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Autore: sg199885    29/04/2021    4 recensioni
STORIA INTERATTIVA (ISCRIZIONI MOMENTANEAMENTE CHIUSE) Una nuova minaccia grava sul mondo: due perfidi cattivi, da far impallidire Papillon, stanno cercando il miraculous che spezza i sortilegi per liberarsi dalla loro prigionia.
La custode dei miraculous che vive in Italia sta cercando nuovi portatori per la battaglia imminente.
Chi saranno i nuovi eroi di Roma? Sarete voi a deciderlo!
"...io sono l’ultima superstite della mia generazione, e per far sì che i poteri degli altri due custodi assopiti si risveglino devo creare una situazione di pericolo: l’assenza di almeno uno dei tre custodi; per essere più chiara, per permettere a voi eroi, di trovare il libro magico che vi permetterà di scoprire tutti i vostri poteri e le profezie antiche che vi guideranno nella vostra battaglia, io devo andare incontro alla morte.-
- allora non è stata uccisa, si è sacrificata… - dedusse la più piccola mentre già le lacrime le rigavano il volto.
- non piangete per me, ho avuto una vita lunga e piena, e non escludo di poterci incontrare ancora una volta… non dimenticate una cosa, giovani guerrieri della giustizia: finché resterete insieme, finché combatterete come una cosa sola, nessun nemico potrà sconfiggervi! – li incoraggiò, - rendetemi fiera di voi!"
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3:

VENTO D’ARGENTO

 
- e tu chi sei? – chiese White dove al nuovo arrivato, dopo aver preso un grande respiro di sollievo, lieta di non essere stata affettata.
- io sono Gladiator, non preoccuparti Colombella, ora ci penso io a questo cattivone. – la rassicurò quello spavaldo.
- lieta della tua presenza – rispose lei portandosi al suo fianco mentre spiegava i ventagli, - ma chiamami ancora colombella e dopo aver sistemato lui do due schiaffi anche a te! – lo minacciò irritata dalla sua arroganza, ma chi si credeva di essere quel bell’imbusto? E poi perché lui aveva un bell’elmo decorato a celargli il viso e lei solo quella specie di mascherina? Insomma, si sa che per un supereroe l’identità segreta era importante, questa era una vera e propria presa in giro! Si appuntò mentalmente di sporgere un reclamo ufficiale al suo Kwami… chissà poi che sarebbe successo se i suoi avessero acceso la Tv e l’avessero riconosciuta.
Mentre la nostra eroina era immersa in questa sublime sega mentale il cavaliere malvagio era tornato alla carica, e mentre il suo fendente veniva bloccato prontamente dalla lancia di Gladiator Fiore usò la sua spalla come trampolino per lanciarsi sul nemico, con i ventagli gli sferzò il viso inesistente e la lama d’aria venutasi a creare lo colpì facendolo indietreggiare-
- però, sei forte, colombella! - si complimentò quello che a quanto pare sarebbe stato il suo partner.
- e tu sei sordo, ti ho detto di non chiamarmi così! – si spazientì. Poi decise di rimandare le lamentele a pericolo scampato e chiese:
- ce l’hai un piano?
- neanche mezzo Signorina, tu che proponi? – rispose quello sfoggiando un’allegria che faticava a comprendere, possibile che per lei questa storia del supereroe fosse una grande ed enorme spina su per il… mentre ‘sto troglodita pareva carico a pallettoni?
- uno, forse, ma mi serve che tu lo tenga impegnato per un po’ – propose.
- agli ordini Capa! – acconsentì quello tranquillo mentre si lanciava all’attacco del nemico, e mentre spada e lancia si scontravano ripetutamente la super-colomba tirò fuori di nuovo il bigliettino di istruzioni cominciando a leggerlo frenetica alla disperata ricerca di una soluzione.
- di un po’, ne hai ancora per molto, non è come una passeggiata di salute qui, sai? – la informò il suo collega sarcastico, tradito tuttavia da un certo affanno nella voce.
- che fine ha fatto il “ora ci penso io a questo cattivone”, eh spaccone? – non resistette Fiore e quello rispose con un grugnito… chissà che animale era il suo Kwami, un maiale forse? – comunque sulle istruzioni del mio Kwami c’è scritto che posso usare il mio potere speciale per distruggerlo, ma deve essere messo al tappeto prima, qual è il tuo potere speciale, Gladiator? – chiese.
- istruzioni? Poteri speciali? Credo che il tuo Kwami sia molto più organizzato de mio, colombella… - commentò preoccupato.
White Dove si buttò nella mischia e insieme assestarono qualche colpo al mostro e poi arretrarono in seria difficoltà, mentre quello si rimetteva in piedi.
- senti un po’, nasconditi in quella macchina con i vetri oscurati, detrasformati e chiedi al tuo Kwami, io lo tengo impegnato. – pianificò l’eroina.
- sicura? – chiese Gladiator, nella sua voce non c’era più nessuna ironia, solo pura preoccupazione.
- assolutamente no! – chiarì la ragazza, ma al contempo gli fece un occhiolino e spiccò il volo, iniziando a ronzare intorno al nemico che cercava di allontanarla a colpi di spada, mancandola in continuazione-
- ok, d’accordo! – ringhiò Gladiator e con un balzo si tuffò in una macchina divelta passando per il finestrino rotto, pronunciò le parole “ Aares, detrasformami” e immediatamente la trasformazione quantica si sciolse, e un piccolo Kwami che somigliava ad un maialino tutto nero, con due grossi denti sporgenti veniva sputato fuori dalla sua collana a forma di zanna.
- dimmi immediatamente qual è il mio potere speciale, non c’è tempo! – supplicò concitato il ragazzo alla creaturina che sembrava stanca ed ansimante.
- scusa Diego, ma non mi hai dato il tempo di spiegare prima, è colpa tua! Il tuo potere speciale è l’onda d’urto, puoi invocarla e lanciarla con un pugno, vedrai che funzionerà. – lo rassicurò l’animaletto.
- perfetto, ritrasformami ora, presto!! – affrettò il ragazzo soffiandosi i capelli che gli erano caduti davanti al viso, osservando dallo specchietto retrovisore la sua compagna che sempre con più difficoltà evitava i colpi del soldato fantasma.
- veramente ci sarebbe un problemino… - obbiettò Aares.
- e quale cavolo sarebbe?! – chiese impanicato i ragazzo.
- ho troppa fame… - piagnucolò il Kwami.
- come fai ad avere fame in una situazione del genere?! – sbottò stranito Diego cercando disperatamente qualcosa nelle tasche, esultò quando ci trovò una vecchia caramella gommosa alla frutta e la lanciò all’animale magico. Una volta sorvolato lo sgomento per averlo visto ingurgitarla intera, con tanto di carta, urlò “ Aares, trasformami!” e si precipitò fuori dalla vettura.
Proprio in quel momento il soldato fantasma era riuscito ad acchiappare Fiore per un piede, ella gemette per il rinnovato dolore alla caviglia e non riuscì ad opporsi mentre veniva scagliata lontano. Strinse forte gli occhi irrigidendosi pronta al doloroso impatto, ma questo non arrivò mai: Gladiator l’aveva afferrata al volo, la teneva saldamente in braccio e, la lancia ancorata alla schiena, la stringeva saldamente a se.
- Due salvataggi in un solo giorno, Colombella… e neanche un grazie – scherzò il ragazzo e lei si sentì avvampare, arrossita di colpo, e borbottò un “smettila di fare il cretino e datti da fare”.
Il giovane eroe la posò delicatamente a terra e si parò davanti a lei, mentre il nemico prendeva la carica contro di loro, quindi batté il pugno destro per terra e questo si illuminò di una calda luce dorata, e, mentre il soldato era arrivato a pochi passi da loro e stava per calare il filo della spada sulle loro teste,
- ONDA D’URTO! – esclamò l’eroe e dal suo pugno si scatenò una forte spirale d’energia che investì il nemico catapultandolo al suolo, sconfitto.
- ora tocca a me! – si fece coraggio Fiore spiccando il volo, - VENTO ARGENTEO! – chiamò il suo potere brandendo entrambi i ventagli, e si scatenò un forte vento che portava con se piccole scintille argentate, che avvolse il soldato in un tornado e, quando il vento si fu placato, di lui non c’era più traccia se non due piccole sfere simili a bolle di sapone, una rossa e una nera, che presero a fluttuare nell’aria sempre più lontano.
- svelto, ora ci ritrasformeremo, dobbiamo trovare un posto al sicuro- suggerì White Dove sentendo l’allame del suo miraculous suonare sempre più concitato, mentre una ad una le foglie della sua coroncina diventavano nere.
I due supereroi saltarono dal ponte sopra i tetti di Roma per qualche minuto, allontanandosi dal luogo della battaglia, fino ad atterrare in un vicolo squallido.
Erano uno di fronte all’altra, ancora ansimanti, quando la trasformazione quantica di Gladiator si sciolse e rivelò la figura di Diego.
- ehm… ciao? – disse il ragazzo in visibile imbarazzo; Fiore avrebbe davvero voluto rispondere, ma era troppo impegnata a concentrarsi per non sbavare alla vista di quel figo allucinante…
- che cavolo state facendo?! – la riscosse la vocina del Kwami di Gladiator tutto agitato, - voi non dovreste conoscere le vostre identità segrete! VAI VIA DI QUI ORAAAA –
Interdetta Fiore scambiò un ultimo sguardo al ragazzo stupito quanto lei, e spiccò il volo sparendo dalla sua vista.
- aspetta, non andare via! – disse Diego ormai al muro davanti a se.


