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Autore: LaNana    22/04/2021    0 recensioni
Liz ha ventidue anni, è solare, spigliata, bella e simpatica. Un giorno il destino le mette sulla strada il suo Mito: Dani Silva, famoso, dannatamente bello, allegro e gioviale, insomma, l'uomo dei sogni. Da lì un susseguirsi di situazioni esilaranti, comiche e nostalgiche. Che ne sarà di loro?
Dal primo capitolo.
Arrivata in corridoio, percorrendolo, incrocio altri due uomini FIFA e lì il mio cuore si ferma. Poi scalpita. Poi si ferma di nuovo. Poi…poi non lo so, so che sono rimasta impalata, bocca spalancata, lingua a terra e occhi fuori dalle orbite. Danilo Ricardo Dias Barros De La Silva. Meglio conosciuto come Dani Silva, portiere del Barcellona e della nazionale brasiliana. Non che il mio più grande sogno erotico, lo ammetto.
- Dani Silva.- bisbiglio più per autoconvincermi che sia lui che per altro. Mi passa a fianco e mi sorride. Sorriso bianco latte a duecentosettantasette denti. Ottantamila punti gratis per lei signor Dani Silva. Lo seguo con lo sguardo. Occhi neri e profondi, capelli corti e sempre spettinati, viso da Maschio, mascella squadrata, un metro e novantadue di muscoli e agilità, e tutto il resto che sbavo solo a pensarci. No non ce la posso fare.
- Ciao.
Mi sta salutando?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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The Chance
Segui il cuore.

 

Chapter sixteen.
Hard Times.

 

Porto alla bocca uno spicchio d’arancia mentre, seduta su una sedia in cucina, guardo fuori dalla finestra un giornalista che piantona l’ingresso di casa dei miei nonni, è indeciso se citofonare o meno.
- O que você quer que diga a ele? *
- Que não vou responder suas perguntas, Vovô**.- sento la mano callosa di mio nonno Thiago accarezzarmi il capo e solleticarmi la nuca, come faceva sempre quando ero bambina e mia mamma mi sgridava per aver fatto qualcosa di sbagliato, così io mi sedevo su una sedia di fronte a quella finestra e guardavo fuori, offesa dall’aver fatto qualcosa di sbagliato. Nonno Thiago ha sempre tenuto a farmi presente che si sbaglia per imparare, non per essere condannati.
Lo guardo mentre solleva la cornetta del citofono ed educatamente congeda l’inviato.
- Ti vedo felice, quindi non ti sgrido piccola mia, ma tutto questo potevi prevederlo quando hai baciato Danilo in pubblico.- mi volto verso nonna Carmen che si asciuga le mani dopo aver lavato i piatti del pranzo, annuisco.
Certo che mi aspettavo le ondate di giornalisti e fotografi, soprattutto dopo lo scenografico bacio davanti alla stampa e al mio consecutivo svenimento.
- Suas fotos estavam em todos os jornais, em alguns você estava beijando Danilo, em outros você estava olhando para o chão bem de perto, em outros você estava em uma maca. Este é meu favorito embora.- mi mostra per l’ennesima volta la copia del Lance! dove hanno postato la fotosequenza del mio svenimento, mio nonno indica la foto centrale dove le ginocchia avevano già ceduto, il corpo stava mollemente cadendo a terra ma le braccia ancora erano proiettate verso l’alto, in una strana posizione - Parece uma dançarina***.- si mette a ridere e si alliscia i baffi ormai bianchi passandoci sopra la mano libera.
Rido, riportando la mente all’episodio: un misto di stanchezza, ansia, fatica e spumante ghiacciato mi han regalato una meravigliosa congestione che mi ha fatto svenire in campo. Mi han portato in infermeria dove sono stata priva di sensi per venti minuti abbondanti, mandando in paranoia decine di persone, Dani in primis. Non credo ci sia bisogno di dire che tutti pensavano fossi incinta.
Sento il suono di un SMS e la vibrazione del cellulare, lo sollevo trovando un messaggio proprio da parte di Dani.
Ciao gatinha, spero che vada tutto bene coi avós. Qui a Reading fa un freddo terribile, non sai quanto ti invidio! Non vedo l’ora di rivederti, mi manchi.” sorrido mentre leggo il messaggio e inizio a digitare una risposta.
“Ciao baby, tutto bene...mi manchi anche tu..” invio il messaggio andando avanti a digitare il seguito quando un altro suono mi avvisa di un messaggio nella chat.
“Sinto tanta falta sua, de seus sorrisos, de seus olhos, de suas mãos sob minha camisa, dos seus beijos, de você nua na cama, de seus quadris, do seu sabor, de seus gemidos, da sua risada, de cafuné...sinto tanta falta****.
Rileggo il messaggio più volte. Dani non è solito a lasciarsi andare in questo modo, esprime i suoi sentimenti raramente, preferisce dimostrarli, quindi questo messaggio mi fa volare alto, sento il cuore saltare dei battiti.
Saudade” gli rispondo, tornando a guardare fuori dalla finestra, vedendo André arrivare a prendermi per passare il pomeriggio insieme.
“Só mais uma semana.” sorrido guardando quest’ultimo messaggio, mentre prendo la borsa ed esco per raggiungere mio cugino, il tempo non è volato come pensavo inizialmente.
 
