Quella nave sarebbe stata la loro tomba ne erano entrambi convinti.
City Hunter sarebbe affondato con essa.

Kaori non avrebbe mai potuto abbandonarlo.
Non avrebbe mai potuto lasciare solo l’uomo che amava.
No! Non poteva mollarlo proprio nel momento in cui lui aveva più bisogno di lei.

Lo stava osservando attraverso la vetrata.

I suoi occhi erano così diversi.

Aveva appena sparato a colui che considerava suo padre.
Aveva appena ucciso l’uomo che lo aveva salvato quando era solo un bambino.

- NON VOGLIO SALVARMI DA SOLA. NON POSSO LASCIARTI QUI -

… ti voleva bene come ad un figlio…

HAI UCCISO TUO PADRE NON PENSI AFFATTO DI SCAPPARE -

Glielo stava urlando con tutta la disperazione che aveva dentro.

Lei la conosceva bene quella sensazione!
Sapeva benissimo cosa stava provando in quel momento.
Da quando era morto suo fratello, per tutti quegli anni, Kaori si sentiva in colpa!

Se solo gli fosse stata più vicina!
Se solo avesse cercato di essere più matura...più adulta!
Se solo non lo avesse sempre giudicato!
Se solo lo avesse sostenuto nelle sue scelte di vita.
Se solo…Forse suo fratello non sarebbe morto.
Se solo ...

Non era la stessa cosa!

Anche se si fosse sentita in colpa per la sua morte.
Non era ciò che in quel momento stava provando il suo partner.

Lei non aveva impugnato una pistola.
Non l’aveva puntata contro suo fratello! Contro il suo cuore!
Lei non aveva premuto il grilletto a sangue freddo consapevole che quel colpo lo avrebbe ucciso!

No non era la stessa cosa!

Lui lo sapeva sin dall’inizio.
Ryo sapeva che per sopravvivere avrebbe dovuto uccidere l’uomo che gli aveva salvato la vita.
Lo aveva sempre saputo.
Eppure non era pronto!
Nessuno lo era neppure lui, suo padre!

Era a pochi metri da lei!
Dietro a quella vetrata.
Quella vetrata era trasparente.

Trasparente come lo erano i loro sentimenti.

Quella vetrata non le stava impedendo di percepire ciò che stava provando in quel momento.
Quella vetrata non le stava impedendo di capire che quelle parole servivano solo per cercare di tranquillizzarla.

- … non mi è mai passato per la testa di rimanere ...voglio scappare! -

Quelle parole attraversarono la barriera di vetro e arrivarono direttamente al cuore della donna che amava.

A quelle parole non ci credeva nemmeno lui.
In quel momento non ne era sicuro!
Il timbro della voce lo stava tradendo.
L’unica cosa sicura era che lui voleva che lei si salvasse.

Voleva assolutamente tranquillizzarla.
Ci stava riuscendo?
Non ne era sicuro, ma nei suoi occhi c’era la speranza.

Lei in quel momento ci stava credendo.
Se lo faceva lei, doveva farlo anche lui.

- D...davvero? -

Glielo leggeva negli occhi!
Per la prima volta riusciva a percepire i suoi veri sentimenti!

Quelli che per tutti quegli anni lui gli aveva tenuti gelosamente nascosti.
Lui aveva sempre avuto paura di farle conoscere la vergogna di una vita passata ad uccidere.
Lui aveva sempre avuto paura di farle conoscere la solitudine. Quella vera che solo lui conosceva.
Lui aveva sempre avuto paura di non riuscire a essere un uomo migliore. Un uomo degno di lei.

Nascondeva la solitudine. Una vita passata da solo.

Solo!
Era sempre stato da solo.
Non era mai riuscito ad aprire completamente il suo cuore a nessuno.
Nessuno era mai riuscito a leggergli dentro.
Nessuno tranne lei.
Tranne Kaori.

Solo lei riusciva a farlo.

Interpretare i suoi sentimenti, quelli più intimi non era facile.
Lei era l’unica che possedeva la chiave del suo cuore.
L’unica e la sola che poteva farlo!

Ryo gliel’aveva consegnata già qualche anno prima.
Quando lei gli aveva chiaramente dimostrato i suoi sentimenti per lui!
La sera in cui lei scelse la data del suo compleanno!
Quella notte lo aveva sorpreso!
Quella notte lei era riuscita a capirlo più di quanto lui stesso immaginasse.

Fino a quel momento non si era reso conto quanto fosse importante per lui.
Non lo aveva capito! Conoscere il proprio compleanno gli stava permettendo di avere una vita come gli altri.

- ora invecchierai come tutti noi… -

Aveva ragione.
Da quel momento lui era diventato un uomo come tanti altri.

Le brillavano gli occhi, quella sera.
Come le stavano brillando in quel momento.

Mai come in quel momento, i loro occhi erano stati così vicini.
Mai come in quel momento si stavano leggendo.
Si stavano capendo.

Quel sentimento che chiamavano amore.
Lo avevano entrambi sempre temuto.
Non era tanto la paura di un rifiuto.
Avevano paura di lasciare uscire il loro amore.
Avevano paura di essere ricambiati.
Avevano entrambi paura di essere felici!

Lui l’amava più di quanto lui stesso potesse immaginare.
Lei lo amava ma aveva paura che lui la rifiutasse.
Lui l’amava ma temeva di non riuscire a proteggerla.
Lei lo amava così tanto che era sicura di riuscire a proteggerlo da tutto. Anche dalla morte.
Loro si amavano più della loro stessa vita.

Entrambi sapevano che l’avrebbero volentieri sacrificata!

Non poteva morire.
Non poteva lasciarla sola.
Non poteva farla soffrire.
Non poteva portarsi nella tomba il peso di quella consapevolezza.

I loro sentimenti erano più forti di quella vetrata!
I loro sentimenti non erano mai stati così chiari così trasparenti!

Una vetrata non stava impedendo a loro di amarsi!

Entrambi percepivano il calore delle loro mani.
Le vibrazioni che il loro corpo stava trasmettendo.

L’impulso di dimostrarlo era così forte che una vetrata non lo avrebbe impedito!
Non avrebbe impedito di unirsi!

Le labbra di Ryo si avvicinarono fino a sfiorare le labbra di lei.
Pochi secondi ancora e poi si sarebbero di nuovo dovuti separare!

Pochi secondi, solo pochi secondi non sarebbero mai bastati per raccontare tutto il loro amore.
Pochi secondi non sarebbero bastati per raccontare i loro sentimenti!
Qualche secondo rubato!
Qualche secondo d’amore non basta!
Ma qualche secondo vale più di tante pagine!
Qualche secondo…
Hojo ci ha regalato solo … qualche secondo.