-Cosa? Honey-senpai si è fidanzato?- chiese un’Haruhi allibita, guardando i suoi interlocutori.

I gemelli annuirono con il capo più volte, finché Tamaki non disse.

-Era inevitabile prima o poi, no? La famiglia Haninozuka è prestigiosa, i matrimoni combinati sono all’ordine del giorno per aumentare i possedimenti e l’onore...-

-Stupidi ricchi.- mormorò la ragazza, mentre Tamaki partiva in quarta, elencando tutti i vantaggi di sposare un Haninozuka.

-Haruhi, non sarai preoccupata, vero? Il papà non vuole che tu ti preoccupi.- disse in tono enfatico Tamaki, interrompendosi di scatto.

Haruhi non rispose, il suo sguardo era alla ricerca di qualcuno in particolare.

-Come l’ha presa Mori-senpai?-

-Male, male.- cantilenarono i gemelli, scuotendo il capo, rassegnati.

Mori era cresciuto prendendosi cura di suo cugino, era stato lo scopo della sua vita.

Cosa avrebbe fatto da quel momento in poi?

La ragazza, che aveva notato già l’attimo precedente l’assenza del ragazzo, si rivolse a Kyouya.

-Non possiamo fare proprio niente?-

-Haruhi!Che carina che sei!- Tamaki le saltò al collo, facendole le fusa.

-Lord, ti sembra il momento?- chiese retorico Kaoru.

-E’ sempre il momento di dimostrare quanto un padre voglia bene alla propria figlia!- esclamò lui in risposta, scandalizzato dal tono di accusa dell’amico.

-Che imbecille.- dissero all’unisono i gemelli, mentre, stranamente sicuro di sé, Tamaki rispondeva.

-Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile. -

Hikaru e Kaoru scoppiarono a ridere, con le lacrime agli occhi.

-Lord, questa dove l’hai letta?-

-Ancora più imbecille!-

-Come vi permettete!- Tamaki prese a rincorrerli per tutta la stanza, mentre i due scappavano, cantilenando e urlando “Imbecille, imbecille…”

Haruhi e Kyouya non si scomposero, continuando a pensare alle sorti di Mori.

Con Tamaki e i gemelli che ancora schiamazzavano in sottofondo, Haruhi disse.

-Perché Honey-senpai ha accettato? Sapeva che non sarebbe stato più lo stesso con Mori-senpai.-

Kyouya si sistemò gli occhiali, scivolati, un attimo prima, dal naso e poi rispose con ovvietà.

-Perché è stato lui a chiederle la mano.-

-Cosa?- Haruhi, Tamaki e i gemelli, questi ultimi fermatisi all’improvviso, erano increduli e sconcertati.

-Quindi Honey-senpai…-iniziò Hikaru, ma il gemello lo interruppe.

-…si è innamorato!-

Kyouya, che sembrava trovare la faccenda alquanto interessante, annuì con un sorriso.

-Io credevo che tra lui e Mori-senpai…-Kaoru non concluse la frase, mentre anche il fratello assentiva convinto.

-Che idea assurda. E’ ovvio che sono solo molto legati, come te ed Hikaru. Ritenevo che, proprio voi, avreste capito subito, sono nella vostra stessa situazione o, almeno, lo erano.- spiegò Haruhi, rivolta agli Hitachiin, sbalorditi.

-Mamma, forse mi sono perso qualcosa.- sussurrò il Re, l’unico a non aver capito, all’orecchio di Kyouya che, non prestandogli la minima attenzione, guardava, divertito, in direzione delle tre matricole.

-Mori-senpai…- disse Haruhi all’improvviso, vedendo il ragazzo entrare nell’aula.

-Tutto bene?- gli chiesero i gemelli, provando a scrutare quel volto inespressivo.

-Sì.-

-Vuoi qualcosa da bere?- continuarono gli Hitachiin.

-Sì.-

-Possiamo anche dirti qualsiasi cosa e tu risponderesti sempre “sì”, vero?-

-Sì.-

-E’ davvero messo male.- bisbigliò Tamaki, rivolto agli Host presenti.

***

-Buongiorno!- Honey fece il suo ingresso, seguito da una splendida bambina che, ad occhio e croce, non doveva frequentare neanche le medie.

-Questa è Mai-chan, non è carina?- esclamò il ragazzo, in direzione dei suoi amici.

-Non è piccola per te, Honey-senpai?- chiese Hikaru, senza peli sulla lingua.

-No, Hika-chan. Lei ha solo un anno in meno di me, sembra più piccola per la sua età.- esemplificò lui, mentre Mai sorrideva in direzione dei membri dell’Host.

-Aww, com’è carina!- Tamaki le corse incontro, abbracciandola.

-E’ un vero piacere conoscerti, Mai-hime.- disse il ragazzo, baciandole la mano.

-Honey-kun aveva ragione, siete tutti molto simpatici.- rispose lei, con un dolce sorriso.

Sembrava la versione femminile di Honey-senpai, Haruhi non sapeva cosa dire.

-Mai-hime, io e lei abbiamo già parlato via telefono, è un vero piacere rivederla.- Kyouya fece un inchino ossequioso, mentre Honey-senpai trascinava la ragazza verso i dolci appena sfornati.

-Guarda, Mai-chan, cos’hanno preparato. Ti va di mangiare?-

-Uao! Certamente, Honey-kun.-

I due ragazzi presero a mangiare con voracità le varie torte, scambiandosi sorrisi allegri.

Haruhi, che in quel lasso di tempo aveva lanciato occhiate a Mori, lo raggiunse.

-Mori-senpai…-

Il ragazzo alzò lo sguardo, che un attimo prima teneva fisso sulle decorazioni del tavolo.

