Questa storia partecipa all’iniziativa Apri le challenge indotta da Gaia Bessie su Facebook

Day 3 - Prompt:

CoffeeShop!AU

Il giovane Charles D'Artagnan osservava dal finestrino del treno la stazione di Bordeaux che si allontanava con una punta di malinconia. Gli sarebbe mancata la sua cara Guascogna.

Il viaggio per Parigi durò solo tre ore, ma a lui parvero molte di più. Era la prima volta che lasciava la provincia per stabilirsi nella grande città.

Quando aveva deciso trasferirsi per entrare all’Accademia militare era pieno di entusiasmo ma, ora che era arrivato, la Ville Lumière quasi lo intimidiva.

Lui però amava le sfide e di certo non sarebbe stato quello a fermarlo.

Una volta giunto alla stazione prese il metrò per raggiungere la sua nuova camera in affitto ma, una volta sceso, ebbe qualche difficoltà a trovare l’indirizzo.

“Ma quanto caspita è grande Parigi?” continuava a chiedersi guardandosi intorno.

Quando si trovò davanti a una tavola calda poi il suo stomaco brontolante gli ricordò che era quasi tutto il giorno che non aveva toccato cibo.

A quel punto decise di fermarsi a mangiare qualcosa, con la scusa avrebbe anche potuto chiedere indicazioni.

D’Artagnan sorrise davanti all’insegna Les trois Mousquetaires, a quanto pareva era proprio un segno del destino.

“Che cosa desideri?” chiese una giovane e sorridente cameriera dopo averlo fatto accomodare.

“Non lo so… te cosa mi consigli?”

 “Sei nuovo da queste parti eh? Comunque questi sono i piatti del giorno, dietro trovi i panini.” Rispose mostrandogli il menù. 

“Sono appena arrivato in città, mi chiamo Charles D’Artagnan.”

La cameriera rise.

“Proprio come il moschettiere! Io sono…”

“Constance, vieni subito qui a servire gli altri clienti!” la interruppe una voce piuttosto seccata, richiamandola al balcone.

La ragazza si allontanò scusandosi con un cenno.

Ritornò poco dopo per portargli l’ordinazione al volo, riprendendo poi a servire gli altri tavoli, via via più affollati vista l’ora dell’aperitivo.

Quando D’Artagnan richiamò Constance per farsi portare il conto, ne approfittò per chiedere anche indicazioni su come raggiungere il suo nuovo indirizzo.

“Sei fortunato, anch’io abito in quella via!”

“Allora conosci mica Monsieur Bonacieux? È il mio nuovo padrone di casa, ho appuntamento con lui tra mezz’ora che deve farmi vedere la mia stanza.”

“Monsieur Bonacieux, François, è mio marito! È il ragazzo che hai visto prima, ed è anche il titolare della tavola calda. Se vuoi, te lo vado a chiamare!”

Dopo pochi minuti ritornò insieme al marito.

“Allora lei è Monsieur D'Artagnan?” chiese stringendogli la mano.

“Bene, Constance le mostrerà il suo appartamento, per l’affitto poi ci sentiamo per telefono, in questo momento sono molto impegnato.” Concluse sbrigativo.

Il giovane lo guardò andare via perplesso.

“Devi scusarlo, ha sempre molto da fare!” lo giustificò Constance dispiaciuta per il suo comportamento.

D’Artagnan si soffermò a osservarla.

“Una ragazza così carina e gentile chissà cosa mai ci trova in un tizio come quello!”

“Ehi se ci sei possiamo andare!” lo riportò alla realtà la cameriera che nel frattempo si era tolta il grembiule e sciolto i capelli, che in quel momento le ricadevano morbidi sulle spalle.

Raggiunsero l’appartamento a piedi in dieci minuti.

“Alla fine non era poi così lontano! Il panino però ci voleva!”

“Beh ti sei trovato nel posto giusto al momento giusto! In ogni caso, ti piace?”

“Sì, ma tanto l’importante è avere un posto comodo per dormire e per studiare!”

“Che cosa studi di bello?” chiese curiosa Constance, quella era la zona delle facoltà universitarie, avevano affittato a tanti studenti che frequentavano i corsi più disparati.

“Ho superato il concorso per entrare all’Accademia militare, le lezioni iniziano lunedì.”

La ragazza scoppiò a ridere.

“Ma veramente?”

“Cosa c’è di tanto divertente? È un corso come un altro!” esclamò Charles senza capire.

“Ti chiami D’Artagnan e studi per diventare militare… presto avremo un vero moschettiere come cliente alla tavola calda dei Moschettieri!”

A quel punto il ragazzo rise a sua volta.

“Chi l’avrebbe mai detto… a quanto pare è proprio destino!”

Constance notò in quel momento l’ora.

“Cavolo ma è tardissimo, se faccio tardi per cena Francois mi ammazza! Mi dispiace ma devo proprio andare!”

“Allora arrivederci Madame Bonacieux, se aveste bisogno di aiuto, sapete dove trovarmi!” rispose D’Artagnan togliendosi un cappello immaginario e facendo un piccolo inchino divertito.

“Dubito avrò bisogno dei vostri servigi, caro il mio moschettiere da strapazzo!” rise Constance mentre lo salutava. “In ogni caso, ti aspetto volentieri alla tavola calda, se vuoi passarmi a trovare!”

Charles chiuse la porta di casa con un sorriso.

“Anche la donna amata da D’Artagnan si chiamava Constance… chissà che non sia destino anche questo!”

Angolino dell’autrice

Buonasera gente!

Sono qui per la prima volta grazie a un recente rewatch e una challenge arrivata quasi in contemporanea.

Di questa storia non so bene che dire, in un certo senso è un AU ma neanche troppo, i protagonisti non sono i veri D’Artagnan e Constance, sono due giovani che per coincidenza hanno gli stessi nomi e si trovano in situazioni simili scherzandoci sopra. Spero comunque vi sia piaciuta!

Piccolo dettaglio tecnico, non appare D'Artagnan nello specchietto dei personaggi, anche se protagonista, a causa di un bug del sito mai risolto che non legge i nomi apostrofati. Sorry per l'inconveniente!

Aspetto i vostri commenti!

Barby