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Autore: lovinfaber    20/06/2021    1 recensioni
Storia ambientata nella trilogia sequel di Star Wars.
Hurrem Rohat, eccentrico comandante della nave Revenant, viaggia nello spazio alla ricerca di qualcosa che le è stato portato via. Farà di tutto per raggiungere i suoi obiettivi, anche sfidare l'intero Primo Ordine.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Leader Supremo Snoke, Maz Kanata, Nuovo personaggio, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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ATTENZIONE: tenere questo capitolo fuori dalla portata dei bambini.

 

Se lo avessi sentito da qualcun altro non ci avresti creduto. Quello che stai facendo sarebbe parte di una storia da raccontare in qualche taverna fetente, in uno sperduto pianeta fetente del fetentissimo Orlo Esterno. Sai che a sentirla rideresti a crepapelle, incoraggiata dai fumi dell'alcool. Invece questa è la tua storia, tue sono pure le azioni, tuo è il bisogno di guardarti dall'esterno, mantenere questo stato di dissociazione folle che ti vede in una taverna, ridente e incredula di fronte alle tue stesse imprese. Per non impazzire. Per non cedere al terrore. Per riportare indietro Jane... Tiri un sospiro e sputi un po' d'acqua che ti è entrata in bocca mentre riprendi a insaponarti: le docce sono sempre state un ottimo appuntamento con i piani d'azione.

Questo, in particolare, hai bisogno di ripassarlo in mente diecimila volte.

Quando esci dalla doccia e controlli un insolito outfit che da qui a tra poco dovrai indossare, rabbrividisci e speri che tutta questa assurdità possa servirti a qualcosa.

Ci pensa la giovanissima Twi'lek a riportarti al presente, una volta pronta: "Perché diavolo indossi quella roba?"

"Non sono affari che ti riguardano." La piccoletta tira un sospiro. Le metti una mano sulla esile spalla: "Quello che ti ho detto a Takodana vale ancora! Abbi cura di te e di quell'altra peste di tuo fratello."

"Se ci lasciassi venire potremmo aiutarti." Ribatte Zhora.

"Non se ne parla nemmeno!" esclami inorridita.

"Ci hai salvato la vita! Te lo dobbiamo, Hurrem!"

"Vuoi davvero ripagarmi?" Le chiedi. La ragazzina annuisce. "Bene! Fai buon uso della vita che hai davanti. Ok?" La dolcezza che traspare dalle tue parole lascia il segno, per quanto cerchi di ricorrere a tutto il tuo senso pratico. La caparba Twi'lek abbassa la testa, realizzando che sei più testarda di lei. Per un momento vorresti ammirare la forza con cui Zhora e Jonas stanno affrontando questa realtà terribile. Alla loro età eri tutt'altro che matura, gli echi di una nuova guerra sempre più imminente si facevano sentire, ma non ti riguardavano più di tanto o forse, non volevi che ti riguardassero. Sei cresciuta da un giorno all'altro, strappata a forza da quel continuo sogno ad occhi aperti dettato dal tuo breve ma intenso matrimonio, troppo simile a quelli delle favole, dove lui e lei trovano la loro oasi di felicità.

Un lieve beep di V-17 ti avvisa che sei praticamente giunta a destinazione. Sei nella loro orbita, impossibile che non ti abbiano già vista. Ti avvicini a Brutus nella piccola sala comandi. Sei colpita dalla strana generosità di quel Barabel così sui generis, dettata un po' dalla filantropia, un po' dalla straordinaria quantità di crediti che hai elargito a lui e alla sua complice.

"Ci siamo, fanciulla!" il Barabel ti guarda divertito.

Sollevi le sopracciglia: "Mi raccomando, non mangiare i ragazzi!"

"E tu non farti ammazzare!"

Con buona pace della vostra spavalderia, ve la fate sotto dalla paura quando udite la tanto attesa intimazione: "Qui è la Supremacy, nave ammiraglia del Primo Ordine! Identificarsi!"

"Qui è la nave T-4 Mk, codice autorizzazione LX-4853 per l'hangar 9."

