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Autore: Lodd Fantasy Factory    05/04/2021    0 recensioni
Non ho tempo per le introduzioni. Devo raccontare questa storia, e voglio farlo il prima possibile. Prima che qualcosa mi possa fermare... prima che loro... sono dietro ogni angolo. Sono nella mia casa... cancelleranno tutto. Persino me...
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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5 Aprile 2021,

 

 

Avrei voluto condividere con voi qualche novità interessante. Preferisco tacere.

Vi sono pensieri che affollano la mia mente, tormentandomi nel profondo dell’anima, tanto da trascinarmi all’interno di un vortice di pura disperazione. Mi risveglio nel cuore della notte, terrorizzato dal lamento di quel bambino, sapendo Anduin dispersa chissà dove.

Dove sei?

Vorrei solo non essere fuggito via come un codardo. Ogni mattina mi risveglio con l’idea di tornare in quei cunicoli segreti, magari con le forze dell’ordine, pronto a trovare il tuo cadavere. Che pensiero osceno!

Forse, ed è una cosa che mi strazia il cuore, trovarti potrebbe spezzare questo senso di agonia, quest’opprimente illusione che tu possa essere ancora viva, da qualche parte, a gridare il mio nome. Ma dove ti ha condotto l’Uomo Ombra nessuno potrà udirti. Solo gli esseri che dimorano nell’oscurità hanno questo dono.

Avresti dovuto lasciarmi morire, Anduin.

Ora saresti ancora viva.

Vorrei raccontarvi di più, ma non ho niente che valga la pena di essere riportato. Scrivo solo per lei. In suo ricordo.

Continuerò a narrarvi le vicende di Philipp Lloyd, considerato che troppo a lungo vi ho tenuti in sospeso con la sua visita al Tempio.

 

 

Convincere chi aveva stanziato i fondi per l’acquedotto non fu per niente facile. Ma chi sa destreggiarsi negli intrichi della burocrazia, sa bene quante carte false possano tornare utili per il giusto raggiro; qualche volta è sufficiente smuovere l’attenzione verso altri obiettivi, ponendo sotto esame qualche altro uso negativo dei fondi, o scaricando la colpa dei ritardi sul mancato arrivo della merce, sull’irreperibilità dei lavoratori. È di certo più complesso farlo con un progetto di questa entità; molteplici interessati, tra i quali gli stessi Stati Uniti d’America. Se solo il nostro piano dovesse venire a galla, sarei spacciato. La mia famiglia lo sarebbe.

Sono solito tenere la negatività fuori dagli affari. Una scoperta simile stravolgerà la nostra concezione del passato! Prevedo Musei, università di tutto il mondo interessate ad inviare una delegazione di studiosi per trarre le proprie teorie. Gli Stati Uniti d’America deterrebbero un primato assoluto nella conoscenza della storia, nella sua preservazione e nella capacità d’influenzare il futuro stesso!

Capisco che sia un argomento difficile da comprendere […], ma dopo tutto quello che avevamo fatto in onore della storia, il Professor Poegrim si disse pronto a condurmi all’ingresso della Ziggurat. In quel momento, lo ricordo come fosse ieri, mi domandai quali e quanti misteri ci sarebbe stato concesso svelare?!”

 

(Prosegue, qualche giorno dopo, con una lista di attrezzi scelti per l’occasione.)

 

Fu un notevole dispendio di risorse, lo ammetto. Eppure, per una buona riuscita, occorre essere preparati a tutto,e dunque non badammo a spese. Reclutati altri dieci esperti oltre al Professore, due suoi studenti e tre operai – già impegnati ad aprici la via. L’idea sarebbe stata quella di calarci all’interno del complesso, abbastanza da svelarne ogni mistero. Cercai in biblioteca informazioni riguardo i culti dei Pokanoket, ma non trovai riferimenti a quella struttura. Nonostante ciò, la conversazione che ebbi con lo Sciamano Zhùt risultò ben poco confortante.

Antiche forze dimorano in luoghi che i miei antenati hanno protetto per millenni! Vedo oscurità, vedo Spiriti negativi attendervi. Ogni uomo è responsabile per la propria esistenza: ma i padri di famiglia rischiano di legare la propria sventura alla prole. Certe cose che dormono nel passato non debbono essere svegliate. Il mio è un avviso, Sig. Lloyd. Ma è vero quanto vi dico: certi mali non ricadono solo sui loro creatori, ma si diffondono rapidi nella terra, avvelenando i fiumi, facendo marcire i frutti, mettendo i figli contro i rispettivi padri. Il male è un dono che non sempre sappiamo di star facendo.’

Un uomo dotato di grande ambizione è cieco alle parole di sventura. Così lo fui anche io; e, forte di aver ottenuto una sorta di lasciapassare dello Sciamano, proseguii con i miei intenti di ricerca.

Quando il Professore mi mostrò i progressi fatti, tenuti ben nascosti sotto appositi enormi tendoni, ammetto di non aver creduto ai miei occhi; lo stesso confessarono gli esperti che avevo invitato ad unirsi alla nostra spedizione: geologi, archeologi, storici e architetti. Inoltre, avevamo con noi un esperto di lingue straniere, di origine araba, Khalid.

