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Autore: HoneyNeechan    19/05/2021    0 recensioni
- Cosa è successo? -
- Niente -, mormorasti, affondando ancora di più la testa nel cuscino; non volevi che Raf vedesse quella tua dimostrazione di debolezza, ma trattenere le lacrime stava diventando sempre più difficile.
- Cavolate -, la risposta di Raf non ti sorprese, era più che evidente che stavi nascondendo qualcosa, ma sinceramente in quel momento non volevi affrontare l'argomento con lui. - Raffaello per favore. Non è il momento e non voglio parlarne -.
- Chi ha detto che dobbiamo parlare? -, fece lui, stendendosi accanto a te e avvolgendo le sue braccia intorno al tuo corpo raggomitolato, tirandoti verso di lui , - Facciamoci le coccole -.
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcosa ti tormentava. Te lo si leggeva in faccia, da quella fronte sempre corrugata e le labbra strette in una linea sottile, mentre tra le mani stringevi quel pezzo di carta con tanta foga che ci mancava poco lo strappassi.
Raph osservava ogni tua espressione da lontano, mentre dava da mangiare a Spike, chiedendosi cosa mai stessi leggendo che ti facesse incupire così tanto; proprio quando prese la decisione di avvicinarsi per poter dare anche lui un'occhiata, tu apallottolasti il foglio con rabbia, lanciandolo via da te e andando a rintanarti in camera tua, inconsapevole della presenza della tartaruga alle tue spalle.
Ti lasciasti cadere sul letto della stanza che tu e il tuo fidanzato mutante condividavate ormai da un paio di mesi, affondando il viso nel cuscino cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime che sapevi a breve sarebbero sgorgate.
La lettera che ti era arrivata era una raccomandata che aspettavi da tempo: avevi fatto domanda per una borsa di studio per l'università più vicina che faceva parte di un college e che ti avrebbe dato quindi la possibilità di allontanarti dalla tua famiglia che fino a quel momento ti aveva oppresso con le loro idee e il loro modo di pensare chiuso; purtroppo, dato che la tua famiglia aveva un reddito abbastanza alto, non avevano accettato la tua richiesta, nonostante tutti i suoi sforzi per ottenere i voti necessari per raggiungere il tuo obbiettivo.
Delusione e rabbia ti annebbiavano la mente mentre maledicevi la tua sfortuna che decideva di farsi viva sempre nei momenti sbagliati; provasti ivano a trattenere i singhiozzi, tanto che non ti accorgesti che Raffaello era entrato nella stanza, almeno fino a quando non si sedette sul letto accanto a te. 
- Cosa è successo? - 
- Niente -, mormorasti, affondando ancora di più la testa nel cuscino; non volevi che Raf vedesse quella tua dimostrazione di debolezza, ma trattenere le lacrime stava diventando sempre più difficile. 
- Cavolate -, la risposta di Raf non ti sorprese, era più che evidente che stavi nascondendo qualcosa, ma sinceramente in quel momento non volevi affrontare l'argomento con lui. - Raffaello per favore. Non è il momento e non voglio parlarne -.
- Chi ha detto che dobbiamo parlare? -, fece lui, stendendosi accanto a te e avvolgendo le sue braccia intorno al tuo corpo raggomitolato, tirandoti verso di lui , - Facciamoci le coccole -.
Questo invece ti stupì parecchio. Raf non ti chiedeva mai le coccole, non era nel suo carattere. Se gli andava di farti qualche tenerezza veniva semplicemente da te, ti abbracciava e ti trascinava dolcemente con sé per un braccio nella camera che condividevate. Non gli piaceva farti effusioni di fronte ai suoi fratelli e al Maestro Splinter, per lui erano cose private e intime.
Per quel motivo, quando espresse ad alta voce quel bisogno, ti girasti verso di lui, asciugandoti gli occhi con una mano per non fargli vedere alcuna traccia di lacrime. - Com'è che me lo chiedi? Non l'hai mai fatto prima -.
- Quindi? Qual è il problema? -, fece spallucce, stringendoti ancora di più a sè e cominciando a passarti le dita su e giù lungo la schiena, un gesto che aveva sempre il potere di calmarti e rilassarti. 
- Preferisci che me ne vada? -
- No! -, ti affrettasti a dire, stringendogli le braccia intorno al collo e facendo toccare le vostre fronti, posandogli poi un bacio sulle labbra. - Ho bisogno di te -.
- Bene -, Raffaello sorrise, ricambiando le efussioni facendo dolcemente le fusa. - Non... Non ne vuoi proprio parlare con me? -, chiese dopo qualche attimo, rendendosi conto che nonostante non stessi più piangendo avevi ancora i muscoli tesi e gli occhi decisamente lucidi di nuove lacrime pronte a cadere.
Sospirasti sommessamente, decidendo di dirglielo; lui ascoltó in silenzio, continuando a passarti le dita sulla schiena, su e giù, in un gesto che stava a significare "Sono qui. Andrà tutto bene". 
