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Autore: Schmetterlinge    18/04/2021    2 recensioni
Qualunque cosa fossa accaduta, ognuno di loro avrebbe fatto ritorno a casa, sempre e comunque.
Perché questo era Fairy Tail.
Una raccolta di momenti, alcuni rivisitati, di una delle Gilde più amate di sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Un pomeriggio in compagnia a bere thé e pasticcini?”

 

Juvia mostrò un visino corrucciato, le labbra piegate in una smorfia e gli occhi dolci.

 

“Per chi mi hai preso, Ameonna?”

 

“Lascia perdere i pasticcini e soffermati sulla possibilità di trascorrere del tempo assieme.”

 

Erano notti che non riusciva a prendere sonno e sempre per lo stesso incubo ricorrente.

 

“Hai avuto ancora …?”

 

“…”

 

Quel silenzio non fu che una conferma, per non parlare di quando la osservò incrociare le braccia quasi a volersi difendere.

 

“Non vado da nessuna parte Juvia, tanto meno gli altri.”

 

“…”

 

“E tu vedi di fare lo stesso, intesi?”

 

Aveva una paura tremenda di perdere tutto da un momento all’altro, di rimanere sola.

 

 

 

Aveva il terrore che qualcuno potesse portarle via Gajeel, Gray e tutti i ragazzi della Gilda

 

 

 

“Ci saranno anche Natsu e gli altri?”

 

 

 

La sua famiglia

 

 

 

“Già.”.

 

Gajeel le si avvicinò scompigliandole la frangia, un sorriso dolce in volto.

 

 

 

Come avrebbe potuto dirle di no?

 

 

 

“Stare assieme non ci farà del male, al contrario.”

 

Juvia lo squadrò quasi a voler essere certa di aver inteso bene.

 

“Davvero?”

 

“Come faccio a dirti di no?”

 

Rise la turchina, fissandolo maliziosa.

 

“Ho davvero questo potere su di te?”

 

Non si sarebbe aspettata di vederlo arrossire.

 

“Non approfittarne, Ameonna.”

 

Avrebbe voluto continuare ma Juvia glielo impedì non appena gli saltò al collo circondandogli le spalle, un rapido bacio sulla guancia.

 

“A dopo.”

 

Fu solo quando la vide svoltare l’angolo che si portò una mano alla gota, riscoprendosi più imbarazzato di quanto immaginasse; non l’avrebbe mai ammesso, tanto meno in sua presenza, ma le voleva un gran bene e avrebbe fatto di tutto per saperla felice e al sicuro.

 

“Donne.”

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

“Eccole.”

 

“Di che si tratta?”

 

“Succo di lampone.”

 

Erza e Levy osservarono le bottiglie tra le braccia della turchina.

 

“Polyushka mi ha detto di aver fatto del succo di lampone.”

 

Lucy gliene sfilò una dalle mani, carezzando il vetro opaco.

 

“Ricordo ancora l’ultima volta che abbiamo avuto il piacere di assaggiarlo, era delizioso.”

 

“Non ho mai capito come le riuscisse così buono.”

 

Gray e Natsu stavano conversando del più e del meno - era un miracolo che non avessero fatto ancora a botte - mentre Gajeel si era disteso a pancia in su, carezzando i sottili fili d’erba in compagnia di una Wendy più loquace del consueto.

 

Era bello vederli tutti assieme, liberi da ansie e pensieri, i volti sorridenti, i lineamenti distesi e la spensieratezza a fare da padrona.

 

“Che meraviglia.”

 

Avevano organizzato un picnic in riva al lago, il vento tra i capelli, il dolce fruscio delle onde che si infrangono a riva, il sole alto nel cielo e dolci a volontà.

 

“Dovremmo farlo più spesso.”

 

“Questa tranquillità non durerà a lungo, meglio approfittarne.”

 

Gajeel si specchiò negli occhi della turchina, ringraziandola con la sguardo.

 

“Pentito di essere venuto?”

 

“Come potrei?”

 

“Sopravviverai ai pasticcini e al thé?”

 

L’iron maker rise, scuotendo la testa quando lanciò un’occhiata al bicchiere che teneva tra la mani.

 

“Non sapevo che Poluska fosse così brava.”

 

“Già.”

 

“Ne vuoi un po’?”

 

Juvia gli sorrise.

 

“Magari più tardi.”

 

Passarono il pomeriggio a chiacchierare e a ridere come non facevano da tanto e quando si decise a dare un po’ di refrigerio alla sua gola arsa dovette trattenere un gemito indiscreto.

 

“Ma …”

 

Erza e Lucy le si avvicinarono.

 

“I ragazzi hanno prosciugato le bevande.”

 

“Ma erano più di tre bottiglie.”

 

Levy si passò una mano sul volto con fare sconsolato.

 

“I soliti ingordi.”

 

La Water Maker sbuffò divertita, scuotendo la testa.

 

“Almeno siete riuscite a berne un po’?”

 

“Quasi nulla.”

 

Fece per girarsi, decisa a fare a quegli scapestrati una ramanzina coi fiocchi, quando dovette trattenersi nel scorgere i ragazzi, compreso quel gigante del suo migliore amico, riversi al suolo con un’aria da ebeti.

 

“Ma cosa …?”

 

“Ecco cosa accade a fare gli ingordi!”

 

Inutile dire che fu un’impresa ardua riportarli alla Gilda ma con molta pazienza le ragazze riuscirono nel loro intento.

 

“Non posso ancora crederci.”

 

“Chiunque sarebbe fuori fase con quella quantità di lampone nelle vene.”

 

Lucy si appoggiò al muro lì vicino.

 

“Tre bambini.”

 

“Incredibili.”

 

Juvia nel frattempo si era avvicinata a Wendy, carezzandole la testolina folta; stavano attendendo notizie da Polyushka al di fuori dell’infermeria quando vide l’oggetto dei suoi pensieri venirle  incontro.

 

“Come stanno?”

 

La maga sorrise divertita.

 

 

 

Era strano vederla tanto allegra

 

 

 

“Saranno fuori gioco per almeno un paio di giorni ma sopravviveranno.”

 

Lucy inarcò un sopracciglio.

 

“Così tanto tempo?”

 

“Per del lampone?”

 

“Juvia …”

 

La turchina rimase in attesa, accanto ad una Erza altrettanto scettica.

 

“Potresti dirmi che aspetto avevano le bottiglie che hai preso?”

 

“Vetro opaco scuro, niente etichetta.”

 

“Confermo, prima anta a destra.”

 

Lucy lasciò correre lo sguardo su Poluska non capendo quale fosse il problema.

 

“E vi erano altre bottiglie dello stesso genere?”

 

“Non molte e poco più in fondo, perché?"

 

Polyushka iniziò a ridere, non sapendo da dove cominciare.

 

“Avrei dovuto essere più precisa, mi dispiace.”

 

“Per del succo di lampone?”

 

“No Juvia, non succo di lampone.”

 

L’Ameonna la fissò stranita, non capendo.

 

“Vino.”

 

Non passò molto prima che le ragazze - dopo un momento di sconcerto iniziale - si ritrovarono a terra piegate in due dalle risate.

 

“Vino di uva passera.”

   
 
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