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Autore: Khailea    07/04/2021    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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La casa di Patty era molto accogliente, e già solo l’ingresso era in grado di far dimenticare l’incendio era avvenuto una manciata di minuti prima, fuori dalla porta.
Le pareti bianche erano state dipinte ai lati con una chiara tonalità di turchese, ed il colore risaltava magnificamente con il pavimento in legno chiaro, dove Alessandra distinse chiaramente il simbolo dei Pokémon Ranger, non per nulla il padre della ragazza ne faceva parte infondo.
Al centro della stanza era presente, sopra ad un gigantesco tappeto azzurro dal curioso motivo, un largo tavolo rotondo, e lungo la parete opposta alla porta d’ingresso c’erano vari mobiletti, tra cui anche un angolo riservato alla cucina con vari piatti ed un piano di cottura verde scuro.
Alessandra poté facilmente intuire che il passaggio ad arco alla sua destra conduceva al laboratorio di Patty, visto l’aveva accennato prima dall’esterno, ed era oltretutto lì che la ragazza era ferma, mentre a sinistra delle scale conducevano al piano superiore, accanto alle quali era presente una libreria con numerosi volumi i cui titoli sembravano tutti interessare particolarmente a Raimondo, come I Pokémon di Oblivia, Manuale del Pokémon Ranger, L’isola nella corrente, Luce e Tenebre a Fiore.
Con molta cautela la Ranger aveva trascinato il dadavolante all’interno, tenendolo sollevato per non rovinare il pavimento.
-L’incendio di poco fa ha reso la mia stanza inagibile. Appoggia pure qui il Dadavolante.-
-Oh, mi dispiace molto.-
Purtroppo non avevano potuto agire più rapidamente, ma sperava gli oggetti personali della ragazza non fossero andati perduti. Questa però sembrava molto più interessata al macchinario, ora lasciato sul pavimento, che ai danni.
-Grazie mille! Mi metterò subito a esaminare questo Dadavolante e, appena scoprirò qualcosa, sarai la prima persona a saperlo!- disse la ragazza entusiasta.
-Wow, grazie mille. Sei certa però di esserne in grado?- un po’ di scetticismo era naturale, infondo era molto più piccola di lei, ma Patty sembrò sicura di sé.
-Non preoccuparti. Sono un asso in queste cose. Quella stanza è il mio studio. Lo so che non sembra, ma io sono una scienziata. Per fortuna che c’eri tu con me, Alessandra! Nessun altro avrebbe potuto spegnere da solo un incendio di quelle dimensioni!- esclamò la ragazza con gli occhi che le brillavano dall’ammirazione, nutrendo così l’ego dell’altra.
-E’ stato un piacere.-
-Pichu.- sembrò che Pichu avesse notato il comportamento della compagna, e che la stesse prendendo un po’ in giro.
-Mi presento di nuovo. Come ho detto già prima, io sono Patty. Al momento sto sviluppando un’arma per combattere i cattivi. L’incendio di prima però ha mandato tutte le mie ricerche in fumo. Pazienza, ricomincerò da capo.-
-Un’arma?! Ma non è pericoloso?- il suo nome non sembrava essere tra i registri degli scienziati della Federazione, ed anche se suo padre era un Ranger non significava un’arma potesse essere una cosa di cui gioire a prescindere.
-No assolutamente. E potrebbe aiutare molte persone in futuro. Ho solo bisogno di un altro po’ di tempo.-
-Capisco…magari ne parlerò al quartier generale…giusto per sicurezza.-
Almeno in questo modo se veramente avesse creato un qualche tipo di arma sarebbe stata sotto controllo. Con i Bricconieri in giro inoltre c’era il rischio potesse venir rubata. Il rumore dello Styler ancora danneggiato però interruppe la loro conversazione.
-“Pi…pi…bz-bz-bzz. Navigav…bz-bz-bz-bzzz.”-
Patty immediatamente si avvicinò, prendendo il polso della Ranger per osservare più da vicino il macchinario. -Ho visto che il tuo Styler, diversamente da quello del mio papà, può parlare, vero Alessandra?-
-Sì, precisamente.-
-Però non sembra funzionare proprio benissimo.- non era colpa sua, ma quest’osservazione imbarazzo la ragazza, che tentò di ritrarre il braccio, inutilmente. -Prestamelo un secondo, voglio vedere com’è fatto! Questa è la seconda delle mie richieste!-
-Ehi ehi! Un attimo! Non è una richiesta che puoi fare così su due piedi…- disse immediatamente la ragazza, fermandola.
