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Autore: I_love_villains    21/05/2021    0 recensioni
Raccolta di racconti horror. Spero di riuscire a provocarvi qualche brivido.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era un caldo pomeriggio come tanti a Los Angeles. Erin passeggiava lungo i marciapiedi affollati, con gli auricolari nelle orecchie, diretta al suo supermercato di fiducia.
Era talmente persa nei suoi pensieri che realizzò con qualche secondo di ritardo di non riuscire più a vedere. Udì distrattamente lo stridio di freni, il tonfo di portiere sbattute e centinaia di altri rumori causati da un improvviso caos. Erin fissò d’istinto il cielo: né nuvole, né stelle, né altro. Restò impalata, con gli occhi sgranati e la bocca aperta, a fissare un cielo oscuro come non l’aveva mai visto. Intanto la sua playlist continuava normalmente, come se la città non fosse appena precipitata nelle tenebre.
Improvvisamente si accesero i lampioni. Ciò sbloccò la gente dalla paralisi: quasi tutti si misero a correre, per la maggior parte verso le rispettive case. Erin mosse qualche passo, incerta. Trovò confortante la vista dell’elettricità. Forse si trovava nel mezzo di un progetto militare o qualcosa del genere. Si appoggiò a un lampione per non essere travolta dalla folla terrorizzata. Osservò di buonumore le persone che correvano, talune urlando. Sicuramente il Governo si sarebbe scusato per il panico causato ai cittadini. Anzi, forse le spiegazioni erano già in corso.
Erin accese il cellulare. Fissò incredula l’orario. Non potevano essere le 00:00! La ragazza controllò l’orologio da polso: entrambe le lancette erano ferme sul dodici. Un grido carico di dolore la fece sobbalzare. Si accorse che la strada in cui si trovava era quasi vuota ormai, eppure urla simili al precedente provenivano da ogni parte. La ragazza, pallida e tremante, decise di avventurarsi in un vicolo deserto.
Udì degli strani versi provenire da dietro l’angolo. Si acquattò al muro, sbirciò e rimase raggelata: una mezza dozzina di zombie si stava cibando di un uomo! Le creature comunicavano tra loro in una specie di linguaggio primitivo ed emettevano rivoltanti rumori mentre mangiavano. Scricchiolii erano prodotti dalle loro ossa disarticolate, nascoste solo parzialmente da vestiti marci. La loro pelle, se ancora c’era, aderiva completamente allo scheletro ed era putrefatta. I capelli erano arruffati, pieni di sporcizia. I denti, sebbene pochi, erano gialli e affilati, come anche le unghie.
Erin non riuscì a trattenere un conato di vomito. Si allontanò più che poté e dette di stomaco su gambe che ormai la reggevano a malapena. Gli zombie l’avevano sentita! Indietreggiò meccanicamente. Gli occhi le si riempirono di lacrime, il cuore martellava furiosamente, la bocca arida e secca aspirava in singulti aria surriscaldata. Non poteva credere di stare per morire; le sembrava un’atroce ingiustizia!
D’un tratto un’ombra emerse dall’oscurità, superò l’umana e raggiunse gli zombie. La figura incappucciata reggeva una scimitarra per mano, che usò per decapitare in un baleno tutti i morti viventi. Dopodiché si avvicinò a Erin e le domandò: “Sei tu Erin Loomis?”
La povera ragazza annuì intontita, poi perse i sensi.
Quando rinvenne, si accorse di essere trasportata da qualcuno alla maniera dei pompieri. Emise un flebile lamento, tentando di fare mente locale.
“Oh bene, sei sveglia” esclamò una seccata voce femminile.
La sconosciuta depose Erin a terra con poca delicatezza. Adesso la ragazza poteva vederla in volto. Si trattava di una donna molto attraente: aveva una carnagione scura, espressivi occhi neri, capelli scuri di media lunghezza e praticamente ogni cosa di lei, dal volto all’abbagliamento, era bellissimo e sexy.
Erin notò che l’altra la guardava come se fosse spazzatura. Non poteva biasimarla: in confronto a lei era decisamente insignificante… insulsa. Si era sentita spesso in quel modo nei suoi venticinque anni di vita.
La sconosciuta sembrò leggerle il pensiero: “Davvero qualcuno così scialbo è destinato a salvare il mondo? Spero che Lucifer non mi abbia dato il nome sbagliato… Beh, con lui c’era Amenadiel, quindi forse sei più interessante di come appari. Dimmi, hai poteri speciali?”
La giovane scosse la testa, spaventata. Ora ricordava cos’era avvenuto nell’ultima ora. Si alzò a fatica, guardò la donna e la ringraziò, imbarazzata. Le aveva salvato la vita, però non doveva avere tutte le rotelle al posto giusto. Doveva allontanarsi.
“Dove vorresti andare, ragazzina? Sei una semplice umana, è così? Cazzo! Non importa, andiamo… E datti una mossa!”
Erin fu afferrata al polso dalla sconosciuta, che la strattonò energicamente fino a che la giovane si adeguò al suo passo frettoloso. Le era già capitato di sentirsi impotente un sacco di volte… odiava quella sensazione. Che diritto avevano gli altri di comandarla a bacchetta? La facevano sentire amareggiata e delusa da se stessa. Quella volta però sembrava non avere scelta.
Erin si fece coraggio e domandò alla donna misteriosa: “Tu chi sei? Come posso c’entrare qualcosa io?”
“Mi chiamo Mazikeen e sono un demone. Risparmiami la parte in cui non ci credi. Guarda, là ce ne sono di rivoltanti”.
