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Autore: riccimmargheritaa    06/04/2021    0 recensioni
È finita la terza stagione, Rikki e Zane non stanno insieme, Cleo e Lewis si, così come anche Will e Bella. Emma è tornata e sta ancora insieme ad Ash.
Personaggi:
Rikki Chadwick (RC)
Zane Bennett (ZB)
Cleo Sertori
Bella Hartley
Emma Gilbert
Lewis McCartney
Will Benjamin
Ash Dove
Forse altri.
I POV saranno quello di Rikki e quello di Zane, alternati.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Rikki Chadwick, Zane Bennett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(RC)

-Che cosa è successo tra te e Zane?- mi domanda Cleo, una volta che le mie amiche mi hanno rubata e obbligata a sedere con loro ad un tavolo del locale.

-Cosa? Niente. Perché dovrebbe essere successo qualcosa?- cerco di fare l'indifferente.

-Siete così freddi. Lui ha smesso di stuzzicarti e provarci con te, tu hai smesso di rispondergli male, l'ultima volta che avete cambiato l'atteggiamento di uno nei confronti dell'altro abbiamo scoperto che stavate insieme.- risponde Emma.

-Diciamo che ci siamo chiariti, un giorno abbiamo parlato molto e abbiamo capito che è arrivato il momento di essere maturi ed andare avanti. E ora credo che ce la siamo fatta passare entrambi.- rispondo semplicemente. Non mi piace per niente mentire alle mie migliori amiche, ma non me la sento di dirgli tutta la verità, mi criticherebbero e me ne direbbero di tutti i colori.

-Ah si? E non avendo alcun tipo di rapporto se non quello professionale? Che siete, semplici colleghi?- continua Cleo.

-Rikki, sono settimane che non interagite in alcun modo se non per dirvi "mi passi quel piatto" oppure "domani faccio il turno al pomeriggio" e cose del genere. È parecchio strano. E lo dico io che sono l'ultima arrivata.- aggiunge Bella.

-A me sembra un rapporto normalissimo. Abbiamo rispetto l'uno dell'altra.- affermo io, cercando di essere più convincente possibile.

-Non so quanto normale possa essere il rapporto con un ex.- commenta Emma.

-Vabbè ragazze, evidentemente Rikki non ha molta voglia di parlarne ora. Parliamo di qualcos'altro.- dice Bella.

Io la guardo sorridendo. Dice sempre la cosa giusta, credo sia la sua qualità migliore. Riesce sempre a mettere a proprio agio le persone.

Lei ricambia il mio sorriso e le ragazze cominciano un altro discorso. 

Io mi volto a guardare Zane. Sta preparando un cocktail, si muove velocemente, versa gli ingredienti e agita il bicchiere in maniera esperta. Mi soffermo sulle sue mani. E mi vengono in mente i ricordi legati a quelle mani. A quando le stringeva nelle mie. A quando le teneva sulla mia schiena. A quando le passava tra i miei capelli. A quando le usava per accarezzare il mio viso. Mi mancano molto le sue mani. 

"No Rikki. Non ti fa bene. Non devi pensarci. Concentrati sulle tue amiche. Loro si che ti fanno stare bene." 



Ho appena saputo la notizia. Mi sono subito precipitata in ospedale, ora sto cercando il piano giusto. Nella mente mi risuonano le parole di Nate al telefono:"Harrison ha avuto un incidente, lo stanno portando in ospedale, è messo parecchio male."

Fermo un dottore che sta passando per chiedergli informazioni. -Sto cercando Harrison Bennett.-

Lui controlla nella sua cartellina. -Lei è una parente?- mi domanda.

-No...- rispondo io frettolosamente, voglio sapere dov'è.

-Allora non può entrare nella stanza, mi dispiace signorina.- risponde lui.

-Sono sua nuora. La sua futura nuora se tutto va bene.- mi invento io sul momento, è la prima cosa che mi viene in mente. -Voglio solo sapere in che zona si trova. Non è necessario che entri.-

-Prosegua dritto lungo questo corridoio e poi giri a sinistra, quella è la sala d'aspetto subito fuori dalla porta del signor Bennett.- mi informa.

Io lo ringrazio velocemente e corro seguendo le sue indicazioni. Apro la porta e li trovo lì: c'è Emma, insieme ai signori Gilbert, c'è Nate e per terra, accovacciato in ginocchio, c'è Zane, le guance rigate di lacrime e la testa tra le mani.

