14/05/2021
1 recensioniA sky full of stars
Il cielo brillava vivace e 9S si domandava come sarebbe stato vedere le stelle da laggiù.
Era sempre stato curioso riguardo le usanze umane, a tal punto da volerli imitare per comprenderli al meglio.
Quando Hegel gli aveva detto dell'alternarsi del giorno e della notte un pensiero si era fatto vivo e persistente tra i suoi circuiti: voleva vedere le stelle con 2B.
Lei le avrebbe amate, ne era sicuro. Ma come avrebbe potuto fare, per mostrargliele?
Ormai la nottesu quel pianeta non esisteva più. C'era solo il sole, la luce e il giorno. Era diventato tutto eterno ed immortale su quel pianeta.
Un po' come loro androidi: giovani, belli, eterni, immortali.
"9S, che fai?"
"Cerco un modo per mostrarti le stelle, da questo mondo" l'espressione di 2B non cambiò.
"C'è una grotta qui vicino" proferì lui architettando qualcosa ad alta voce.
"9S"
"No, fammi fare, questione di qualche minuto: Pod, puoi inserire questo cip nel tuo proiettore?" chiese lui, aprendo il borsello con gli attrezzi che portava sempre con sé.
"Affermativo" rispose semplicemente il Pod, muovendo le sue braccia meccaniche.
"2B, seguimi" senza dire altro i due androidi arrivarono in una delle tante grotte sotterranee custodite sotto alla foresta, lontani dal deserto, lontani dall'accampamento e dalle biomacchine.
Intorno a loro era udibile solo il rumore dell'acqua che gocciolava, rendendo l'ambiente magico e etereo anche grazie ai fiori bianchi che li circondavano.
"Pod, attiva il proiettore" proferì 9S, e sul soffitto buio della grotta comparvero le stelle e le comete che tanto desiderava far vedere a 2B.
"2B, stenditi pure" sussurrò lui entusiasta, sdraiandosi a sua volta per godersi la vista e il momento.
2B, totalmente incantata e in silenzio, si sdraiò accanto a lui, stringendogli la mano.
"... è stupendo!" proferirono in coro per poi ridacchiare, imbarazzati e felici: in quel momento non c'era niente, se non loro due. Solo loro due.
Quel momento era magico e 9S capì perché piacesse tanto agli umani: non era tanto la vista delle stelle ad'allietare il cuore degli umani, era il poterle ammirare con qualcuno ciò che li faceva star bene.
Proprio come lui in quel momento.
Era sempre stato curioso riguardo le usanze umane, a tal punto da volerli imitare per comprenderli al meglio.
Quando Hegel gli aveva detto dell'alternarsi del giorno e della notte un pensiero si era fatto vivo e persistente tra i suoi circuiti: voleva vedere le stelle con 2B.
Lei le avrebbe amate, ne era sicuro. Ma come avrebbe potuto fare, per mostrargliele?
Ormai la nottesu quel pianeta non esisteva più. C'era solo il sole, la luce e il giorno. Era diventato tutto eterno ed immortale su quel pianeta.
Un po' come loro androidi: giovani, belli, eterni, immortali.
"9S, che fai?"
"Cerco un modo per mostrarti le stelle, da questo mondo" l'espressione di 2B non cambiò.
"C'è una grotta qui vicino" proferì lui architettando qualcosa ad alta voce.
"9S"
"No, fammi fare, questione di qualche minuto: Pod, puoi inserire questo cip nel tuo proiettore?" chiese lui, aprendo il borsello con gli attrezzi che portava sempre con sé.
"Affermativo" rispose semplicemente il Pod, muovendo le sue braccia meccaniche.
"2B, seguimi" senza dire altro i due androidi arrivarono in una delle tante grotte sotterranee custodite sotto alla foresta, lontani dal deserto, lontani dall'accampamento e dalle biomacchine.
Intorno a loro era udibile solo il rumore dell'acqua che gocciolava, rendendo l'ambiente magico e etereo anche grazie ai fiori bianchi che li circondavano.
"Pod, attiva il proiettore" proferì 9S, e sul soffitto buio della grotta comparvero le stelle e le comete che tanto desiderava far vedere a 2B.
"2B, stenditi pure" sussurrò lui entusiasta, sdraiandosi a sua volta per godersi la vista e il momento.
2B, totalmente incantata e in silenzio, si sdraiò accanto a lui, stringendogli la mano.
"... è stupendo!" proferirono in coro per poi ridacchiare, imbarazzati e felici: in quel momento non c'era niente, se non loro due. Solo loro due.
Quel momento era magico e 9S capì perché piacesse tanto agli umani: non era tanto la vista delle stelle ad'allietare il cuore degli umani, era il poterle ammirare con qualcuno ciò che li faceva star bene.
Proprio come lui in quel momento.