Erin obbedì e guardò: un paio di obbrobriose creature smisero di rovistare in un cassonetto per avvicinarsi a loro. Somigliavano a larve antropomorfe ricoperte da migliaia di escrescenze carnose. Mazikeen fu lesta a sbarazzarsene. Tornò a rivolgersi a Erin come se niente fosse: “Loro sono di una categoria molto inferiore naturalmente. Non dovrebbero nemmeno stare sulla Terra, ma qualche stronzo ha creato un portale che glielo ha permesso. Ricopre tutta Los Angeles. Tu, a quanto pare, puoi bloccare il processo prima che inglobi tutto il mondo e si crei letteralmente un Inferno in Terra.”
Erin passò il tempo restante in uno sbalordito silenzio. Non poteva crederci. Al tempo stesso, però, era convinta che Mazikeen le avesse detto la verità. Le sembrava tutto più chiaro adesso; era come se una parte di lei, prima assopita, si fosse risvegliata e sapesse istintivamente cosa fare. La ragazza si fermò di botto, con la testa china.
“Un Inferno in Terra dici… sai che per molte persone esiste già?”
“Non ho tempo per…”
“Tutti i giorni! Migliaia di persone soffrono ogni singolo giorno! C’è chi viene deriso, rapinato, aggredito, violentato, ucciso; chi non ha nulla da mangiare, vive ai margini di una società che ha deciso di dimenticarlo perché è più facile e poi in realtà non gli importa! Sopportiamo meschinità e soprusi continuamente; gli altri colpiscono i nostri punti deboli, magari senza malizia, ma solo perché si deve fare, bisogna maltrattare i deboli e i diversi se non vuoi essere uno sfigato! Ci sono stati imposti canoni di bellezza e moralità irraggiungibili e tutti ci struggiamo per non essere perfetti. Non siamo riusciti a creare che disuguaglianza e guerra e stiamo distruggendo tutto il pianeta! Quindi che ora si fottano tutti quanti!”
Mazikeen fissò stupita la giovane, ansimante dopo lo sfogo di rabbia repressa. Una presenza la fece trasalire impercettibilmente. Erin si accorse del nuovo arrivato solo quando parlò: “Concordo completamente con te”.
Si trattava di una creatura che trasmise alla giovane un senso di potere e malvagità. A giudicare dalla voce era un maschio. Era molto alto, muscoloso, completamente nero eccetto che per i grandi occhi rossi che spiccavano sul volto privo di naso e bocca. Dalla testa gli spuntavano una specie di tentacoli. Una lunga coda si agitava pigramente ai suoi piedi. Quando le fu vicino, Erin notò che il corpo dell’essere era ricoperto di spine ed emanava un odore stranissimo: inchiostro bruciato a cui si mescolava una dolce essenza di rose.
Mazikeen tenne pronte le scimitarre. Non si sarebbe certo lasciata intimorire da un demone che non aveva nemmeno raggiunto il secolo di vita. Decise tuttavia di non aggredirlo subito, in modo da capire come disfare l’incantesimo.
“Tu sei un altro demone?” chiese Erin. Non sapeva più cosa provare. Si sentiva vuota, nulla le importava più.
“Indovinato. Ieri ero in forma umana. Ti ho versato nel bicchiere qualcosa di più di una semplice droga: sei diventata l’epicentro del portale!”
“Perché io?” domandò la ragazza, quasi supplichevole.
“Non spicchi per bellezza, intelligenza, agilità, forza, bontà, coraggio e nemmeno per i loro opposti. Sei anonima. Mediocre. E il 99% dell’umanità è composta da persone come te. Ma ora sei diventata importantissima per il mio regno. Vuoi diventare la mia regina? Governeremo assieme questa nuova versione dell’Inferno!”
“Non gli crederai mica?! È un fottuto demone, ti sta ingannando!”
Erin spostò lo sguardo da Mazikeen al demone nero. Lei le urlava contro e si aspettava che si adeguasse ai suoi desideri, come tutti. L’altro, invece…
“Che succederebbe, se rifiutassi?”
“Non diventeresti mia moglie”.
“Ci hai già provato una volta e hai fallito!”
“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, Maze”. Rise e ghignò compiaciuto quando Erin gli si avvicinò. Fece atterrare uno scorpione con ali da pipistrello, la aiutò a montarci sopra e si sedette dietro di lei.
“Verrai sconfitto, Blackheart! Aspettaci, bastardo!”
Quindi si chiamava così… Blackheart. Erin lo osservò: era spaventoso e inumano. Tuttavia, l’accettava per com’era, non pretendeva nulla da lei, le aveva dato uno scopo e addirittura offerto di sposarla. Forse Mazikeen aveva ragione, sarebbero stati sconfitti, ma non le sembrava tanto brutto come destino.
Fu così che il mondo precipitò in un abisso di tenebra, follia e dolore.



***Angolo Autrice***

Bisognava scrivere una one shot di massimo 1500 parole ambientata in una grande citta durante una specie di attacco demoniaco, scegliendo tra alcuni personaggi dei fandom di Lucifer, Harry Potter, Star Wars e Il Trono di Spade.
Ovviamente ho scelto Maze, della serie TV Lucifer, non ho letto fumetti DC su di lei.
Blackheart è il mio villain preferito della Marvel e lo conosco abbastanza da sapere che chiederebbe a una mortale di sposarlo senza un motivo. Nel 2012, in Venom: Circle of Four, tenta di trasferire l'Inferno sulla terra a partire da Las Vegas; è il fallimento a cui accenna Maze.
La mia storia si è aggiudicata il terzo posto nella challenge ^^
   
 
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