Serie TV > Life with Derek
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Autore: Walkingintodream    27/05/2021    1 recensioni
Lo guardo e mi soffermo sui particolari, tanto per passare il tempo. La curva delle labbra, dove ogni volta che sorride gli si formano le fossette. Il taglio degli occhi verdi, un po' all'ingiù, che gli conferiscono un'espressione da bambino e il colore delle ciglia, uguale allo strano colore dei capelli. Mi chiedo se sia naturale. Le mani sono grandi e affusolate, le vene sono gonfie per la posizione in cui le tiene. La maglietta che indossa mette in risalto i muscoli del petto, e i pantaloni attillati rendono ancora più magre le sue gambe lunghe. Ora capisco perché gli vanno dietro così tante ragazze. È carino direi. E il suo comportamento strafottente è indiscutibilmente affascinante. Non so perché non ci ho mai fatto caso. Risalgo con lo sguardo al suo viso e lo trovo a fissarmi con un sopracciglio alzato. "vedi qualcosa che ti interessa?"
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Casey

"Sono così fiera di te" Emily non fa altro che ripeterlo. Le ho raccontato tutto quello che è successo, ed è estasiata quanto me. Ha voluto anche che la riportassi nella stessa gelateria. Ma stavolta invece di camminare, abbiamo deciso di accomodarci ai graziosi tavolini pastello posizionati all'esterno dell'attività.

"E com'è stato? Come ti senti adesso? Vi rivedrete?" Continua a bombandarmi di domande e io non so neanche da quale cominciare a rispondere.

"Bhe, penso proprio che ci rivedremo"

"Ma ti piace?" Mi chiede concitata.

"Se non mi piacesse non penso che mi sarei fatta baciare Emily" rido.

"Pff, sai quanti ne ho baciati io senza che mi piacessero davvero? Lo sai che il mio cuore appartiene solo a tuo fratello" si porta una mano al cuore teatralmente

"Il loro amico a quella festa per esempio. Com'è che si chiama? Ryan?"

"Hai baciato Ralph?" Chiedo stupita.

"Si, ma roba di poco conto" fa spalluce, indifferente

"È incredibile, e non mi dici niente. E allora io perché dovrei necessariamente dirti gli affari miei?"

"Oh non fare la melodrammatica adesso. E poi qui stiamo parlando del tuo primo bacio" mi dice con fare cospiratorio.

"Ma ti è piaciuto almeno? Non mi hai ancora risposto alla domanda più importante" continua senza darmi tregua.

"Credo di sì.. è stato strano" ammetto.

"In che senso strano? Non sarai mica..?"

"No" rido

"Penso di essere abbastanza convinta sui miei gusti sessuali"

"Abbastanza convinta" alza un dito su di me

"Non ne sei del tutto sicura"

"Io comunque penso che siamo tutti un pò bisessuali" adesso sono io a fare spallucce.

"McDonald..mi stupisci" si tira indietro sulla sedia Emily, fingendo un certo sconcerto. Io scoppio a ridere, buttando la testa indietro.

"Comunque sembri felice. Sei più serena e soprattutto rilassata" dice, e la trovo sincera. Però mi rendo conto di non aver davvero risposto alla sua domanda, e di non averci pensato, fino a questo momento. Mi è piaciuto? Direi di sì, altrimenti non sarei nemmeno così su di giri. E Sam mi piace? Lo trovo carino, ma è ancora presto per poter dire altro, ed è successo tutto così in fretta, che non so che pensare.
Proprio in quel momento, mi arriva un suo messaggio.

"È Sam" dico ad Emily. Lei per poco non mi strappa il telefono di mano.

"Che dice?"

"Aspetta. Dice se voglio andare a sentirli suonare, oggi hanno le prove nel garage di Ralph" sorrido. Ha voluto mantenere la promessa più in fretta del previsto. Questo mi piace.

"Vacci assolutamente"

"Vieni con me?" Chiedo. Anche se non voleva essere una domanda.

"Non sono stata invitata" fa la finta offesa.

"Sei amica mia, non credo ci siano problemi..persona in più, persona in meno..e poi ci sarà Derek" le faccio l'occhiolino

"Aggiudicato" scatta in piedi. E' facile convincela, basta inserire in un discorso a caso il nome "Derek"

"Allora gli dico di passarci a prendere" sono già con le dita sulla tastiera del mio cellulare

Aspettiamo circa una decina di minuti prima di veder frecciare nella nostra direzione il vecchio furgoncino dalla vernice scrostata di Ralph.

