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Autore: sallythecountess    05/04/2021    0 recensioni
In questo capitolo finale della saga della famiglia Jimenez tutti i nodi verranno al pettine. Juan ritroverà la sua natura oscura e darà inizio ad una guerra che incendierà Los Angeles solo ed esclusivamente per amore di Mina. John dovrà affrontare non solo la fine della sua relazione con il suo amato Ethan, ma un enorme dolore che lo manderà totalmente in crisi e lo costringerà a crescere. I tre ragazzi Jimenez, infatti, si troveranno da soli a combattere con la paura di diventare orfani e inevitabilmente diventeranno adulti.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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Capitolo: un primo appuntamento
“Insomma…quindi è finita, finita?” gli disse improvvisamente Ethan, mentre osservava John che scriveva un messaggio a Rafa, con uno stranissimo sorriso,  e lui scosse solo la testa.
“Sai che l’ultima cosa che vorrei è fare l’avvocato del diavolo, ma io non credo che si darebbe tutta la pena che si da’ per aiutarti, se fosse stata solo una scopata con un ragazzino” aggiunse, cercando di tirargli su il morale. Era ormai con lui da giorni, ma non era ancora riuscito a capire cosa stesse passando nella testa e nel cuore di John, che continuava a vivere come se nulla fosse dedicandosi anima e cuore al suo fratellino.
John era traumatizzato, era evidente, perché si rifiutava anche solo di parlare di sua madre. A quelli che gli avevano chiesto come fosse possibile che non avesse mai visto la madre, aveva risposto che ci pensava già il padre, e che qualcuno doveva occuparsi di quel povero fratellino senza madre né padre. Il piccolo Jimenez era furioso con il padre, colpevole di essersi letteralmente trasferito in ospedale da Mina, e rifiutava anche i tentativi di mediazione delle sue sorelle, che provavano a spiegargli cosa stesse provando il padre.
“ Siamo amici, lo siamo sempre stati. Niente di più. Se si dà tanta pena per me, probabilmente è solo senso di colpa. Credo abbia capito che mi sono innamorato…”
“Bah, ma come fai a non vedere che qualcosa non va in questa storia? Insomma non dai le chiavi di casa tua a uno che ti porti a letto e basta…”
Si stava letteralmente torturando per dire quelle parole, ma era giusto che qualcuno facesse notare certe cose a John, e se doveva essere lui, lo avrebbe sopportato.
John scosse la testa e rispose piano “scherzi? Forse se fai un lavoro normale in cui hai tempo libero non serve, è vero, ma per lui è stato un affare. Non aveva tutto questo tempo per gli appuntamenti tradizionali, quindi mi ha detto di stare a casa con lui, così poteva avermi quando più gli faceva comodo. La cosa peggiore è che io pensavo davvero che significasse qualcosa… ”
“Tesoro, no. Non suona questa storia, non ha senso. Non dedichi tutto il tuo tempo libero a una persona di cui non ti importa. Non molli il lavoro per attraversare il mondo e raggiungerlo quando ha bisogno. Avrà avuto paura di impegnarsi, o magari avrà difficoltà ad ammetterlo…” aggiunse Ethan, riportando per un attimo alla mente la telefonata che John gli aveva fatto per raccontargli la fine di quella relazione. Piangeva talmente tanto che lui non aveva capito nulla, ma era rimasto con lui in silenzio a sentirlo disperarsi e singhiozzare.
Ethan si strinse nelle spalle e gli fece una carezza, ma toccò finalmente un nodo cruciale della faccenda, sussurrando piano “…ma tu glielo hai chiesto?Quando vi siete visti per chiarire, hai chiesto cosa provasse per te?”
“Ma per quale ragione avrei dovuto, eh? L’ho sentito con le mie orecchie giurare alla sua ex che non era nulla di importante con me, cosa diavolo avevo ancora da chiarire? Sono andato a quell’appuntamento solo per ridargli le chiavi di casa…” ruggì furioso, con uno sguardo ferito che ricordò a Ethan quello di Mina.
