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Autore: Fiore del deserto    05/05/2021    2 recensioni
Re Algol e la regina Lavandula hanno una seconda figlia, Lavernia, da sempre tenuta nascosta dai genitori in quanto ritenuta la figlia di Laduguer, dio della guerra e patrono di Dullahan. Dopo aver visto che fine ha fatto la primogenita di Algol, il dio obbliga il re di Dullahan a scegliere Lavernia come futura regina per riparare l’oltraggio del regno di cui è protettore, minacciandolo di togliergli tutta la sua potenza in battaglia e di maledire lui e il regno stesso con innumerevoli guerre con esito negativo. Messo alle strette, re Algol è costretto a chiedere a Jareth di sposare Lavernia per placare l’ira del dio, ma il re di Goblin ha appena chiesto la mano di Sarah. Ritrovatosi in un bivio tra i sentimenti e i doveri di re, Jareth deve fare una scelta.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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UNDERGROUND
 
Chiunque al posto di Sarah si sentirebbe caricato di compiacenza, specialmente se donna, nell’assistere che il proprio amato abbia pubblicamente umiliato la propria rivale in amore. Sarah, però, non è affatto soddisfatta. Per meglio dire, non lo dimostra. Non possiede un animo malevolo e tipico di chi gode delle sofferenze altrui, per cui i suoi occhi non denotano nessun segno di entusiasmo per essere stata messa al di sopra di Lavernia. È vero che tra le due non scorre buon sangue e in un certo senso Sarah è onorata dal fatto che Jareth la stia innalzando, ma forse così è troppo.
«Qualcosa non va, mia cara?» le domanda Jareth, essendosi accorto dell’espressione un po’ abbassata di Sarah.
Lavernia arrugginisce internamente nell’averlo sentito chiamare quell’umana “mia cara”, ma per non sfigurare ancora di più tenta di ignorare quelle parole e quell’atteggiamento troppo benevolo nei confronti di quell’odiosa umana – come da adesso in avanti verrà giudicata dalla principessa di Dullahan. Quantomeno, ci prova finché ne ha la pazienza... decisamente scarsa.
«Va tutto bene, maestà.» risponde Sarah, mentre armeggia con la stranissima pietanza di carne adagiata nel proprio piatto. Ne ignora le origini, ma il profumo è molto invitante e, come se non bastasse, le risulta molto difficile da tagliare. Jareth le sorride.
«Vuoi che chieda ai servi di tagliarla per te, cara Sarah?» le domanda Jareth gentilmente e incuriosito.
Sarah è leggermente imbarazzata e sente addosso a sé gli sguardi della maggior parte dei commensali.
«Umpf.» lo sbuffo di fastidio di Lavernia non passa inascoltato alle orecchie di Jareth.
«C’è qualcosa che ti turba, Lavernia?» è la composta e aguzza domanda del re di Goblin.
«Assolutamente nulla.» risponde la principessa con superiorità «Non potrebbe mai turbarmi l’idea che un’umana non sappia come ci si comporti a tavola. Del resto, è da sciocchi farsene meraviglia.» termina con una pugnalante risatina, accompagnata da Lizarda e da tutte le dame che parteggiano per la futura regina.
Sarah è pronta a risponderle a tono, ma Jareth la blocca istantaneamente mostrando davanti a lei il palmo della propria mano in segno di silenzio. Ci pensa lui a parlare e a far tacere quelle ridarelle vuote da gallinelle prive di cervello.
«Vedi, Sarah, forse nel tuo mondo avete delle usanze diverse dalle nostre che a te posso sembrare molto strane. Però, parola di re, ti assicuro che l’educazione fa anche parte del nostro mondo... anche se la cosiddetta principessa Lavernia» pronuncia con sprezzo il termine “cosiddetta” «ti ha appena dimostrato che lei è un caso a parte. Insieme a coloro che intendono seguire il suo esempio.»
Le risate delle dame si gelano in un imbarazzante silenzio. Tutte le colpevoli volgono lo sguardo verso quello di sidhe uomini – che Sarah intuisce si trattino dei loro mariti – che a loro volta ricambiano con occhi di silenzioso ammonimento. Sarah non lo sa, ma i mariti delle dame ricoprono ruoli di un certo calibro che ha permesso loro di poter sedere alla stessa tavola del re. Nobili signori, distinti baroni, egregi visconti, illustri conti, esimi marchesi stavano vedendo il loro rispetto da parte del re andare in fumo per colpa delle loro superficiali mogli. Per non danneggiare la carriera dei loro mariti, le dame preferiscono ritornare nella propria compostezza e tornare a consumare il cibo con lo sguardo ben basso.
Lavernia, nel frattempo, non riesce a trattenersi e si lascia sfuggire uno dei suoi soliti lunghi sospiri di turbamento accompagnato da un lieve gridolino di scandalo.
