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Autore: LadyHeather83    17/04/2021    2 recensioni
Adrien e Marinette si sono sposati. Hanno una bella casa, un lavoro entrambi alla Maison Agreste e tre figli: Louis, Emma e Hugo, e anche il tanto agognato criceto.
Un equilibrio stabile, che verrà sconvolto dal ritorno di un nemico che credevano sconfitto.
Terza parte della serie ENSEMBLE CONTRE LE MONDE . Long precedenti BEST FRIENDS e LE ALI DELLA FARFALLA.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ensemble contre le monde'
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Il ritorno di Papillon

*

Capitolo 11

*

La settimana della moda di Parigi era finalmente arrivata, e la prima collezione che sarebbe stata presentata era proprio quella curata dalla casa di moda Agreste.

Si vociferava che Marinette Dupain-Cheng Agreste aveva realizzato l’intera sfilata, scegliendo personalmente stoffe, pizzi, merletti, perle, tagli, colore e gioielli.

Quindi su di lei erano puntati i riflettori e le sarebbero state rivolte le peggiori critiche.

Si spettegolava anche sul fatto che la dichiarazione che avrebbe fatto il capostipite di Casa Agreste, era proprio quella che si sarebbe ritirato dalla scene, ma ormai era da qualche tempo che realizzava collezioni a quattro mani, e non più a due come si era abituati a vedere.

Ospiti illustri stavano arrivando da ogni parte del mondo.

Grandi imprenditori del settore che cercavano di accaparrarsi l’offerta migliore per l’acquisto degli abiti e l’esclusiva nei loro negozi, stavano facendo il loro ingresso nella sala, chi accompagnato dai rispettivi partner, chi da soli.

Tra la folla c’erano anche curiosi.

Attraversavano il lungo tappeto rosso uno dopo l’altro, posando anche per le riviste dei principali giornali mensili e quotidiani.

Alcuni di prestavano anche ad autografi e a qualche selfie con in fan.

L’invitata più acclamata fu Audrey Bourgeois, nota critica di moda e direttore del New York magazine; sua figlia Chloè non aveva potuto presenziare, purtroppo era dovuta rimanere nella grande mela a badare agli affari di famiglia, comunque aveva detto alla madre di portare i suoi saluti alla famiglia Agreste.

Anche Lila Rossi arrivò nella location, scese dal suo taxi giallo e con nonchalance camminò sul tappeto.

Venne acclamata come una diva anche se nessuno la conosceva, o meglio, nessuno l’aveva riconosciuta così conciata, nemmeno Alya Cesaire che si trovava in prima fila proprio dietro la transenna.

Lila indossava un vestito bianco e nero lungo e con uno spacco vertiginoso senza spalline e lo scollo a cuore le metteva in risalto il decolté generoso, fu quello che fu fischiato dai più arrapati, oltre che per il suo sedere alto e sodo.

Ai piedi indossava un paio di sandali con tacco dodici a spillo neri, e sui pezzo di cuoio vicino le dita c’erano incollate due piccole farfalle viola glitter.

Per completare il look, aveva indossato dei gioielli neri, un paio di occhiali da sole grandi e i capelli biondi erano lasciati sciolti e morbidi alle spalle.

La parrucca s’intende.

In mano reggeva una clutch viola glitter.

Si atteggiava a diva, ma di quelle con la puzza sotto il naso, nessun sorriso, il suo volto non esprimeva nessuna emozione. Non guardava nessuno.

Non le interessava farlo.

Voleva solo entrare, sedersi al suo posto, sorseggiare un drink che le veniva offerto dai valletti e godersi lo spettacolo.

Si, lo spettacolo del declino di Gabriel Agreste, perché era sicura che sarebbe capitato oggi, in quel luogo.

“Grazie!” Disse al valletto che le aveva offerto il flute con dello champagne.

*

Dietro le quinte la tensione si poteva tagliare con il coltello.

Mancava poco più di un’ora all’apertura della settimana della moda e alla conseguente presentazione della collezione di Marinette ed i problemi non erano ancora finiti.

I truccatori e i parrucchieri erano arrivati tardi sul set, colpa del rifacimento del manto stradale che aveva provocato degli enormi disagi e grossi ingorghi.

Gli abiti per fortuna erano arrivati la sera prima e con ben dieci guardie del corpo a sorvegliarli.