Sono al nastro bagagli di Heathrow in attesa che la mia valigia azzurra appaia.
Mi sistemo meglio sulla spalla la tracolla della borsa e vedo da lontano il trolley avvicinarsi lentamente, quando una voce attira la mia attenzione, insieme ad una piccola mano sull’avambraccio.
- Scusa signora, sei per caso Elizabeth Luna?- mi giro verso l’origine di quella domanda e i miei occhi incontrano una ragazzina di una decina di anni, capelli biondi lunghi lasciati sciolti sulle spalle, due occhi azzurri grandi che mi fissano, ansiosi della mia risposta.
- Ciao. Sì, credo di essere io la Elizabeth Luna di cui parli.- già sospetto il collegamento con Dani, non ero così tanto conosciuta prima.
- A maggio sono venuta a vederti giocare contro il Real Sociedad, mi ha accompagnato mio papà.- il mio stomaco fa una piccola capriola al realizzare quel che sta sottointendendo – Sono una tua fan, sai? Mi faresti un autografo?- e timidamente allunga le mani tra le quali tiene un taccuino e una penna blu.
- Volentieri.- prendo il taccuino e la penna – È il mio primo autografo sai?- le strizzo un occhiolino – Come ti chiami?
- Megan, Megan Truman.- finisco di scrivere e le restituisco il taccuino, lei legge e gli occhi si illuminano, poi mi butta le braccia ai fianchi e mi stringe con degli urletti di entusiasmo e ringraziamenti a profusione.
Quando mi volta le spalle tornando di corsa dal padre, che mi ringrazia con un cenno della mano, vedo la mia valigia passarmi vicino, la afferro al volo e mi incammino a passo svelto verso l’uscita dell’aeroporto.
 
Porto alle labbra una tazza di the alla vaniglia con un goccio di latte, appoggiata allo stipite della porta che accede alla sala osservo mio padre e Dani guardare alla tv un talk show in seconda serata.
- Mi fa un po’ strano tutto questo.- Matt mi raggiunge con una tazza di the e anche lui rivolge lo sguardo ai due uomini sul divano.
- Non dirlo a me.- sorseggio dalla tazza.
- Guarda che è il tuo ragazzo quello che ha undici anni in meno di papà.
- MATT. - intervento preciso e puntuale di mamma Pri, mentre tossisco cercando di tornare a respirare normalmente dopo che il the mi è andato di traverso – Ricordati che parli di tua sorella e del suo fidanzato...
- Grazie mamma.- mi asciugo la bocca e il mento con un tovagliolino di carta.
- ...non possiamo farci niente se a tua sorella piacciono anciãos!- alzo gli occhi al cielo – Ay minha querida, te l’ho insegnato io quello!
- Cosa ti ha insegnato tua mamma?- intervento di Mr Super Sorriso.
- A roteare gli occhi verso l’alto.- stringo gli occhi fissando e minacciando silenziosamente mio fratello mentre Dani esplode in una risata.
- Ora è meglio che mi avvii in hotel che domani abbiamo parecchio da fare.- Dani saluta tutti e lo accompagno alla porta dove è già arrivato il suo Uber – Fa un effetto strano lasciarti sulla soglia di casa senza portarti via.- mi dice cingendomi la vita e baciandomi sulle labbra - Questa settimana iniziano le prime partite delle Olimpiadi e devo arrivare concentrato, ma avevo bisogno di vederti almeno una volta.
- Tieni duro ancora un po’, poi avremo del tempo per noi.- incrocio le braccia dietro la sua nuca rispondendo al bacio.
- Nel frattempo tengo duro qualcos’altro...- ridendo lo spingo via e si congeda, scendendo i gradini della veranda e sparendo dietro la portiera della macchina.

*Cosa vuoi che gli dica?
**Che non risponderò alle sue domande, nonno.
***Le tue foto erano su tutti i giornali, in alcune stavi baciando Danilo, in altre stavi misurando per bene il terreno, in altre eri su una barella. Questa però è la mia preferita. - Sembri una ballerina.
****Sento tanto la tua mancanza, del tuo sorriso, dei tuoi occhi, delle tue mani sotto la mia camicia, dei tuoi baci, di te nuda nel letto, dei tuoi seni, del tuo sapore, dei tuoi gemiti, della tua risata, di quando mi passi le dita tra i capelli...mi manchi tanto.

PICCOLO SPAZIO LaNana
Quando vi dicono che il tempo NON cambia le cose: CREDETEGLI. Sono ormai 15 anni che scrivo e i capitoli di raccordo continuo ad ODIARLI.
Scusate il ritardo, rieccoci!
Abbracci a tutt*

LaNana

   
 
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