"Ehi Emily, sicura che non è un problema..con Ralph?" Gli chiedo prima che lui si accosti al marciapiede.

"Ma scherzi? Non importa a nessuno dei due. È stato un evento isolato mentre io ero ubriaca Cas" mi tranquillizza lei.

"Ok" accenno.

"Ehi signorine" inaspettatamente invece di ritrovarci Ralph al posto di guida, c'è Derek, e affianco sul posto del passeggero, Sam.

"Ralph è davvero così stupido da avere la fiducia a lasciarti guidare la sua macchina?" Incrocio le braccia al petto rivolgendomi a Derek.

"Regolare. E poi questa la vuoi chiamare macchina?"

"Oh no certo, niente in confronto alla tua elegante Mercedes"

"Non è una Mercedes" mi punta un dito contro, sinceramente infastidito dal fatto che abbia sbagliato il modello della sua macchina.

"Va bene, va bene, tregua voi due. Possiamo salire?" Interviene Emily.

"Ma prego" fa cenno Derek. Sam scende e ci apre la portiera posteriore, anche se non ce n'era bisogno, gentile come al solito. Emily sale per prima e io invece rimango li imbambolata, non sapendo bene cosa fare. Alla fine è Sam che si sporge verso di me, e mi da un impacciato bacio sulla guancia. Io gli sorrido e salgo in macchina. Emily e Derek ci guardano in silenzio, ma ridendo sotto i baffi. Do un buffetto a Emily e mi accomodo accanto a lei.

"Comunque se George sapesse che stai guidando, ti spellerebbe vivo..per non parlare del fatto che probabilmente ti toglierebbe anche la patente" insisto con Derek

"Ma tu ovviamente non sarai così meschina da andare a dirglielo vero?" Mi guarda dallo specchietto retrovisore.

"No, mi farò gli affari miei, figurati. Ma dipende da come ti comporti"

"Uuuh mi hai proprio in pugno" finge di tremare lui, mentre Sam è stranamente silenzioso.

Casa di Ralph è a pochi isolati dal centro, quindi arriviamo presto. La sua batteria nera e lucida troneggia al centro del piccolo garage, mentre la chitarra e il basso di Sam e Derek sono già lì, adagiati su un vecchio divanetto beige risicato in un angolo.

"Benvenuti nel mio regno" esclama Ralph a braccia aperte, aprendo la serranda del garage

Io e Emily ci mettiamo subito in disparte, accomodandoci sul divano.
Il loro repertorio sono per la maggior parte cover dei Green day. Prevedibile, però mi piace. Mi soffermo per un momento a guardare Sam pizzicare le corde del suo basso, dal suono grave. Ma poi vengo completamente rapita dall'energia di Derek, e mi ritrovo ad ammirarlo senza parole, mentre strimpella sulla sua chitarra elettrica rosso brillante. Non l'avevo mai visto suonare, è decisamente bravo. Emily ha praticamente la bava alla bocca. Mi viene da ridere così forte che interrompo la loro concentrazione.

"Scusa Casey, non siamo abbastanza bravi per te?" Si stizzisce Derek

"No no, assolutamente. Scusatemi" agito le mani davanti a me.

"E dai Derek, lasciala stare" interviene Sam

"Va bene ragazzi, facciamo una pausa" annuncia Ralph stirando i muscoli delle braccia. Lui è Derek decidono di salire in casa per prendere qualcosa da bere e Sam rimane con me e Emily a farci compagnia.

"Siete fortissimi ragazzi" Emily da un pugno amichevole sulla spalla di Sam e lui ride.

"Grazie, ma credo che la vera star qui sia Derek" ammette sincero.

"Oh senza dubbio" risponde lei senza ritegno. Le do una gomitata nelle costole.

"E tu? Ti stai divertendo? Ho voluto mantenere la promessa il più in fretta possibile" mi sorride Sam, dolce.

"Così penserò che non vedi l'ora di liberarti di me" ricambio il sorriso, abbassando lo sguardo imbarazzata.

"Oh no" mi si avvicina Sam, accarezzandomi un braccio.

