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Autore: Luce 5    09/04/2021    4 recensioni
Tre di notte del 24 dicembre.
Il sonno era agitato, le lenzuola che si torcevano. D'improvviso Benjo si svegliò di soprassalto tutto sudato; sedette sul bordo del letto passandosi una mano fra i capelli.
Era da tempo che quel sogno lo teneva sveglio la notte: lui che baciava appassionatamente Beauty, mentre Reyka, nascosta dentro l’armadio, brandiva un coltello molto affilato per ferirlo a morte.
“Io sono attratto da Reyka e non sopporterei se fosse di un altro” pensò confusamente con la mente annebbiata per il sonno.
Tre di notte del 24 dicembre.
Il sonno era agitato, le lenzuola che si torcevano. D'improvviso Benjo si svegliò di soprassalto tutto sudato; sedette sul bordo del letto passandosi una mano fra i capelli.
Era da tempo che quel sogno lo teneva sveglio la notte: lui che baciava appassionatamente Beauty, mentre Reyka, nascosta dentro l’armadio, brandiva un coltello molto affilato per ferirlo a morte.
“Io sono attratto da Reyka e non sopporterei se fosse di un altro” pensò confusamente con la mente annebbiata per il sonno.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MEGLIO IN TRE CHE MALE ACCOMPAGNATI

Tre di notte del 24 dicembre. Il sonno era agitato, le lenzuola che si torcevano. D'improvviso Benjo si svegliò di soprassalto tutto sudato; sedette sul bordo del letto passandosi una mano fra i capelli. Era da tempo che quel sogno lo teneva sveglio la notte: lui che baciava appassionatamente Beauty, mentre Reyka, nascosta dentro l’armadio, brandiva un coltello molto affilato per ferirlo a morte.
“Io sono attratto da Reyka e non sopporterei se fosse di un altro” pensò confusamente con la mente annebbiata per il sonno. In fretta si tolse il pigiama dirigendosi in bagno, aprì il rubinetto, si fece una lunga doccia e in mezzo a tutto il vapore che si andava formando, sconsolato, pensava: “Ma come faccio? Anche Beauty mi piace molto e so che è gelosa. Ma prima di tutto, c’è la guerra contro i Meganoidi e le questioni sentimentali devono stare fuori da tutto, anche dai pensieri e dai sogni notturni.”
Uscì dalla doccia asciugandosi alla meglio con un asciugamano bianco e blu col bordo ricamato, poi indossò una vestaglia azzurra, aprì la portafinestra e uscì sul balcone. La notte di dicembre, tutta stellata e con la luna piena in mezzo al cielo era limpida e luminosa, ma molto fredda. Stava per accendersi una sigaretta, quando notò lo scintillio di tante lucette colorate e di alcuni festoni natalizi: Natale, è di nuovo Natale. Fece un sospiro.
“Potrei fare un piccolo dono a ciascuna e invitarle a pranzo il giorno 25. Però a loro due non basterà questo: vorranno senz’altro uscire la sera e andare ad una festa il 31 per ballare fino all’alba. No, non ci posso pensare.” Con quel pensiero si riaddormentò quasi subito e quella notte fu a tratti piena di incubi. Beauty e Reyka in abito da sera, scollato e provocante che se lo contendevano per il ballo. Lui aveva i piedi ammaccati e martoriati a causa dei tacchi a spillo delle sue dame, dato che, ballando, glieli pestavano senza pietà. Lo facevano girare come una trottola mentre lui trangugiava coppe di champagne come fosse acqua. Il trillo forte e improvviso del telefono lo svegliò di soprassalto.

“Le nove!! Non ho sentito la sveglia, è tardi.” Aveva il cuore in gola. Sentiva la testa che gli girava e la bocca impostata come se davvero avesse bevuto troppo. Al telefono c'era Garrison Tokida, che voleva sapere cosa aveva deciso per il pranzo delle feste, il menu e gli invitati.
“Stamani non posso venire, ho un impegno urgente, pensa tu ad ogni cosa.”
Si vestì, prese le chiavi della macchina ed uscì. Le vetrine erano tutte addobbate: una esponeva dei vestiti da donna, per la maggior parte in seta, rossi e bellissimi. Stava per fermarsi, ma ci ripensò. Più avanti vide un grande negozio di fiori di ogni tipo e colore. Varcò l’ingresso senza quasi rendersene conto; la commessa gli si avvicinò sorridendogli complice.
“Che ne dice di una stella di Natale attorniata di rose multicolori? Si tratta di una nostra creazione di quest’anno, molto originale e di grande effetto. Se la regala alla sua fidanzata farà di certo un figurone.”
Lui trasalì e si trattene a malapena. Le avrebbe volentieri gridato di farsi gli affari suoi, ma non disse nulla e tornò in macchina, mise in moto e partì con uno strano sorriso sulle labbra e un febbrile luccichio negli occhi. Ore diciannove e trenta.
“Vado a casa, stacco il telefono e non voglio vedere nessuno. Chi l’ha stabilito che per forza a Natale bisogna essere felici, fare regali e avere invitati tra i piedi” decise di malumore.

Aprì la porta d’ingresso del suo appartamento, tutto buio e silenzioso. Come ebbe varcato la porta che conduceva al salone, subito fu investito da un turbine di luci, musiche natalizie, auguri, baci, rumore di bottiglie stappate. Non riuscì a spiccicare mezza parola per lo shock. Il primo a venirgli incontro fu proprio Garrison, il quale aveva preso alla lettera le indicazioni di Benjo circa i preparativi. Gli aveva dato carta bianca. In fondo alla stanza e ai due lati del camino, stavano Beauty e Reyka. Reggevano in mano un pacco ciascuna nella mano sinistra e nella destra una coppa colma di liquido dorato pieno di bollicine. Erano vestite di colori così abbaglianti che sembravano due enormi cioccolatini. La testa inclinata di lato, capelli vaporosi e cotonati e il sorriso ammiccante che gli rivolgevano, era tutto un insieme carico di sottintesi. L’occhio esperto di Benjo, aveva subito notato che nessuna delle due portava l’intimo sotto quegli aderenti e provocanti abiti da sera che parevano fatti di… aria! Il messaggio non poteva essere più esplicito. Non mostravano alcuna rivalità e gelosia tra loro. Del resto, non si dice sempre che a Natale si diventa più buoni?

“La notte è lunga” gli disse Beauty in un orecchio con voce roca e molto sensuale. La sua piccola e graziosa mano, già si insinuava sotto la camicia di lui facendolo rabbrividire. “E non abbiamo nessuna fretta” aggiunge Reyka con un sorriso carico di sottintesi.
“Fino a Capodanno, ci sono molti giorni e notti a nostra disposizione per fare follie di ogni tipo” aggiunse mordicchiandogli il lobo dell’orecchio. Garrison uscì dalla stanza silenzioso come un gatto, abbassò le luci e chiuse la porta senza rumore. In quel divano di seta azzurra, in mezzo a quelle due ragazze da schianto, Benjo si disse che in fondo il triangolo amoroso e non, può essere ottima cosa quando tutti si è d’accordo. E i Meganoidi? Bè, forse anche loro se la stavano spassando tra festini e orge di vario genere, di certo almeno fino all’Epifania che, come vuole la tradizione, tutte le feste si porta via.


Fine
   
 
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