-Mori-senpai, stai bene? C’è qualcosa che posso…-

Takashi si alzò dalla sedia, posò una mano sulla testolina della ragazza.

-Grazie, Haruhi.- disse ed uscì.

Honey aveva assistito a tutta la scena, ma fece finta di nulla.

***

Molti studenti dell’Ouran dovettero sbattere le palpebre per ben tre volte, prima di esserne certi.

Era impossibile che Mori-senpai camminasse da solo a quell’ora nel parco della scuola.

Si sedette sconsolato su una panchina, puntando gli occhi verso gli alberi in fiore del parco.

-Takashi…-

-Mitsukuni!- esclamò quello, incredulo.

-Posso sedermi?-

-Sì.-

Nessuno dei due parlò per un bel pezzo, finché Honey sospirò.

-Quando dirai tutto ad Haru-chan?-

Il moro, colpito, lo guardò a bocca aperta.

-Pensi che non l’abbia capito, Takashi? Ti piace, vero?-

Takashi scosse la testa più e più volte, confuso dal comportamento del cugino.

-Quella volta che l’hai protetta, che l’hai presa in braccio…-

-Ero venuto a cercare te.- lo interruppe, a monotono.

-Credo, però, di essermene accorto quando siamo andati a casa sua. Le hai dato le tue fragole.- continuò il biondino, non ascoltandolo.

Takashi lo fissò intensamente, provando a capire cosa stesse per dire.

-Non avevi mai ceduto qualcosa da mangiare a qualcun altro, tranne che a me. Takashi, la preferisci a me?-

Mori vide il cuginetto con i lacrimoni agli occhi, non sapendo che dire, non era mai stato una persona particolarmente loquace.

-Mitsukuni…-

Honey si riprese, provando a sfoggiare uno dei suoi soliti sorrisi.

-Non ti sto rimproverando, era ora. Avevo pensato che il tuo “obbligo” verso di me, ti occupasse troppo tempo per pensare alle ragazze, anche per questo ero entrato nell’Host Club. Quando, quella volta, hai respinto quella ragazza, ho capito tutto subito. La persona speciale per te non ero io, ma Haru-chan!- concluse, saltellando.

Takashi non rispose, mantenendo lo sguardo sull’amico.

-Sono felice, Takashi. Io ho Mai-chan e tu Haru-chan!-

-Io non ho nessuno.- replicò Mori, spezzando l’entusiasmo di Honey.

-Questo perché lei non lo sa ancora, ma non appena le confesserai tutto...Certo, hai un po’ di rivali, c’è Tama-chan, Hika-chan, Kao-chan e, a questo punto, penso anche Kyou-chan…- Honey si grattò il mento, pensieroso ed infine esclamò.

-Buona fortuna, Takashi! Ne avrai bisogno!-

-Honey-kun…-una voce interruppe il monologo del più piccolo, facendolo voltare.

-Arrivo, Mai-chan! Takashi, mi raccomando, devi dirle tutto. Consideralo il tuo ultimo obbligo verso di me.-

-Non sei mai stato un obbligo.- mormorò Mori, ma Honey era già lontano e non lo sentì.

Takashi si passò una mano sulla fronte, confuso e accigliato.

Non sapeva che fare.

***

Era da una settimana che Honey non metteva più piede nell’aula di musica numero tre, questo perché era sempre impegnato con Mai e nessuno glielo faceva pesare.

Gli incontri per gli altri host erano diventati più impegnati, le clienti del piccolo Honey si erano riversate un po’ dappertutto ma, specialmente, su Mori che, secondo le belle fanciulle, aveva bisogno di sfogarsi.

-Per oggi Mori-senpai ha finito, ma il Lord è disponibile.- intervennero i gemelli, cercando di controllare una folla di ragazze che, in continuazione, offrivano fazzoletti e una spalla su cui piangere al ragazzo.

Tamaki accolse bene la notizia, era tornato ad essere al centro dell’attenzione.

Haruhi approfittò dell’occasione per raggiungere Mori, lo vedeva più strano del solito in quei giorni.

-Mori-senpai, disturbo?-

-No.-

La ragazza si sedette, doveva trovare un modo indiretto per capire il suo stato d’animo.

-Sto bene.-

Haruhi spalancò gli occhi, era lui che si stava confidando. A quel punto, prese lei parola.

-Honey-senpai starà bene, sarà felice.-

-Già.- Takashi continuava a guardare fuori dall’ampia finestra, non prestando particolare attenzione alla sua interlocutrice.

-Vedrai che non si scorderà di te, ti vuole davvero bene.-

Takashi la fissò e le labbra si allargarono in quello che doveva essere un sorriso.

-Mori-senpai ci siamo noi con te.- disse Tamaki arrivando, seguito a ruota dai gemelli e da Kyouya.

-Grazie.- rispose semplicemente, posando lo sguardo su tutti e fermandolo su Haruhi.

Sorrise ancora.

Sì, adesso c’era qualcun altro di speciale per lui, di cui si sarebbe preso cura e, prima o poi, anche lei lo avrebbe saputo.

Spazio Kimly:

Questa fic si è classificata terza al contest "Host Club ft Woody Allen" indetto da LeftEye su EFP forum per Il Writers Arena.

Sono sempre di fretta, ma vi prometto che appena possibile scriverò i dovuti ringraziamenti, giudizi ecc.

Chiudo dicendo che è una raccolta che mi frullava per la testa da un po' e, partecipando a molti contest su l'Host, le idee non sono mancate.

L'ordine, per ora, è il seguente:

1.HaruhiMori

2.HaruhiHikaru

3.HaruhiKaoru

4.HaruhiKyouya

5.HaruhiTamaki

Non è prevista con Honey perchè non riesco proprio a scrivere e ad inventare nulla su di loro^^'

A presto, BAX^^