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Autore: ElwingStarLight    05/06/2021    0 recensioni
Sono passati cinque anni da quando Felì ha lasciato il suo incarico e molto è cambiato nel villaggio della Quercia Fatata.
Il Male non ha mai lasciato la Valle di Verdepiano e ora si prepara a colpire, più forte che mai, proprio il suo simbolo.
Scontri, addii e sorprese accompagneranno i protagonisti e anche nuove conoscenze…
Una misteriosa forestiera svelerà gli oscuri segreti che si celano dietro il Potere Originale, gettando luce su un passato dimenticato e preparando i protagonisti a un futuro incerto.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐈𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢

Il sole sta tramontando all'orizzonte, tingendo di tenue rosso le dense nubi, a breve calerà la sera e venti gelidi spirano dal mare in tempesta, sferzando crudeli la costa.

Due figure incappucciate avanzano di fretta nel crepuscolo, avvolte ben strette nelle loro mantelle colorate, di ritorno trafelate da una splendida giornata autunnale, trascorsa nella Valle di Frontebosco in compagnia degli amici e di avvincenti racconti.

Una dei due viandanti, una bambina bionda dal viso vivace, continua a saltare per gioco nelle pozzanghere, schizzando dispettosa il fratello, ma finendo per scivolare nell'erba.

‹‹Attenta Mimma›› la rimprovera in tono bonario Acanti Bugle, afferrandole una mano paffuta e aiutando la sorella a rialzarsi.

Subito lei si volta offesa, dando le spalle al ragazzo, cercando di ignorarlo e di nascondere il volto arrossato.

‹‹Uffa, perché ce ne siamo andati così presto?›› chiede la bambina puntando i piedi nel fango, decisa a non alzare lo sguardo.

‹‹Shirley stava per fare una delle sue magie, lo sai quanto mi piacciono!›› piangendo, fa per allontanarsi da Acanti, che tuttavia riesce a trattenerla gentilmente per un braccio.

‹‹Mavghevita...›› il ragazzo sembra dispiaciuto e cerca di consolarla, rispiegandole il perché di quelle ingiuste misure, divenute ormai indispensabili.

Strani avvistamenti e lugubri lamenti notturni da qualche tempo hanno messo in allerta il villaggio, facendo calare un clima di tensione e malcelata paura su tutta Fairy Oak: nessuno ha dimenticato la guerra contro il Terribile 21, il ricordo ancora vivido nella memoria di ogni abitante.

Il Sindaco Pimpernel, spinto dall'insistenza dei Saggi, ha dunque stabilito un coprifuoco, invitando ogni abitante a fare ritorno nelle case prima del calar del sole, reintroducendo anche la ronda cittadina, a perenne sorveglianza delle antiche mura.

‹‹I signovi Poppy sono stati molto gentili ad ospitavci, ma lo sai che di questi tempi non possiamo attavdavci tvoppo pev la Valle›› il ragazzo sospira, guardando il sole, ormai una sottile linea all'orizzonte.

Per quanto lo storico Nemico sia stato sconfitto quasi un decennio prima, quei presagi non promettono nulla di buono e la prudenza non è mai troppa, parere pienamente condiviso da Acanti che tuttavia non può veder triste la bambina.

‹‹So che domani Tommy andvà a Fvontebosco ad aiutave il signov Edgav, potvemmo andave con lui e passave la mattinata con Shivley›› sorride conciliante, prendendole una mano e affrettando il passo verso il villaggio.

‹‹È quasi ova di cena, muoviamoci pvima che Petalo si penta di non avevci accompagnato...›› un improvviso ululato lacera l'aria, interrompendo la frase e facendo sobbalzare i due ragazzi, scossi dal terrore.

‹‹A-Acanti...›› con gli occhi di nuovo umidi, la bambina si aggrappa tremante e spaventata alla manica del fratello, cercando protezione.

Il ragazzo le poggia una mano rassicurante sulla spalla, mentre ogni suo senso è in allerta, pronto a qualsiasi pericolo.

L'ululato non tarda a tornare, riempendo l'orribile silenzio andatosi a creare, nel quale il giovane Mago della Luce percepisce con sorpresa una nota di supplica.

‹‹È una vichiesta d'aiuto!›› urla Acanti esterrefatto e subito si precipita nella direzione del suono, seguito dalla sorella, sperando con tutto se stesse che non si tratti di un amico.

Adagiato sulla battigia e lambito dalle gelide onde, un lupo ulula in agonia, cercando salvezza; il suo sguardo vacuo, di una profonda sfumatura viola, si illumina appena nel veder arrivare i due ragazzi.

Il suo folto pelo candido come neve è coperto di sangue e la sua enorme stazza lascia confusi anche i rapaci che già gli volano attorno, squadrandolo con appetito.

Subito il ragazzo si china in suo soccorso, scacciando via gli uccelli e posandogli una mano sul capo, cercando di entrare in contatto con il suo potere per scoprire la sua identità e capire la gravità delle sue condizioni.

‹‹È sicuvamente un Magico tvasfovmato, ma c'è qualcosa di stvano...›› un improvvisa scossa lo attraverso nel profondo, facendogli percepire per un istante una sensazione di pace e completezza mai provata prima, che per certi versi gli riporta alla mente Shirley Poppy.

‹‹Acanti!›› la bambina lo riporta bruscamente alla realtà, scuotendolo preoccupata per la mantella, e il ragazzo si ritrova stordito sulla sabbia, debole e senza fiato.

‹‹Questo poteve... non ho mai visto niente di simile›› rialzatosi Acanti rassicura la sorella di non temere la bestia: qualcosa di molto potente si annida in essa, ma è sicuro che la sua natura non sia malvagia.

‹‹Aiutami Mimma, dobbiamo assolutamente povtave questo fovestievo al villaggio e mostvavlo ai Saggi, lovo sapvanno sicuvamente cosa fave›› riavvicinatosi al lupo, cerca di risanarlo con i suoi poteri curativi, ma le ferite sono troppo profonde e il giovane Mago può fare ben poco.

L'eco di un tuono lontano fa alzare le grida stridule dei gabbiani e in pochi minuti scoppia un violento temporale.

Attorno a loro il buio avanza compatto e, bagnati fradici, i due tremano per il freddo e la paura, conoscendo le cose terribili che l'oscurità cela.

‹‹Dobbiamo muovevci, non possiamo vimaneve qui e nemmeno abbandonavlo. Se lo vitvasfovmassi in umano vischievei di peggiovave la situazione, ma da soli non viuscivemmo mai a tvaspovtavlo a casa...›› il ragazzo scuote il capo sconsolato, alla disperata ricerca di una soluzione, e subito gli affiora un'idea, seppur rischiosa.

‹‹Il favo non è tvoppo lontano, Mimma...›› sta per affidarle un enorme responsabilità, lo sa bene, ma non c'è alternativa: di lasciarla la notte, sola e indifesa a guardia del lupo è fuori discussione.

‹‹Ti tvasfovmevò tempovaneamente in un pettivosso e tu volevai lì, chiedendo aiuto al signor Viccavd. In tve potvemmo tvaspovtavlo senza pevicolo e una volta avvivati al favo avvisave il villaggio tvamite il telegvafo luminoso›› sorride, cercando di rassicurarla e infonderle coraggio:

‹‹Ce la favai, ho piena fiducia in te››.

 

   
 
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