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Autore: _ K a r i n    11/04/2021    0 recensioni
[ispirazione da light novel “Death is the only ending”] [FE3H: Twin!AU + oc!Eisner] [Byleth/Edelgard][Beleth/Dimitri][OC/Claude] [what if/canon divergence]
“Aaah, potrei morire qui e adesso…”.
Mentre formulava quel pensiero, la bambina lo sussurrò senza farci caso. Credette che nessuno la stesse ascoltando ma, in realtà, aveva catturato l’attenzione di due giovani passanti, due gemelli, appena più grandi della bambina del vicolo dai folti e scompigliati capelli nero pece. Sotto la neve che continuava a cadere, in quel pomeriggio del primo giorno di Luna Eterea, la bambina ebbe un destinato incontro.
————
Morta di stenti il giorno del 25 Dicembre per aver giocato troppo ad un videogioco, Balan prese al balzo con ottimismo quella sua seconda occasione. Dopo aver compreso di essere nel mondo dell’ultimo videogioco cui lei aveva giocato, la sua adozione nella famiglia Eisner le diede un sogno da voler assolutamente realizzare: portare un’alba diversa nel Fodlan. Avrebbe fatto di tutto pur di evitare certe stragi o strazianti eventi, anche sacrificare la sua sanità o uccidere la sua passata moralità.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byleth Eisner, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quattro:

Parte 1, Nubi bianche — Scenari familiari

 

 

L’ultimo giorno della Luna del Grande Albero era arrivato in fretta per le tre case e, in men che non si dica, era l’ora di iniziare la battaglia di simulazione fra le case.

Claude aveva spiegato a Balan come andasse: rispetto alla battaglia vera dell’Aquila e del Leone, i membri da scegliere erano dimezzati, ma le regole erano le stesse. Cioè, usare armi di allenamento e magie che non facciano troppo male l’avversario, sei considerato fuori non appena vieni colpito, e vinceva la casa che sconfiggeva più membri delle altre.

-Sei il nostro comandante, questo è certo Prof. Quindi fa del tuo meglio e tutto andrà per il verso giusto.- le aveva detto Claude, la mattina della battaglia al campo marzio, come si erano promessi di incontrarsi, per parlare degli ultimi accorgimenti.

Balan annuì. -Certo, farò tutto ciò che posso-.

-Anche io farò del mio meglio per aiutare. Cioè, sono un po’ forzato… ma che dici se aggiungo qualcosina nei loro cibi per far male lo stomaco…-.

La corvina alzò un sopracciglio. -Non ci provare, non ce ne bisogno-.

-Si si, certo! Non puoi fare questo genere di cose ufficialmente, vero? Però, ipoteticamente parlando, se qualche studente inizia a correre verso l’infermeria…-.

Balan gli lanciò un’occhiata, ma non disse nulla perchè Edelgard e Dimitri, accompagnati dai gemelli, arrivarono.

-Bene bene, che conversazione affascinante state avendo. Possiamo unirci?- disse Edelgard.

-Claude non ci credo che useresti questi schemi per vincere. Non hai onore?-.

Claude si mise a ridere alle parole di Dimitri.

-Se fosse realmente il mio piano, non ne parlerei ai quattro venti. Mi dispiace, ma dovrai aspettare la vera battaglia prima di sapere cosa c’è in riserbo per voi—.

Balan si rivolse ai suoi fratelli. -Tranquilli, farò del mio meglio per avere una battaglia più pulita possibile-. Loro le fecero un piccolo sorriso.

Claude però la punzecchio. -Aw, prof! Potresti bluffare un poco!-.

Balan roteò gli occhi, con un sorrisino sul viso, prima di rivolgersi agli altri. -Che vinca il migliore-.

Nonostante fosse una semplice battaglia di simulazione, Balan l’aveva trovata dura. Avere i suoi fratelli come avversari non era affatto semplice come poteva essere. Conoscevano bene i suoi pensieri e i tipi di piani che lei stessa era solita utilizzare, ma la medesima cosa valeva al contrario. Inoltre, tutti gli studenti non erano davvero forti, molti non compivano nemmeno movimenti inutili ed erano bravi sia individualmente sia nel gioco di squadra. Ovviamente, Balan e i gemelli avevano notato quanto ancora potessero crescere.

C’era, insomma, una grossa differenza dal gioco.

“É normale, questa è la realtà”, si disse la corvina, alzando un angolo del viso in alto, a quella considerazione.

