Atsushi Nakajima non poteva sapere che Dazai Osamu era allergico al polline e aveva ascoltato i consigli dei suoi colleghi dell'Agenzia nella speranza di poterlo sorprendere... Beh diciamo che ci era riuscito, ma era stato un vero e proprio shock anafilattico.

Quando l'ex dirigente della Port Mafia si risvegliò, grazie a Yosano che gli aveva iniettato una siringa di adrenalina sul braccio, non comprendeva perché fosse in uno dei letti dell'infermeria dell'Agenzia: perché non era morto una volta per tutte? Dopotutto Atsushi aveva preparato un perfetto discorso di commiato!

Il diciottenne gli si gettò al collo per abbracciarlo e ringraziando il cielo che si fosse svegliato, essendosi sentito in colpa per aver ricevuto i complimenti da parte di tutti i suoi compagni per averlo messo ko!

-Atsushi-kun, perché non mi porti i tuoi bellissimi fiori in stanza? Così posso continuare ad ammirare il tuo graditissimo regalo!- lo implorò Dazai, nella speranza di poter risentire il caldo abbraccio della Morte... O forse sarebbe stato meglio dire profumato!

-Dazai-san, non mi sembra il caso, visto quanto successo... Non volevo causarti uno shock...- rispose dispiaciuto il ragazzo, nella speranza che non glielo chiedesse ancora.

-Ma dopo le cure della dottoressa Yosano non potranno ancora nuocermi, su Atsushi-kun, non privarmi di tale dono, mi sono piaciuti... da morire!- insistette ancora, tanto che il grigio andò a recuperarli. Li aveva messi in un vaso e li aveva lasciati nel suo armadietto, così che Dazai non potesse nemmeno sentirne l'odore e li portò dal legittimo proprietario, mettendoli però al tavolino opposto al letto del paziente, perché non ne respirasse direttamente il polline.

Questa volta Atsushi non cedette più alle sue volontà e rimase nella stanza con lui per assicurarsi che non tornasse a stare male: al più piccolo starnuto li avrebbe fatti sparire nuovamente. Rimase a sorvegliarlo anche durante la notte, tanto si era sentito in colpa, ma pian pianino i suoi occhi caddero alle tentazioni di Morfeo.

Quando Yosano entrò per controllare come stesse il suo “malato” lo trovò ancora sveglio a fissare con sguardo truce il vaso di fiori opposto al suo letto: -Perché fissi quel vaso come uno psicopatico?- rise sotto i baffi la dottoressa.

-Aspetto che il polline mi uccida- rispose prontamente il mancato morto del giorno.

-Lo sai che fissandolo non verrà mai da te, vero?- lo stuzzicò Akiko.

-Uff e io che speravo nella forza del pensiero!- si demoralizzò il tentatore di suicidi.

-Dai, da domani sarai ancora libero di respirare tutto il polline che vorrai... Ma senza Atsushi nei dintorni, quel povero ragazzo si è visto la sua vita passare davanti quando ti ha visto stare male, è tanto caro... Non dargli quel dispiacere!- continuò lei, mettendo al diciottenne una copertina attorno alle spalle.

-Hai ragione, è stato tanto carino... Le parole che mi ha dedicato non le merito.- Dazai era improvvisamente diventato serio e dopo aver avuto a lungo uno sguardo buffo puntò lo sguardo sul giovane Atsushi addormentato sulla sedia non tanto distante da lui.

-Ma che dici, se te le ha dette vuol dire che le pensava! Non farebbe nulla che non sente davvero... E se è così è anche grazie a te che ti sei preso cura di lui e lo hai portato da noi! Devi ancora accettare di essere diventato una brava persona?- Yosano sapeva essere un'ottima psicologa, se voleva.

