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Autore: Vianne1013    21/04/2021    2 recensioni
Innanzittutto dico che tutti i personaggi di CH non sono miei (magari lo fossero avrei creato il panico tra Ryo e Kaori!) . La fan fiction è inspirata alla leggenda di Tanabata e spero che vi piaccia.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Con grande dispiacere del povero Ryo, i nostri sweeper raggiunsero gli altri per la cena.
Una volta arrivati, l’uomo osservò gli amici e dalle loro facce complici capì che Saeko doveva aver spifferato a Umi e Miki quello che era successo prima.
L’uomo iniziò subito a guardarli in cagnesco mentre Kaori accortasi più tardi della situazione, cercava di contenere tutto il suo imbarazzo.
Chisato li raggiunse qualche minuto dopo e inziarono tutti a cenare.
Ryo continuò a guardare i suoi amici in cagnesco che dal canto loro lo sbeffeggiavano continuando a ridere sotto i baffi, mentre Kaori cercava di calmarlo ed evitare che si infuriasse ancora di più.
La cena andò avanti tranquilla e in poco tempo tutti quanti terminarono il loro pasto e preceduti da Chisato vennero condotti nello studio del padre.
Appena entrati vennero accolti dal signor Hikinose che li invitò ad accomodarsi.
Ryo non mollò nemmeno un istante Kaori, anche perché una volta entrati si accorse della presenza di un altro individo, un uomo bruno, alto, scarno, che portava un paio di piccoli occhiali dietro i quali si nascondevano due occhi piccoli e molto poco rassicuranti.
Sia Ryo che Umibozu si irrigidirono una volta incrociato lo sguardo di quella figura che iniziò a squadrarli con un ghigno.
Lo stesso fece Miki una volta compresa la situazione e avvicinandosi sempre di più al marito che le circondò le spalle con un braccio.
Nella stanza si avvertì un’aria tesa e molto strana tanto che la stessa Chisato iniziò ad osservare prima il padre e quello strano individuo e successivamente voltò lo sguardo in direzione dei loro ospiti.
Improvvisamente come destatosi da un sonno, il signor Hikinose si avvicinò ai nostri amici per accoglierli e i suoi occhi furono subito puntati su Kaori.
“Benvenuti a tutti voi. Prego accomodatevi devo mostrarvi qualcosa di veramente importante.”disse sorridendo e successivamente si girò dirigendosi verso la sua scrivania sopra la quale si trovava una teca cilindrica coperta da un telo.
I nostri amici si accomodarono. Saeko, Miki e Umibozu sul divano al lato della scrivania, mentre Kaori seguita da Ryo si sedettero sull’altro completamente opposto.
Chisato si avvicinò al padre sorridente, anche lei non vedeva l’ora di mostrare a tutti il meraviglioso gioiello creato dal nonno per amore di sua nonna, per lei quello era un momento importante.
“Prima di procedere però voglio presentarvi il mio socio Masao Asashita, è il mio braccio destro ormai da molti anni ed è l’unica persona di cui mi fidi.
La strana figura alzò lo sguardo e con voce inespressiva disse: “ Piacere di conoscervi.”
“Piacere mio!” ringhiarono in coro Ryo e Umibozu sovrastando le voci delle donne accanto a loro.
Kaori guardò con aria interrogativa l’uomo che accortosi dell’ansia comunicata alla donna, l’attirò a sé stringendola al petto.
Questo gesto non passò inosservato al braccio destro del signor Hikinose, che iniziò a guardare fisso prima Kaori e poi di nuovo Ryo.
Lo sweeper profondamente urtato gli lanciò un’occhiata più tagliente di una lama che lo invitava gelidamente ad evitare di squadrarli in quel modo ma soprattutto Kaori, cosa che a Ryo stava dando un enorme fastidio.
“Bene ora che le presentazioni sono state fatte è ora di mostrarvi la meraviglia che mio padre creò per amore!” e detto questo si diresse verso una teca di vetro coperta da un panno bianco, la prese e la pose sulla sua scrivania sotto gli occhi incuriositi di tutti.
Non appena ebbe tolto l’unico velo che protegge il gioiello dagli sguardi indiscreti, il silenzio calò su tutta la stanza e tutti rimasero allibiti da tale bellezza.
