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Autore: ShawnArms    22/04/2021    0 recensioni
Obi-Wan aveva molti dubbi, ma di una cosa era certo: l'uomo che ama ha gli occhi azzurri.
Ossia: e se il duello su Mustafar fosse andato diversamente?
(traduzione di una mia fanfiction, pubblicata du AO3)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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his love has blue eyes

 
L'uomo che ama ha gli occhi azzurri.

Obi-Wan lo sapeva, infatti quando guardò in basso e incontrò due pozzi ardenti di rabbia, capì che era già troppo tardi. L'uomo che amava più di ogni altra cosa nella galassia se n'era andato, probabilmente per sempre, ucciso dal mostro che ora indossava la sua pelle come se non fosse altro che un travestimento. Per nascondere l'anima putrida al di sotto.

Il suo amore era morto e Obi-Wan non sentì nulla quando la creatura lo guardò male dal pezzo di metallo su cui era in piedi, il quale galleggiava precariamente su un fiume di lava. Disse all'uomo che era finita, che ogni tentativo di togliergli la vita sarebbe stato vano. L'altro ringhiava, deridendo Obi-Wan per aver sottovalutato ciò che era realmente capace di fare.

"Non provarci", gridò, implorando il mostro di arrendersi. Anche se sapeva che non c'era nulla che potesse fare per salvarlo, la consapevolezza che avrebbe dovuto trafiggere il cuore del suo migliore amico con una spada laser lo faceva stare fisicamente male. Era la cosa giusta da fare, e lui sarebbe stato d'accordo, un ultimo gesto di pietà per un'anima senza speranza.

La cosa ritrasse le labbra e mostrò i suoi candidi denti, serrati così forte che Obi-Wan poteva quasi immaginare il suono che facevano, digrignati l'uno contro l'altro. Riusciva a sentire la Forza che gli toccava il corpo, avvertendolo di quello che stava per accadere, delle infinite possibilità e dei finali che il duello mortale poteva avere. Il Jedi li respinse come uno sciame di mosche che offuscava il suo giudizio con il suo ronzio di traditore. Dopotutto, aveva già preso la sua decisione.

All'improvviso, un ringhio attraversò l'aria sulfurea, scuotendo le ossa della cassa toracica di Obi-Wan. Era un suono terribile, disumano, uno che Obi-Wan non sapeva nemmeno che il corpo dell'altro fosse in grado di produrre, e che seguiva la figura che si era lanciata verso di lui. Era un lampo blu luminoso che si scontrava con l'impossibile giallo degli occhi della creatura, una combinazione mortale che evitò facendo un passo indietro, a destra.

Obi-Wan chiuse gli occhi e, affidandosi alla Forza, fu come se il tempo si fermò per un po'. In seguito, si sarebbe reso conto che tutto era accaduto nell'arco di un battito di ciglia, anche se gli era sembrata un'eternità cristallizzata. In quel particolare stato di esistenza, era più di un semplice Maestro Jedi, un essere umano: Obi-Wan poteva vedere il passato, il presente e i futuri. Plurale. C'erano fantasmi che danzavano intorno a lui, le loro spade laser che si scontravano l'una contro l'altra.

Uno era vicino al fiume di lava e gridava disperato, un altro era inginocchiato nella sabbia con la testa tra le mani, il corpo dai contorni mutevoli che tremava a causa di singhiozzi inaudibili. Poi ce n'erano due avvolti in un abbraccio, una lama blu che li impalava entrambi mentre scivolavano lentamente lungo la riva nera del fiume. Altri ancora stavano andando nella direzione opposta, una penzolante dalle braccia dell'altro.

Era come se la Forza lo stesse implorando di scegliere qualcos'altro, mostrando i suoi gioielli come un negoziante scontento di ciò che il cliente aveva scelto.

Ma Obi-Wan non aveva attinto al flusso di vita e morte intorno a lui per chiedere consiglio, non nel senso che l'universo si aspettava. Voleva semplicemente uccidere l'altro in modo pulito, evitando ogni inutile spargimento di sangue.

