~ I Signori dei
Cieli
-Guarda
che non sei
obbligato..-
Legolas respinse le
parole del suo amico, Aragorn, con un sorriso. Finì di
riempire la piccola
sacca verde chiaro che avrebbe portato per il viaggio e si
girò verso di lui,
sullo stipite della porta. Gli si avvicinò e gli strinse una
spalla con il
braccio destro.
-Non preoccuparti
Aragorn, amico mio. Glorfhel non è ancora abbastanza potente
da controllare i Colli
Ferrosi, così a est dai suoi domini. Il peggio che mi
potrebbe accadere sarebbe
di incontrare uno o due Orchetti-
Aragorn
sospirò ad
occhi chiusi e posò la mano su quella dell’elfo,
stringendola.
-Sarà, ma sono
ansioso.-
Legolas scosse con
vigore la testa e si allontanò dal re di Gondor per
caricarsi in spalla la
sacca e l’arco. Si girò ancora per controllare di
non aver lasciato niente e
imboccò la porta.
-Non devi agitarti per
me! Piuttosto pensa alla povera Arwen. Secondo il Guaritore il parto
è vicino,
giusto?-
Aragorn
accompagnò
Legolas alle stalle e ordinò che fosse portata subito la sua
cavalcatura.
-Si, un paio di giorni
al massimo- disse con la voce che gli tremava per l’emozione
L’elfo sorrise di
nuovo lasciandosi prendere dei ricordi.
-Legolas..-
tono sommesso
-Uhn-
tono annoiato
-Ti
devo dire una cosa-
-Uhn-
-Una
cosa che non ho detto a nessuno-
-Dimmi-
-Insomma,
una cosa che..- tono incerto
-Aragorn!-
-Okay,
Okay.-
Silenzio
-Allora?-
tono spazientito
-Ecco..bè..
diciamo.. è solo che.. una cosa da
niente..-
-Aragorn..-
tonò minaccioso
-Arwen
è incinta-
Aragorn notò
l’espressione
dell’amico e rise, preso anch’egli dagli stessi
ricordi.
-Dio, che figura
da
scemo- commentò scrollando il capo
-No-
ribattè Legolas dandogli
un pugno scherzoso alla spalla –solo da neo-padre-
-Mi sarebbe
piaciuto
averti accanto... Mi sarebbe piaciuto avervi
accanto:
tu e Gimli.- mormorò
tristemente il re
di Gondor, dopo qualche istante di silenzio.
Legolas si fece
scuro
in volto pensando alla triste sorte in cui il nano era incappato.
Spinto dal
volere del padre, Glòin, Gimli
si era
addentrato negli ombrosi cunicoli di Moria seguito da non
più di una ventina di
altri nani. Lo
scopo? Estirpare una
volta per tutte il male da quel luogo.
Purtroppo Gimli non
faceva rapporto da oltre una settimana, e la cosa stava preoccupando
non poco
la sua famiglia e i suoi amici.
-Tornerà-
disse con
una voce fredda che non riconobbe come propria –ce lo ha
promesso-
Aragorn lo
fissò per
un attimo e fece per parlare quando venne portato da loro il cavallo di
Legolas: Halding. Un meraviglioso destriero totalmente bianco
proveniente dalle
terre selvagge.
Riconosciuto il
proprio padrone, il magnifico cavallo si avvicinò
all’elfo e gli toccò una
guancia col muso nitrendo sommessamente.
Legolas poggiò il capo
contro il suo collo e prese a parlargli in elfico, accarezzandone
lievemente il
morbido manto.
Aragorn stette a
guardare, ammirato. Essendo cresciuto fra gli elfi di Gran Burrone lui
conosceva tutti i modi di parlare ai cavalli. O almeno quasi tutti.
Però la
differenza fra il suo modo di operare e quello dell’elfo di
Bosco Atro era calcata
ed evidente.
Mentre parlava Legolas
caricò sulla sella di Halding tutto il necessario per il
viaggio, che
comprendeva: cibo, acqua, una mappa,
e
qualche pugnale.
Sinceramente trovava
scomodo il modo di cavalcare degli umani, con la sella. Però
doveva ammettere
che le piccole borse che pendevano da essa erano estremamente utili.
Si issò agilmente in
sella e scrutò con attenzione il cielo mattutino, quasi del
tutto terso. A
ovest però si andavano a delineare numerose nubi
temporalesche.
-Potrebbero
intralciarmi..- pensò
l’elfo con fastidio
Aragorn
seguì il suo
sguardo e lo rassicurò
-Conoscendo te e il
tuo cavallo, sono sicuro che arriverai ai Colli Ferrosi molto prima che
quelle
nuvole arrivino a te.-
Legolas
annuì, anche
se non del tutto convinto. Con un sospiro di rassegnazione si aggiusto
il
mantello sulle spalle e salutò l’amico alla
maniera elfica.
Aragorn rispose allo
stesso modo, con solennità.
Halding partì con
uno scatto che portò lui e il suo cavaliere in
prossimità del cancello. Il re di Gondor li
seguì con lo sguardo fin quando non scomparvero fra gli
alberi.
-Avo fir, Legolas, avo
fir (non
morire, Legolas, non morire)-
mormorò
Spazio Autrice ~
Hola
<3
indovinate un
pò? Il signore degli anelli, giàggià.
ù.ù
purtroppo oggi ho perso una scomessa, quindi non posso scrivere niente
nello spazio autrice -chenervi-
Accidenti alla sfortuna e ai dadi traditori
xoxo
Vì