 
***


Il piccolo Palmm spiava Andrea nascosto in un cespuglio, la ragazza stava camminando mentre osservava il proprio cellulare e si dirigeva verso la fermata dell’autobus.
La piccola civetta aprì uno dei due scrigni che portava con se in bilico sulla propria testa e da quella uscì una sfera di luce, manifestando un’altra creaturina simile ad una renna
- Ciao Chopper! – salutò il nuovo arrivato, - ho bisogno del tuo potere, svelto, trasformami nella Nobile Guardiana Edda. – chiese gentile.
- certo amico mio – acconsentì l’altro Kwami soffiando su di lui e pronunciando le parole magiche “goccia astrale” e Palmm si trasformò.
La Giovane Andrea Vario era appena uscita dall’accademia di arte che frequentava, dopo aver anche ricevuto una bella strigliata dal suo maestro per essere arrivata in ritardo, ma lei non era pentita, la ragazza che aveva visto alla fermata dell’autobus era davvero triste e aveva bisogno di una mano, non sarebbe mai riuscita a tirarsi indietro.
Anche ora era in ritardo, il pullman era già alla fermata e lei ne distava ancora una buona cinquantina di metri; per fortuna per lei, anche se tutti quelli che erano sotto la pensilina erano già saliti, l’autista era impegnato a discutere con una vecchietta che ancora era a terra.
- Le ho già spiegato signora, non posso farla salire se non mi paga il biglietto, anche se mi dispiace tanto, devo far rispettare le regole! – stava dicendo l’uomo in visibile disagio.
- la prego, mio marito è solo a casa, non ce la farò mai ad arrivare a piedi prima di sera, può prendere questi soldi e poi le darò il resto, lo prometto…-
L’autista era visibilmente in difficoltà, e gli altri passeggeri stavano iniziando a lamentarsi intimandogli di sbrigarsi.
- Pago io il biglietto della signora, - si intromise Andrea porgendo il suo biglietto e una banconota al controllore che tirò un sospiro di sollievo.
La giovane fece per salire mentre quello compilava il biglietto per la nonnina, ma lei l’afferrò per la giacca e fece per porgergli i pochi spiccioli che aveva, ma Andrea le donò un sorriso radioso, prese la mano rugosa e la rimise nella tasca da cui aveva preso i soldi, rifiutando.
La vecchina si sedette accanto a lei e trascorsero il viaggio chiacchierando allegramente di università, di suoi interessi e di quando la signora “era giovane”. L’anziana, che non rivelò mai il suo nome, scese alla fermata prima della sua e si congedò dicendo una frase che Andrea non capì a pieno:
- Ti avevo giudicata male, sarai una portatrice perfetta –
L’artista era confusa, e quando notò sul sedile vuoto accanto a se una scatolina abbandonata, si sporse per avvertire la signora della dimenticanza, ma quella era già sparita…



