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Autore: elerim    09/05/2021    9 recensioni
«Cosa c'è?» le aveva detto lui appena entrato, scrutandola sospettoso.
Era elettrizzata, aveva passato il pomeriggio a preparare e pregustare. Lui era teso e stanco, il Congresso lo sfibrava. Ma si sarebbe rilassato presto!
Cronaca di un fallimento annunciato.
Questa Flash partecipa al contest "Gara di Flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa Flash partecipa al contest "Gara di Flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".

Prompt: “X sostiene la propria opinione impopolare o scomoda con Y , ma la discussione da prima calma degenera e prende una piega diversa".

Parole: 514

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Cominciò con la forchetta che aveva in mano e continuò con tutto quello che le capitava a tiro. Telecomando, cuscini, paralume, il posacenere con la Tour Eiffel stilizzata. Tanto lui prendeva tutto al volo.
Sgranò gli occhi quando gli gettò il portatile ma afferrò anche quello.
Lo sguardo di lui esprimeva disprezzo, o forse solo costernazione, ma che importava. L'avrebbe biasimata per questa scenata, per l'inutile, patetico disordine di oggetti e sentimenti proiettati ovunque.
Aprì il frigo, afferrò la costosa bottiglia e il vassoio di paste nella loro elegante confezione pastello. Lo fronteggiò un istante, per dare la giusta enfasi. Poi, con gli occhi già umidi, gli scagliò addosso entrambi.
Lui salvò la bottiglia, ma il contenitore delle paste centrò in pieno la parete.

«Adesso va bene?» gli urlò contro. «Hai ragione! Cosa cazzo c'è da festeggiare?»

Afferrò il cappotto, uscì.

***

 

«Cosa c'è?» le aveva detto lui appena entrato, scrutandola sospettoso.
Era elettrizzata, aveva passato il pomeriggio a preparare e pregustare. Lui era teso e stanco, il Congresso lo sfibrava. Ma si sarebbe rilassato presto!
«Dai, vieni a sederti!»
«Vorrei farmi una doccia.»
«La fai dopo, è tutto pronto!»
Lo aveva preso per mano ma lui l'aveva ritratta. «Scusa» aveva balbettato.
Era entrato nella seconda stanza del piccolo appartamento, aveva visto la tavola imbandita.
«Ho poca fame» aveva sentenziato.
«Ma io... avevo pensato di festeggiare». L'aveva guardata, e lei si era animata un poco: «Siamo in questa meravigliosa città, tuo padre mi ha detto che sei nato in questa stagione, ho... pensato che poteva essere oggi.»
«Oggi cosa?»
«Il tuo compleanno».
Si era appoggiato allo stipite passandosi la mano sul volto, poi si era sbottonato la camicia e si era diretto in bagno.
Era stanco, aveva pensato, dopo la doccia si sarebbe rilassato.

Mangiavano in silenzio.
«Ti piace?»
Lui aveva posato le posate europee, si era pulito la bocca nel tovagliolo.
«Non era necessario, Rin.»
«So che non ti interessano questi festeggiamenti, ma...»
«Non è che non mi interessano, non mi piacciono.»
«I compleanni? Perché?»
«Il tempo passa comunque, cosa c'è da festeggiare?»
«Hai ragione.» Si era interrotta. Quanto erano diversi. «Forse perché tu ne hai tanti davanti, ma per me è prezioso quindi... »
«Appunto, se è prezioso ed è perduto, cosa c'è da festeggiare?»
«Ehi, ma mi fai parlare?»
Avevano battibeccato a lungo, finché entusiasmo ed aspettative avevano lasciato il posto a incomprensioni e risentimento.
«Posso andare adesso?» le aveva detto infine, terminate le portate.

Uno schiaffo avrebbe fatto meno male. Si era alzata di scatto con la forchetta in mano.

 

***

 

Si sedette sui gradini di un tempio cristiano.
Evaporate rabbia e rancore, restavano solo inadeguatezza e vergogna ad accogliere il riemergere della razionalità.
E il freddo, perché era uscita in pantofole.
Sesshomaru arrivò con in mano una busta e un bicchiere fumante.
Sorseggiò il caffè e passò le mani calde sulle caviglie intirizzite. Sbirciando nella busta vide la bottiglia e la disgraziata confezione di paste.

«Hai salvato qualcosa?»

Lui stappò la bottiglia, le circondò la vita con un braccio e le baciò la fronte.

 

C'est la vie, c'est l'amour.

 

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È una flash un po' triste e affrettata ma l'idea mi è venuta tutta all'ultimo, ne avevo iniziata un'altra ma non ne ero soddisfatta.
I personaggi, abbiate pazienza, sono sempre loro. Più classico di così.
Se vi state chiedendo se per caso nella storia ci sia qualche elemento autobiografico... ehm.
Diciamo che sono una persona dalle emozioni intense -__-

Un grande abbraccio a chi legge, a presto!

elerim

   
 
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