-Che c’è? Non ti fidi?! Sono Patty!!! Non hai niente di cui preoccuparti!-
-Mmmh…e va bene…ma fai attenzione.- per qualche motiva era sicura non l’avrebbe mai lasciata in pace altrimenti. Non appena se lo tolse dal polso Patty lo afferrò osservandolo con una specie di microscopio tascabile, sparendo nel suo piccolo mondo.
-Wow! E’ fantastico! Non ho mai visto un circuito come questo! Ah! Ho capito! Dell’acqua di mare è entrata da questa fessura qui! Facilissimo! Basta soffiare un po’ qui, mettere un po’ di grasso lì…e per finire un tocco qui…- armeggiava talmente rapidamente da sembrare veramente ferrata con quel genere di cose, ed in meno di un minuto aveva già finito. -Ecco qui, come nuovo. Prova a indossarlo ora.-
Le sembrava impossibile fosse riuscita a ripararlo in così poco tempo, ma non appena lo avviò qualsiasi anomalia sembrava essere svanita.
-“Pi-pi-pi! Confermato avvio funzione di personalizzazione Styler!”-
-Wow! L’hai aggiustato!-
-Pichu Pichu!- perfino Pachirisu sembrava sbalordito, e saltellò felice avesse funzionato.
-“Avvio spiegazione sulla personalizzazione dello Styler. Innanzitutto tocca l’icona a destra della barra dell’energia e apri il menu dello Styler. Poi tocca la voce Personalizza.”-
Mentre parlava Alessandra fece come aveva detto, e si aprì così il menu della personalizzazione, dai toni rossi e marroni-
Sullo schermo superiore erano presenti i dati attuali:
Energia dello Styler 24
Potenza dello Styler 21
Linea Liv 0
Riduzione del danno 0%
Velocità di carica 1,66
Fattore di recupero 0
Forza latente 0%.
Nella parte inferiore invece c’era la tabella dei Punti Ranger, con solo però l’energia, la potenza e la linea, con 145 punti da usare, ed accanto ad ogni indicatore era presente una freccia che indicava verso l’alto.
-“Potenzia lo Styler in cambio di Punti Ranger. Se tocchi la freccia blu, aumenti il livello. Se tocchi la freccia rossa, diminuisci il livello. Tocca Liv. + per confermare. Attenzione, i punti non possono essere recuperati una volta utilizzati. E questo è tutto su come personalizzare lo Styler. Per saperne di più consulta il glossario.”-
Questa SI che era un’informazione utile, non vedeva l’ora di aumentare tutti i livelli al massimo!
-Questa funzione di personalizzazione dello Styler sembra davvero utile. Che strano però, chissà perché papà ci mette così tanto…- disse ad un certo punto Patty, guardando l’orologio alla parete. -A questo punto potremmo anche andare noi da lui. Dovrebbe essere alla Base radio del Monte Latra. Ti accompagno io al Monte Latra! Pichu, vieni anche tu!-
-Pichu!!!-
-Grazie Patty, sei sicura non sia un problema?-
-Assolutamente, è il minimo poi dopo tutto l’aiuto mi stai dando. Coraggio, andiamo.-
-Va bene, aspetta solo un minuto però.-
Prima di andare voleva provare le personalizzazioni, ed entrata nel menu aumentò i livelli della Linea di cinquanta, la Potenza di trenta e l’Energia di sessanta, portando così i livelli a:
Energia dello Styler 34
Potenza dello Styler 26
Linea Liv 1
Riduzione del danno 0%
Velocità di carica 1,66
Fattore di recupero 0
Forza latente 0%.
Un piccolo miglioramento, tanto per iniziare.