Il cuore era fatto di un cristallo blu come la notte che risplendeva in tutta la stanza, era circondato da tanti piccoli diamanti che ne seguivano alla perfezione il contorno, da entrambi i lati partivano tre lunghi lacci di oro bianco uniti insieme per il quarto iniziale dove sopra erano presenti da una parte e dall’altra 9 piccoli zaffiri rotondi attorno ai quali c’era un tappetto di piccoli diamanti, infine i tre si separavano e si riunivano per creare la chiusura.
Una meraviglia di arte orafa che lasciò tutti senza fiato e allo stesso tempo l’espressione più grande dell’amore di un uomo per una donna.
“E’ veramente bellissima.” Disse improvvisamente Kaori incantata da tale bellezza.
“E’ meravigliosa.” Disse Miki estasiata.
“Si è un capolavoro.” Continuò Saeko.
“Ero sicuro che vi sarebbe piaciuto, ma io credo sia molto meglio indossato, signorina Kaori può venire qui per cortesia?” disse il signor Hikinose sorridendo e porgendo la mano alla donna.
La sweeper ebbe un sussulto al cuore e iniziò a tremare e Ryo accorgendosi di tale reazione la strinse ancora di più a sé con fare protettivo.
Kaori guardò Ryo negli occhi e l’uomo comprendendo il suo segnale la lasciò andare.
La donna raggiunse il signor Hikinose cercando di calmare i suoi nervi che non ne volevano sapere e inoltre la presenza di quell’individuo strano non l’aiutava di certo.
Appena Kaori arrivò il signor Hikinose la fece girare e aprendo la teca contenente la collana la prese e aiutò la donna ad indossarla.
Lo spettacolo che seguì fu talmente meraviglioso da togliere il fiato a tutti.
La collana risplendeva in tutta la sua bellezza di una potente luce blu accentuando la chiarezza del collo della donna, Kaori era meravigliosa avvolta dal kimono e con indosso la collana sembrava davvero essere l’incarnazione della principessa Orihime.
Masao squadrò attentamente la donna, provocando un brivido di rabbia in Ryo, ma l’uomo non curante della sua reazione disse: “Signor Hikinose aveva ragione, è veramente bellissima. La signorina qui presente è decisamente la persona più adatta ad indossarla.”
“Ahahahahahahahaah mio caro Masao non dirmi che sei rimasto affascinato dalla nostra bella Kaori!” disse il signor Hikinose sorridendo.
La sweeper arrossì violentemente ma non di imbarazzo ma di rabbia, odiava il modo in cui quello schifoso la guardava anche se osservandolo attentamente non sembrava realmente interessato a lei.
Miki, Umibozu e Saeko si scambiarono un’occhiata d’intesa, anche loro si erano accorti degli strani sguardi di Masao indirizzati a Kaori.
“Credo sia il caso di tornare nelle nostre stanza, Kaori prima non si sentiva bene e vorrei riportarla in camera, con il vostro permesso.” Disse Ryo deciso guardando gelidamente Masao e poi rivolgendosi al signor Hikinose.
“Oh ma certo signor Saeba, non credevo che la signorina stesse così male altrimenti avrei evitato di disturbarla.” Disse l’uomo.
Ryo raggiunse Kaori che lo guardava con aria incerta, l’uomo si diresse dietro di lei e nel momento in cui cercò di toglierle la collana, la donna si voltò all’improvviso.
Aveva uno sguardo assente e sembrava in trance e sotto lo sguardo di tutti continuò a guardare Ryo dicendo:
“Tu devi proteggerla, devi proteggere la donna. Sei l’unico che possa salvarla.”
“Ma che succede? Kaori ti senti male?” disse improvvisamente Chisato spaventata da tale reazione.
Ryo ignorando gli sguardi spaventati e sconcertati, continuò a guardare la sua compagna cercando di ascoltare attentamente cosa lei stesse dicendo e cosa volesse realmente dire.
La donna continuò a guardare dritto davanti a sé senza dare cenno di risveglio, la sua mano destra era aggrappata saldamente alla manica della sua camicia e il suo corpo era immobile come se fosse una statua.
“Tu devi proteggerla. Proteggi la donna! Proteggi la donna Ryo Saeba!”
“Kaori…..” rispose Ryo in un soffio.
E detto questo perse i sensi.
L’uomo con un movimento felino, la prese tra le braccia prima che il suo corpo potesse toccare terra e la strinse a sé.
“Kaori!!” urlarono all’unisono Saeko e Miki raggiungendoli.
“Kaori!” urlò Chisato correndo verso di loro sotto lo sguardo stupito del padre.