Alla fine, a sorpresa vinsero i Cervi Dorati di Balan, ma il morale degli studenti delle altre case era così alto che non si comportavano come persone sconfitte. Semplicemente, avevano compreso che la strategia adottata da Balan, era risultata quella vincente. Tutti, però, si erano divertiti, alla fine. Persino Balan dovette ammetterlo e aveva notato che, nonostante la perdita, Dimitri e i Leoni Blu erano rimasti ugualmente sorpresi, in senso buono, dalle abilità di Beleth. Allo stesso modo, Edelgard e le Aquile Nere erano rimasti ben compiaciuti da quelli di Byleth. Entrambi i capi-casa, così come i gemelli, promisero che il risultato sarebbe stato diverso, nella prossima battaglia dell’Aquila e del Leone.

Balan e Claude accettarono con piacere quella sfida.

 

**

 

Quello stesso pomeriggio, Claude l’aveva fermata nella sala ricevimenti, per congratularsi con lei per la vittoria.

-Dovrei essere io a ringraziarvi. Sono felice che i Cervi Dorati abbiano vinto- rispose lei, seria.

-Huh, davvero Prof. Il tuo comando e la tua strategia sono stati entrambi qualcosa di sensazionale, ma dai il merito ai tuoi studenti. Sei fin troppo seria, immersa completamente nel tuo ruolo di insegnante modello, eh…-.

Balan fece un piccolo sorrisetto. -Perchè dico solo la verità. Col senno di poi, ho solo approfittato delle brutte abitudini e del leggero spaesamento dei gemelli… tutto qua. Il vero scontro si vedrà nella battaglia dell’Aquila e del Leone, perciò conserva i tuoi piani di riserva per quel momento-.

Claude fece, inizialmente, un’espressione sorpresa, prima di ritornare a sorriderle. -Così te ne sei resa conto?-.

-Certo! Sei un mio studente, dopotutto- sorrise di rimando la corvina.

In quel momento gli altri membri della casa li raggiunsero.

-Professoressa, ha mostrato al pieno le sue abilità. Devo ammettere di essere rimasto sorpreso- le disse Lorenz, seguito da tutti gli altri che erano d’accordo con lui.

-Si, i suoi fratelli erano altrettanto forti e abili, ma sei riuscita a trovare un modo per vincere, professoressa!-.

-Come aspettarsi dalla figlia di un ex capitano. Grazie professoressa. Ho molto da considerare-.

Balan non riuscì a frenare il sorriso, mentre tutti si congratulavano con lei.

-Ma adesso è tempo di festeggiare! Prof deve ancora assaggiare la mia ben rinomata cucina- esclamò alla fine Claude, facendo sorridere la corvina.

-Davvero. Spero che ti unirai a noi. Dopotutto sono riuscito a prendere dalla cucina del formaggio ben invecchiato-.

Balan rise a quell’affermazione di Claude. Che tipo di cucina era, quella del ragazzo? Era rimasta incuriosita.

-Come posso dire di no a del formaggio ben invecchiato- rispose, sarcastica e divertita allo stesso tempo, mentre seguiva i suoi alunni nel festeggiare la loro vittoria.

 

**

 

Il giorno dopo, Byleth, Beleth e Balan vennero convocati da Rhea. La donna si era complimentata con Balan per la vittoria, ma anche con i gemelli per come erano riusciti a guidare gli studenti. Lei e Seteth illustrarono l’incarico del mese degli studenti. Ogni casa aveva il proprio incarico da dover ultimare entro la fine del mese, a volte erano tutti diversi, a volte potevano coincidere. Per quel mese, tutti e tre le case dovevano occuparsi di vari banditi che si stavano ribellando, andando contro la Chiesa, ma in tre posti diversi. I Cervi Dorati in un villaggio a nord, i Leoni Blu in un territorio ad ovest, e le Aquile Nere nel cosiddetto Red Canyon. Balan sapeva quale genere di battaglia attendeva il fratello in quel posto, ma era sicura che poteva vincere, ritornando sano e salvo, insieme ai suoi studenti.

Appena finirono di parlare con Rhea, era quasi ora di pranzo, così i tre decisero di passare dal refettorio e mangiare qualcosa insieme. Balan non sapeva quante altre volte avrebbero potuto ancora mangiare insieme, così tranquillamente, ma sperava solamente in tante altre future occasioni.