Nel frattempo Patty fu la prima ad uscire dalla casa, aspettando Alessandra e Pachirisu all’esterno, per poi indicare loro la via. -L’accesso al Monte Latra si trova a nord del bosco a ovest di qui. La Base radio si trova in cima al monte.-
-Bene, non dovrebbe essere troppo difficile raggiungerla.-
Muovendosi verso il sentiero a ovest la ragazza notò che in un angolo accanto alla casa erano presenti un Punto di Ricarica ed un Punto di Salvataggio, e visto la sua energia era al massimo ne approfittò almeno per salvare i propri dati, ora che lo Styler era aggiustato, per poi proseguire. Il sentiero poco più avanti si apriva in alcune diramazioni, che tuttavia si limitavano a passare attorno agli alberi creando dei cerchi nella mappa, per poi ricongiungersi. All’inizio di uno di questi punti le due trovarono un uomo dai capelli ed i folti baffi neri, intendo ad osservare il cielo.
-Gli UFO sono volati in direzione del Monte Latra. Probabilmente avranno scritto un articolo sul Monte Latra su qualche rivista turistica aliena.-
I Bricconieri erano sul monte?
Male, forse era proprio per questo che Raimondo tornava a tardare, ma per non spaventare Patty Alessandra decise di non dire nulla, distraendola con qualcos’altro. -Ehi, che Pokémon è quello?-
A qualche metro da loro era presente un Pokémon simile ad una gigantesca coccinella, che effettivamente non aveva mai visto prima, e così la ragazza si avvicinò per iniziare la cattura, la quale proseguì senza alcun particolare intoppo e senza alcun tipo di attacco.
Il nome del Pokémon era Ledyba “Gruppo: Coleot. Poké Tattica: Coleot. Mossa: Azione 1”, “Scaglia sfere appiccicose che rendono lento l’avversario.”.





-Oh mi piacciono molto i Ledyba! Sono così carini, sai che per comunicare tra di loro secernono un liquido profumato dalle zampe?- disse Patty salutando il Pokémon con gentilezza.
-Non lo sapevo. Interessante come cosa.-
Continuando a camminare le due arrivarono presto nei pressi di un fiumiciattolo, le cui acque scorrevano rapide sotto un sottile ponte di legno, che però si rivelò abbastanza solido e compatto da permettere loro di passare tranquillamente, ma immediatamente oltre questo un altro Pokémon, stavolta simile ad una pecorella rosa dalla lana bianca, corse incontro alle due, forse incuriosita dalla loro presenza, iniziando così una cattura che terminò rapidamente prima che potesse attaccare.
Il suo nome era Flaffy “Gruppo: Elettro- Poké Tattica: Ricarica- Mossa: Ricarica 2”, “Ricarica un po’ l’energia dello Styler.”.





Dopo la cattura le due poterono vedere il sentiero non proseguiva ancora per molto, si divideva proseguendo in una salita verso nord ed in una strada verso est, ma Patty le ricordò subito quale fosse la direzione giusta.
-E’ da qui che si sale sul Monte Latra.-
Il percorso sembrava semplice, con le stesse indicazioni della ragazza poste su un cartello di legno all’inizio della biforcazione, ma prima di procedere verso il monte Alessandra volle controllare anche brevemente l’inizio del sentiero a destra, per esser sicura non vi fossero Bricconieri. Fortunatamente trovò solamente un piccolo Pokémon dalla pelle turchese, con delle piccole branchie gialle alle guance ed un’alta pinna sulla testa. Incuriosita ma soprattutto attirata dal suo aspetto tenero la ragazza si avvicinò per catturarlo, ed immediatamente il Pokémon cercò di attaccarla con un veloce getto d’acqua, che la Ranger riuscì ad evitare con un semplice scatto, prima di disegnare una serie di cerchi attorno a lui, fino a riempire la barra. Il suo nome era Mudkip, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Spruzzo 1”, “Soffia bolle contro l’avversario, rendendolo lento.”.





Lo Styler dopo la cattura raggiunse il livello nove, con due punti in più sulla potenza e sull’energia, arrivando a 36/36. Soddisfatta la ragazza tornò all’inizio del percorso, proseguendo stavolta lungo la scalinata scavata nel terreno che le condusse sempre più in alto, mentre la vegetazione sotto di loro si faceva via via sempre più piccola; la cosa la colpì di più fu il fatto non ci fosse nemmeno una ringhiera per evitare delle cadute.
Arrivati in cima si guardò attorno mentre la strada si stringeva mentre ad entrambi i lati si aprivano degli strapiombi costeggiati da piante verdi. Mentre camminavano una di queste sembrò muoversi, e quando la ragazza confusa la indicò con lo Styler essa si rivelò un ostacolo rimuovibile con una Mossa Spruzzo 1.
