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Autore: _SbuffodiNuvola_    09/04/2021    1 recensioni
AMBIENTATA DURANTE L’EPISODIO 12 DI ETERNAL SUMMER
“-Rin, io devo dirti un segreto. -disse. Non parlavano da tre ore, quando si erano messi sotto le coperte, e quelle poche parole ebbero il potere di inchiodarlo al materasso. Rin attese che Haruka parlasse, non sapendo cos’altro fare.”
Rin ha portato Haruka in Australia per qualche giorno, dopo che l’amico ha litigato con Makoto. Durante la notte che sono costretti a passare nello stesso letto, Haru gli rivela un segreto...
{Makoharu & Sourin}
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Rin e la notte in cui Haruka parlò più del solito 



Rin non riusciva a dormire.

Non perché si trovasse nello stesso letto di Haruka... o forse sì? Ma... ma non perché lui gli piacesse! Anzi, semmai il contrario! Gli sembrava di stare tradendo la sua cotta, che in quel momento era a chilometri da lui e che dormiva beato nel suo letto incurante dei sentimenti che Rin provava da una vita nei suoi confronti. 

Haru era solo un amico e aveva capito benissimo che l’altro lo considerava allo stesso modo, nonostante i loro trascorsi e il suo carattere chiuso.

Il primo (e unico) ragazzo con cui Rin sognava di condividere un letto, anche solo per dormire, era Sōsuke... ma il suddetto Sōsuke pensava lo stesso? Il giovane Matsuoka sperava di sì, con tutto sé stesso.

Perciò, tra un pensiero sdolcinato da ragazzina innamorata e un pensiero da adolescente in piena crisi ormonale, gli occhi rossi si rifiutavano di chiudersi. Ma che diamine, nemmeno mentre dormivano nella stessa stanza, alla Samezuka, gli capitava di soffrire d’insonnia in quel modo! Che fosse la lontananza a tenerlo sveglio? Forse era talmente abituato a sentire il respiro di Sōsuke mentre prendeva sonno che non averlo lì con lui gli rendeva impossibile una cosa così facile come addormentarsi? 

Stava per alzarsi per andare a bere un po’ d’acqua, quando sentì la voce di Haru, a cui dava la schiena. 

-Rin, io devo dirti un segreto. -disse. Non parlavano da tre ore, quando si erano messi sotto le coperte, e quelle poche parole ebbero il potere di inchiodarlo al materasso. Rin attese che Haruka parlasse, non sapendo cos’altro fare.

-Puoi anche non rispondere. -continuò il suo amico timidamente. -È probabile che tu stia dormendo, però dicendolo ad alta voce può aiutarmi ad accettare che...

Lasciò la frase in sospeso. Rin non poteva vederlo in faccia, ma immaginò che fosse girato verso la parte opposta, senza guardarlo. Haru parlava di rado in situazioni normali e rimaneva zitto su questioni personali come i segreti, il rosso era più che sorpreso dal fatto che gli avesse rivelato di aver litigato con Makoto... e ora se ne usciva con quella frase.

-Io... sono innamorato... di Makoto. -ammise Haruka quasi sussurrando. -E credo di esserlo da tanto...

Silenzio. No... un singhiozzo. Haru stava piangendo. Rin decise che non dire niente non sarebbe stata la cosa giusta, così sorrise e parlò: -È una cosa bella, no? 

Sentì l’amico trattenere il respiro, come se fosse appena entrato in una piscina di acqua gelida.

-C-Cosa? -domandò. Rin accese la lampada sul comodino, si voltò supino e lo guardò, anche se lui continuava a dargli la schiena.

-Innamorarsi di qualcuno. È bello, no? -chiese di nuovo.

Haru prese un respiro tremante: -Ma sono innamorato di un ragazzo, del mio migliore amico...

-E cosa c’è di sbagliato? 

-Che... ecco... -il ragazzo si voltò finalmente a guardarlo e Rin poté vedere gli occhi arrossati. A quanto pare stava già piangendo da molto.