Gli Agreste non avevano badato a spese.

Alcune modelle erano state rimpiazzate all’ultimo perché non si sentivano bene, e Marinette aveva dovuto fare delle modifiche in loco agli abiti, quelle nuove ingaggiate erano un po’ più alte e dovevano indossare degli abiti lunghi, sarebbe stato un disastro se si fossero presentate in passerella con l’orlo più ridotto rispetto la propria altezza.

Gabriel Agreste osservava tutta con la massima attenzione.

“Va tutto bene?” Aveva domandato Adrien avvicinandosi al padre, era da qualche tempo che lo vedeva strano, più del solito, sembrava turbato, e non doveva essere per la sfilata.

Marinette sta facendo un ottimo lavoro, e poi c’è Nathalie che la sta aiutando” Rispose spicciolo mentre osserva le donne immerse nel loro compito.

La moglie di Gabriel continuava ad annotare appunti sul tablet seguendo le indicazioni di Marinette.

“I bambini?”

“Arriveranno con Tom e Sabine” Scostò la tenda pesante nera per osservare il pubblico e li vide seduti tutti e cinque in tiro in prima fila, impazienti di vedere gli abiti sul quale anche per loro c’era il massimo riserbo. “Sono già qui”.

“Allora li vado a salutare”.

Di solito non faceva mai così, non andava mai a scambiare quattro chiacchiere con i suoi ospiti, che fossero amici o parenti poco importava.

Ci doveva essere per forza qualcosa che lo preoccupava, ma quello non era nemmeno il momento per chiederlo a Nathalie, sua moglie stava avendo una crisi di nervi e doveva intervenire per calmare gli animi prima che licenziasse la truccatrice.

*

Un colpo di cannone sparato fuori dalla location e alcuni fuochi d’artificio, sancirono l’inizio della settimana della moda e appena la presentatrice, ovvero Alya, aveva terminato il suo monologo elogiando i pregi della Casa di Moda Agreste, Nino avviò la base musicale e gli abiti disegnati da Marinette avevano iniziato a prendere vita sulla passerella.

Lei osservava da dietro le quinte come si muovevano.

Tremava ancora e solo il tocco di Adrien che le stringeva forte le spalle l’aveva calmata.

“Sono stupendi.” Le sorrise.

“Tu sei di parte” Rispose sorniona assottigliando gli occhi.

“Dico solo la verità, non mentirei mai alla donna che amo.”

“Lo sai che ti amo tanto anch’io!”

Stavano per scambiarsi un bacio quando Alya aveva annunciato l’arrivo in passerella del modello di punta della collezione, e l’agitazione fece mancare un battito a Marinette.

Tutti i migliori critici non aspettavano altro, quell’abito sarebbe stato pagato ingenti somme di denaro, doveva essere semplicemente perfetto.

Fotografi e giornalisti erano già pronti con flash e registratori a piena batteria, pronti a scattare e a registrare audio appena la modella avrebbe fatto il suo ingresso.

La base musicale cambiò da tecno a più armoniosa, i bambini di Marinette e Adrien riconobbero la melodia come quella che il papà suonava al pianoforte ogni sera.

“Sai nonna che l’ha scritta il mio papà questa canzone?” Aveva detto Emma con gli occhi che le brillavano.

Ogni sera prima di coricarsi, si accomodava al piano vicino ad Adrien e lo ascoltava suonare.

Le piaceva molto cullarsi in quel modo, vicino a suo padre che pigiava quei tasti con molta maestria.

Quando partì la musica chiuse gli occhi ed iniziò a far ondeggiare la testolina bionda a ritmo.

Sabine le accarezzò la testa amorevolmente mentre Tom le sorrideva.

*

La sfilata fu un successo enorme, e tutte le aspettative che i più noti critici avevano, si erano rivelate vere.

Marinette Dupain-Cheng era la degna erede del grande stilista di alta moda Gabriel Agreste.

Tutti applaudivano.

Tutti si erano alzati per acclamare la regina indiscussa di quell’evento.

Tutti tranne una persona, che continuava a sorseggiare champagne ben nascosta dagli occhialoni da sole neri.

“Goditi il trionfo finchè dura.” Disse a denti stretti.