 Decise di lasciarlo un attimo da solo, perché John era in mille pezzi, ma non volva darlo a vedere. Giocava con il cellulare, e senza sapere neanche bene perché recuperò le vecchie foto di loro due insieme. Erano stati felici, c’erano un sacco di sorrisi, coccole e baci in quelle foto e John si sentì ancora peggio perché ancora adesso, guardandole, avrebbe detto che Rafa provava qualcosa per lui, ma evidentemente doveva essere proprio cieco. Pensò a lui, a loro due insieme, e al loro bellissimo primo appuntamento e gli scappò qualche lacrima.
Aveva dovuto aspettare per poterlo rivedere, perché Rafa aveva stranissimi orari in ospedale e spesso aveva i turni di notte, ma John era stato paziente e si erano sentiti tantissimo. Quando poi era arrivata la famigerata sera del primo appuntamento, aveva letteralmente le farfalle nello stomaco. Rafa non gli aveva detto dove sarebbero stati, aveva solo giurato che lo avrebbe adorato e lui ne era certo. Era passato a prenderlo con una decappottabile sportiva stupenda, e Juan aveva solo commentato che sarebbe uscito anche lui con uno con quella macchina, facendo urlare Mina, ovviamente.
Anche Rafa ovviamente era nervoso. Aveva pianificato per giorni quell’appuntamento nel dettaglio, ma aveva il terrore che qualcosa andasse storto e gli sudavano persino le mani. Si sforzò di sembrare fico e sicuro, però, e lanciandogli uno sguardo molto sensuale commentò serio “sei veramente di una bellezza assurda…” e John si sentì totalmente intimorito da lui, che sembrava così sereno. Quando poi scoprì che lo stava portando in un drive in si sciolse un po’, ma quando le luci si spensero ebbe quasi un attacco di cuore.
“Colazione da Tiffany…non ci credo…”sussurrò pianissimo e Rafa sorridendo rispose piano “… avevi detto che è il tuo film ‘coperta di Linus’, no? Ti tira su il morale, ti fa stare bene e ti rende felice, no?”
“Come se potessi stare male con te…” sussurrò pianissimo, fissandolo con due occhi languidi che letteralmente lo tramortirono e Rafa pensò solo “no, non baciarlo” ma era davvero difficile trattenersi. Gli fece solo una dolcissima carezza e lui sorrise piano, ma afferrò la sua mano e ci strusciò contro la guancia come una specie di gattino sussurrandogli piano “gracias Rafy”.
“De nada, nin֮o. Non l’ho mai visto, e quindi pensavo fosse perfetto per la nostra prima sera…” aggiunse, avvicinandosi un sacco al suo viso, mentre John continuava a giocare con la sua mano. Avevano entrambi il cuore in gola, ma John si avvicinò ancora di più e ad un millimetro dalle sue labbra sussurrò piano “è tutto perfetto, infatti…”.
 Stavano molto bene insieme, a entrambi piaceva chiacchierare con l’altro, e purtroppo entrambi morivano dalla voglia di spogliare l’altro. Fu Rafa a tornare alla razionalità, così offrendogli la sua spalla si concentrò sul film, cercando di ignorare il profumo meraviglioso e il calore che emanava la pelle di John, che senza farselo dire due volte si era steso sul suo petto e lo fissava con occhi bellissimi. Gli aveva dovuto dire due o tre volte di guardare il film e lui qualche volta lo aveva fatto, ma la verità era che avevano enormi difficoltà a non perdersi l’uno negli occhi dell’altro. All’ennesimo “non ti distrarre, guarda il film…” di Rafa, John aveva risposto “lo conosco a memoria e quello che sto guardando è più interessante…”.
John cercava di flirtare, ma Rafa pensò male, così alla fine della proiezione sussurrò imbarazzato “Quindi il film è stato un fallimento, speriamo ti piaccia almeno la cena…”
“Che fallimento?”chiese John sconvolto, perché raramente in vita sua era stato tanto bene.