 
***

- Il nostro emissario è stato sconfitto, mio amato – informò la Dama Nera.
- i poteri dei miraculous delle tredici stelle sono grandi Mia Signora, e aumenteranno man mano che si riuniscono – ribatté il soldato rosso.
- allora dobbiamo agire in fretta – ringhiò la donna stringendo i pugni –un nuovo miraculous è stato consegnato, bisogna eliminare la ragazza prima che scopra i suoi poteri!
- creerò per te un guerriero più potente, Regina del mio cuore – acconsentì l’uomo prostrandosi e baciandole la mano, mentre le due bolle che si erano liberate dalla distruzione del soldato tornavano da loro passando per un foro nella vetrata della chiesa diroccata.
***
White Dove varcò la finestra della sua camera appena in tempo per ritrasformarsi e vedere la sua piccola creaturina venir sputata fuori dalla corona e volare via scoordinata come un palloncino che si sgonfia, per poi riuscire ad afferrarla al volo.
- tutto bene piccolina? – chiese premurosa Fiore.
- si, sto bene, - la rassicurò Leevy – avrei solo tanta fame. –
Qualche minuto dopo la giovane stilista fissava incredula la scena in cui era stata catapultata: in pigiama e con una corona d’oro tra i capelli mangiava spaghetti di riso in compagnia di un essere non ben identificato che, seduta sul bordo della tazza di cartone, si cibava con gusto di quella schifezza brandendo la bacchetta come un remo. Evidentemente, pensò, questi Kwami non avevano gusti esigenti.
- perché non posso sapere chi sia Gladiator? – le chiese.
- è una delle regole fondamentali dell’ordine dei guardiani questa! – la informò la piccola colomba – lo so che ti può sembrare senza senso e controproducente, ma da tanto tempo si tramanda la storia di due portatori di miraculous gemelli, come il tuo e quello della sottomissione, che dopo aver scoperto le reciproche identità si innamorarono, impazzirono e scelsero la via del male, da allora è diventato un divieto tassativo. –
- in che senso “gemelli” – chiese ancora.
- il tuo potere, quello della liberazione, scioglie tutti i vincoli e gli incantesimi, è un potere che libera chiunque da qualsiasi giogo lo opprima, quello del facocero invece è il potere della forza bruta, che per secoli è stato usato per la lotta cruenta e la sopraffazione – spiegò la Kwami lasciandosi andare ad un risolino alla vista della faccia sconvolta di Fiore, - non guardarmi con quella faccia! Come hai potuto vedere oggi i due poteri sono complementari, esistono per stare insieme e sono entrambi utili e necessari a mantenere l’equilibrio anche se profondamente diversi. -
Fiore restò un attimo con uno spaghetto fermo a mezz’aria per metabolizzare quel ragionamento, poi chiese ancora:
- ma che senso ha nascondere la nostra identità tra di noi se ci riconoscerebbe chiunque con quei ridicoli travestimenti?! – si lamentò scettica.
- ohohohoh, sciocchina! – rise la colombina e Fiore ebbe la sensazione che avrebbe tanto voluto chiamarla deficiente anziché sciocchina, - la vostra trasformazione quantica è magica! Nessuno può vedere te attraverso la maschera. – spiegò pratica.
- La vecchietta che mi ha dato la collana è uno di questi guardiani?
- sei intelligente! – si complimentò smentendo ciò che aveva detto poco prima – si, la nobile Edda è una guardiana, ha custodito per quasi cento anni la Miracle Box contenente le tredici stelle, ovvero i tredici miraculous che da sempre proteggono questo paese; ha percepito con i suoi poteri l’arrivo di un nemico potente e ha iniziato a cercare una nuova generazione di eroi proprio come te, e il tuo compito è trovare e riunire gli altri undici portatori! –
- perché è così importante? –
- i miraculous non si chiamano “tredici stelle” a caso: riunendoli tutti insieme si può evocare uno dei poteri supremi che permette di annientare le forze del male, proprio come una grande costellazione che illumina la notte. –
- sembra un compito molto difficile, io non so se sono in grado di farlo… - commentò laconica la ragazza abbassando lo sguardo sul brodo che era rimasto nel contenitore.
- oh Fiore! – la consolò la creaturina svolazzandole allegra davanti al viso, - oggi sei stata fantastica, sei intelligente, coraggiosa, e più di ogni altra cosa, ha i un cuore grande e puro! La guardiana non ti ha affidato questo miraculous per caso, lei ha scelto proprio te perché h visto dentro di te qualcosa di meraviglioso, e anche io lo vedo.-
- sei dolce… - ringraziò la ragazza prendendola delicatamente tra le mani, - ma se vi foste sbagliate a fidarvi di me? –
Allora Leevy scoppiò in una tenera risata reggendosi la pancia, - sono quasi sicura di no! – la smentì orgogliosa, - la Nobile Edda può vedere il futuro! –
Fiore rimase un po’ in silenzio a pensare a quanto potesse essere ben riposta la loro fiducia, o forse magari era lei ad averne fin troppo poca in se stessa?
- Sai – disse alla colomba – non so se sarò una brava supereroina, ma di una cosa sono certa. Noi due diventeremo grandi amiche! –