-Probabilmente è così, ho ancora tanti errori da dover espiare e non so se potrò mai rimediare...- si era scurito ancora di più, tanto che la dottoressa per farlo reagire gli tirò uno sberlone: - Senti Dazai, non so di preciso cosa diavolo tu abbia combinato nel tuo passato, posso solo immaginarlo, ma devi guardare avanti. Non puoi paragonare il bene che stai facendo con il male che hai fatto perché anche il più piccolo gesto buono può generare conseguenze altrettanto positive... Hai presente l'effetto a farfalla?-

Dazai dovette ammettere che aveva ragione: grazie alle sue conoscenze sulla Port Mafia e alle sue capacità di studiare le azioni e reazioni altrui l'Agenzia aveva avuto un gran supporto da lui e anche grazie a Yosano godevano tutti di ottima salute. Comprese così che in fondo lei voleva che stesse bene pure lui perché se poteva “aggiustare” tutti i loro compagni, purtroppo non poteva farlo con lui, se non nel classico metodo ed era anche quello che più le dava preoccupazioni per via dei suoi continui tentativi di suicidio. Voleva prevenirli, capirne le motivazioni... In fondo anche lei aveva visto la Morte, più e più volte, e aveva conosciuto Mori prima di lui... Era certo che Akiko pensasse proprio a questo in quel momento, perciò si alzò dal letto e l'abbracciò: -Grazie Yosano-

Dentro a quella stretta la ragazza sorrise, sperando che Osamu avesse compreso una volta per tutte l'importanza della vita: -Ricordati di Atsushi, lui deve esserti di monito di tutto il bene che hai fatto e che farai. Ti vede come un esempio, non lo dimenticare... E non trattarlo come hai fatto con Akutagawa!-

Il giovane annuì e la strinse più che potè, sollevandola divertito, tornando il Dazai spensierato e divertente di sempre, tanto che Yosano si preoccupò e si dimenò per liberarsi, temendo avesse cattive intenzioni, puntandogli il bisturi contro. Dazai riuscì in quell'arco temporale a prendere i fiori e a saltellare per la stanza annusandoli, scappando dalle grinfie della dottoressa che lo inseguiva. Fecero un tale baccano che Atsushi si svegliò: -Che state facendo?- disse ancora mezzo addormentato.

-Oh Atsushi-kun, domani ti insegnerò come rimorchiare una ragazza!- gli sorrise con soddisfazione Dazai cercando di apparire il più innocente possibile con il bisturi di Yosano che lo minacciava ancora.

-Dazai-san che ti avevo detto riguardante Atsushi?!- lo minacciò sadica poi con la sua mannaia, ricordandogli quanto odiasse provare dolore, mentre il ragazzino si metteva in mezzo e cercava di fermarli. Trasformò le sue mani in zampe di tigre per incutere paura, e i due si arresero. Dazai toccò con un indice la zampa da felino e Atsushi tornò normale: rimise a letto il suo mentore, portandogli via i fiori e rimettendoli al suo posto, sedendosi poi per sorvegliarlo, dando un'occhiata a Yosano e al bouquet ad intervalli di pochi istanti.

“Lui è anche meglio di me”, pensò Dazai guardando il grigio, “lo si comprende dalla lealtà che mi ripone anche quando agisco come un pazzo, dal modo in cui si prende cura di Kyoka, dalla determinazione che ha con Akutagawa... E specialmente ora, sembra lui l'adulto della situazione.” fiero di lui, lasciò che il sonno lo portasse con sé quella notte, facendo tranquillizzare il suo fedele compagno. Se l'effetto farfalla esisteva, sicuramente attraverso Atsushi avrebbe fatto solo del bene.


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Note: 
Per un approfondimento sull'effetto farfalla ecco un link: https://lamenteemeravigliosa.it/l-effetto-farfalla/
Come ho letto questo promt non ho potuto che pensare a Dazai perciò ecco cos'ha partorito la mia mente strana... Inzialmente doveva essere una breve storia comica, ma poi è uscito questo. A quanto pare non riesco a fare una storia divertente se c'è Dazai come protagonista, però mi è piaciuto riflettere come sarebbe il suo rapporto con Yosano e credo che la sua amicizia gli farebbe solo del bene!
Spero vi sia piaciuto, 
 alla prossima!
  Un bacione, 
    Ori_Hime