Corse clandestine
Il corridoio deserto si stendeva davanti a loro, il pavimento di linoleum verde liscio come l'olio.
Peter e Lee, le mani strette sulle ruote, si lanciarono un'occhiata, pronti a scattare.
«Tre, due, uno, via!», declamò Terry col suo vocione.
Bassista e trombettista spinsero con decisione, facendo avanzare le loro sedie a rotelle che si mossero dapprima lentamente, poi sempre più veloci man mano che prendevano l'abbrivio. I due corsero appaiati fino a che Lee non fu costretto a frenare bruscamente, bruciandosi i palmi: un'infermiera era appena uscita da una delle camere, fissandolo con riprovazione.
«Ho vinto io!», mugolò Peter dal fondo del corridoio
«Non vale, voglio la rivincita!», esclamò Lee.
Spazio autrice:
Salve salvino! Siamo arrivati alla nuova drabble, con la coppia fraterna Peter/Lee. Sfruttando il prompt toccatomi in sorte, “sedie a rotelle”, sono tornata al periodo (nel 1968) in cui Peter è stato ricoverato in ospedale per via della frattura alla mandibola, e ho immaginato i due giovanissimi musicisti impegnati in una gara di sedie a rotelle nel corridoio del reparto, con Terry che fa loro da starter. E, naturalmente, era logico che un'infermiera saltasse fuori da una stanza proprio davanti a Lee. Purtroppo non avevo più parole a disposizione: mi sarebbe piaciuto tantissimo scrivere la reazione della donna nei confronti di questa gara clandestina.
Grazie a tutti quelli che passeranno da qui!