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Autore: lmpaoli94    05/05/2021    0 recensioni
La calma apparente di Riverdale viene continuamente scossa dai tradimenti di alcuni individui senza pensare alle loro relative conseguenze.
Che cosa potrebbe mai succedere se uno degli abitanti di quella città potesse scoprire il giro malato che c’è dietro alle infedeltà degli interessati?
Un silenzio che non durerà per molto soprattutto dato dal fatto che uno degli infedeli morirà in circostanze misteriose.
P.S.: userò tutti i personaggi principali della serie.
Buona Lettura
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cooper, Cheryl Blossom, Veronica Lodge
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Veronica arrivò giusto in tempo appena potesse arrivare l’ospite d’onore.
< Brava, Mia. Giusto in tempo. >
< Nick non è ancora arrivato? >
< No. Ma non è in ritardo. Stiamo sistemando la tavola. >
Da quando Veronica era arrivata, non aveva perso di vista suo padre.
Era davvero profondamente arrabbiata con lei, ma in fondo doveva proteggerla a qualsiasi costo.
< Tesoro, mi da una mano con l’insalata? >
< Certo. Andiamo in cucina. Ti devo parlare. >
Appena le due donne rimasero da sole, Veronica volle sapere subito a che punto era il suo rapporto con Fred.
< Mamma, devi mollarlo all’istante. >
< Ti ho già detto di no Veronica. Anche se ne pagherò le conseguenze. >
< Ma non capisci che papà… >
< Saprò difendermi come ho sempre fatto. Tuo padre non mi farebbe mai del male. >
< Questo non puoi saperlo. >
< Si può sapere che cosa state confabulando voi due? > fece l’uomo interrompendoli.
< Niente. Mia madre mi stava dicendo cosa mangeremo stasera. >
< Ah, certo. >
Ma appena la loro conversazione fu terminata, Reggie bussò alla porta.
Intenta ad aprire, Veronica vide come si era tirato a lucido.
< Stai benissimo. Non sembri quasi tu. >
< Ti ringrazio. >
< Buonasera, Reggie. Felice di rivederti. >
< Buonasera anche a lei, Signor Lodge. Signora Lodge. >
< Ciao Reggie. >
< Ho pensato di portare un piccolo regale. Per tutti voi > rispose Reggie porgendo ad Hiram una bottiglia di vino.
< Non dovevi disturbarti Reggie, ma hai avuto un’idea splendida. La berremo stasera tutti insieme. >
< Perfetto. >
< La cena è quasi pronta. Vuoi tanto accomodarti? >
< Perché no? >
Dopo che Reggie si sedette al centro tra Veronica e Hiram, il ragazzo non poté sfuggire alle sue domande.
< Allora Reggie, come vanno i tuoi voti a scuola? >
< Non mi posso lamentare. Quest’anno voglio impegnarmi molto di più adesso che mi sono trasferito alla Riverdale High. >
< Già… Mia figlia non mi aveva accennato che eri un Serpents, sai? >
Le domande puntigliose e a trabocchetto di Hiram erano già entrate nel vivo della conversazione.
< Spero che per lei non sia un problema, Signor Lodge. >
< Assolutamente no… Anche se per mia figlia avevo pensato ad un futuro diverso. Ma visto che siamo finiti tutti a Riversale a causa di una moltitudine di circostanze, per me l’importante è che vi vogliate bene. >
< Non credi davvero di aver detto quelle parole, papà. >
< Ma sono sincere, Mia. Davvero… E comunque Reggie, hai già pensato a quale college vorresti andare? Mica vorrai rimanere a Riverdale per tutto il resto della tua vita, spero. Essendo una cittadina molto piccola, ad un certo punto può starti anche stretta. >
< Sinceramente non c’ho ancora pensato. Voglio finire gli sutdi qui, poi vedrò. >
< Ti dispiacerà lasciare i Serpents? Insomma, ho sentito dire da alcuni che sono come una famiglia. >
< E lo sono anche per me… Ma d’altronde mi sono allontanato da loro per stare più vicina a Veronica nella nostra relazione e come aiutante alla Bonne Nuit. >
< Già… Una vera miniera d’oro quel posto, vero Veronica? >
< Certo. Ma non ti dirò mai tutti i miei incassi. In questa nuova avventura voglio cavarmela da sola. >
< E ci stai riusciendo benessimo, sto vedendo. >
< Perché adesso non mi parla un po’ di lei, Signor Lodge? >
< Come? >
< Perché lei e la sua famiglia avete scelto di trasferirvi qui a tempo indeterminato? >
Hiram Lodge non amava sentirsi chiedere della sua vita privata essendo un tipo molto riservato.