Troppi erano già morti orribilmente quel giorno, non avrebbe peggiorato le cose.

Obi-Wan spostò la sua presa intorno all'impugnatura della spada laser e la inclinò perpendicolarmente al suo petto, non verso l'alto né verso il basso, per poi ruotare rapidamente sull'anca sinistra, evitando così di essere decapitato dal mostro avvolto nell'oscurità. Sentì l'aria uscire dai polmoni perforati e vide la sua spada laser cadere a terra, la lama ritrattasi da sola.

Il danno era fatto e, per una frazione di secondo, Obi-Wan lasciò che il panico lo consumasse, insieme a rimorso e senso di colpa. E se aveva fatto la cosa sbagliata? Commesso un errore? Avrebbe potuto salvarlo se avesse ascoltato quello che la Forza aveva cercato di dirgli?

No, concluse, e il suo battito cardiaco tornò lentamente sotto controllo. Più o meno.

Obi-Wan spense la sua spada e se l’attaccò rapidamente alla cintura, inginocchiandosi davanti al corpo tremante di - chiunque stesse morendo sulla riva. Aveva gli occhi chiusi e Obi-Wan non riusciva a vedere di che colore erano, blu o gialli? Qualcos'altro? 

La creatura si stava inutilmente graffiando il petto, cercando di fermare un'emorragia che non c'era, tentando di mettere pressione su una ferita fatale che era già cauterizzata. Obi-Wan percepì l'agonia che stava riversando nella Forza intorno a sé, la paura devastante che gli fece venir voglia di vomitare. Sentiva che la vita stava lasciando il corpo dell'altro, ma per qualche ragione ci stava mettendo troppo.

A quanto pare, stava cercando di fermare la morte con le energie che gli erano rimaste, e stava funzionando. Obi-Wan rabbrividì, cercando di non pensare a come l'altro dovesse sentirsi. Lui stesso aveva sepolto con successo tutto il suo dolore, da qualche parte nel profondo di sé, e non poteva rischiare che fuoriuscisse prima che si fosse allontanato abbastanza da quel dannato pianeta.

C'era solo chiarezza nella sua mente, e determinazione, solo la Forza e la calma che portava con sè. O almeno così pensava.

Inaspettatamente, una mano tremante si allungò verso di lui e Obi-Wan la prese, stringendola quando l'altro gli crollò addosso: non poteva più scappare dal suo destino. Il ragazzo stava soffocando con il suo stesso sangue, cercando di parlare mentre Obi-Wan lo trascinava più lontano dalla lava.

"O-Obi-Wan?" chiese una voce flebile, e gli ci volle un secondo per rendersi conto che veniva da -

"Anakin?" rispose, e quando il suo sguardo si posò su una faccia sporca di cenere, qualcosa nel suo petto si incrinò.

L'uomo che ama ha gli occhi azzurri, quell'inconfondibile sfumatura di cielo che sembrava brillare più intensamente quando il suo sguardo si posava sul volto di Obi-Wan. Quegli occhi terribilmente azzurri che ora erano pieni di lacrime, paura, dolore e qualcos'altro. Sentendo le gambe cedergli, si arrese a cadere nella calda sabbia nera.

L'uomo che ama ha gli occhi azzurri, non gialli. Era tornato, in qualche modo, solo per andarsene di nuovo.

"Obi-Wan, sono così stanco", mormorò Anakin e iniziò a piangere poco dopo, singhiozzando silenziosamente.

"Non ti preoccupare, presto sarà tutto finito. Potrai riposare," rispose Obi-Wan, cercando di tenere a freno le sue emozioni. Non che gli importasse, se alla fine la verità fosse trapelata. Aveva sperato che Anakin morisse in modo rapido e indolore, in modo da evitare ad Obi-Wan di assistere a  quegli ultimi strazianti momenti, ma quello che non aveva preso in considerazione era quanto testardo fosse il giovane Jedi. Sembrava che ci fosse qualcosa che dovesse fare, prima di chiudere gli occhi un'ultima volta.