Senza neanche pensarci, mi precipito avanti e mi inginocchio esattamente di fronte a lui. Gli alzo il mento con due dita e lo guardo intensamente negli occhi per qualche secondo.

"È morto." penso. Non c'è neanche bisogno che me lo dica a voce, riesco a leggerlo nei suoi occhi.

Lo stringo a me, temendogli la testa appoggiata al mio petto, lo lascio piangere e lascio che alcune lacrime escano anche dai miei occhi. So che in questo momento ha bisogno di questo, ha bisogno che io gli stia vicino e io ho bisogno di stargli vicino perché non posso sopportare di vederlo in questo modo. Rimaniamo così, entrambi inginocchiati in terra, per un periodo lunghissimo. Nessuno dei due si muove, anche se il suo pianto è finito, nessuno dei due dà cenno di volersi alzare.

Nel frattempo ci raggiungono anche Ash, Cleo, Bella, Lewis e Will.

Dopo un po' lui alza la testa e ritorna a guardarmi negli occhi. Sono ancora arrossati e lucidi a causa delle lacrime. Io gli accarezzo la guancia destra e lo faccio alzare. Ci sediamo nelle sedie, io gli prendo la mano e gliela stringo forte, per fargli sentire la mia presenza, per fargli capire che io sono qui per lui.

Un medico entra nella sala. -Zane Bennett vero? Mi dispiace doverglielo dire, ma se vuole vedere un'ultima volta suo padre, deve andare ora, possiamo trattenerlo ancora per quindici minuti al massimo.- 

Zane si asciuga gli occhi con le maniche della maglietta. -Arrivo.- gli risponde con voce piatta. -Grazie davvero signori Gilbert. E grazie a tutti voi ragazzi. Non vi voglio trattenere ulteriormente, avete già fatto molto anche solo precipitandovi qui. Vi prego, non voglio rubarvi altro tempo.- dice rivolto a noi.

-Mavalà Zane, noi siamo venuti qui per stare vicino a te. Non ci hai rubato del tempo.- risponde la mamma di Emma. Poi si avvicina e lo abbraccia. Anche Emma compie la stessa azione. Gli altri si limitano a sorridergli.

Poi uno ad uno vanno via, fino a quando rimango solo io.

-Io non me ne vado via Zane.- gli dico io.

-Ti ringrazio per essere venuta, ma mi rimangono solo dieci minuti e vorrei salutare mio padre. Da solo.-

-Io non me ne vado.- ripeto. Non ho alcuna intenzione di lasciarlo solo. È così fragile in questo momento, sono convinta che non appena entrerà nella stanza e vedrà il corpo di suo padre, crollerà e io sarò pronta a sorreggerlo.

Lui si arrende, forse perché sa di non potercela fare da solo, fa un profondo respiro e apre la porta della stanza dov'è stato ricoverato suo padre. Entra, io lo seguo, ci avviciniamo al suo letto. Lui osserva il corpo per qualche minuto e poi scoppia a piangere di nuovo, prende la mano di suo padre e si abbassa, appoggiandosi ad essa. Dopo un po' si rialza e si getta fra le mie braccia, io lo stringo, com'era successo anche prima, e lascio che sfoghi tutte le emozioni che ha bisogno di liberare.

Poi il dottore entra, ci informa che il tempo è terminato e spinge il lettino fuori dalla stanza, aiutato da alcuni infermieri.

Noi rimaniamo ancora fermi per qualche secondo, poi io gli dico:-Ti porto a casa.-

Gli asciugo gli occhi con la manica, cercando di non bagnarmi la pelle, gli prendo la mano e ci avviamo fuori dall'edificio. Guido fino a casa sua e, quando entriamo nella sua stanza, appoggio la borsa in terra e lo faccio stendere a letto.

-Devi dormire Zane. Ne hai bisogno. Credimi, dopo una lunga dormita sarai più lucido. Vengo domattina, va bene?- dico, raccogliendo la borsa e accarezzandogli la fronte.

Lui mi prende la mano e me la stringe. -Non mi lasciare. Ti prego non mi lasciare.- mi supplica con la voce spezzata.

Come posso lasciarlo? Vederlo così mi distrugge. Ma devo essere forte per lui.