< Le circostanze ci hanno portato nella nostra vecchia città natale. Se mi avessero fatto questa domanda qualche anno fa’, nemmeno io avrei creduto di tornare qui. >
< Ed è felice della sua vita? > gli domandò ancora Reggie.
Gli sguardi enigmatici tra Hirma e Reggie non passarono inosservati a Veronica, che deovav fare alla svelta per spegnere l’incendio.
< Reggie, mi vieni ad aiutare in cucina? >
< Veronica, posso pensarci io. >
< No mamma, ci pensiamo noi. >
< Certo che sono felice della mia vita… Ho una moglie e una figlia che mi rispettano e i miei investimenti non potrebbero andare meglio. Per non parlare che sono un uomo libero. >
< Capisco… >
< Reggie, andiamo? >
< Sì, Veronica. >
Appena i due ragazzi si ritrovarono da soli, Reggie non poté immaginare di aver scatenato la sua furia.
< Come puoi pensare di fare queste domande a mio padre? >
< Perché? Cos’ho fatto di male? >
< Stai facendo esattamente il suo gioco. Mio padre non fa altro che destabilizzarti, e tu ci caschi come un cretino! >
< Veronica, non capisco quale sia il problema. >
< Parla il meno possibile con mio padre e asseconda le sue frecciatine. Solo così potrai uscirne vivo. >
Reggie non voleva noie quella sera, ma in effetti si doveva ricredere dalle domande curiose e sotto sotto puntigliose fatte ad Hiram.
< Va bene. Vedrò di comportarmi bene. >
< Lo spero. >
Ma prima che Veronica e Reggie potessero tornare al tavolo, la giovane ragazza vide sua madre piangere mentre stava parlando proprio con suo marito.
< Veronica, che succede? >
< Aspetta un attimo qui, Reggie. I miei genitori stanno discutendo. >
< Mi vida, mi devi dire qualcosa. Lo vedo dai tuoi occhi. >
< Hiram, da alcuni giorni a questa parte mi sento molto diversa. Come se il lavoro mi risucchiasse tutte le energie. >
< Ti senti molto affaticata? Allora domani non andare al lavoro. Fai fare tutto a Fred. Per un giorno non succederà niente di male… A meno che non sia Fred il nostro problema. >
< Che cosa vuoi dire? >
< Hermione, non vorrei che tu mi nascondessi qualcosa su voi due. Ti pregherei di dirmelo adesso, così da risolvere un problema subito alla nascita. >
< Io e Fred… >
< Papà, che cosa parlavate durante la nostra assenza? > domandò la ragazza interrompendoli.
< Tua madre non si sente molto bene. Credo che sia affaticata. >
< Davvero. Forse rimanere in compagnia di Fred l’ha stancata molto… Non vorrei che Amdrews ti abbia messo a spaccare le pietre insieme agli altri operai. >
< No, certo che no. Da sola devo mettere a posto molte pratiche sulla sua azienda e questo mi prosciuga le energie mentali. Non posso abbandonare adesso Fred. Soprattutto adesso che la chiesa di Riverdale è ancora in costruzione. >
< Se c’è qualcosa che io e papà possiamo fare per te mamma, non esitare a chiedercelo. >
< Non vi preoccupate. So che siete molto impegnati e… >
< Di questo non devi preoccuparti. Posso trovare del tempo per te… Per domattina ti aiuterò io nelle pratiche. Spero che non sia un problema, papà. Mi avevi invitata a supervisionare i lavori al casinò. >
< No, vai pure con tua madre. I lavori al circolo privato stanno procedendo molto bene. >
< Che cosa? Aprirete un nuovo casinò? Davvero molto interessante. >
< Sì, ma questo non intaccherà gli incassi del Pop’s e del Bonne Nuit. Papà me l’ha promesso. >
< Certo che no, mi vida. Ci daremo un aiuto a vicenda. Come è nel nostro DNA. >
< Adesso però basta parlare di lavoro. Finalmente siamo giunti al dessert. Ho fatto una torta di frutta che sono sicura piacerà a tutti. >
< Signora Lodge, non doveva disturbarsi così tanto. >
< Reggie ha ragione. Forse è per questo che sei così stressata. >
< Va tutto bene. Davvero… Veronica, mi dai una mano? >
< Vengo subito, mamma. >
Lasciando da soli i due uomini, Reggie chiese ad Hiram un favore alquanto inaspettato.