-Mudkip, pensaci tu per favore.- chiese la ragazza, mentre il Pokémon colpiva la pianta con un germoglio d’acqua, e l’alberello si scoprì un altro Pokémon, piccolo e con pochissime foglie sulla testa che creavano tra sfere separate. Vista la vicinanza il piccolino le finì immediatamente addosso, e mentre il perimetro di cattura si formava lui correva in ogni angolo terrorizzato.
-Ehi va tutto bene, non voglio farti del male.- tentò di dire la ragazza avvicinandosi, ma in questo modo abbassò la guardia di fronte all’aspetto tenero del Pokémon, e quando questo le lanciò contro un masso più grande del suo stesso corpo riuscì soltanto a spostarsi quel poco che bastava per non esserne schiacciata, ma abbastanza da evitare il ginocchio venisse colpito, provocandosi così una sbucciatura e due punti in meno nell’energia. Era una ferita da poco, ma il suo orgoglio ne risentì molto visto l’aspetto innocuo del Pokémon, che catturò subito dopo per rifarsi del torto.
Il suo nome era Bonsly, “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Azione 1”, “Scaglia rocce che rendono stanco l’avversario.”.




-Andiamo avanti…-disse imbarazzata continuando a muoversi lungo il sentiero, notando di sfuggita un altro Bonsly che immediatamente andava a nascondersi, ma arrivata nemmeno a metà del tratto la strada le venne sbarrata da un Bricconiere, e da un Pokémon verde con un fiore sulla schiena.
-Fermi lì! Mi spiace, ma in questa zona è vietato l’accesso ai ragazzini!-
-Ma cosa vai dicendo? Il Monte Latra è un posto sicuro!- obbiettò immediatamente Patty, ma il Pokémon del Bricconiere la spaventò scattando verso di lei.
-Lo era fino a qualche giorno fa. Ora ci sono dei tipi poco raccomandabili in giro da queste parti. Ovvero…dei tipi come me!- esclamò l’uomo aspettandosi una qualche reazione da parte delle due, ma Alessandra incrociò le braccia, con un’espressione seria.
-Sul serio pensavi non avremmo riconosciuto la divisa?-
-C-cosa?!-
-E’ vero, è la stessa dei tizi abbiamo visto prima.- osservò Patty dandole ragione.
-B-basta! Uffa, avete rovinato il mio effetto sorpresa! Bene…vediamo quanto sarete sorprese da…questo!-
Con un semplice gesto diede il comando al Pokémon di attaccare, e subito questo si lanciò contro la Ranger, iniziando lo scontro.
Il Pokémon tentò di coglierla alla sprovvista lanciandole contro una serie di foglie affilate, che volando ad ampio raggio sarebbero potute esser difficili da superare, ma ad Alessandra bastò semplicemente rotolare a terra, senza mai togliere gli occhi di dosso al Pokémon controllando così eventuali mosse, per evitare di farsi male. Catturarlo dopo questo fu poi estremamente facile, il suo nome era Ivysaur, “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio 2”, “Lancia una serie di semi contro l’avversario.”-





Ivysaur fuggì immediatamente dopo esser stato liberato dall’influenza del Bricconiere, che guardò la ragazza intimidito. -Ooops, sei più forte di quanto pensassi!-
Senza provare ad attaccarla un'altra volta l’uomo fuggì via, in un punto più alto del monte.
-Sto cominciando a preoccuparmi per il mio papà…-  sospirò Patty non appena se ne fu andato.
-E’ un Ranger, sono sicura sappia cavarsela.-
-Sì, ma ha anche una certa età…-
-Noi la chiamiamo esperienza.- rispose l’altra facendole un occhiolino, cercando di rassicurarla. Anche lei però era preoccupata, visto non sapeva effettivamente quanti Bricconieri ci fossero. L’unica cosa che potevano fare era proseguire e scoprirlo, accanto però ad un’alta e liscia pietra la ragazza notò un altro Pokémon, dal torso e la testa viola e dalle gambe arancioni, ed avvicinandosi iniziò una breve cattura durante la quale questo non fece altro che muoversi con noncuranza.
