrei chiesto lo stesso» poi il sorriso si trasformò in un ghignetto divertito e aggiunse:
«Anzi, la sfida l’ho proposta solo per dare una svegliata a Laxus, fa tanto il duro ma era lui che si era fermato a spiare Fried». Lucy ridacchiò mentre si faceva trascinare su per le scale dall’amico. Era contenta per loro, ma al momento voleva solo godersi la presenza di Natsu.
 




 
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Nota: grazie a tutti voi che avete letto fino a qua. È una semplice oneshot senza pretese, spero comunque che vi sia piaciuta. Se vi va di lasciare un commentino sarò molto felice di leggervi (se avete consigli, critiche... sentitevi liberi) <3
   
 
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