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Autore: ValeKikyo    08/05/2021    0 recensioni
Questa sarà una raccolta di fanfiction Hurt/Comfort, in generale one-shot totalmente a sé stanti, scritte per il gruppo FB "Hurt/Comfort Italia Fanfiction & Fanart", nelle challenge altre persone danno un prompt e lo scrittore deve adattarsi ad esso, quindi tratteranno tutti di temi diversi, unica cose in comune, la dinamica hurt/comfort, spero vi piacciano!
Genere: Guerra, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fornello Scritta per la #adventcalendarchallenge edizione 2020

Prompt: soli a Natale

Fornello

Canada adorava il Natale.
Non era certo ai livelli di fanatismo di suo fratello, ma gli piaceva comunque decorare casa e l’albero, riempiendo tutto di decorazioni e luci.
Normalmente lo passava proprio con suo fratello, ma quell’anno l’altro aveva deciso di stare con Inghilterra.
Non che a lui dispiacesse stare solo tutto sommato, quello era un Natale atipico, e gli ci voleva decisamente un po’ di tranquillità.
Per questo fu molto stupito quando sentì suonare il campanello.
Guardò dallo spioncino e aprì, sorpreso.
-Francia?-
-Joyeux Noel mon petite!-
Il francese sorrise, porgendogli un pacchetto.
Matthew rimase interdetto per qualche secondo, ma poi si fece da parte per farlo entrare.
-Non mi aspettavo che saresti venuti a trovarmi…-
-Perché non avrei dovuto? Non potevo certo lasciarti solo a Natale no?-
Sorridendo, Canada richiuse la porta e prese il pacchetto che l’altro gli porgeva.
Normalmente sarebbe stato irritato se qualcuno si fosse autoinvitato a casa sua, ma con Francis era tutto un altro discorso.
-Grazie…buon Natale-
Francia sorrise, uno di quei suoi sorrisi radiosi che gli faceva sempre battere il cuore.
-Spero che tu non avessi intenzione di mangiarti dei pancakes anche per Natale-
-Bhe, quelli erano solo il dessert- appoggiò il regalo sotto all’albero, accanto agli altri -ho comprato dei pasti precotti da scaldare al microonde…-
Francia lo guardò sconvolto, come se gli avesse appena detto che aveva dichiarato guerra a Russia.
-No no no no Canada, non ci siamo, fratellone Francia ti cucinerà un pasto coi fiocchi!-
-Ma non c’è bisogno…-
-Ah! Insisto, mi sono autoinvitato a casa tua, e mi occuperò di tutto io, tu dovrai solo rilassarti e guardare la TV-
-Ma non ho molto in casa…-
-Tu fidati del fratellone, d’accordo?-
Matthew sospirò, annuendo, sapeva che quando Francia si metteva qualcosa in testa non c’era modo di dissuaderlo, specialmente quando si trattava di cibo.
-Va bene-
Continuando a sorridere, l’altro gli fece l’occhiolino e andò a rinchiudersi in cucina, pronto per mettersi all’opera.
Scuotendo la testa, il canadese si sedette sul divano, deciso a rilassarsi come gli aveva detto l’altro.
Continuò a fare zapping fra i canali, non trovando nulla che lo allettasse, poi sentì un gemito di dolore provenire dalla cucina e sobbalzò.
A velocità record si diresse di là, trovando un Francis con la mano ustionata che imprecava in un francese molto dialettale, tanto che non coglieva tutte le parole.
-Francia!-
La mano aveva un’evidente bruciatura e si era già ricoperta di vesciche.
-Aspetta-
Aprì l’acqua fredda e gli afferrò il polso, mettendogli la mano sotto il getto.
-Cos’è successo?-
Mugolando leggermente di dolore il francese si limitò ad indicare uno dei fornelli, in particolare quello in alto a destra.
-Oh…quello ogni tanto fa i capricci…mi dispiace…aspetta, torno subito, tu rimani con la mano sotto l’acqua va bene-
-Oui-
Matthew andò in bagno e tornò dopo pochi secondi con una pomata ed un asciugamano pulito.
-Mi dispiace, avrei dovuto avvertirti-
Chiuse l’acqua e cominciò ad asciugargli con delicatezza la mano, cercando di rimuovere gli strati superficiali di pelle bruciata.
-Non ti preoccupare…sto già guarendo, vedi?-
Ed in effetti era vero, la loro natura immortale veniva in loro soccorso come al solito.
-È vero, ma avrei comunque dovuto dirtelo-
Dopo averlo asciugato prese la pomata e cominciò a spalmargliela dolcemente, era una carezza fresca per la mano martoriata del francese, che sorrise.
Canada era così tenero in quel momento, chino a prendersi cura di lui, facendo attenzione a non fargli male.
-Forse avrei dovuto usare i guanti, ho peccato di presunzione-
-Non è certo colpa tua, cucini da secoli, hai il diritto di non voler portare i guanti-
Prese una garza apposta e gli ci avvolse la mano, chiudendo tutto con un bel fiocco.
-Ecco qua, fatto-
Francia sorrise, guardandosi la mano.
-Perfetto, probabilmente fra qualche giorno sarò già guarito-
-Probabile, ma nel frattempo fai il bravo e ti cambio la benda ogni tanto, va bene?-
-Ma devo cucinare…-
Il canadese scosse la testa, facendolo sedere.
-Dimmi cosa devo fare e cucino io, d’accordo?-
-Come vuoi piccolo- si allungò in avanti, dandogli un bacio a stampo a tradimento -dopo il fratellone si farà perdonare-
Disse malizioso, facendolo avvampare completamente.
Matthew non rispose, limitandosi a tirarsi su le maniche e a indossare i guanti, pronto per mettersi all’opera.

Buonasera a tutte, ecco una nuova storiella, questa volta dedicata ai nostri splendidi FraNada!
Spero che questa raccolta continui a piacervi, alla prossima!
  
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