"Ok, io qui sono di troppo. Vado a vedere che fanno quegli altri due" si schiarisce la voce Emily. Sam ride.

"Ma no, resta. Anzi volete provare a suonare qualcosa?" Ci propone lui.

"Oh si, io vorrei tenere in mano la chitarra di Derek" saltella sul posto Emily, eccitata.

"Tutta tua" gliela porge Sam. Io non sono del tutto convinta.

"Non pensate che si arrabbierà?" Ho imparato un pò a conoscerlo, e sono sicura di questo pensiero.

"Ma no, perché dovrebbe? Non stiamo facendo niente di male. Io nemmeno so come suonarla" ride ignara del pericolo lei.

"Anzi Cas, prova anche tu. Senti com'è pesante" mi infila la tracolla senza preavviso al collo e io rimango lì con la chitarra appesa e ciondolante. È davvero pesante, ma provo a tenerla su con entrambe le mani, come ho visto fare a Derek. Ma la tracolla è così lunga che la chitarra mi arriva quasi ai piedi e nel tentativo di risollevarla mi scivola giù e la paletta tocca terra così forte che si spezza, emettendo un terribile suono di legno spezzato.
Resto pietrificata in silenzio, fino a quando un'esclamazione di Emily non mi riscuote dal torpore.

"Oh merda" Sam è quasi più pallido di me. Ci guardiamo, ma poi il suo sguardo si sposta dietro di me e io so già chi c'è alle mie spalle, ma non ho il coraggio di voltarmi.

"Che stai combinando con la mia chitarra?" Derek mi picchietta su una spalla e mi costringe a voltarmi verso di lui.
Quando vede l'irriparabile danno davanti ai suoi occhi in un primo momento non sa cosa dire, ma poi si libera in una colorata serie di imprecazioni.

"Ma che cazzo hai combinato? Che ti ha detto la testa?"

"No aspetta Derek, è stata una mia idea" si mette in mezzo Sam.

"E certo, chi altro poteva essere così coglione?"

"È stata anche colpa mia..sono stata io a metterla addosso a Casey" Emily sinceramente dispiaciuta, prova a farsi avanti a sua volta.

"Non mi importa di questo, ma che chi l'ha rotta è stata Casey"

"Perché ce l'hai sempre e solo con me? Sbotto alla fine.

"Perché tu sei il supplizio della mia vita, un disastro continuo. La donna arrivata dagli inferi per rovinarmi l'esistenza" le sue parole sono forti, e mi viene da piangere, ma mi trattengo.

"È colpa della tua stupida tracolla, è troppo lunga. Non suoni mica coi piedi" mi aggrappo alla prima stupidaggine che mi viene in mente, anche se so che è ingiusto.

"Stupida, non sarà forse perché io sono più alto di te di 20 centimetri?" Mi urla in faccia.

"Dammela" me la sfila di prepotenza dalla testa e si sbriga ad infilarla nella sua custodia. Qualcosa mi dice che Derek stia per lasciare questo garage.

"Che succede ragazzi?" Ralph è appena rientrato e nota Derek infilare in fretta e furia quello che rimane della sua amata chitarra.

"Ah. Questa non ci voleva proprio" è tutto ciò che sarcasticamente riesce a dire.

"Ma come è successo Derek?" Cerca di dirgli prima che lui gli sfrecci davanti e fuori dal garage.

"Per oggi le prove sono finite. Anzi probabilmente vi dovrete cercare un altro chitarrista" conclude dileguandosi sul marciapiede. Io gli corro dietro.

"Derek aspetta" lui non si ferma. Corro più veloce e lo afferro per la maglietta, costringendo a girarsi.

"Che vuoi?" Sputa fra i denti.

"Mi dispiace. Non volevo"

"Ci credo. Ci mancava solo che l'avevi fatto apposta"

"E allora non essere così arrabbiato" lo imploro.

"Senti Casey, tornatene dal tuo ragazzo e lasciami in pace" dice voltandosi di nuovo.

"Non è il mio ragazzo" grido più forte del dovuto, e spero con tutta me stessa che Sam non mi abbia sentito.

"Ah no? Allora sei una di quelle ragazze che bacia i ragazzi e poi li butta via come fossero spazzatura?" Sono infuriata quanto lui adesso, e in più, in meno di due minuti siamo riusciti insieme ad infierire sia su Sam che su Emily. Siamo come il big bang.

