Uno
Simone
Simone
Primo giorno di lavoro. Sono in piedi dalle prime luci del mattino e mi sto preparando per andare a sostituire mio padre Andrea nel suo studio medico. Mi ha chiesto di sostituirlo tutta l’estate mentre lui è via con mia madre Maria Grazia che fa la professoressa di musica in una scuola media e mio fratello Gianluca che vuole diventare dietologo.
È da quando sono bambino che sogno di diventare medico perché mio padre fa questo lavoro. Ho sempre creduto che il medico fosse il lavoro più bello del mondo solo che diventarlo è molto difficile, come qualsiasi lavoro ad alto rischio.
La mia vita ho sempre pensato che fosse perfetta ma non è proprio tutta rose e fiori. Quando ti ritrovi a trentasei anni con un matrimonio finito male in soli sei mesi, inizi a capire meglio tante cose della vita.
Ho sempre desiderato di innamorarmi ma ho sposato una donna che ha amato il mio bancomat mica me e la cosa mi ha fatto tanto male. In questo modo, ho perso il mio interesse per le storie sentimentali. Ogni tanto qualcuna me la porto a letto ma più che del sesso non permetto altro a nessuna.
Ora mi concentro solo sul lavoro. Per fortuna ho imparato a cavarmela da solo, ho capito che non è necessario avere una donna per essere felice nella vita e che è il lavoro l’unica cosa che conta veramente senza quello non si fa niente.
Non mi posso lamentare però! Le donne mi trovano molto appetibile e io anche ci so fare. Adoro soprattutto le donne quando si mettono certe maglie scollate e mettono in evidenza il seno, quanta carne che brucia sul fuoco per me. Appena poi dico che sono medico sono tante pronte a farsi sbranare da me, credono che io le trovo interessanti ma a me interessa solo una cosa.