Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Feisty Pants    17/04/2021    1 recensioni
Un possente muro di nebbia divide due regni completamente diversi. Da una parte Arendelle, governata dai sovrani Anna e Hans e dai loro figli, non crede nell'esistenza della magia della quale solo pochi cantastorie possono raccontare attraverso miti e leggende. Dall'altra il popolo dei Northuldri che vive in armonia con la natura, governata dalla guardiana Elsa, unica in grado di controllarla grazie ai propri poteri. La nebbia che li divide, però, sarà costretta a dissolversi per mettere così a conoscenza entrambi i regni dei profondi segreti che una volta li univano e a causa dei quali sono stati costretti a separarsi...dimenticando uno dell'esistenza dell'altro.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Fratelli di Hans, Hans, Kristoff
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 4
 
Isole del Sud, molti anni prima…

Il regno delle isole del Sud era uno dei più potenti insieme alla grande Arendelle, meta ambita dalla maggior parte dei reami che desideravano scoprirne le ricchezze. Nonostante questo, però, il rapporto tra Arendelle e le Isole del Sud era sempre stato dei migliori finché, a causa della scoperta della magia e della sua futura cancellazione, non si sono persi i contatti.
Il regno era governato dai sovrani Ernest, Isabelle e dai loro 13 figli. Molti erano ormai grandi e avevano un proprio regno ma, per i più piccoli, non era del tutto facile trovare una posizione.
Durante l’ultima gravidanza della moglie, il re morì per un’improvvisa malattia, lasciando la moglie sola di fronte a tutte quelle mansioni che non conosceva. A causa dello shock la regina si ammalò e molti medici iniziarono a ipotizzare che, di fronte al dolore del parto, lei non sarebbe sopravvissuta.

“Vostra maestà, è un altro maschio!” annuncia una balia, porgendo alla regina il bambino appena nato.

La regina prende il piccolo tra le braccia ma, troppo affaticata, chiede aiuto alla levatrice per riuscire a sostenerlo.

“Voglio vedere l’altro mio figlio, Vincent” dice la donna con un filo di voce, lasciandosi sprofondare nel cuscino del grande letto matrimoniale.

“Eccomi madre, sono qui!” annuncia un ragazzo di circa 18 anni, entrando nella stanza dopo aver fatto un inchino alla donna che gli aveva donato la vita.

“Vincent, sto morendo!” afferma con certezza la madre, accarezzando il volto del figlio che si era appena inginocchiato al suo capezzale.

“No, madre! Ora guarirete!” risponde il giovane, non riuscendo a trattenere le lacrime. Spaventato dall’idea di rimanere da solo a breve, dopo la recente scomparsa del padre.

“Non ho tempo figlio mio. Mi devi ascoltare. I tuoi fratelli maggiori sono ormai sistemati nei rispettivi regni, ma tu e questo tuo ultimo fratello dovrete cercare una nuova casa! Promettimi che ti prenderai cura del bambino, promettimi che sarai per lui austero come tuo padre e lo amerai come una madre. Promettimi che darai a tuo fratello, il futuro che io non posso donargli” sussurra la donna con fievole voce, fin troppo affaticata ormai per continuare il discorso.

“Madre, ti prego! Non mi lasciare!” singhiozza il giovane, terrorizzato dalla situazione, premendo la mano della madre sulla propria guancia, come a volerla trattenere per sempre.

“Sarai forte Vincent! Lo sei sempre stato…” conclude poi la donna, per poi esalare un lungo respiro e addormentarsi in un sonno eterno.

Vincent sente la stretta della mano della madre svanire poco a poco, motivo per cui lui, ancora tra le lacrime, la adagia sul petto.

Il ragazzo dai folti capelli neri e gli occhi verdi si alza in piedi e, dopo essersi asciugato il volto dalle lacrime, assume una postura eretta e uno sguardo serio, pronto a prendersi le sue responsabilità.

“Vostra maestà, cosa dobbiamo fare con il bambino?” chiede una balia infranta di fronte alla situazione avvenuta.

Vincent si gira verso il cadavere della madre, per poi prendere il braccio il bambino che le dormiva accanto.

“Lo cresceremo noi, con la stessa forza dei miei genitori” spiega il nuovo sovrano guardando il fratello con estrema attenzione.

“Vostra madre non è riuscita a dargli un nome…” comunica una serva, chinando il capo per il dispiacere.

“Non serve, glielo darò io. Vi presento il principe Hans, colui che sarà destinato a diventare un grande re”

Presente…

Hans è seduto nel proprio studio, intento a contemplare delle carte riguardanti diversi accordi commerciali da stipulare con alcuni ambasciatori. Dentro di sé avverte il peso di un macigno sul cuore perché sa, da qualche tempo, di dover trattare un particolare argomento.

“Buonasera fratello” saluta Vincent entrando nella stanza senza alcun preavviso. L’uomo dai capelli neri aveva una postura eretta e un’andatura fiera. Seduto di fronte al minore, appoggia la spada sul grande tavolo di legno massiccio, per poi raccogliere le mani e guardare negli occhi il re.