-Che? -lo incoraggiò.

-... sono... anch’io... -mormorò l’altro.

-Cosa?

-... sono un... anch’io... 

-Haru, non capisco niente se borbotti.

Haruka sospirò di nuovo: -Sono un ragazzo anch’io, Rin. Ecco cosa.

Rin non riuscì a trattenersi e scoppiò in una sonora risata, lasciando l’altro più che stupito. Probabilmente si stava appuntando mentalmente di non rivelare più cose del genere a nessuno.

-Oh god! E io che credevo che Makoto avesse una malattia grave! -riuscì a dire Matsuoka tra le risate. -Dal tuo tono sembrava fosse già morto e sepolto!

-Ma... ma... -balbettò Haru tirandosi a sedere. -È una preoccupazione seria la mia!

Rin rise ancora, poi si calmò e si mise seduto sul materasso, mentre Haru si alzò per bere dell’acqua. Era un po’ rosso in viso e la luce della lampada sul comodino accentuava il colore delle sue guance.

-Non lo nego, amico. -disse Rin. -E non nego che ho avuto il tuo problema... visto che mi piace Sōsuke.

Si aspettava che Haru reagisse in modo assurdo, che sputasse l’acqua che stava bevendo e urlasse cose come “COOOOSA?”.

Invece, il suo amico lo guardò e, impassibile come suo solito, disse: -Ah, io pensavo usciste insieme già da mesi...

Per la prima volta in quella notte, Rin arrossì.

-Era così facile da capire? -chiese coprendosi gli occhi con la mano.

-Un po’. -rispose Haruka facendo spallucce. -Quindi Sōsuke non sa che tu...

-No. Non ancora. -poi realizzò che stavano cambiando discorso. -Ma il punto è che non devi vergognarti di quello che provi. Non sei il solo ad amare qualcuno del tuo stesso sesso. 

Il capitano della Samezuka aprì le braccia, come per dire “ecco un esempio”. 

Haruka si sedette sul materasso e si guardò le mani. Dopo qualche secondo di silenzio, domandò: -E che dovrei fare?

-Perché non provi a dirglielo?

Appena Rin finì la frase, lo vide impallidire e per poco temette di vederlo morire seduta stante. Gli mise una mano sulla spalla e gli sorrise per tranquillizzarlo.

-Ehi, non ti devi...

-Ma... ma gli ho detto quelle cose... -lo interruppe, abbassando la testa sconsolato. Rin strinse la presa sulla sua spalla: -Basterà chiedere scusa. 

Haruka rialzò il viso: -Lo credi?

-Sì. Parlatene e vedrai che andrà tutto bene. Poi avrai tutto il tempo che vuoi per dirgli quello che provi.

-Non proprio, sai... lui se ne andrà a Tokyo. -aggiunse l’ultimo pezzo della frase con un piccolo sorriso triste. -E io sono qui a...

-È per questo che ti ho portato qui con me, hai bisogno di pensarci un po’. 

Rin era più che sorpreso. Haru non si era mai aperto così tanto con lui... e lui non aveva mai dato consigli del genere a qualcuno! Forse aveva un futuro nella carriera di consulente matrimoniale invece che nel nuoto. 

Haruka annuì.

-Ora dormiamo un po’. Domani ti porto in un posto che ti piacerà! -disse il capitano della Samezuka. L’altro annuì di nuovo, poi si rimisero sotto le coperte, schiena contro schiena.

-Allora buonanotte.

-Notte.

Rin spense la luce.

-Rin. 

-Sì?

-Grazie. -La voce di Haru era molto bassa, probabilmente ovattata dalle coperte.

Rin sorrise: -Non c’è di che.







*angolo autrice*
Stavo leggendo fanfic su Rin e Sōsuke e mi è venuta questa idea... totalmente a caso. 
Ho pensato che Rin potesse dare un po' di consigli al nostro Haru e ho considerato che non è esattamente un duro quando si tratta di sentimentalismi, quindi... perché non immaginarcelo esperto in questo campo? 😂

   
 
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