“Andiamo, ti sei annoiato tutto il tempo, non negarlo…”
“Non mi sono annoiato affatto! E’ stato stupendo…” sussurrò piano John e poi fissando fuori dal finestrino confessò imbarazzato “E’ che tra guardare te e qualunque film, preferisco te ovviamente. Perché voglio conoscerti, studiarti, cercare di capirti. E poi ero curioso di vedere le tue reazioni per il film…”e Rafa gli strinse forte la mano. Chiacchierarono ancora un po’, fino a raggiungere un ristorante cubano, dove Rafa aveva prenotato.
“Ho pensato che il film mettesse a tuo agio te, e la cucina di casa rilassasse me…spero ti piaccia…” gli disse con un atteggiamento un po’ insicuro che fece letteralmente impazzire John, che fu costretto a confessare di non aver mai provato quel tipo di cucina.
 Rafa iniziò spiegandogli i piatti, e da lì partì a parlargli dei suoi ricordi della madre e della nonna in cucina. Chiacchierarono per ore di Cuba, delle loro famiglie, e John gli disse all’orecchio“…trovo incredibilmente sensuale che tu parli spagnolo. Insomma è come se avessero confezionato la mia fantasia perfetta…” facendolo quasi impazzire.
Tutta la cena fu divertente, e furono entrambi a loro agio, in un modo stranissimo. Si scambiarono un sacco di carezze e Rafa accarezzò le sue labbra, ormai senza cercare più scuse. Si desideravano era evidente, e c’era una fortissima intimità tra loro che sembravano una coppia molto affiatata che divide i piatti. A un certo punto il nostro amico dottore, cotto marcio, gli disse piano “…ma non hai mai pensato a fare il modello? Insomma tutto di te dice che non appartieni a questo modo, che sei una specie aliena…”
John rise fortissimo per quella domanda, ma lui imbarazzatissimo aggiunse “andiamo, ma guardati! Sei bello, ma non è solo quello. Sei fine, affascinante e hai classe da vendere per avere diciannove anni. Tutto di te trasmette eleganza…”
“Non dire queste cose, perché non so quanto riesco a stare tranquillo se mi guardi in quel modo e mi fai tanti complimenti…”gli rispose, con un tono insolente spaventoso. John voleva andare a letto con lui, non ne aveva nessun dubbio e non sapeva più come farglielo capire.
“Ah sì?” rispose Rafa un po’ intimorito, ma terribilmente preso da quel ragazzino che annuì soltanto. Fu un secondo: non riuscì a resistere all’istinto di mettergli il pollice sulle labbra e John lo morse piano, facendolo impazzire.
“Eh no ragazzino, non si morde…” gli rispose affascinante, ma quello sfacciato rispose solo “e perché no? A me piacciono i morsi…”
“…perché se indossi il camice per dieci ore al giorno, quando tutto va bene, hai il collo scoperto…” rispose divertito, ma John ridendo rispose solo “basta cercare altri punti meno visibili da mordere…” e Rafa si senti una specie di verginella indifesa.
Furono interrotti dal cameriere che offrì loro da bere, ma John disse piano “no, no solo acqua” la fine della frase era “…che già stiamo andando a fuoco” ed era evidente.
“Comunque sì, mi hanno chiesto spesso di fare servizi fotografici, ma mi sono sempre rifiutato perché non ho nessuna intenzione di diventare famoso usando il nome dei miei genitori…” aggiunse John cercando di calmarsi un attimo, ma poi pensò di essere sembrato estremamente spocchioso e si sentì a disagio. Nervoso commentò che avrebbe dovuto mangiare solo un’insalata per i successivi dieci giorni per rimediare ai “danni alla linea” che aveva fatto quella sera. Rafa la prese come una battuta e gli disse che aveva un corpo perfetto, quindi non c’era da farsi tante paranoie.