«Come osi darmi della maleducata davanti ad un’umana?» sbraita lei contro Jareth, alzandosi dalla sedia e poggiandosi una mano al petto.
«Principessa,» la voce profonda di Rastaban attira l’attenzione di Sarah, di Jareth e di tutti i commensali «il nostro re ti aveva detto sin dall’inizio di mostrare rispetto nei confronti di Sarah. Non solo perché è la Campionessa e perché qui, a Goblin, è considerata colei che ha salvato la corona del nostro re Jareth, ma soprattutto perché è un’appartenente dell’Aboverground.» Rastaban ha una tonalità vocale misurata e austera, Silyn lo guarda meravigliata «Per cui, dovresti sapere molto bene che le Antiche Leggi invitano a rispettare gli esseri umani. Se proprio tu, che sei una principessa, ignori una condizione così rilevante, mi dispiace ammetterlo ma non stai dimostrando a noi di sudditi di Jareth di essere una regina meritevole.» breve pausa, quanto basta per vedere Sarah ringraziarlo con lo sguardo e Lavernia arrossire di rabbiosa vergogna «E poi, non capisco il motivo del tuo vergognoso atteggiamento nei confronti di Sarah, che si sta comportando molto bene e non sta dando fastidio a nessuno.»
«Siete tutti quanti stregati da questa ignobile umana!» quasi urla Lavernia, suscitando lo sgomento degli invitati – ai quali è decisamente passata la fame.
Didymus sta per alzarsi dal suo posto, pronto a servire il suo aiuto alla sua amica Sarah come un bravo cavaliere, ma Hoggle ordina a Ludo di tenerlo fermo. Gli animi degli amici si placano fulmineamente quando assistono ad uno scenario che ha dell’incredibile.
Alzatosi dalla propria sedia, Jareth mette a tacere l’isteria di Lavernia lanciandole un rigoroso ceffone.
Silenzio.
Nessuno ha il benché minimo coraggio di fiatare. Un re ha appena dato uno schiaffo ad una principessa, alla figlia di re Algol. Anzi, alla figlia del dio Laduguer.
Se Sarah è sorpresa da quanto ha visto, Jareth è furioso.
«Lavernia, non mi importa se sei figlia del re Agol, se tua madre è devota al dio Laduguer o se sei la principessa di Dullahan, ma non mi piacciono quelli che la pensano come te.» non si lascia intenerire dalle lacrime che sgorgano dagli occhi rabbiosi di Lavernia «Hai oltraggiato l’ospite d’onore del regno di Goblin, hai insultato i miei sudditi, hai schernito la mia maestà con la tua isterica maleducazione.» si calma appena «Come re, tuttavia, ti offro la possibilità di rimediare. Chiedi scusa ai miei sudditi e a Sarah per la tua insolenza e tutto ti sarà perdonato.»
Lizarda si avvicina a Lavernia, poggiandole le mani sulle spalle come per consolarla, ma viene scontrosamente scacciata dall’offesa principessa. Lizarda rimane sbigottita di fronte alla reazione di Lavernia.
«Mai!» urla Lavernia al culmine della rabbia «Non posso sopportarlo! Io non intendo diventare regina di un regno di volgari zotici che si fanno abbindolare da una schifosa umana!»
«Silenzio!» comanda Jareth, facendo tremare le gambe di tutti, comprese quelle di Sarah «Lavernia, ti ho offerto la possibilità di riparare i tuoi errori, ma in merito a quanto ha detto il duca Rastaban non stai dimostrando al mio popolo di possedere i valori di una vera regina. Specialmente una regina degna del mio regno.»
«Chi vuoi che governi un regno come questo? Ve la vedrete con il re e con la regina di Dullahan!» si allontana dalla tavola, seguita a fatica da Lizarda - che per poco non inciampa sui lembi della propria gonna - ma prima di lasciare la sala e gli ospiti, largamente delusi e sbalorditi, Lavernia indica Sarah con il dito indice, maledicendola «Maledetta Sarah, me la pagherai!» scappa via, scoppiando in lacrime.
«Aspettami, principessa Laver...» Lizarda cade, infine, per terra e causa una risata sganasciante da parte degli invitati che occupano un ruolo umile nella società. Potete immaginare come si stiano spanciando dal ridere Hoggle, Ludo e Didymus. I membri delle alte classi, per questioni di etichetta, sogghignano appena, inclusi Rastaban e Silyn. Sarah è leggermente turbata dalle parole malauguranti di Lavernia, ma è divertita nell’aver visto come Lizarda sia cascata sul pavimento come succede ai cattivi dei cartoni animati che vedeva da bambina. La sua ilarità si ferma quando incontra lo sguardo molto serio di Jareth. Perché non sta ridendo, si domanda.