 
***



Palmm aveva il fiatone, a furia di svolazzare per la città sulle tracce del secondo ragazzino individuato dalla guardiana, e si sentiva anche abbastanza contrariato, insomma, poteva accettare di essersi sbagliato sulla ragazza con la treccia, ma questo era senza dubbio un vero inetto!
- ci siamo – lo avvertì Chopper, tirandolo per appostarsi dietro un cespuglio, -adesso ti trasformo! –
- ma tu sei sicuro di voler… andare con quello lì?! – chiese sconcertato il Kwami-civetta.
- certo che sono sicuro! Mi fido della guardiana e soprattutto so che quel ragazzino ha un grande potenziale – lo rassicurò il Kwami-cervo.
- e va bene, ma io sono ancora scettico, secondo me è ancora troppo infantile, e te lo dimostrerò, trasformami in un bambino – ordinò.
- che intenzioni hai? – chiese sospettoso Chopper.
- semplice, un bambino non si può prendere cura di un altro bambino, e ora te lo dimostro, - chiarì con un ghigno furbetto Palmm mentre, con un sospiro, veniva trasformato.
Davide stava messaggiando su un forum con le cuffie ben piantate nelle orecchie, a gambe incrociate e testa china su una panchina fuori dal centro commerciale, era solito tenere le auricolari per chiudere tutto il mondo fuori da sé, eppure un rumore stranamente riusciva a penetrare oltre il suo muro di musica: era il pianto di un bambino; il ragazzo alzò la testa e si guardò intorno e vide un bimbo sui 5 o 6 anni, biondissimo, solo a pochi metri da lui che si copriva in viso con le manine e piangeva disperato.
Non sapendo cosa fare, si avvicinò titubante e gli chiese perché piangesse.
- Non trovo la mia mamma! – gli rispose mostrando un grande paio di occhi grigi e umidi.
- stai tranquillo piccolo, - lo rassicurò prendendogli la mano, - dove è andata la tua mamma? Ti aiuto io a cercarla. –
Il bambino sembrò placare il suo pianto spaccatimpani e, scosso dai singhiozzi, indicò con la manina il centro commerciale.
Davide sbiancò… entrare là dentro con quel bambino sarebbe significato essere in un luogo chiuso, tra la folla, con neanche lo spazio per respirare e al sol pensiero sentiva lo stomaco aggrovigliarsi e la testa girare.
- Mi accompagni dalla mia mamma? – chiese ancora il bambino, ormai senza più neanche una lacrima e un bel ghigno furbetto.
- o.. ok piccolo, ora… ora ci sono io, coraggio – rispose più a se stesso che al bimbo.
Entrando nel centro commerciale tenne gli occhi fissi a terra sul pavimento, si concentrava sul ritmo del respiro e si ripeteva come un mantra “ce la puoi fare, ce la devi fare!”, ma ogni suo tentativo di rimanere calmo si infranse quando quel piccolo stronzetto gli fece candidamente notare che stava tremando come se si fosse preso una scossa da 220Kw.
Davide chiuse forte gli occhi per non vedere niente, ma che stava facendo? Non era di certo compito suo, che era solo un adolescente, aiutare quel moccioso, e poi non era neanche sicuro che fosse li sua madre, magari era fuori e lo stava cercando e lui sarebbe anche stato accusato di rapimento! Si, la soluzione migliore era sicuramente quella di mollarlo lì e scappare alla velocità della luce prima che…
- ehi tu, che fai con quel bambino? – chiese una voce alle sue spalle. Ecco, era fregato, ora lo avrebbero arrestato e si sarebbe dovuto far fuori da solo ingoiando pezzi di vetro prima di venire stuprato dai galeotti in gatta buia!
- Hai per caso riportato qui mio nipote che si era perso? – chiese ancora quella voce e si prese coraggio ad alzare lo sguardo dai propri piedi: era una vecchia, solo una vecchia.
- ecco io… si signora – rispose nascondendosi fin sul naso con il collo della felpa.
- ti devo dunque ringraziare, giovane eroe – gli sorrise quella.
Allora Davide si voltò verso il bimbo che si era pietrificato e guardava con timore la vecchietta.
- è come dice lei, è davvero tua nonna? – chiese sospettoso mordendosi la lingua prima di aggiungere “questa vecchia megera”
- ecco io… si, è lei! – rispose titubante.
- ma non eri venuto con tua madre?
- mica ho specificato SOLO con mia madre… - sbuffò il bimbo scocciato di essere stato preso in castagna su tutti i fronti.
- non preoccuparti più di questo monello, adesso lo riporto io dalla madre – gli sorrise la signora prendendo per mano il bambino che si nascose dietro di lei.
- oh bene, perfetto, allora io vado! – si defilò il giovane pronto a svignarsela ma la donna lo fulminò con un “fermo” molto autoritario che gli fece correre un brivido lungo la schiena.
- di un po’ nipotino, - prese la parola arricciando le labbra in un sorriso vittorioso, - on vuoi ringraziare il tuo amico per averti aiutato, sfidando le sue paure? –
Ma come sapeva che se la stava facendo sotto? Era lei una strega o lui così patetico da farlo intuire anche ad una vecchia ciabatta?
Il bambino si avvicinò a lui con passi pesanti e con uno sbuffo e un “tieni” gli piantò una scatoletta tra le mani, e poi entrambi girarono i tacchi e sparirono.
Davide avrebbe voluto stare ancora lì a chiedersi quanto fossero esauriti quei due, ma era ancora in preda ad una crisi ansiogena, quindi si ficcò quella scatolina nello zaino e si precipitò fuori.
- Te l’avevo detto, Kwami di poca fede – gongolò Edda.
- avrò ragione quando combatteranno, e ora voglio un gelato!
 