Ryo inizialmente guardò Saeko, poi il suo sguardo si posò su Miki dicendo.
“Credi fosse ipnotizzata?”.
“Anche se fosse è la prima volta che vedo una cosa del genere, non presenta nessun tratto tipico di una persona ipnotizzata, ma quanto di una persona incantata.” Rispose la donna seria.
“Quel che è certo, è che Kaori sembra essere in pericolo, qualunque cosa volesse dire con quelle parole.” Tuonò all’improvviso Umibozu.
“Cosa te lo fa credere?” chiese Saeko.
“E’ da quando siamo arrivati qui che Kaori si comporta in modo strano, mangia poco, è sempre triste, pensierosa e ha questi attacchi improvvisi in cui cade in trance. E’ evidente che c’è qualcosa di strano non credi Ryo?”
L’uomo dai capelli corvini lo guardò attentamente e alla fine rispose: “Si forse hai ragione!”.
Detto questo stringendo con forza il corpo di Kaori al suo, si voltò verso il signor Hikinose e il suo socio che lo stavano guardando con gli occhi sgranati e disse: “Se non vi dispiace vorrei portare la mia socia nella sua camera a riposare.”
“Si che mi dispiace!” urlò il signor Hikinose. “Signorina Saeko cos’è questa storia? La signorina Kaori ha qualche malattia di cui ignoro l’esistenza? Voglio avere delle spiegazioni!” continuò ad urlare divenendo rosso di rabbia.
“Signor Hikinose la prego si calmi.” Cercò di calmarlo la donna ma non ottenne altro che l’effetto contrario.
“No!!!Io non mi calmo finchè non mi verrà data una spiegazione!”. Urlò ancora l’uomo. “Signor Saeba io esigo delle spiegazioni!”
“Papà……” disse Chisato.
Ryo guardò l’uomo paonazzo davanti a sé e con calma irreale disse: “Beh ecco, non credo che questi siano affari suoi!”
“Come osa????”.
“E’ una cosa che riguarda me e Kaori.”
“E cosa ci sarebbe di tanto segreto tra lei e la signorina?”.
A quel punto Ryo non potendo trovare una scusa plausibile a quel comportamento strano che aveva appena manifestato la donna e sotto gli occhi di tutti rispose: “ Beh si da il caso, che Kaori sia la mia compagna, non solo di lavoro ma di vita e credo che “certe” cose a lei non debbano interessare. Se la mia compagna ha qualche problema a livello di salute e si presume che possa esserne io il responsabile non è affatto affar suo! Ho ragione?”.

Nella stanza calò il silenzio, gli occhi dei suoi amici erano tutti sbarrati ed erano puntati su di lui, Chisato rimase sconvolta e lo stesso i due uomini dietro di lei.
Notando l’impossibilità dell’uomo a rispondere e non curante delle reazioni dei presenti chiamò Chisato e le chiese: “Chisato per cortesia, potresti togliere la collana a Kaori per evitare che rimanga incustodita?”.
La ragazza seguì gli ordini e una volta tolto il gioiello dal collo della donna lo ripose nella teca e la richiuse saldamente.
Dopo aver assistito alla scena, lo sweeper si guardò attorno e disse gelido “ Con permesso!” e uscendo, si recò al piano di sopra, chiamando la signora Moriko che lo raggiunse subito.
Ryo si fece accompagnare dalla donna di sopra per farsi preparare il letto per Kaori.
Come svegliatosi da un torpore il signor Hikinose iniziò a parlare.
“Ma…ma……signorina Saeko!!!! Lei mi aveva assicurato che…”.
“Signor Hikinose, non si preoccupi Ryo e Kaori sono due bravi sweeper , l’incarico verrà portato a termine!”.
“Ma….”
“Le ripeto non si deve preoccupare…. e ora se vuole scusarmi mi ritiro anche io nella mia camera ho bisogno di riposo. Buonanotte signor Hikinose, signor Asashita.”
E detto questo la donna seguita da Miki e Umibozu si allontanò dirigendosi al piano di sopra.
I due uomini rimasero soli assieme a Chisato.
“Cosa ne pensi Masao? Avrò fatto bene ad assumerli?”.
“Signor Hikinose, secondo me avete fatto un grande affare ad assumerli….” Rispose sibilando l’uomo provocando dei brividi di terrore nella ragazza e in suo padre.



Continua….
   
 
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