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Autore: Sarandom    06/04/2021    2 recensioni
(rieccola) What if? durante la 15x20 con un nuovo futuro. Ritorno di alcuni personaggi e una sorpresa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Passo’ un'altra notte in bianco, Sam non aveva idea di cosa stesse passando, non gli aveva ancora detto nulla. Né del motivo per cui Cas era veramente morto né del fatto che continuavano a vedersi...se così poteva intenderla.

 

Decise di evocarlo dopo essere uscito con la scusa della spesa, trovò un posto accanto ad un lago, sembrava uguale al sogno di tanti anni prima; una palafitta di legno dove si sedette e pronunciò le parole leggendole dal telefono. Nonostante la dinamica, fu come nulla fosse cambiato. Rivedere la sua figura avvicinarsi a lui lo fece sorridere, lo invitò a sedersi accanto con i piedi a filo d'acqua. Restarono nel silenzio della loro compagnia, Castiel ogni tanto gli lanciava occhiate mentre Dean offriva il viso alla luce calda del sole.

“Posso chiederti...com'è successo?” Dean accennò alla cicatrice sulla guancia di Cas.  

Wayward si voltò e fece un mezzo sorriso,”Ho abbassato la guardia contro un demone, niente di che. Non posso guarire quindi me la tengo.”

Dean sollevò un angolo della bocca ed annuì, prese dei sassolini e li buttò nel lago. “Ti hanno fatto storie per venire qui?”

“Quando commetterò un passo falso…”

“E quando avrai finito?” Dean lo guardò e Cas fece lo stesso. 

“Cosa vuoi dire?”

“Che non può finire così. Non riesco a pensare ad altro. E se scomparirai davvero per sempre…”

“Così doveva andare.”

“Lascia stare quella merda! Dovevamo essere noi a scrivere la nostra storia, giusto? Lo stavamo facendo insieme, non tanto tempo dopo esserci conosciuti. Se per te vale ancora qualcosa, facciamolo.”

A Cas quell'ultima frase lo disorientò, alzò un sopracciglio e prese un respiro, “Ti ho detto queste cose per anni e adesso le usi contro di me?”

“Non- ...non è quello che intendo.”

“Non conosco un modo per uscirne.” Mentì Castiel, una menzogna per sé stesso? Una bugia per cercare di raccogliere i suoi pezzi, per una volta voleva che fossero gli altri a preoccuparsi...che fosse lui a farlo. Osservò l’acqua incresparsi sotto di loro, un modo c’era ma doveva fargli la domanda giusta,”Ciò che dovevo fare l'ho fatto, prima o poi tornerò a dormire e dovremo farcene una ragione. Adesso devo andare.”

“No, aspetta.” Wayward si era già alzato e sistemato il nuovo trench nero, tutta quell’aria oscura non gli si addice pensò Dean, Castiel, il suo Castiel era la persona che più di tutte rappresentava la luce, letteralmente. “Come-” prese un respiro e si alzò a sua volta, “come è possibile sia bastata una frase in latino per evocarti?” lo guardò aggrottando le sopracciglia.

Cas abbassò lo sguardo sorridendo di sbieco, poi tornò sui suoi occhi, non lo aveva deluso, “Quando ti ho lasciato l’impronta, anche se sulla giacca, qualcosa deve essersi riattivata.”

“Il...legame profondo?”

Castiel rise e le volte in cui ricordava quell’espressione poteva contarle sulle dita di una mano, poi Dean si fece serio alternò la vista dalle sue labbra ai suoi occhi blu, “Quindi c’è un modo.” sussurrò.

“Finchè il varco resta aperto, finché non avremo riconsegnato le essenze al Vuoto, ci sarà la possibilità.”

“Perché non me l'hai detto prima?” disse tra frustrazione e disappunto, mani a pugno lungo i fianchi. “Ricordi cosa mi hai sempre chiesto in passato, prima di un mio eventuale abbandono?” Dean si accigliò e vagò con lo sguardo, segno stesse riflettendo sulle parole scambiate negli anni, “Cosa avrei fatto, se fossi rimasto...comprendevo il tuo bisogno dell’avere un amico accanto ma non lo hai mai specificato. Poi è arrivata la tua preghiera in Purgatorio, stavo veramente aspettando anche una sola frase che ti avrebbe spinto a chiedermelo...ma, in quel frangente, mi avrebbe ucciso.”

“Tu lo sai che vorrei restassi nel Bunker più di ogni altra cosa.”

“No, non lo so. Non l’ho mai saputo.”

“Te lo sto chiedendo adesso.”

“Io lo sto facendo.”

Continuarono a fissarsi fino a quando Dean non chiuse le labbra e distolse lo sguardo un attimo dopo Castiel era sparito.

--

 

Dean non ne poteva più di litigare, discutere, di non ritrovare la loro armonia, di sentirsi quella colpa addosso. Dopo tutte le cose che Cas era riuscito a dirgli...lui continuava ad avere paura. Questa volta era molto più fondata dei passati previsti, Cas poteva tornare ma continuava ad esserci una scadenza quindi cos’era la mossa giusta da fare? Esporsi completamente con il risultato di un finale misero o di pensare positivamente al futuro, incognita nelle loro vite fino a quel momento? 

-

“Il tempo sta per scadere, cari” Il Vuoto appariva molto contento di giocare con loro.