 
***



Fiore non avrebbe mai immaginato che volare fosse una sensazione così stupenda, cioè, lo aveva di certo immaginato, sognato, come tutti, ma farlo sul serio era così straordinario da non essere minimamente paragonabile a nessuna fantasia.
Era uscita di casa dopo la lunga chiacchierata con il suo Kwami e dopo essersi vista al telegiornale nei panni di una supereroina ed ora era seduta comodamente seduta sul colonnato del Foro, guardava la luce del tramonto illuminare il Colosseo davanti a se, lasciando che tutta quella bellezza la confortasse dal suo sentirsi costantemente sotto pressione, inadeguata al ruolo che avrebbe avuto da quel momento in poi.
- Ciao Colombella – la salutò una voce alle sue spalle, era Gladiator che con un balzo era giunto sulla sua stessa colonna e le si sedeva accanto.
- cosa ti ha spiegato il tuo Kwami? – gli chiese di rimando la ragazza, senza distogliere lo sguardo davanti a se.
- tante cose… del perché dobbiamo combattere anche se non sappiamo contro chi e del perché non posso sapere chi tu sia – la informò
- e che ne pensi? – lo incalzò
- beh, che se c’è da lottare io non mi tiro indietro, anche se lo sappiamo tutti e due che sarà difficile e pericoloso, però ehi, siamo in tredici no? Saremo presto un ben gruppo! Speriamo che siano simpatici gli altri, e non dei musi lunghi come te Colombella – scherzò guadagnandosi un’occhiataccia – per quella cazzata delle identità segrete beh, secondo i fumetti della Marvel è una cosa fondamentale, ma in questo caso è diverso… -
- perché è diverso? – chiese ancora.
- beh perché tu sai chi sono, non è giusto! Dovremmo essere pari, e invece… -
Fiore non poté che ridere, si aspettava chissà che discorso, e invece era solo un capriccio da bambino… eppure le aveva sollevato facilmente il morale.
- Io non so chi sei, so che faccia hai, è diverso- precisò.
Il supereroe non fece in tempo a rispondere che un grande boato riempì l’aria, i due si guardarono negli occhi, anche se quelli di Diego erano nascosti dalla griglia dell’elmo, si scambiarono un cenno e saltarono giù dalla colonna, in direzione di quel rumore pericolosamente sospetto.