John si sciolse un po’ per quella sua frase e decise di fare una cosa molto azzardata: si avvicinò per sussurrargli un sensualissimo “gracias” all’orecchio e gli allungò un morsetto al lobo, che mandò il povero dottore in crisi totale per i successivi cinque minuti.
“…ma ho questo corpo proprio perché il regime alimentare a cui mi sottopongo è terribilmente rigido. Zero carboidrati, zero alcol, nessun dolce o zucchero. E’ davvero duro e..beh ogni tanto ho i momenti di crisi e quindi divoro cose a caso…”confessò divertito e Rafa si scosse dalla sua eccitazione, alzò gli occhi al cielo e lo rimproverò un sacco. Gli disse divertito “non basta che fumi tantissimo, hai anche pessime abitudini alimentari ragazzino? Che ne dicono i tuoi genitori?”
“ Da chi diavolo pensi che abbia preso? Mio padre fuma da sempre e mia madre…mettiamola così: se la portassi a cena in un posto come questo al massimo ordinerebbe un bicchiere d’acqua. E’ ossessionata dal peso suo e di mio padre, che poverino si allena ogni giorno per ore, solo per accontentarla. La sua paura peggiore è smettere di essere bella. Credo che tema di perdere lui se dovesse ingrassare, o comunque diventare brutta in generale. Sono anni che insiste nel voler andare dal chirurgo plastico, e litigano ferocemente per questo…” confessò John divertito e Rafa gli sorrise in modo molto dolce e disse pianissimo “E anche tu sei così insicuro? Sei uno di quelli che pensano di dover meritare l’amore?” facendolo sorridere.
John si strinse nelle spalle e distogliendo lo sguardo rispose con un sorriso “…io so che lui non la lascerebbe per il suo aspetto, perché ha tanti difetti, ma sta facendo davvero molto per lei, e la ama. Eppure mi piacerebbe poter dire che lei sbaglia, ma onestamente…non lo so. L’amore è fatto di equilibri così complicati…”
“No, non è vero John. I sentimenti veri se ne fregano dell’aspetto, l’amore accetta tutto di te…” gli disse rigido, e poi decise di esporsi. Non era certo di poterlo fare, ma con un sorriso disse piano “… mia madre è morta di Alzheimer, non troppo tempo fa. E’ stato doloroso e straziante per tutti, ma sicuramente per mio padre in primis…”
John spalancò involontariamente gli occhi e gli prese piano la mano, ma Rafa sorridendo aggiunse “…lei non ricordava neanche più il suo nome, non era più in grado di fare nulla, eppure lui la accudiva con una dolcezza e una pazienza che non ho mai più visto nella mia vita. E ancora oggi va a trovarla al cimitero ogni giorno con quel suo povero cane zoppo. Quindi se ti capiterà nella vita uno che ti dice che stai ingrassando e vuole lasciarti, non tentennare, né esitare: mandalo al diavolo. Trova un amore così Johnny, un amore che se ne frega se non sei sempre al tuo meglio…”
“Wow…” sussurrò John fissandolo con due enormi occhioni languidi, e Rafa per un attimo si sentì in imbarazzo e aggiunse nervoso “…quindi dividiamo un dolce, dai…”
John era diventato molto tenero con lui, ma Rafa si sentiva in imbarazzo perché non voleva giocarsi la carta dell’orfano, così provò a cambiare argomento.
“Ok, quindi forse sarebbe giunto il momento che tu mi parli di questi tuoi genitori…perché io so solo che sei a Berlino con tuo padre e tua madre è a New York e che sono una coppia un po’ particolare…”
“La famiglia Addams, altro che una coppia particolare…” commentò John ridendo, e poi aggiunse piano “quindi non mi hai cercato online? Davvero?”
John sapeva persino che voto di laurea avesse preso il dottore, e aveva provato persino a leggere una sua ricerca, ma ne era uscito confuso e disgustato per le foto di parti umane.