-

La verità era finalmente esplosa tra le pareti del Bunker perché Dean era intenzionato nel riuscire a riportare Castiel, perché l’angelo se lo meritava quanto loro. L’aiuto di Sam ed Eileen fu cruciale grazie alla quantità di informazioni accumulate e la loro memoria affinata nel tempo. E l’ultimo pezzo del puzzle si rivelò una chiamata a Jody e le ragazze quindi andarono a trovarle per ricevere anche quell’ultima informazione da Kaia. La connessione alla Kaia dell’altra dimensione le aveva concesso la visione del suo arrivo, diversi portali erano stati aperti e uno proprio lì a Sioux Falls, il problema è che stavano per chiudersi e nelle poche ore che gli rimanevano quello era l’unico a loro disponibile.

 --

Provò a richiamarlo attraverso la formula ma Castiel non apparse, provò a pregare ma quando per due pomeriggi consecutivi non funzionò capì non si trattasse più di un modo reperibile; non era più un angelo. 

Arrivarono alle ultime due ore, tutti insieme si raggrupparono vicino un fienile, per fortuna di un contadino che Jody conosceva quindi non fu difficile chiedere il permesso di appostarsi con l’auto dello sceriffo per un’indagine in corso. Il velo negativo del piano non era solo l’assenza di visione per Kaia ma soprattutto l’assenza di visioni per Patience, toccando i vestiti di Dean o anche le sue mani e la sua fronte non riusciva a vedere niente...il buio totale. La previsione che si era sempre aspettato da una vita passata a cacciare mostri senza speranza di poter costruire qualcosa al di fuori, convinto quella possibilità potesse diventare concreta solo per Sam che aveva sempre provato a fuggire ma adesso era riuscito a far convivere entrambi i lati di quell’essere al mondo. Suo contrario, Dean non era riuscito mai a farlo ed ora aveva la prova concreta di quanto non si sbagliasse.

I minuti passarono e nulla funzionava, Kaia percepì la chiusura del portale e Patience confermò vedendo la collocazione delle ultime creature rilasciate dal mondo oscuro ed annotando le loro future cacce. “Lo avranno sicuramente trattenuto, dobbiamo trovare il modo per aggirare il problema.” Sam prese subito il suo libro fitto di appunti, “Eileen, che dici se-”

“Non vuole tornare indietro.” esordì Dean, buttando a terra la spada angelica, si fermarono tutti a guardarlo non sapendo come interpretare quanto avesse detto, Sam chiuse il libro e si avvicinò.”E’ impossibile, ricordi quanto fosse felice di essersi svegliato l’ultima volta? Quel posto è orrendo, non come il Paradiso.”

“E’ in...pace con l’idea di non dover più combattere. Non-...è colpa mia.” tirò su col naso e tornò sul fratello, le lacrime agli occhi, “Gli ho detto tutto e continuo a non dargli niente in cambio. Mi sono aperto ma l’ho comunque lasciato andare.”

“So che hai paura,”disse Claire, e tutti si voltarono verso di lei, “ma l’angoscia deve smettere di farti tirare indietro. Puoi avere tutto quello che vuoi adesso, è finita.”

“E se invece non è così? Se lo riportiamo indietro e tutto dovesse ricominciare da capo e morissimo? A cosa sarà servito?” La mano di Sam si piantò nella sua spalla, “Dean, potrai comunque dire di aver vissuto. E’ ciò che tutti noi stiamo facendo, anche tu puoi vivere.”

Dean allontanò la sua mano, “E comunque non sta funzionando.”

“TI stai arrendendo?” Chiese Jody.

--

Il Vuoto e Meg avevano raggiunto una simbiosi difficile da separare e questo comprendeva la continua presa su Castiel, anzi Wayward, nome creato anche per insultarlo lievemente - spiegazione che all’ex angelo era stata celata. La scelta si riferiva al suo volere e dovere di prendersi cura degli altri continuando a vagare senza avere una fissa dimora, fisica e mentale. Attraverso i suoi ricordi e quelle emozioni che era riuscito pian piano a captare e sentire in un modo del tutto diverso dagli umani e, teoricamente, impossibile per creature angeliche create e controllate per non provarne; il Vuoto era riuscito finalmente a poter bloccare ogni eventuale forma di protesta. L’esporsi di Cas, aveva incatenato Castiel nel buio e Wayward ne era uscito, non indenne perché la sofferenza era universale, quella versione era puro risentimento e un bravissimo cacciatore di grazie ed anime perse. Quella nuova versione di Meg lo teneva all’oscuro quando voleva, continuare a fargli sentire Dean e quella sottile connessione alla Terra che amava tanto, era solo un gioco sadico messo a punto dal primo momento che Castiel era tornato lì dentro. L’angelo aveva questo bisogno di sentirsi utile, di voler qualcosa per gli altri che neanche di fronte a quell’oscurità si era tirato indietro al pensiero di come potesse ripagare i suoi sbagli.

La chiamata della sua famiglia era finita direttamente alla segreteria, per così dire. Non avrebbe mai ricevuto risposta, il destinatario non avrebbe mai saputo del lavoro di squadra e di quanto Dean ci tenesse ad averlo con sé.

 

In un angolo angusto del suo regno, però, un vecchio angelo continuava a tramare alle sue spalle e un ghigno gli si formò sul viso prima di scomparire in una luce dorata.

 
   
 
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