< Signor Lodge, adesso che mi sono allontanato dai Serpents per seguire gli affari di sua figlia standogli anche vicino per la nostra relazione, sarei davvero felice di aiutarla se avesse bisogno di un capò che possa aiutarla nei suoi… affari. >
< Reggie, sono molto contento per il tuo pensiero, ma preferisco scegliere i miei uomini personalmente. Per adesso la tua richiesta è accantonata. Spero che tu non la prende male. >
< Assolutamente no > rispose Reggie smorzando un sorriso.
Nel mentre i due uomini stavano brindando da soli, Veronica continuò a squadrare malamente sua madre.
< Quando io e Reggie siamo venuti in cucina abbiamo visto te che stavi piangendo… Stavi per rivelare a papà il tuo più grande segreto. >
< Glielo devo, Veronica. In segno di rispetto. >
< Certo, se vuoi essere uccisa… Perché papà non si fermerebbe dinanzi a niente se sapesse che tu lo tradisci. Per questo domani ti terrò d’occhio. Devi smetterla di fare passi falsi. >
< E chi ti dice che sto sbagliando? >
< Il mio buon senso. O tronchi questa relazione, o toccherà a me farti smettere. >
< Non osare Veronica, altrimenti… >
< I nostri due uomini ci stanno aspettando. Sarebbe meglio andare. >
Una volta tornati in tavola, fu Hiram il più colpito di tutti appena vide la torta.
< La mia preferita, Hermione. Ti ringrazio tanto. >
< Servirà per coronare questa serata speciale. >
< Ben detto. Soprattutto adesso che considero Reggie come uno della nostra famiglia. E per ciò, il brindisi è tutto per te. >
< Grazie, Signor Lodge. Significa molto per me. >
Fissando l’ora però, Veronica si rese conto che avrebbe dovuto aprire il Bonne Nuit.
< Dobbiamo proprio andare, papà. Non posso mancare ai miei doveri. >
< Te ne vai di già? >
< Sì. È quasi l’ora. >
< Va bene, non te ne faccio una colpa. Buona serata a tutti e due. >
< Altrettanto, papà. Vieni Reggie? >
< Sì… Grazie ancora per avermi invitato, signori Lodge. >
< Grazie a te per esserti presentato > rispose Hiram con sorriso sincero.
Dopo aver salutato i genitori di Veronica, Reggie non riuscì a trattenere il segreto della richiesta che aveva fatto a suo padre.
< Reggie, ti avevo avvertito di rimanere lontano da lui. I suoi affari non sono così leciti come si può sembrare. Non voglio che il tuo nome venga sporcato. >
< Veronica, devo entrare nelle sue grazie… >
< E lo farai in un altro modo. Ma rimanendo lontano dai suoi affari. Non chiedergli più un favore del genere, mi hai capito? >
< Va bene. Farò come dici tu. >
< Ameno che mio padre non abbia già accettato… >
< No, non l’ha fatto. >
< Bene. Allora vuol dire che sei ancora libero > rispose Veronica stringendosi al suo fidanzato.
 
 
Sparecchiando la tavolae sistemando la cucina come una famiglia normale, Hiram non aveva dimenticato i timori di sua moglie.
< Hermione, sei sicura che non devi dirmi altro? Va tutto bene al cantiere? >
< Non potrebbe andare meglio. >
< Lo spero… Perché se scoprirò qualcosa di veramente oscuro che possa intaccare il buon nome della famiglia, non mi tratterrò di risolvere il problema con qualsiasi mezzo. E tu sai a cosa mi posso riferire. >
< Certo, Hiram. Puoi stare tranquillo. >
< Vedrò di ascoltarti. >
   
 
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