Dalla posizione rialzata dall’ingresso dello scavo, illuminata con grandi fuochi, ammirammo scintillare l’oscura vetta della Ziggurat: si ergeva come la lama di una lancia nel vuoto creatole attorno dagli operai. La pietra assorbiva la luce e, allo stesso tempo, rispondeva ad intervalli regolari con straordinari bagliori!

Il Prof. Poegrim ci guidò sino all’ingresso, costretto da una rampa di fortuna, frattanto che gli altri operai continuavano incessantemente a sgombrare la base, via via più grande, della costruzione. Si era conservata perfettamente, quasi la polvere e i secoli di detriti non avessero potuto nulla contro la sua straordinaria architettura. Ancora adesso non so dirvi di quale materiale fosse composta.

Qui, amici miei’ si affrettò a illustrarci le proprie scoperte, il Professore. ‘Abbiamo dovuto forzare una porta a scorrimento laterale; ci sono voluti due interi giorni di lavoro ininterrotto per aprirla! Per questo siete qui…’ e si avventurò verso l’interno del cunicolo principale, dove era sufficiente una tenute luce per scatenare un riflesso delle pareti interne, di una tonalità verdognola/violacea, trasmettendo a tutti noi la sensazione che l’intera struttura fosse viva!

Uno degli architetti, dalla barba incolta e dai rozzi modi europei, ci illuminò subito con la sua smania di scoperta, individuando il meccanismo esterno che consentiva l’apertura e la chiusura della porta forzata. Una sorta di mosaico da riordinare, tutto composto da simboli difficili da comprendere; risolto, palesava un volto dotato di sei occhi, una pinna spigolosa nella parte centrale della testa ed una bocca che immaginammo barbuta, a causa delle code che gli pendevano dal mento, in troppe linee per essere contate con sicurezza. Scoperta che avvenne con il primo guaio. La porta si richiuse su uno degli operai! Riuscii per un soffio a tirarlo via, ma non abbastanza in fretta per risparmiare alle dita della sua mano destra una cruenta amputazione!

Il boato fece tremare l’intera struttura e le impalcature. Poi, si levò alto il grido del disperato. Alla riapertura dell’ingresso, appurammo con sconcerto che non fossero rimaste tracce di sangue sulla parete. Nessuno ipotizzò alcuna spiegazione.

Trappole ingegnose…’ sottolineò un secondo architetto, più affascinato che terrorizzato. ‘Ho già visto qualcosa del genere, in Egitto. Queste pareti, però… hanno il potere di ipnotizzare. Non guardatele, se potete. Non sappiamo quale effetto possano sortire, alla lunga.’

Le ho studiate per giorni interi. Sono ancora qui!’ esclamò il Sig. Poegrim, abbastanza alterato. Non si curò affatto del ferito, cercando di spronarci a proseguire il prima possibile. Vi era qualcosa nel suo sguardo che, col senno di poi, avrebbe dovuto insospettirmi.

Io, Andrej (l’architetto europeo) e i due geologi decidemmo di occuparci del ferito, frattanto che il resto della compagnia avrebbe proseguito. Sarebbe stato facile ritrovali, grazie ai picchetti che avrebbero lasciato dietro di sé, uniti da un filo rosso sottile ma resistenze. Mi sovvenne subito alla mente lo stratagemma di Arianna nel labirinto del Minotauro.

Ricordo ancora che in quel momento mi domandai se avremmo dovuto temere di trovarci faccia a faccia con un essere del genere, e non potei fare a meno di domandarmi se altri uomini come noi, i Romani nella Necropoli di Giza, avessero temuto d’incontrare delle mostruose Mummie o chissà quale altra straordinaria creatura mitologica.

Prima di tornare dal Prof. Poegrim, Andrej insistette per organizzarci meglio.

Portiamo più luce, Sig. Philipp. E degli specchi.’

Posso accontentare la sua prima richiesta; per la seconda è troppo tardi, temo’ risposi in un misto di agitazione e comprensione. La mia mente era ancora rapita dalle urla dell’operaio. ‘Sbrighiamoci a prendere il necessario. La compagnia è più utile unita!”

 

Credo sia d’obbligo illustravi come Philipp abbia guidato l’impresa. Tuttavia, sentitevi liberi di farmi sapere se trovate snervante la presenza di simili dettagli. Provvederò a tagliare il più possibile, più di quanto stia già facendo, per giungere il prima possibile alla conclusione di questo suo racconto.

 

Non ho più le forze per continuare a scrivere.

Non per oggi.

Ad ogni frase che scrivo, il nome di Anduin si palesa all’improvviso.

Il suo pensiero non mi abbandona.

Sono un codardo, lo so.

Ma non posso tornare in quelle gallerie… non posso!

E questa voce che giunge dalla casa accanto mi sta facendo impazzire. Forse dovrei fare come ha suggerito Anduin. Così, forse, potrei liberarmene una volta per tutte!

 

Cercherò di aggiornare più spesso.

Utilizzerei il trascrittore vocale per riportarvi gli appunti di Philipp Lloyd, se solo non fossi comunque costretto a rielaborare il tutto.

Cercherò di andare un po’ spedito, se può farvi piacere.

Sarei lieto di conoscere le vostre preferenze.

 

 

Aggiornerò,

 

 

Philipp Lloyd.

   
 
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