“Avrei dovuto? Sei un serial killer?” gli chiese divertito e John rise tantissimo per un po’, poi prese il cellulare e mostrò la foto profilo di sua madre sui social, quella della mostra al Metropolitan di suo padre.
“Ok, non so chi è lui, ma tua madre è una meraviglia. E’ bellissima, ed è una pazza a voler andare dal chirurgo. E’ un’attrice, no? Ha fatto quel film fantastico sulla donna sudamericana che fa da capo del cartello della droga, no?” chiese Rafa confuso e John gli disse il nome del film ridendo. Era stato l’ultimo della carriera di Mina, quello che le aveva regalato un sacco di premi, ma ad onor del vero anche quello che li aveva fatti divertire di più. Mina doveva impersonare una criminale senza scrupoli…così aveva iniziato a comportarsi esattamente come Juan e questo lo faceva arrabbiare, ma anche ridere.
“E questa è l’esposizione di mio padre a Berlino…” aggiunse, mostrando il manifesto della mostra e Rafa lo trovò molto interessante, anche se di arte lui non ci capiva proprio nulla.
“Ok, quindi i tuoi genitori sono: una specie di divinità bellissima e un alieno artista? Per questo tu sei un mix perfetto di talento e bellezza?” aggiunse divertito, ma John gli prese la mano e sospirando disse piano “talento…chissà.”
Rafa provò a dirgli che sapeva che l’accademia in cui lui era a Berlino era super esclusiva, che ammettevano solo grandi nomi, ma John scosse solo la testa.
“Se mamma lo pone come condizione per partecipare al festival di Berlino, forse non serve avere tutto questo talento. La parte che odio in tutto questo è che non mi avevano neanche rifiutato, avevo superato le preselezioni da solo, e avevo il punteggio per riuscire ad entrare senza il suo aiuto…”
“E quindi che importa se lei ci ha messo lo zampino? Ti avrebbero preso comunque, no? Quindi sei talentuoso…”aggiunse serio, accarezzandogli la guancia e John gli fece un gran bel sorriso, concludendo con “facciamo finta che sia così…”.
Chiacchierarono per ulteriori tre ore e Rafa confessò che aveva dovuto prendere un giorno di ferie per essere sicuro di poter portare John a vedere proprio quel film, perché la programmazione del drive in cambiava ogni sera, e avrebbero potuto beccarsi un film d’azione. John rise un sacco con lui, e si tennero la mano per molto tempo, eppure il tanto atteso bacio non venne, neanche quando John disse piano “…è troppo bello stare con te”. Rafa voleva dargli altro tempo, ma era mortalmente combattuto, perché voleva assaggiare le sue labbra più di tutto, eppure lo lasciò andare con un dolcissimo bacio sulla fronte. Si diede dell’imbecille un milione di volte e voleva scrivergli, ma non sapeva cosa dire. Tornò a casa con un milione di pensieri per la testa, ma John aveva capito il motivo di quella sua ritrosia, così gli aveva scritto un lungo messaggio in cui lo ringraziava per la serata, per il suo impegno e concludeva con “Comunque mi sembrava giusto dirti che anche se ti conosco da poco, quando ci sentiamo e ci vediamo io non penso a nient’altro. Sto davvero bene con te…” e Rafa si era sciolto. Erano passati altri dieci giorni prima del loro appuntamento successivo, ed era stata una serata strana e caotica, ma era la serata del loro primo bacio, quella in cui si erano anche avvicinati davvero per la prima volta. John versò un paio di lacrime pensandoci, ma non immaginava che qualcuno, dall’altra parte del mondo pensava proprio a quel loro primo bacio, e ci stava da cani. 
Nota:
Ciao a tutti, scusate per questa "iper produzione" ma ho approfittato di questi giorni di pausa per rimettere mano a questa storia. Allora che ve ne pare di John e Rafa? Avete apprezzato il primo appuntamento? Siete curiosi di sapere cosa sia successo tra loro? Vi aspetto e grazie!
   
 
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