-Byleth, Beleth… posso chiedervi un favore?- chiese, con un tono basso, ma speranzoso, Balan ai suoi fratelli, non riuscendo a trattenersi.

I gemelli la osservavano, annuendo. Balan si strinse le labbra nervosa, mentre pensava alle parole da ponderare.

-Solo… state attenti e cercate di stare al fianco dei vostri studenti, Edelgard e Dimitri compresi. Solo questo...- finiva con un misterioso, e a tratti triste, sorriso, che i gemelli non seppero come interpretare. Così poterono solo annuirle, promettendo di farlo. Byleth e Beleth allungarono allo stesso tempo il braccio per accarezzarle la testa. Balan li aveva lasciati fare, ma stavolta era arrossita nelle guance e aveva abbassato, dall’imbarazzo, i suoi occhi azzurro-ghiaccio.

L’esecuzione dell’incarico del mese per i Golden Deer era stata programmata per la terza domenica del mese. Balan voleva dare ai suoi studenti il tempo necessario per prepararsi; si trattava di una vera battaglia, dopotutto.

Poteva accadere di tutto e lei ne era la responsabile.

Quel giorno venne in fretta e partirono per il nord dal monastero, verso un piccolo villaggio nel territorio del Regno di Faerghus. La battaglia era durata pochissimo: Balan, con la sua strategia, era riuscita ad accerchiare quei banditi velocemente, evitando che i suoi studenti sarebbero rimasti feriti e, allo stesso tempo, finendo in fretta quel lavoro. Claude, per l’occasione, le fece nuovamente i complimenti per il piano che aveva adottato. Balan, semplicemente, si mise a sperare che tutti gli incarichi del mese potessero andare bene, come per quella volta.
 

 

Qualche giorno dopo, a fine mese, Balan venne fermata, mentre ritornava nel suo ufficio dalla biblioteca, dopo aver preso in prestito  ben dieci libri contemporaneamente.

-Ooh, Prof. Quanti libri… e tutti di storia. Aspetta, ti aiuto- la voce di Claude l’aveva bloccata, mentre il ragazzo prendeva con sé la metà della pila, la quale teneva bilanciate nelle braccia.

-Grazie, apprezzo il tuo aiuto Claude- ringraziava Balan, velocemente.

Forse, si diceva la corvina, prendere tutti quei libri allo stesso tempo non era stata un’ottima idea… però non voleva fare il doppio del tragitto!

-Posso chiederti come mai tutti questi libri sulla storia del Fodlan? Ti interessa, in qualche modo?-.

-Oh, sai, come professoressa devo tenermi pronta a qualsiasi evenienza. È la prima volta che insegno, quindi mi piace tenermi preparata per qualsiasi argomento… e oggi ho scelto storia- rispose vaga Balan. Aveva immaginato di aver suscitato l’interesse di un voglioso conoscitore di segreti quali era Claude, ma non poteva mica rivelargli il vero motivo per cui li voleva leggere! Doveva, infatti, cominciare fin da subito a prepararsi per raggiungere il suo obiettivo, anche se il lavoro come insegnante responsabile le toglieva parecchie ore di tempo che potrebbe trascorrere, semplicemente studiando.

-Ma davvero? Sei sempre così seria e diligente, Prof. Se non ti troviamo nel tuo studio, sei sempre in biblioteca oppure al campo marzio ad allenarti. Non sei un tipo che ama il riposo, dico bene? Sei sempre stata così attiva?- aveva commentato il ragazzo con nonchalance. -Come mai persone come te e i tuoi fratelli hanno deciso di lasciare la vita da mercenari per fare i professori?- aveva, poi, domandato, prima di scusarsi per essere stato troppo rude.

-Tranquillo, non mi sono offesa-.

Claude, comprendendo che la corvina aveva eluso le sue domande, non demorse.

-Il fatto è che mi piacerebbe comprendere. Posso chiederti, se è stato tuo padre ad insegnarti a combattere?-.

Balan ci pensò su e decise di rispondere seriamente.

-Si, lui mi ha insegnato la maggior parte delle cose che so. Ovviamente altri uomini fra i suoi mercenari mi hanno insegnato il resto… e la magia l’ho dovuta apprendere da autodidatta, con solo dei libri-.