-Va bene. Vado in bagno a cambiarmi ok?-

Prendo una t-shirt dal suo armadio, data la nostra grande differenza di altezza, qualsiasi sua maglietta mi fa da vestito, perciò non ho bisogno dei pantaloni. Poi vado in bagno, mi tolgo la canotta, rimanendo in reggiseno e comincio a lavarmi.

Ad un certo punto sento le sue braccia circondarmi da dietro e lui comincia a baciarmi il collo. Un brivido mi percorre la schiena, vorrei solo che continuasse per sempre.

"No." mi dico.

-No Zane.- gli dico, ma lui non ha intenzione di smettere. Mi fa voltare e attacca le mie labbra alle sue, stringendomi i fianchi con le braccia.

Io mi allontano. -Zane sei sconvolto. Non possiamo farlo così. Non voglio farlo così. Hai bisogno di dormire. Fidati di me. Ci stendiamo a letto, ti prometto che non ti lascerò neanche per un istante. Ma devi dormire.-

Lascio che mi dia un ultimo lungo bacio, poi, tirandolo per una mano, lo trascino fino al letto, ci stendiamo e io lo abbraccio, lui ha la testa appoggiata al mio collo e al mio petto, io gli accarezzo i capelli con una mano, mentre l'altra è ancora intrecciata alla sua. Rimaniamo in questa posizione finché non ci addormentiamo entrambi, esausti, ma insieme.



-Ho preparato la colazione.- dico entrando in camera.

Stamattina mi sono svegliata presto per cercare di riprendermi e prepararmi ad affrontare una giornata piuttosto difficile. Ho chiamato le ragazze e gli ho chiesto di gestire il Rikki's per qualche giorno, loro hanno subito accettato.

Vedo la faccia di Zane, terrorizzata.

-Temevo mi avessi lasciato di nuovo.- mi confessa, calmandosi leggermente.

-No Zane. Non succederà. Mai.- lo rassicuro io, avvicinandomi al letto col vassoio. 

Glielo porgo e lui comincia a mangiare.

-Hai mandato qualcuno al Rikki's?- mi domanda.

-Non ti preoccupare. Oggi Cleo fa la mattina e Bella pomeriggio e sera, domani Emma si alterna con Lewis. Si sono organizzati bene e sono disponibili anche per una settimana se è necessario.- lo tranquillizzo. -Ah e mi sono permessa di rispondere al telefono stamattina e di fornire le informazioni per la sepoltura. Ovviamente tu sai i dettagli, ma ho risposto alle domande di cui sapevo la risposta. Spero che non ti dia fastidio.-

-Grazie davvero. Quale data hanno proposto per il funerale?- 

-Domenica mattina. Se ci pensi è comodo, il Rikki's è chiuso comunque di domenica mattina e nessuno di noi lavora, quindi sono tutti comodi a partecipare.-

-Va bene. Allora adesso trovo la forza di alzarmi dal letto e affrontare questa giornata di preparativi. Mio padre ha sempre fatto le cose in grande. Devo rispettare questa sua tradizione.- 

-La affronteremo insieme. Ripeto: io non vado da nessuna parte.- detto ciò, gli porgo una mano per farlo alzare, ma lui la prende e mi costringe a sdraiarmi su di lui.

I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza, i nostri nasi si sfiorano, in pochi istanti lui annulla la distanza fra le mie labbra e le sue, baciandomi con passione. Io non posso fare a meno di ricambiare, dopo anni sento ancora le farfalle nello stomaco come la prima volta e stare insieme a lui è l'unica cosa che voglio fare in questo momento.

Dopo un po' mi stacco. -Alzati. Abbiamo molte cose da fare, più tempo perdiamo, più ci mettiamo a fare tutto.-

Lo obbligo ad alzarsi e ad andare in bagno a cambiarsi.



Entro dentro al locale. È stata una lunga giornata faticosa, abbiamo tentato di organizzare il funerale al meglio e ora siamo stanchissimi. Ho lasciato Zane a casa sua, mi ha chiesto di restare a dormire da lui anche oggi, io non sono riuscita a dirgli di no, non so se è la cosa giusta accettare, ma non so come posso negarglielo. Sono passata da casa a prendere un paio di vestiti puliti e lo spazzolino, prima di tornare da lui ho deciso di fare un salto al Rikki's per vedere come va la situazione e per fare due chiacchiere con qualcuna delle ragazze.