L'uomo che ama ha gli occhi azzurri, e presto sarebbero stati solo un ricordo. Obi-Wan sapeva che, con il passare del tempo, avrebbe probabilmente dimenticato l'esatta tonalità delle sue iridi, proprio come avrebbe dimenticato il modo in cui le sue labbra si curvavano quando sorrideva, o quanto morbidi fossero i suoi capelli dopo aver fatto la doccia.

Il ricordo di ciò che era stato avrebbe infestato i suoi sogni, ma Obi-Wan sospettava che non sarebbe stata una copia perfetta. Solo la versione idealizzata di Anakin che conservava nel suo cuore, per niente simile a quello che aveva visto ogni volta che aveva teso un braccio per mettere la mano sull'avambraccio dell'altro, in modo da catturare la sua attenzione. Non perché Obi-Wan volesse dirgli qualcosa, solo perché la vista del sorriso segreto di Anakin - quello che usava solo con Obi-Wan - era sufficiente a farlo sentire vivo.

"Mi dispiace tanto, Obi-Wan, n-"

Anakin tossì e le sue palpebre minacciarono di chiudersi. Egoisticamente, Obi-Wan abbassò la testa per baciarlo dolcemente sulla fronte, facendo una smorfia quando sentì l'altro piagnucolare tristemente. Non era pronto a lasciarlo andare, non ancora.

"Lo so, lo so. Ti perdono, am -" e per un momento esitò, non sapendo se valesse la pena continuare la frase. Come intuendo quello che stava per dire, Anakin si spostò e cercò di mettergli una mano sulla guancia, fallendo a metà strada. Obi-Wan la prese prima che potesse ricadere sulla sabbia, guidandola verso il lato sinistro del suo viso.

Nonostante l'aria infuocata di Mustafar, la mano sinistra di Anakin era fredda e sudata a contatto sua pelle, ma era la sua mano. Morbida e callosa allo stesso tempo, tremava sotto il palmo di Obi-Wan.

"Ti perdono, amore mio", disse alla fine, abbassando gli scudi  mentali per la prima volta dopo più di vent'anni. Si riversò tutto fuori, tutti quegli anni di inutili sofferenze e rimpianti, dolore, ma anche felicità, e soprattutto amore. Era così tanto quello che proavav che, per un secondo, temette che avrebbe spaventato Anakin, cogliendolo alla sprovvista, costringendolo a rifugiarsi da qualche parte nella Forza lontano da lui.

Ma ciò non accadde e Obi-Wan lo vide sorridere con gratitudine, il dolore svanito dai suoi lineamenti. Non durò a lungo, la Morte che tirava i fili che si erano legati intorno all'anima di Anakin, ma fu sufficiente per regalare a Obi-Wan un ultimo momento di felicità  - per quanto amaro fosse  - prima dell'inevitabile.

"Prenditi cura della mia famiglia Obi-Wan, p-per favore." Anakin implorò prima di rilassarsi, i respiri sempre più rari.

Obi-Wan sentì qualcosa di umido scorrergli giù per il viso mentre si chinava per baciare l'uomo che amava per l'ultima volta. Senza alzare lo sguardo, si portò la mano di Anakin al petto dell'altro e la strinse, come se quell'inutile gesto potesse impedirgli di andarsene.

"Lo farò, te lo prometto," disse e si lasciò sfuggire un gemito quando il suo sole, la stella che aveva illuminato tutta la sua intera esistenza, si spense in silenzio. "Ti amo."

L’uomo che ama aveva avuto, fino alla fine, gli occhi azzurri.





 
Hello!!!

E niente, c'é qualcosa di profondamente sbagliato nel scrivere di Star Wars in italiano ma WHO CARES!!! DOVETE SOFFRIRE PURE VOI!!
Se vi è piaciuta lasciate una recensioncina, potete anche insultarmi, me lo merito!!

Passate a trovarmi su AO3 for more,
ShawnArms
 
   
 
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