Il suo nome era Tyrogue, “Gruppo; Lotta- Poké Tattica: Lotta- Mossa: Distruzione 1”, “Crea onde d’urto intorno a sé che rendono l’avversario confuso.”, avendo però già troppi Pokémon con sé dovette liberarlo assieme a Flaaffy, che gentilmente le ricaricò lo Styler, Aipom e Bonsly.




Arrivata ormai nei pressi di una seconda scalinata lungo la montagna la ragazza notò altre due cose, la prima era un grosso masso dal colorito pallido, che a quanto pare poteva essere rimosso con una Mossa Spruzzo 2, e l’altra una grossa stele antica, che riportava il simbolo di un Pokémon.
C’erano molti segreti su quell’isola, ed un giorno sperava di poterli scoprire, ma per il momento fu costretta a procedere. Arrivate ormai praticamente in cima al monte alle ragazze ed a Pachirisu non restava ormai altro se non superare un lungo ponte di legno, sotto il quale si riusciva a malapena a distinguere la vegetazione dell’isola.
Patty però non ne sembrò per nulla impaurita, anzi si fermò ad osservare il cielo, percorso da grossi nuvoloni bianchi. -Hai visto che bel panorama? Il mare e il cielo di Oblivia. Amo questo posto!-
-Sì, è molto bello.- ammise l’altra, fermandosi a sua volta. Effettivamente quella regione godeva di un magnifico paesaggio, nella sua natura incontaminata. Era un ambiente talmente pacifico da far sembrare nulla di brutto potesse accadervi, ma purtroppo non era così.
-Sembra che stia arrivando qualcun altro.- disse infatti Patty, mentre un altro membro dei Bricconieri di Pokémon correva loro incontro, sbarrando la strada assieme ad un grosso Pokémon a goccia dagli occhi chiusi ed il corpo azzurro.
-Non vi lascerò attraversare il ponte!-
-Prova a ripeterlo dopo averci battuto, ammesso che tu ci riesca!- urlò Patty, come se fosse effettivamente lei la Ranger. -Fatti sotto!-
L’uomo non se lo fece ripetere due volte, e lanciò contro di loro il Pokémon dando così inizio alla lotta. Durante il primo attacco questo generò un’onda d’urto attorno a sé, che miracolosamente non danneggiò il ponte ma lo fece comunque tremare. Preoccupata potesse creare danni ben peggiori la Ranger cercò di catturarlo il prima possibile, ma ci riuscì solo dopo un altro attacco identico al primo, che ottenne fortunatamente gli stessi risultati; solo una leggera paura senza ripercussioni.
Il suo nome era Wobbuffet, “Gruppo: Psico- Poké Tattica: Psico- Mossa: Teletrasporto.”, “Lancia cerchi misteriosi che costringono l’avversario a restare fermo.”.





-Ok, potete attraversare il ponte, ma poi tornare subito indietro, va bene?- uggiolò l’uomo per poi fuggire.
-Mi chiedo cosa stiano tramando quei tizi sul Monte Latra…- borbottò Patty mentre ripresero a muoversi con maggiore velocità, incontrando verso la fine del ponte un altro Pokémon dalle scaglie verde mela ed la testa allungata.
Visto lo spazio ridotto la cattura fu inevitabile, ed il Pokémon lasciò che il suo intero corpo venisse avvolto da una scarica di elettricità, prima di liberarla in una serie di piccoli fulmini che tentarono di colpire la ragazza. Nessuno di questi però ci riuscì.
Il suo nome era Electrike, “Gruppo: Elettro- Poké Tattica: Elettro- Mossa: Elettricità 1”, “Lancia scariche elettriche intorno a sé che costringono l’avversario a restare fermo.”.





Superato finalmente il ponte i tre arrivarono all’inizio di una nuova scalinata, stavolta dai gradini più spessi, ed arrivate in cima furono ormai ai piedi dell’imponente torre radio.
Nei dintorni si potevano intravedere grosse piastre di metallo poste a mo’ di sentiero accanto a dei tubi di qualche metro, inutilizzati ed accatastati gli uni sugli altri, posti non molto distante ad un basso edificio di grigiastro dai contorni rossi, ed era presente oltretutto un’alta recinzione metallica che circondava l’intera area. La ricerca del padre di Patty non durò a lungo, perché si trovava non molto distante ad un passaggio nella recinzione che conduceva alla torre, insieme a tre membri dei Bricconieri di Pokémon.