 
***



- Senti un po’ tu, non mi hai ancora detto cosa cavolo sei, da dove cavolo sei spuntato fuori, come cavolo fai a parlare e, soprattutto che cosa vuoi da me…. ma almeno mi vuoi dire PERCHE’ CAVOLO QUESTO MOSTRO MI INSEGUE?!?!?- urlò spazientita Andrea mentre correva concitata inseguita da un cavaliere fantasma come quello che aveva visto alla TV quella stessa mattina, armato stavolta non solo di spada ma anche di un grande scudo rotondo.
- cashpita, ti piacciono proprio questi cavoli… e poi te l’ho detto, io shono Moon, il tuo Kwami – le rispose la creaturina che era uscita dalla scatola che aveva aperto sul pullman mostrando un curioso difetto di pronuncia della lettera S.
- e di grazia, che cosa sarebbe un Kwami? – chiese mentre cercava di rimanere concentrata e, credendo di potersi nascondere, si introdusse nel cantiere che stava sistemando le strade in prossimità del Colosseo.
- una creatura magica che ti strashformerà in un shupereroe! – la informò eccitato il piccolo e tenero lupetto.
- io non ci capisco più un ca… AHHHH!- non riuscì a finire la frase, la povera ragazza, che sentì la terra sotto i piedi mancare ed essere trascinata via verso l’alto. Chiuse gli occhi per lo spavento, non vide neanche il Kwami che, spaventato anche lui, si rifugiava sul fondo della borsa.
Quando sentì di nuovo i piedi per terra, ancora barcollante, aprì gli occhi e vide davanti a se una ragazza vestita di bianco, con dei caratteristici capelli rossi e occhi luminosi nascosti da una mascherina di pizzo.
- Non preoccuparti mia malvestita amica, adesso White Dove e Gladiator sono venuti a salvarti. – la rassicurò quella con un occhiolino.
- ehi! Malvestita a chi? E che razza di nome da supereroe sarebbe il tuo, ti chiami come un deodorante? – chiese scettica Andrea.
- ehi! Un po’ di rispetto! – la ammonì indispettita Fiore, e poi scoppiarono entrambe a ridere giovialmente.
- Colombellaaaaaaaa – la chiamò una voce maschile ed Andrea si riscosse; solo in quel momento si rese conto di dov’era: White Dove l’aveva presa in volo e portata nella cabina della gru del cantiere per tenerla lontana da quel mostro.
- tra poco questo mi fa a fette! – continuò a reclamare aiuto il secondo supereroe mentre con la sua lancia si difendeva dagli affondi di spada, ma a causa dello scudo apparentemente impenetrabile, non riusciva a portare avanti un contrattacco.
- rimani qui al sicuro, adesso lo sistemiamo noi due, - ordinò la supereroina facendo per buttarsi giù dalla cabina coi ventagli spiegati in mano.
In quel momento nella mente di Andrea risuonarono le parole di quello strano peluche animato: poteva essere una supereroina anche lei! - Aspetta, ho qualcosa da dirti – sbottò quindi indecisa se vuotare il sacco o meno.
- Tranquilla, sistemo questo mostro e torno a chiacchierare con te – la rassicurò Fiore lanciandosi giù verso la battaglia.
- ma io… - continuò delusa la giovane artista, - voglio essere un’eroina anche io…
***
- coraggio, hanno bisogno di te, io so che ce la puoi fare! – lo supplicò Chopper dopo averlo trascinato a pochi metri dal campo di battaglia, ma Davide non ci riusciva, aveva troppa paura, il suo stesso corpo non si muoveva.
- io… io non ci riesco, mi dispiace… - rispose tremante.
- ma questo è il tuo destino! – obbiettò triste il piccolo cervo, ma ormai il ragazzo non lo ascoltava più, si era accasciato al suolo, le mani che gli coprivano le orecchie e gli occhi serrati, con il solo suono del suo cuore martellante a coprire tutto il resto del mondo.
 
