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Autore: Solangeloistheway    20/05/2021    0 recensioni
Will è bloccato nella dimensione del suo pensiero, i ricordi come unica compagnia mentre rivive i momenti più importanti della sua vita.
enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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PRIMI BACI

Da quel giorno, Nico e Will stavano ufficialmente insieme. Era strano perché non era cambiato nulla fra loro. Si comportavano allo stesso modo, solo che adesso si vedevano più spesso. Inoltre, cosa stranissima, non avevano detto a nessuno della loro relazione, ma sembravano ugualmente saperlo già tutti al campo. Will ripensò a quel periodo così felice della sua vita. Si era innamorato di tanti ragazzi e ragazze prima, ma ora gli sembrava che quelle fossero semplici cotte passeggere. Con Nico non era così. Si vedevano tutti i giorni, ma senza stressarsi a vicenda. Si amavano, nel modo più puro e semplice. 

Mentre questo vortice di ricordi quasi sbiaditi gli girava nella mente, ne affiorò uno più acceso degli altri. Era un giallo violento, accecante. Era pura gioia. Stava per lasciarsi andare al sentimento e ricordare quel momento, quando capì che qualcosa non andava. Fu un secondo, ma era quasi sicuro di aver sentito qualcuno gridare il suo nome. Era strano, non aveva mai notato il silenzio assoluto della sua mente fino a quando non era stato rotto. Qualcuno, una ragazza, lo stava chiamando con voce disperata. Era un suono molto lontano, che a malapena raggiungeva i suoi sensi. Accadde ancora, ma questa volta riconobbe la voce. Perché mai Kayla avrebbe dovuto chiamarlo in quel modo? Se lo stava immaginando?

Ma il ricordo gli stava spegnendo la mente, quindi decise di non preoccuparsi e lasciarsi andare...

Il profumo di resina, un soffio leggero di vento, gli aghi fra i capelli. Stava risalendo la collina da dove il pino di Talia e l'Atena Parthenos proteggevano il campo. Gli piaceva andare lì. C'era sempre ombra, tranquillità e pace. Lo aiutava a rilassare la mente dopo una lunga mattinata in infermeria. Quel giorno era stato particolarmente pesante a causa di tre ragazzi della cabina di Ares che avevano litigato finendo per picchiarsi. Ormai aveva imparato che i figli del dio della guerra non ci vanno mai leggeri quando si tratta di botte. 

Si sedette a terra all'ombra, appoggiando la schiena al tronco del pino. Inspirò forte e chiuse gli occhi. Cercò di concentrarsi su qualcosa di semplice: il suo respiro, l'aria che lo accarezzava dolcemente spostandogli i ricci, la resina che scorreva piena di vita nell'albero dietro di lui. Non seppe quanto tempo rimase lì. Forse un'ora, forse pochi minuti. Ad un certo punto però, sentì un fruscio, come di passi leggeri. Sorrise. Nonostante avesse ancora gli occhi chiusi, sapeva chi si stava avvicinando. Non aveva bisogno di vederlo per riconoscerlo. 

Nico si sedette al suo fianco in silenzio. Will aprì gli occhi e lo guardò. Stava osservando le piccole macchie di sole che riuscivano ad attraversare la chioma del pino fitta di aghi. -è bello stare qui- disse. -già- Will chiuse gli occhi di nuovo -mi aiuta a non pensare-. Nico non disse niente, ma allungò la mano verso la sua. Ogni volta che il moro prendeva l'iniziativa, rischiava di scoppiargli il cuore dalla gioia e tenerezza. Era molto riservato, non aveva mai amato il contatto fisico e le persone in generale. Eppure con lui lentamente il muro stava cedendo. Risaliva in superficie tutto il bisogno di amore e affetto che aveva sempre ignorato. Stavano insieme da due settimane ormai, superando tutte le altre relazioni che il biondo aveva avuto. Spesso si prendevano per mano, ma non erano ancora andati oltre quello. Eppure Will aveva spesso (fin troppo) fantasticato su quanto dovessero essere morbide le labbra del figlio di Ade. Erano sottili e spesso rosse per il vizio di mordersele. Anche se certe volte gli veniva voglia di prenderlo e baciarlo, non voleva costringerlo, perciò avrebbe aspettato. 

Mentre arrivava a questa conclusione, si sdraiò sull'erba appoggiando la testa sulle gambe dell'altro. Nico iniziò distrattamente a passarsi fra le dita i suoi ricci biondi. L'altra mano era ancora stretta alla sua. 

-Nico- lo chiamò Will.

-mm-

-Sei felice?-

Il moro lo fissò negli occhi. Will non riuscì a non far cadere lo sguardo su quella piccola linea rosa che era la sua bocca. Nico se ne accorse e, esitante, si abbassò sul suo viso appoggiando le labbra alle sue. Non era invadente, era un tocco leggero, che trasmetteva l'emozione che provava in quel momento. Pura gioia. 

Si risollevò quasi subito, mentre il sangue affluiva alle sue guance. Era stato inaspettato ma bellissimo, come un fiore che fiorisce di notte. 

-Sì- disse a voce bassa.

Will si ritrovò a pensare sorridendo che le labbra di Nico erano più morbide e dolci di quanto pensasse. 

Da quel momento, i ricordi  di Will sfilarono davanti ai suoi occhi veloci come un treno tanto che non aveva quasi il tempo di soffermarsi su tutte le emozioni che aveva provato e che riprovava in quel momento. Quando aveva conosciuto Hazel, la sorella di Nico; quando passavano le serate con i semidei davanti al fuoco e si sedevano sempre vicini; quando Nico veniva da lui in infermeria per dargli una mano o semplicemente salutarlo; l'imbarazzo che aveva provato quando lo avevano fatto la prima volta, le mani fredde del ragazzo sui suoi fianchi, gli occhi chiusi, le labbra rosse dai baci, la testa gettata all'indietro dal piacere; quando Nico aveva cominciato ad allenare i novellini del campo per prepararli a lottare, Will non aveva mai immaginato che avrebbe potuto essere così paziente.

Tre anni. Tre anni di quei momenti e Will li stava rivivendo tutti. Non si era mai sentito così felice...

 

   
 
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