-Ehi, voi! Cosa state cercando di fare nella nostra Base radio?!- urlò l’uomo con ferocia, per incutere loro timore.
-E secondo te siamo così stupidi da risponderti?- rispose il primo con sprezzo.
-Ti consiglio di lasciarci stare, se non vuoi farti male.-
Tutti e tre si mossero all’unisono, puntando i guanti della sottomissione contro l’uomo, pronti ad attaccare, ed Alessandra e Patty subito lo raggiunsero per aiutarlo.
-Papà!-
-Guarda un po’ chi ci ha raggiunto. Un altro Pokémon Ranger ficcanaso! Meglio così! Vi sistemeremo tutti in una volta sola!- urlò sicuro di sé uno dei tre, ma lo Styler interruppe il suo monologo.
-Per catturare più di un Pokémon alla volta, le Poké Tattiche si rivelano particolarmente efficaci.”-
-Non adesso…- brontolò la ragazza irritata, temendo di fare la figura della novellina.
La cattura inizia subito dopo con tre Pokémon, Gligar, Aipom e Skuntank, secondo lo Styler.
Almeno inizialmente i tre si limitano a girare nel perimetro di cattura senza attaccare, e mentre Alessandra disegna dei cerchi attorno a loro anche Pichu si unisce a lei, scendendo in campo ed iniziando a suonare. La linea si interrompe solo quando lo Skuntank crea delle nuvolette tossiche attorno a sé, che fanno bruciare gli occhi alla ragazza, e subito dopo Pichu se ne va, tornando poco dopo aver riposato la propria zampetta. Il suo attacco però le da l’idea di usare a sua volta la Poké tattica di Koffing, che paralizza almeno momentaneamente Aipom ed Alessandra cerca di concentrarsi sugli altri due Pokémon, visto lui ormai è ad un passo dalla cattura, che avviene effettivamente poco dopo. Gligar e Skuntank però notando la scomparsa del compagno sembrano agitarsi, e mentre il primo sferra una serie di artigliate contro la ragazza, costretta così ad arretrare, l’altro crea per due volte di fila una raffica di fumo viola che impesta l’aria, ma il cui raggio non la colpisce.
Al terzo attacco del Pokémon Alessandra usa un’altra Poké Tattica, stavolta di Kingler che lancia contro i due dei getti d’acqua che riempiono quasi le barre indicanti i sentimenti d’amicizia trasmette, ma bastano un paio di altri cerchi per chiudere la lotta.
Lo Styler passa così al livello dieci, con due punti in più nell’energia ed uno nella potenza ed i dati nel Navigatore vengono aggiornati.
Accanto al nome di Skuntank compaiono le parole “Gruppo: Veleno- Poké Tattica: Veleno- Mossa: Azione 2”, “Spruzza gas che rende il nemico stanco, per Gligar invece “Gruppo: Terra- Poké Tattica: Terra- Mossa: Taglio 2”, “Squarcia il suolo in direzione dell’avversario.”.






I tre Pokémon fuggono subito liberi, mentre i Bricconieri guardano spaventati i due Ranger.
-Stava andando tutto così bene! Proprio adesso dovevano arrivare questi guastafeste?!-
Fuggendo si diressero quindi verso l’interno della torre della Base Radio, ma non era necessario inseguirli, almeno per il momento. Patty abbracciò subito il padre, felice di sapere stava bene.
-Papà! Siamo arrivati proprio al momento giusto, hai visto?!-
Purtroppo per lei l’espressione sorpresa dell’uomo divenne immediatamente severa. -Patty! Quante volte te l’ho detto di non essere così imprudente, eh?!-
-Ma papà…ho solo accompagnato il Ranger fino a qui perché voleva incontrarti…-
-Ah…capisco…scusa se ho reagito così di scatto…- sospirò Raimondo accarezzandole la testa. -Comunque, meglio parlarne dentro. Se rimaniamo qui, quei furfanti potrebbero tornare.- disse poi indicando il piccolo edificio alle loro spalle.
Alessandra annuì precedendolo. -Certo, abbiamo molto di cui parlare.-
   
 
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