Claude fece un lungo fischio. -Wow, lo immaginavo già, ma sei grande, Prof. Deve essere normale, con un padre così rinomato come il tuo. Deve essere stato difficile per vostra madre, quando tutti e tre avete voluto seguire le orme di vostro padre e diventare mercenari…-.

Balan scrollò le spalle con aria tranquilla. -Bella domanda… non saprei dato che non ho mai incontrato mia madre, o meglio non voglio nemmeno incontrarla…-.

Claude fece un’espressione sorpresa. -Cosa intendi dire?-.

-Beh, babbo Jeralt mi ha adottata. I gemelli mi hanno trovata quasi morta di fame e di freddo in un vicolo di un piccolo villaggio, a cinque anni. Mi hanno portata con loro e, senza chiedere nulla in cambio, mi hanno accettata nella loro famiglia e dato un nome. Non provo risentimento per coloro che mi hanno fatta nascere, ma non sono nemmeno curiosa di sapere chi siano, se proprio vuoi sapere.- disse lei, anticipando la domanda che Claude stava per rivolgerle. -La mia famiglia sono gli Eisner e questo mi basta. Per questo motivo, non ricordando il mio vero compleanno, abbiamo deciso di comune accordo di farlo cadere il primo della Luna Eterea, cioè il giorno in cui i gemelli mi hanno raccattata come un cucciolo di cane- concluse, ridacchiando al suo stesso esempio.

-Wow, che storia… non immaginavo che si nascondesse questo, dietro la seria e diligente Prof, nonostante abbiamo quasi la stessa età. Credo che sia naturale allora, che tu sia cresciuta così diversa da tutti i nobili che puoi trovare in giro, cresciuti nel lusso-.

Balan fece un sorrisetto. -Nemmeno tu lo sembri, signor erede del casato Riegan-.

Balan fece uscire una piccola risata al ragazzo. -Beh, si, non posso negarlo. Ma non sono propriamente cresciuto nel lusso, come molti nobili. Ehi, sarà per questo che andiamo così d’accordo?- aveva, poi, esclamato con un sorrisetto e Balan mise tutta se stessa nel trattenersi dal ridere, sapendo della piccola bugia che lui le aveva appena raccontato.

-Sai, prof, persone come noi dovrebbero stare unite. Come capo casa, farò del mio meglio per aiutarti e possiamo iniziare, fermandoci qualche volta a rilassarci per una piccola chiacchierata come questa- aveva suggerito lui, entrando nello studio e poggiando sulla scrivania i libri che teneva in braccio, notando con lo sguardo la marea di libri, che poteva gareggiare con lo studio di Hanneman. Balan, pure, aveva appoggiato, in un lato libero della scrivania, i libri che teneva. Poi, voltando il viso verso di lui, gli fece un piccolo sorrisetto divertito.

-Perchè no, non è una cattiva idea- rispose lei, alla sua richiesta.

Claude se ne andò, contento di com’era andata la conversazione. Balan aveva scrollato la testa divertita, sperando dentro di sé che quella piccola confessione su se stessa fosse abbastanza per acquietare la fame di conoscenza di Claude von Riegan.

Si sedette, con un sorriso divertito, mentre prendeva uno dei nuovi libri per iniziare a leggerlo. Aveva appena finito il secondo capitolo, quando si bloccò all’istante, alzando di scatto la testa dal libro.

Aspetta, aspetta! Ma… quella non era mica la conversazione del supporto C?!”.

 

***
 

Nota d'Autrice:
Ehilà! Sono finalmente riuscita ad aggiornare un altro capitolo! Spero non troviate errori!
Il primo appunto che voglio fare riguardano le due battaglie: sia la mock battle sia la battaglia contro i banditi come missione del mese le ho viste come scontri che, effettivamente, potevo evitare di descrivere alla perfezione, così ho optato per raccontarle in questa maniera. Le vere, più dure, battaglie saranno più avanti!
Il secondo appunto è il cosidetto "supporto c" tra Claude e Balan: sono consapevole e conscia di aver utilizzato la conversazione del videogioco con Byleth, ma mentre mi scervellavo, pensando al genere di conversazione potevano avere, ho ritenuto opportuno, considerando com'è il personaggio di Claude, ispirarmi a quella, ovviamente adattandolo a Balan. Questa sarà, probabilmente, l'unico supporto di Balan preso dal videogioco. Ci tenevo ad affermarlo.
Dal mio angolo, questo è tutto!
Al prossimo aggiornamento,
Karin.

   
 
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