"Sei così ingiusto" sento le lacrime venire su come un'ondata salata.

"Mi hai rotto la chitarra" mi ribadisce lui.

"Ma non l'ho fatto apposta" grido di nuovo e per quanto sia profondamente irritata dalla sua eccessiva reazione, non riesco a togliermi dalla testa la sua espressione ferita sotto la facciata rabbiosa, e mi sento terribilmente in colpa. E se quella chitarra gliel'avesse regalata sua mamma? Come faccio adesso?

"Basta, non voglio continuare questa conversazione" chiude il discorso e mi da le spalle, diretto chissà dove.
Mi arrendo e lo lascio andare, e voltandomi lentamente di nuovo verso casa di Ralph li noto tutti e tre lì, a fissarmi. Emily si stringe con le braccia e si morde mortificata il labbro carnoso, probabilmente dispiaciuta dalle parole di Derek, mentre Sam, gli occhi fissi nei miei, tiene le mani sprofondate in tasca e in viso una delle sue espressioni più imbarazzate.

Ho preferito tornare a casa dopo l'accaduto, come tutti del resto. Senza Derek, c'era poco da fare alle prove. Ralph ci accompagna a casa uno per uno, e Sam nemmeno mi saluta. Temo il peggio, ma allo stesso tempo non capisco il suo risentimento. È vero che non stiamo ancora ufficialmente insieme, non ne abbiamo proprio parlato. Sono piuttosto confusa e frustata.
Quando rientro Derek non è in casa, ma decido di andare a parlare con George per raccontargli tutto. Lui è dispiaciuto, ma dice anche di non poter procurargliene un'altra al momento. Maledizione. Il mio senso di colpa si fa sempre più profondo e non sapendo cos'altro fare, mi rinchiudo in camera fino all'ora di cena. Derek non si fa vedere nemmeno lì. Non attribuisco la cosa per forza alla litigata, dopotutto è spesso assente durante le cene di famiglia ultimamente, ma sono comunque molto triste e pensierosa.
Sto per tornarmene al piano di sopra finito di mangiare, ma il cellulare mi squilla e il nome di Sam compare sullo schermo. Rispodo subito.

"Pronto"

"Ehi. Puoi uscire un momento? Sono qui fuori" sono sorpresa, ma non me lo faccio ripetere. Faccio un cenno a mia madre e George seduti sul divano a guardare la TV e poi mi accosto piano la porta alle spalle.
Sam è fermo sul vialetto ad aspettarmi. Lo raggiungo.

"Che ci fai qui?" Gli chiedo subito.

"Non posso venire a trovarti?" Accenna un sorriso.

"No..cioè si. È solo che.."

"Lo so, che casino oggi pomeriggio. Ti volevo chiedere anche scusa per prima"

"Scusa tu..non volevo offenderti" abbasso lo sguardo, e spero che abbia capito a cosa mi riferisca. Lui resta per un momento in silenzio, poi sospira.

"Vedi Casey, ti io ti ho baciato..credevo fosse sottointeso il fatto che adesso stiamo insieme" mi guarda come fossi una deficente. Per me non era chiaro per niente, ma non glielo dico.

"È che vedi io..non sono molto pratica di queste cose.." cerco di fargli capire cosa intendo girandoci attorno.

"Lo so" sorride. Menomale che ha capito.

"Quindi, stiamo insieme?" Chiedo ancora confusa. Mi fa così strano pensarlo.

"Se a te sta bene, si" il suo sorriso si fa sempre più grande.

"Bene" annuisco.

"Posso baciarti?"

"I fidanzati non chiedono i baci alle fidanzate. Se li prendono e basta" sono stupita delle mie stesse parole, ma prima che possa formulare qualunque altro pensiero, le labbra di Sam ritoccano per la seconda volta le mie, e questa volta è un pò diverso, più bello e meno impacciato. Sam mi aiuta a sciogliermi, insinuandosi dolcemente sempre di più nella mia bocca, e io in pochi istanti mi ritrovo abbracciata a lui. Wow, molto meglio del primo.
Ci stacchiamo delicatamente, ma restiamo abbracciati.

"Hai sentito Derek?" Chiedo senza pensarci. Lui aggrotta le sopracciglia.