 
 
NOTE D’AUTORE
Salve a tutti, belli e brutti!
Eccoci qui al terzo capitolo, abbiamo visto il primo nemico sconfitto da Fiore e Diego, dite un po’, vi ricordano qualcuno? XD
Anche a questo giro ho parecchie cose da dire, quindi organizziamoci per punti:

1) Inizia qui ufficialmente il TRIVIAL che accompagnerà la nostra storia fino alla fine: in ogni capitolo troverete un ESTER EGG, non sapete cosa sia? Un Ester egg è una specie di “cammeo”, un’apparizione di un personaggio di un’altra opera o un riferimento in generale ad un'altra opera all’interno di una storia o film, per intenderci sono celebri nei film Disney dei disegni che ricordano la testa di topolino.Chiunque trovi per primo l’Ester egg può scriverlo in una recensione e vincerà un premio, ovvero uno spazio pubblicitario qui nelle note d’autore in cui parlo di una storia a scelta del vincitore, o anche un megaspoiler, o ancora qualsiasi cosa mi venga in mente XD

2) Questo punto è dedicato a Harry Fine e Sapphir Dream, vi stanno piacendo i vostri personaggi nelle mie mani? Non esitate ad essere onesti! Nel prossimo capitolo i vostri OC, che hanno ricevuto il miraculous del CERVO e del  LUPO (rispettivamente)  finalmente verranno trasformati, quale sarà il loro aspetto, il loro costume? Potete descrivermelo per messaggio privato, così da non spoilerare niente a nessuno LOL

3)Ora, confrontandomi con qualche lettore silenzioso ho scoperto che gli attributi ancora rimasti in ballo, ovvero:FORZA D’AZIONE e INVERSIONE
non suonano tanto bene XD, in effetti mi rendo conto che a leggerli così non sono molto belli, ma nel cartone animato in generale tutti i superpoteri fanno rima con creazione e distruzione e trovarne altri 13 non è particolarmente semplice, ma vi posso assicurare che questi due sono molto importanti, e che ricorderanno vagamente i poteri di Viperion e di Superman, quindi non sottovalutateli!

4) 
L’attributo VISIONE è stato già assegnato e vedremo un nuovo personaggio nei prossimi capitoli!

5)È il momento di aprire le selezioni per nuovi OC! Il criterio di selezione sarà sempre lo stesso, ovvero dovrete scegliere un attributo:
  1. TENTAZIONE
  2. PROTEZIONE
  3. GUARIGIONE
  4. TRASFORMAZIONE
Con l’assegnazione di questi 4 saremo a quota 11, e ci mancheranno solo gli ultimi due personaggi, i più misteriosi di tutti *.*
Passiamo a descrivere i quattro che sono in ballo ora, questi personaggi saranno - udite udite - i cattivi!!!
Vi spiego, questi quattro OC riceveranno il miraculous per caso e saranno reclutati dalla Dama nera come sgherri, per cui la scheda da inviare sarà un po’ diversa dalla precedente:


-aspetto fisico
-storia personale (sbizzarritevi)
-perchè avete scelto proprio quell'attributo e perchè starebbe bene al vostro personaggio
-la descrizione almeno approssimativa del ritrovamento del miracuolus
-l’incontro con la dama nera, almeno approssimativo, e di come questa è riuscita a portare l’oc dalla sua parte
- se l’oc è propriamente malvagio oppure è stato tratto in inganno, insomma dovete darmi un buon motivo per cui sia dalla parte del male.

Vi ricordo alcun regole fondamentali, ovvero che potete inviare tranquillamente più di un OC, che possono essere (e sarebbe molto gradito) di qualsiasi nazionalità o cultura ma devono trovarsi in Italia per qualche motivo, fosse anche di passaggio, che le schede non possono essere inviate come una recensione altrimenti svelerebbero tutto ai lettori e che è utile a chi arriva in ritardo lasciar scritto per quali attributi si concorre in una recensione.


CHE DIRE, CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO, VI ASPETTO SEMPRE PIU' NUMEROSI!
BACI
SG
   
 
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