Libri > Stephen King, Varie
Ricorda la storia  |      
Autore: kateausten    25/05/2021    0 recensioni
Si ravviò i lunghi capelli rossi, portandoseli dietro le orecchie, lanciando una seconda occhiata all’articolo che stava leggendo.
“Una grandissima vaccata” si sorprese a pensare per la seconda volta, e in quel momento non riuscì a trattenere un risolino.
Da quanto tempo non si esprimeva, anche solo mentalmente, in quel modo?
(da quell’estate)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Che gran vaccata!”.
Beverly Marsh posò sul ripiano del comò il quotidiano che stava leggendo, leggermente sorpresa da quell’affermazione così spontanea che aveva preso corpo nella sua testa. Si ravviò i lunghi capelli rossi, portandoseli dietro le orecchie, lanciando una seconda occhiata all’articolo che stava leggendo.
“Una grandissima vaccata” si sorprese a pensare per la seconda volta, e in quel momento non riuscì a trattenere un risolino.
Da quanto tempo non si esprimeva, anche solo mentalmente, in quel modo?
(da quell’estate)
Suvvia, aveva quasi venti anni, era all’università e si apprestava a diventare una donna matura
(una gran bella donna, una donna che tutti guardavano, che tutti volevano…)
Mica poteva esprimersi come una ragazzina di dodici anni.
Chissà poi, perché le era venuta in mente proprio quell’età.
Il suo sguardo corse ancora al titolo del giornale “Ritrovati i corpi dei tre bambini dispersi”, sentendo una leggera morsa allo stomaco.
I tre bambini, ormai scomparsi da una settimana, erano stati ritrovati sulla sponda del fiume a cinquanta chilometri dalla sua Università, nudi e morti. Fino a quel momento, nessun colpevole. Beverly sentì quella morsa stringere ancora di più, come se fosse un artiglio, pensando distrattamente che tutte le volte che qualcuno nominava bambini scomparsi che potevano essere
(morti, squartati, mangiati)
deceduti sentiva lo stomaco chiudersi. Roba da non poter mandare giù un altro boccone di cibo.
Gli occhi erano ancora puntati sulla pagina del giornale, ma non stava leggendo veramente; era più un pensare il suo, un ricordare, una disperata ricerca per trovare…
La porta del bagno si aprì improvvisamente, facendo fuoriuscire una ragazza alta e bionda, con un asciugamano avvolto attorno al corpo.
“Bevvie” annunciò Cindy Booman “Il bagno è libero, se vuoi”.
Beverly guardò la sua compagna di stanza con aria assente, sperduta, e Cindy si avvicinò.
“Cosa leggi?” chiese, prendendo contemporaneamente una spazzola dal ripiano del comò, spostando leggermente il giornale di Beverly.
Lesse il titolo.
“Non dovresti leggere questa roba, Bev” disse con una smorfia, cominciando a pettinarsi i capelli bagnati “C’è gente pazza fuori.. Dei veri mostri. Tre bambini, santo cielo”.
Dai capelli di Cindy cadevano minuscole goccioline d’acqua, finendo sul tappeto.
Plink, plink, plink.
(vi farò impazzire e vi ucciderò tutti)
“Già” rispose Beverly in tono assente.
“Beverly” disse nuovamente Cindy, guardandola “Va tutto bene?”.
Anche Beverly la guardò, e per la prima volta Cindy ebbe paura della sua amica.
“La Tartaruga non ci può aiutare” dichiarò, in tono serio e autorevole.
Cindy stette un momento in silenzio, passando nervosamente da un piede all’altro, sentendo l’acqua che scivolava dai capelli bagnati alle sue scapole, nel solco dei seni. Ebbe improvvisamente voglia di scappare, di allontanarsi dalla sua compagna di stanza.
“Beverly.. Cosa…”.
Vide la sua amica sbattere gli occhi, mentre l’aria assente piano piano scompariva dai suoi occhi verdi e soffocava uno sbadiglio.
“Vai da qualche parte stasera?” chiese Beverly in tono leggero, alzandosi dalla sedia e chiudendo il giornale.
“Io…” Cindy era senza parole “Ma… la tartaruga?”.
Beverly si fermò e la guardò stralunata.
“La tartaruga?” ripeté cominciando a ridere “Di cosa stai parlando?”.
“Hai detto… Tu hai detto…” provò a spiegare, mentre Beverly la guardava incuriosita.
Ci rinunciò. Fosse stata un’altra persona, Cindy avrebbe pensato di essere stata presa in giro, ma conosceva abbastanza bene Beverly da sapere che la sua amica era seria e non si ricordava di nessun accenno a nessuna tartaruga. Alzò le spalle, riprendendo a pettinarsi i capelli.
“Comunque esco con ragazzo, stasera” annunciò, cercando di scacciare le sensazioni di poco prima. Beverly sorrise dolcemente.
“Lo conosco?” chiese, cominciando a togliersi il maglione per andare a fare la doccia.
“Non credo. E’ un anno più grande di noi” la informò, con un sorriso soddisfatto “Si chiama Bill”.
Beverly sorrise a sua volta, ma cominciò a sentirsi nuovamente strana.
(Bill, Bill, Big Bill..)
Si guardò le mani, come per trovare una risposta a una domanda importantissima. E lei sapeva quale era la domanda,
(Bill) sapeva anche quale era la risposta, forse.
(Big Bill)
Rimase sovrappensiero un attimo, perché
(sarebbe morta per lui)
Era una persona? Bill era una persona? Lo amava? Ma chi? Chi amava?
(Ti amo Bev, ti amo, ti amerò per sempre)
Un leggero sorriso le addolcì i lineamenti del volto.
“Bevvie?”.
Beverly guardò la sua amica, che la contemplava con aria preoccupata.
“Lui mi amava” disse Beverly, senza rendersene conto.
Non lo voleva dire, ma le parole le erano uscite di bocca prima di riuscire a fermarsi.
Cindy sgranò gli occhi, ormai convinta che l’amica stesse perdendo il lume della ragione.
“Chi, Bev? Chi ti amava?”.
Beverly scosse la testa, facendo ondeggiare i capelli in modo tale che le nascondessero il viso per qualche secondo.
Aveva sentito un gran calore dentro il cuore, lo stomaco, le viscere. Era una sensazione così forte, così vicino.. Aveva sentito che quel calore era un segreto, un segreto che sapeva solo lei e che doveva proteggere. Non sentiva quelle sensazioni da quando… da quando…
“Beverly” sussurrò Cindy.
“Niente. Non ricordo” disse Beverly scuotendo nuovamente la testa.
La sensazione stava già passando.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Stephen King, Varie / Vai alla pagina dell'autore: kateausten