Quando poi ricadde il silenzio tra di voi ti strinse ancora di più a sè, posandoti un altro bacio sulla fronte. - Non ti preoccupare baby. Puoi sempre provare un altro college. Non devi arrenderti -. 
- Lo so Raf... E' solo che... Diamine è cosi frustrante! -, ti lamentasti, sentendo altre lacrime che ti scendevano dagli occhi, prontamente fermate dalle dita di Raf, che ti prese poi il mento per sollevarti il viso in modo da incontrare il tuo sguardo. - Lo so baby, ma devi tenere duro. Non lasciare che questa situazione ti impedisca di raggiungere il tuo obiettivo, ok? E se hai bisogno di qualcosa, sarò qui per te! -. 
- Promesso? - 
- Certo -, ti regaló uno di quei suoi sorrisi così dolci e così rari che ti avevano fatto innamorare e che lo rendevano così adorabile! 
- Grazie zuccherino -. Usasti quel soprannome che lui non sopportava senza pensare alle conseguenze; volevi solo prenderlo un pó in giro per smorzare il tuo stesso stress, ma di certo avresti dovuto prevedere quello che sarebbe successo dopo.
Da che eri al sicuro tra le sue braccia, ti ritrovasti con la schiena pressta al letto, con i polsi tenuti fermi da uno dei suoi sai affondato nella spalliera (ed ecco spiegati i numerosi buchi presenti nel legno), mentre lui ti osservava dalla sua posizione ora sovrastante con un'espressione un tantino incavolata. 
- Come mi hai chiamato?? -.
Prevedendo il pericolo, provasti a salvarti dalla sua "ira", sapendo quale fosse l'arma preferita che Raf usava ogni volta contro di te quando lo chiamavi in quel modo. - Raf per favore... Ho dimenticato quanto odi quel soprannome. Mi dispiace okay? -, provasti a fargli gli occhi da cucciolo, come ti aveva insegnato Michelangelo, ma qualcosa nel sogghigno che gli spuntò sul viso ti disse che non te la saresti cavata tanto facilmente stavolta. Ne avesti la certezza quando avvertisti la presenza delle sue sei dita sui tuoi fianchi che andavano lentamente su e giù, mandandoti mille brividi per la schiena e strappandoti un lieve sorriso forzato.
- Questa non è la prima volta che succede sai? -, disse, scorrendo leggermente le dita su fino alle costole, facendoti irrigidire e ridacchiare contro la tua volontà, - L'hai già fatto 3 giorni fa durante la pattuglia, e te l'ho fatta passare liscia, e ieri è successo 2 volte, rispettivamente quando hai svegliato e mentre guardavamo quel film insieme e tu volevi attenzioni da parte mia -, si chinò su di te, fermando giusto per un attimo le sue dita, e soffiandoti nell'orecchio, - Quindi capirai che questa volta non te la caverai così facilmente -.
Le sue dita ricominciarono a suonare le tue costole come un pianoforte, premendo e pizzicando ogni singolo lembo di pelle che aveva davanti, riuscendo in pochi secondi a lasciarti quasi senza fiato dal ridere.
- Rahahahff!! per favoreheheheh! -
- Per favore cosa? -, dai tuoi occhi semichiusi potevi scorgere il suo ghigno divertito mentre si divertiva a torturarti col solletico.
- Smettilahahah! -
- E perchè dovrei? Te la sei cercata quindi non ti lamentare! -, cominciò a solleticarti sotto le braccia, strappandoti un grido, facendoti inarcare la schiena e tirare le mani verso il basso, cercando di liberarti dai suoi sai che però rimanevano fissi nella testiera, costringendoti a sopportare tuo malgrado quella punizione.
Dopo qualche altro minuto durante i quali Raffaello non accennò a rallentare il ritmo, si fermò di botto, appoggiando le mani ai lati della tua testa, osservandoti mentre riprendevi finalmente fiato.
Eri un vero disastro, con i capelli in disordine, la fronte imperlata di sudore, un sorriso forzato sul viso e gli occhi umidi di lacrime. Ma per lui eri la cosa più bella del mondo.
Tu eri troppo distratto nel regolare il tuo respiro per notare il dolce sorriso che ti stava rivolgendo, lo stesso che aveva dato inizio a tutta quella situazione; quando finalmente te ne accorgesti non riuscisti a non ricambiarlo, chiedendogli subito dopo e con un certo tremolio nella voce se quella "punizione" fosse terminata.
- Mmm... Non saprei -, quel ghigno canzonatorio tornò subito sul viso della tartaruga, mentre sollevava le mani agitando leggermente le dita appena sopra le tue costole facendoti ridere e dimenare senza nemmeno toccarti, 
- Davvero ti spiace di avermi chiamato in quel modo? -.
- Sisisisi! Mi spiace, non lo farò più! -, ti affrettasti a rispondere, non volendo sottostare ad una seconda dose di solletico.
- Bene -. Raf ti liberò finalmente dalla tua prigionia, stendendosi poi nuovamente accanto a te, e vi legaste insieme ancora una volta, continuando a coccolarvi e rimanendo in un confortevole ed amorevole silenzio.
   
 
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