Bum.

Bum.

Bum.

Hai dimenticato come respirare, stordita solo da quella cosa fastidiosa e rumorosa che ti batte nel petto, il cui suono ti prende fino alle orecchie e che vorresti zittire. Idiota di una donna, fino all'altro ieri correvi spericolata in fuga dalla morte, o lottavi agguerrita come una fiera che combatte per la sopravvivenza. Fino all'altro ieri era diverso, però. Fino all'altro ieri la posta in gioco la vedevi in lontananza, adesso ti irrompe nel petto in tutto il suo terrore, insieme al tuo rinchiuderti volontariamente in una trappola per topi. Tutto l'equipaggio della T-4 di Brutus osserva dall'interno della sala comandi, intimorito dalla gigantesca nave che si staglia contro il buio della galassia. Vorresti ribadirti che sai cosa fare. Devi aver sentito da qualche parte la stessa voce di prima tuonare finalmente: "Autorizzazione concessa!", perché il tuo corpo si è automaticamente avviato verso una capsula di espulsione: una volta dentro e lontano dalla nave di Brutus, vedi dal suo interno quanto sia enorme un solo hangar del Primo Ordine, non vuoi immaginare come sia il resto e, soprattutto, non vuoi indugiare ancora nel tuo avvilimento, che preferisci lasciare sommerso.

Con la mente rivolgi i tuoi ultimi saluti ai tuoi improbabili compagni di viaggio e ripensi ai discorsi del Barabel stramboide e di Cordelia, l'avvenente Chiss che gestisce la più famosa agenzia di "modelle" di Canto Bight.

"Dovremmo proporla al Generale Engell!"

"Non credo sia il caso, Brutus, sai bene che preferisce le Twi'lek. Pensavo piuttosto all'ammiraglio Griss".

"Dimentichi che nessuna delle ragazze vuole più avvicinarlo dopo che... Insomma! Non credo che quel sadico pezzo di merda sia l'ideale. Pryde?"

"Gli piacciono gli uomini..."

"Ah, già... Aspetta, Cordelia, ci sono! Che mi dici di quel tipo? Con quel vizietto che ha, si può tenerlo impegnato per un po'. Com'è che si chiama?"

"Stai parlando di...?"

Ti sollevi dalla capsula di espulsione e guardi l'ambiente intorno a te come se ci fossi stata altre mille volte. Devi ostentare sicurezza, pertanto fingi di essere preparata a trovare quattro assaltatori con le armi puntate. Rifiuti di alzare le mani e incedi con fare deciso, avvolta in un lungo trench nero, mentre ondeggi su tacchi vertiginosi su cui poggiano i tuoi già doloranti piedi, pronta ad entrare nella parte.

"Buona sera, signori. Il generale Hux mi sta aspettando."

Uno degli stormtrooper ti si avvicina: "Lo apra." Ti ordina, indicando il borsone che rechi su una spalla.

Senza indugio alcuno lo fai: lo appoggi a terra e apri la zip, rivelando il contenuto di quel bagaglio che ti sei portata. Gli uomini fissano il tuo borsone aperto per un lungo momento, li immagini sconvolti dietro quei ridicoli caschi bianchi.

"Non sono ammessi... attrezzi del genere a bordo della Supremacy. Perquisitela!" esclama lo stesso tizio che ti ha ordinato di aprire il tuo bagaglio. Probabilmente è l'unico a non aver capito ancora niente. Dovrebbero mettere gente meno tonta negli hangar.

L'ostentata sicurezza con cui parli va a braccetto con una buona dose di civetteria. Con tutta la sfacciataggine di cui sei capace, sciogli il nodo del tuo trench prima ancora che ti si avvicinino, rivelando uno striminzito abitino in pelle nera. Come reazioni ottieni un altro blocco generale da parte delle guardie intorno a te. Ti sembra di palpare l'imbarazzo di tutti, compreso quello dello stormtrooper tonto che non aveva capito niente. È proprio lui che tenta di ritrovare la voce ma incespica infelicemente: "Da...da questa parte." Mentre ti chini a raccogliere e richiudere la tua borsa, il tonto parla a un suo commilitone: "Riferisci al generale Hux che gli è stato recapitato un... regalo."