"Questa è la prima cosa che ti viene in mente dopo il nostro secondo bacio?" Cerca di restare rilassato, ma noto una punta di acido sarcasmo nella sua voce.

"No scusa, però non è rientrato ancora a casa e volevo solo sapere se stava bene. Mi sento molto in colpa" gli confesso.

"Ma non devi sentirti così, abbiamo tutti una parte di colpa" mi abbraccia.

"Gli passerà. E poi quella chitarra era già da buttare" questa affermazione mi fa storciore un pò il naso. Ma non dovrebbe essere dalla sua parte? Non è il suo migliore amico?
Mi stacco da lui, senza fargli notare la mia irritazione.

"Comunque io dovrei rientrare"

"Va bene" mi da un altro piccolo bacio che ricambio senza troppo entusiasmo e poi lui se ne va.
Quando rientro in casa mi rintano di nuovo in camera mia, e per un pò resto in silenzio sdraiata sul letto.
Dopo un tempo che non so definire sento qualcuno salire le scale e poi la porta di Derek sbattere. È tornato.
Mi alzo velocemente dal letto, provocandomi un leggero capogiro, e poi mi precipito fuori dalla stanza e busso alla sua, proprio accanto alla mia. Non risponde. Me l'aspettavo. Decido quindi di entrare comunque. La reazione di lui è alquanto prevedibile.

"Che vuoi?" Si gira scontroso verso di me.

"Sei ancora arrabbiato?" Gli chiedo a bassa voce e richiudendomi la porta alle spalle.

"Non so a che tipo di persone sei abituata tu, ma io sono coerente con i miei sentimenti. Se sono arrabbiato, sono arrabbiato, se sono triste, sono triste. E me lo faccio durare almeno 24 ore" noto con sollievo che ha ancora voglia di fare il sarcastico.

"Senti Derek..ti voglio chiedere scusa, davvero. Accetta le mie scuse" lo imploro per la seconda volta in un giorno.

"Se ti metti in ginocchio forse.." mi passa davanti e si mette a sistemare delle cianfrusaglie a caso sulla scrivania. Io guardo il pavimento e valuto l'idea.

"Sto scherzando, lascia stare" mi fa un gesto con la mano per fermarmi. Ma io voglio che lui capisca che sono sinceramente dispiaciuta. E poi soprattutto non riesco a togliermi dalla testa il pensiero che quella chitarra possa avergliela regalata sua madre. A George non ho avuto il coraggio di chiederglielo.

"Senti Derek..la chitarra..posso chiederti chi te l'aveva regalata?" Azzardo timida, tormentandomi le mani. Lui sospira e si lascia infine cadere sul letto.

"Mio padre. L'anno dopo la morte di mia madre" sono sollevata, anche se non del tutto. Perché Sam ha detto che era da buttare? Quella chitarra aveva a malapena 4 anni. Approposito..

"Dove l'hai messa ora?" Lui punta un dito in basso. È sotto il letto.

"Non si può riparare?" Chiedo speranzosa.

"No Casey, non si può" sospira esasperato.

"Sono passato oggi a farla vedere, ma per quello che mi hanno chiesto per la riparazione faccio prima a comprarmene una nuova" accidenti.

"Mi dispiace" faccio una smorfia.

"L'hai già detto" si guarda i piedi.

"Tuo padre ha detto che non può comprartene una nuova"

"Hai parlato con lui?" Annuisco.

"Chi ti ha dato il diritto? Vedi? fai sempre come ti pare. Sei irascibile e imbranata"

"E tu impulsivo" lui mi guarda male.

"Scusa"

"Comunque non avevo intenzione di andare a chiedere elemosina a mio padre. Volevo trovare un lavoro e prendermene una da solo. Era comunque ora che mi trovassi qualcosa da fare" sono sbalordita.

"Che lavoro?"

"Come cameriere. Domani ho il colloquio" io resto in silenzio, un pensiero già ronzante in testa.

"Bene" si batte le mani sui jeans scuri.

"Io sarei stanco, vorrei andare a dormire. E se non vuoi replicare le intense nottate di primavera passate a dormire insieme, ti inviterei a uscire" mi lascio sospingere fuori e poi lui mi sbatte la porta in faccia.
Un lavoro. Un lavoro è proprio quello che ci vuole.

 

   
 
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