“Cosa devi dirmi?” chiede Hans deglutendo svariate volte per la tensione.

“Lo sai anche tu che cosa ti devo dire… è arrivato il momento!” comunica il maggiore con serietà e, al tempo stesso, una certa comprensione.

“Come possono essere passati già 7 anni?! Io voglio che riceva un’educazione personale! Possiamo offrirgli il meglio anche qui!” cerca di ribattere Hans, stranito da tutto il discorso che, in realtà, era in lista d’attesa da molto tempo.

“No! Einar ha l’età per entrare nel campo di addestramento. Anche io e te ci siamo passati e posso garantirti che questo campo è uno dei migliori per la formazione di un futuro re” continua Vincent con sicurezza, piantando gli occhi verdi in quelli del fratello.

“D’accordo, domani Einar partirà” conclude poi Hans, sapendo di non poter fuggire al protocollo. L’uomo finisce così per alzarsi e dirigersi fuori, non prima di ricevere un colpetto sulla spalla dal fratellone.

Dopo la cena, vissuta in un’aura di profondo silenzio da parte di Hans, Anna si dirige nella propria stanza dove, dopo aver spazzolato i capelli della figlia, le dona un dolce bacio sulla fronte per poi invitarla ad andare a dormire.

Rimasto solo con la propria Regina, Hans si trova costretto a rivelare la notizia, pur dispiaciuto dal dover interrompere i discorsi autoreferenziali di Anna.

“Anna…domani Einar parte per il campo” annuncia allora lui, con tono glaciale.

“Che cosa?” chiede Anna scioccata, immobilizzandosi in mezzo alla stanza e guardando l’altro negli occhi.

“Sono distrutto…” comunica Hans dispiaciuto, per poi lasciarsi sprofondare seduto sul letto e continuare il discorso:

“Era da tempo che cercavo un modo per aggirare questa legge ma a quanto pare il protocollo lo pretende. Anche io, all’età di 7 anni, ho ricevuto l’addestramento formale e militare per prepararmi a vivere da futuro sovrano. Einar lo deve fare per forza”

“Avevamo sperato di poterlo educare qui fino all’ultimo! Conosco fin troppo bene i nostri protocolli, ma non capisco i pazzi che li hanno creati. Einar ha solo 7 anni” ragiona tristemente Anna, abbassando lo sguardo e iniziando ad avvertire una profonda nostalgia.

“Sì, ma è anche vero che è nell’età giusta per imparare la disciplina. Vincent si è addossato un fratello appena nato e un intero regno solo all’età di 18 anni, ed ha avuto difficoltà. Einar deve essere pronto a tutto. Per questo ti chiedo di non ribellarti a ciò…” dichiara infine Hans, mostrandosi profondamente serio e austero per non creare titubanze nella moglie.

“Padre, madre…sono venuto per augurarvi una buona notte!” commenta il fulvo Einar, entrando con educazione nella camera dei genitori.

“Einar…” lo chiama il padre con severità, facendogli segno con il volto di avvicinarsi.

“Ora è arrivato il momento da te tanto atteso. Domani partirai per il campo di addestramento” spiega Hans guardandolo negli occhi.

“Davvero? Che bello, non vedo l’ora!” risponde il bambino felicissimo, nato con il sogno di diventare un grande condottiero e degno sovrano di Arendelle.

“Sì, non sarà sempre facile ma vedrai che ti aiuterà molto” conclude poi Hans, appoggiando la mano sulla testa del figlio, per poi dirigersi fuori, consapevole di dover donare alla moglie e al bambino un proprio momento di intimità.

“Mamma, non sei felice?” chiede Einar su di giri, avvicinandosi ad Anna che, fin a quel momento, aveva cercato di mascherare il suo volto amareggiato.

“Certo che sono felice! Sono solo un po’ preoccupata perché per me rimani il mio bambino…” spiega lei, scostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte e rispecchiandosi nei suoi meravigliosi occhi azzurri.

“Io sono un bambino, ma grazie all’addestramento diventerò un bambino fortissimo! Vedrai mamma, sarai fiera di me” continua il piccolo con energia, meravigliando la donna che, in un attimo, cancella tutte le preoccupazioni.

“Sei sempre stato la mia gioia più grande e vederti così coraggioso mi solleva il morale. Grazie Einar” dice con dolcezza Anna, accarezzando la guancia del bambino per poi avvolgerlo in un caloroso abbraccio.

“Posso dormire con te stanotte mamma? So che un re non potrebbe farlo, ma poi per alcune notti dovrò stare lontano” propone Einar con una punta di imbarazzo che scalfisce leggermente la sua puntigliosa formazione personale. Anna si commuove da tale richiesta e, annuendo, fa spazio al bambino nel proprio letto. Tra tutti i cuscini esistenti su un grande letto matrimoniale regale, Einar, ovviamente, sceglie il petto della propria mamma: da sempre dimora più morbida e calda di qualsiasi tessuto e materasso.

Anna si inebria con il profumo di buono di Einar e, mentre gli accarezza i capelli, ripensa a quel piccolo che le aveva cambiato la vita a soli 16 anni e che ora stava diventando un uomo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Feisty Pants