«Silenzio.» il re di Goblin richiama tutta la sala all’ordine e ha un annuncio da fare «Popolo di Goblin, quanto è successo è a dir poco mortificante. Come vostro re, vi chiedo scusa per aver assistito ad una simile vergogna. Immagino che tutti voi abbiate sacrificato il vostro tempo nella speranza di assistere ad una cerimonia, ahimè rivelatasi uno spettacolo pietoso. Vista la situazione, vi annuncio che da domani potrete svolgere regolarmente le vostre giornate fino a che non verrà il momento in cui Goblin non troverà una vera regina, meritoria di dominare accanto al sottoscritto re di Goblin.»
Un sussulto collettivo invade la sala. Sarah si chiede se le sue guaste orecchie abbiano capito male.
«Jareth.» lo chiama Rastaban «Vuoi dire che...»
«Per chi non avesse compreso,» prosegue Jareth per essere più chiaro «il matrimonio è annullato. Lavernia non è la regina che Goblin merita di avere.»
La bocca di Sarah si apre in una piccola “o”, marcando il suo stupore.
Rastaban ha un sussulto.
«Perdonami se mi permetto, maestà.» lo zio tenta di dissuaderlo «Ma come faremo con le alleanze? Re Algol non accetterà...» solo a Rastaban, in quanto zio di Jareth, era consentito parlare di politica.
Jareth non sembra essere per niente turbato e placa subito gli animi dei presenti.
«Non sono stato io il primo tra i due a rifiutare le nozze.» Jareth ricorda a tutti che è stata Lavernia a dire per prima di non avere l’intenzione di diventare la regina di Goblin «Se Lavernia decide di non diventare più la mia regina, né io, né il re di Dullahan, né nessun altro possiamo farci niente.»
Il re di Goblin evoca una sfera e da essa fa materializzare la pergamena inviatagli giorni prima da re Algol. Dopo averla letta ad alta voce, fa notare a tutti quanti che non sta scritto da nessuna parte che le alleanze non possano essere comunque saldate, in caso fosse stata Lavernia a rifiutare le nozze. Tutti i presenti ci riflettono su e, come prova della veridicità del re, tra i nobili ci sono anche diversi notai ed esperti in campo a confermare la tesi di Jareth.
«Inoltre,» conclude il sovrano del Labirinto «Se re Algol declinerà le alleanze tra i regni, Dullahan dovrà risarcire il regno di Goblin per le spese effettuate da Lavernia, per il prezzo di oltre un milione e seicentomila monete d’oro. Non c’è altro da aggiungere.»  
Mentre tutti quanti sono sereni di sentire la notizia del re, Sarah è solo confusa. Sta per raggiungere Jareth e chiedergli delucidazioni riguardo il suo comportamento. Lo conosce molto bene e riconosce che Jareth sia stato troppo calcolatore per tutta la durata della cerimonia. Che abbia previsto tutto quanto? Che sia stato tutto quanto ben architettato per sbarazzarsi di Lavernia? Non può saperlo, non per il momento, visto che Jareth le fa un cenno autoritario di non parlare.
«Sarah,» le dice «tra gli invitati, di sicuro tu sei colei che ha ricevuto più disagi per colpa del comportamento della principessa di Dullahan. Non volermene male se ti chiedo di farmi perdonare celebrando un nuovo tipo di festa.»
«Festa?» Sarah inclina la testa di lato in senso interrogativo.
«Dopotutto, tutti quanti sono venuti fin qui per una festa.» annuncia Jareth «Quindi, quella che doveva essere una festa di fidanzamento, oggi viene trasformata in una festa in tuo onore. Dopotutto, per me e per il mio popolo è un grande privilegio avere qui l’eroina della corona di Goblin.»
«Ma io...» Sarah si mette una mano alla tempia, come per bloccare un improvviso mal di testa.
«Sarebbe un vero onore per noi.» aggiunge Rastaban, chiaramente compiaciuto dell’idea del nipote.
«Per favore, Campionessa, concedi a noi questo privilegio.» si fa avanti Silyn.
«Sì, Sarah, permetticelo.» urla Hoggle dal suo posto.
«Onore alla nostra lady.» esclama Didymus e in pochi secondi la sala si riempie di suppliche nei riguardi di Sarah. Alla fine, dopo aver incrociato gli occhi sorridenti del re di Goblin, Sarah prende una decisione.
«Ne sarei molto onorata.» è la sua risposta definitiva.
«Evviva!» esclamano Hoggle e gli altri, mentre Rastaban e Silyn accolgono la scelta di Sarah con gioia.
«Molto bene.» dice Jareth «Signori, che la festa per la Campionessa abbia inizio.»
Se Sarah sente il suo cuore gonfiarsi dalla gioia per tutto l’affetto dimostratole non solo dai suoi amici, da Jareth, ma anche da tutto il popolo di Goblin, dall’altra parte del castello le cose vanno diversamente.
Nella sua stanza, insieme ad una Lizarda che non sa decisamente che cosa fare, rimanendo confusa come uno stoccafisso, Lavernia non fa che piangere per l’umiliazione subita e maledicendo Sarah con tutte le sue forze.
  
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