-Rikki!- esclama Bella non appena mi vede. Corre verso di me e mi abbraccia. Io ricambio.

-Come stai? Zane? Immagino tu l'abbia sentito oggi.- mi domanda freneticamente.

-Si, l'ho sentito. Oggi sta provando ad andare avanti. Ieri si è sfogato per bene e adesso non ha più lacrime da piangere. Ha passato tutta la giornata ad organizzare il funerale, almeno, questo è quello che mi ha detto. Comunque stasera passo da lui a fargli un saluto, magari mi faccio raccontare meglio.- spiego io. -Grazie di tutto Bella, a te e alle ragazze. Non so come farei senza di voi in questo momento. Siete una certezza.- 

-È un piacere Rikki, le amiche servono anche a questo. E poi so che tu faresti lo stesso per noi. Lo hai fatto in passato.- replica lei. -Salutami Zane e stagli vicino, mi raccomando. So che ultimamente le cose tra di voi sono un po' strane, ma ho visto come vi siete abbracciati ieri in ospedale, solo tu sei stata capace di dargli ciò di cui aveva bisogno in quel momento. Continua, anche solo per qualche giorno. Ti prego, se gli vuoi bene, è il modo per farlo sentire meglio.-

-Certo Bella. Grazie ancora. Ci vediamo domani.- la saluto.

-Ciao.- ricambia il saluto.

Torno a casa di Zane.

-Ho portato la droga!- esclamo in maniera scherzosa, salendo le scale per dirigermi in camera sua.

-Ah, io avevo preparato un film. Ma se vuoi possiamo divertirci in altro modo.- ribatte lui, reggendosi lo scherzo.

-Oddio, ma è Pirati dei Caraibi! Io amo Pirati dei Caraibi! Dimmi che è il terzo.- urlo, precipitandomi davanti alla tv.

-Certo. È il tuo preferito "Ai confini del mondo".- 

-Oh, io ti amo Zane Bennett!- esclamo, emozionata per il film.

-Ti amo anche io Rikki Chadwick.- la sua affermazione mi fa salire il rossore alle guance, io l'ho detto più come modo di dire, anche se entrambi sappiamo benissimo che è vero.

-Non mi merito una ricompensa per questo?- domanda.

-Si, dopo ti faccio un pompino, adesso guardiamo il film.- rispondo sarcasticamente.

-Io pensavo ad un bacio adesso, ma se vuoi usufruire, fai pure.- ribatte, indicandosi in mezzo alle gambe.

-Mi sembra che tu stia ricevendo troppi baci da una ragazza che non è la tua ragazza.- dico. -Facciamo così. Ora guardiamo Pirati dei Caraibi. Se alla fine mi ha messo abbastanza di buonumore da farlo, allora può darsi che te lo dia.- propongo io.

-D'accordo. Vieni qui, genio del male.-

Io mi stendo accanto a lui, appoggiando la testa al suo petto e lui fa partire il film.

-Ammettilo che ti mancano i miei pompini.- dico dopo un po', senza staccare gli occhi dallo schermo.

-Ammettilo che ti manca il mio cazzo.- ribatte lui.

-Sei sempre così scurrile.- commento sarcasticamente.

-Shh, sto cercando di ascoltare.- mi zittisce lui.

Restiamo così per tutta la durata del film, ogni tanto io commento e lui risponde, ma non cambiamo posizione.

Sono contenta che sia un po' più su di morale, non avrei sopportato di vederlo piangere di nuovo, non sarei riuscita a resistere e sarei scoppiata a piangere anche io.



Spazio autrice

Halo. Ecco a voi un capitolo più lungo del precedente, anche questo scritto davvero di getto, spero che abbiano un senso queste cose. Comunque spero anche che nessuno si scandalizzi se uso parolacce o scrivo allusioni a cose zozze, so che H2O non è per niente così ma perché è mirato ad un pubblico di bambini, io sto tentando di renderlo un po' più per gli adolescenti, dai. Non ho altro da dire, se non che è l'una di notte e io continuerò a scrivere, non ho davvero intenzione di fermarmi fino a che non mi si chiudono proprio gli occhi. Comunque enjoy this chapter. Ciaobyeee.

xoxo

   
 
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