Marinette è incredibile, stanno già arrivando gli ordini, pazzesco!” Il cellulare di Adrien e Nathalie scottava da tante richieste appena ricevute.

“Sapevo che avresti fatto un ottimo lavoro” Intervenne sempre con la solita rigidità che lo caratterizzava.

“Ho avuto il mentore migliore che si potesse avere” Disse con le lacrime agli occhi.

E Gabriel fece un gesto inaspettato: l’abbracciò.

Forse l’unica volta che avevano avuto un contatto così stretto è stato al matrimonio, quando Marinette aveva insistito per un ballo con lui.

“Ti voglio bene come fossi mia figlia, Marinette”.

A quelle parole la mora si strinse ancora di più cercando di non piangere, se il trucco le fosse colato sarebbe stato un disastro, anche perché avrebbe rischiato di macchiargli la giacca beige.

“Se non fosse stato per te, per la tua tenacia, probabilmente non sarei qui a godermi il tuo successo.”

“Non avrei mai permesso che lasciassi Adrien da solo.”

Un’orda di applausi e la voce squillante di Alya pretendevano la sua presenza sul palco interrompendo quel momento stupendo tra nuora e suocero.

“Vai a prenderti il merito” Le disse sorridendole.

Lei annuì e dopo essersi ricomposta raggiunse l’amica al centro della sala.

*

Adrien si avvicinò al padre informandolo di tutti gli ordini appena ricevuti.

“Non avevo dubbi che sarebbe stata un successo!”

“Nemmeno io. Marinette non ci dormiva la notte. In pratica mi sembrava di vedere te quando dovevi presentare la nuova collezione.” Il biondo sorrise a quei ricordi.

“Tu e lei siete una squadra imbattibile, Adrien. Non dimenticarlo mai. Vi capite con uno sguardo e ognuno di voi conosce i pensieri reciproci. E’ questo il segreto del vostro successo: la sintonia.” Gabriel si sistemò per l’ennesima volta in quella giornata, gli occhiali sul naso.

Sospirò. Doveva dirglielo e non ce la faceva più a tenere quel segreto dentro di se.

Sapeva che non era il momento giusto, ma pensò che forse non ce ne sarebbero mai stati.

“Devo dirti una cosa”.

A quelle parole Adrien ruotò il capo verso di lui, distogliendolo da quello sorridente e fiero di sua moglie sopra quel palco.

Era bella come la prima volta che l’aveva vista, si era tolta, nel corso degli anni, quell’aria da ragazzina, trasformandosi in una donna perfetta.

I capelli erano più lunghi e lasciati sciolti, non portava più quei codini di cui si era innamorato.

“Mi fai preoccupare così.”

“Non so veramente come dirtelo, ma…il miraculous della farfalla è sparito” lo disse d’un fiato, senza fare nessuna pausa.

Adrien rimase senza parole e con un espressione di terrore dipinta sul volto.

“Cosa? Il miraculous della farfalla è sparito? E me lo dici solo ora?” Adrien era furibondo, ma cercò di parlare a bassa voce, in modo da non dare un pretesto, alle persone vicino, di origliare.

“Speravo di risolvere la cosa da solo” Spiegò mortificato.

Papà…dovevi dircelo subito, ci avremo pensato noi.”

Alya aveva appena finito di intervistare sul palco, la protagonista indiscussa di quella sfilata, e ora sarebbe stato il turno di Gabriel di fare il suo grande annuncio.

“E ora chiamiamo sul palco il grande Gabriel Agreste” Aveva annunciato Alya.

Lo stilista si era avvicinato con fare elegante e raffinato, illuminato dai flash delle macchine fotografiche, che cercavano di immortalarlo nella sua posa migliore.

“Buongiorno a tutti, e grazie per essere a tutti per essere qui”.

“Signor Agreste, so che avete un’importante annuncio da fare” Alya passò il microfono allo stilista.

“Si, esatto…” Si sistemò gli meglio gli occhiali sul naso.

 “Un momento!” Sabrina Raincomprix, ovvero il comandante della polizia, aveva interrotto l’intervista e i festeggiamenti.

Salì sulla passerella, sotto gli sguardi attoniti dei presenti.

Si avvicinò a Gabriel Agreste e tirò fuori le manette.

“Gabriel Agreste, ti dichiaro in arresto!”

*

continua

  
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