Memorizzi i percorsi nei quali ti guidano, gli infiniti corridoi e gli ascensori dove ti conducono, attenta a non guardarti troppo intorno per non destare sospetti. Per quello che sanno loro, sei solo una prostituta di Canto Bight che è venuta a fare il suo lavoro. Porte e codici d'accesso sembrano infiniti, finché non ti lasciano sola in quella che sembra la tana del lupo. Il posto in cui ti trovi è una sorta di appartamento spartano, essenziale. L'unico elemento degno di nota è l'immensa vetrata che affaccia su una distesa infinita di stelle, che non puoi fare a meno di ammirare.

Dopo qualche minuto, il suono dello scorrimento della porta ti fa voltare, e finalmente lo vedi.

Armitage Hux, il cane da presa di Snoke, spietato e distruttivo, votato al Primo Ordine e al potere, uniche ragioni della sua miserabile vita, proprio lui è qui. Davanti a te. La fama di cui è fregiato precede la sua presenza imponente e austera. Sei attenta a trattenere il tuo cipiglio così come fai con la tua sorpresa che ti ha colta nel vedere che è molto giovane e che, dietro quella sua postura rigida possiede una fragilità soffocata da anni di addestramento militare, uno sguardo freddo che forse un tempo emanava calore, ti piace pensare che anche lui, come molti, una volta è stato innocente, ma ora è un fuscello che sta sempre sull'attenti, pronto spezzarsi all'improvviso. Sai che è pericoloso ma non sai quanto sia gestibile. Ti fissa per alcuni secondi, prima di togliersi il cappello in segno di saluto.

"La signora Morana le manda i suoi omaggi, generale Hux."

Un sorriso sbilenco si affaccia alla sua bocca, mentre ammira il tuo abitino in pelle che lascia ben poco all'immaginazione: "Ricambio con piacere, signorina..." Ti si avvicina, studiandoti mentre gira intorno a te: "... sono felice che Mrs Morana si ricordi dei suoi cari, vecchi clienti."

Hux incalza: "Immagino lei sia stata ben informata riguardo alle mie... preferenze."

L'allusione non ti sfugge, tieni alto il mento, sai cosa fare. Ti chini con grazia a riaprire il borsone, dove spuntano una grossa quantità di corde, frustini, manette e altri oggetti di cui sei più che felice di ignorarne la funzione. Stavolta sei tu a donare al generale Hux un sorrisino malvagio.

Gli brillano gli occhi, sembra quasi dannatamente commosso. Provi a ignorare i tuoi brividi: avevi un'idea sulle varie sfumature della vita sessuale delle persone, e sai che ci sono cose che vanno ben oltre le tue limitatissime fantasie. Per un attimo perdi la tua stella polare, non sai che fare, al che il tuo stesso buonsenso comincia a prenderti a schiaffi.

Smettila di comportarti come una scema e mantieni la copertura!

Il sorriso falso che ti si allarga ti fa sembrare affetta da paresi facciale, ma non ti importa.

"So che sei molto cattivo, generale. E i bambini cattivi vengono puniti". Ti sforzi di non ridere, celando il tuo imbarazzo dietro la parvenza di quell'inquietante buonumore. Questo sembra eccitarlo:

"Sì, mia signora."

                                                                                                ....

 

Fingermi un corriere no, eh?

Guardi la scena che si è parata davanti a te, che hai attivamente contribuito a generare: Hux in mutande, legato alla testiera del letto e con gli occhi bendati. No, non è un'immagine che ti toglierai dalla testa tanto facilmente. Lo guardi mentre svuoti il tuo borsone di tutto il suo contenuto. Perplesso dal rumore, il generale si volta in direzione del casino che stai provocando: "Padrona...?"

"Sta' zitto!"

Rovisti tra gli oggetti che ti sei portata, e finalmente la tiri fuori: una vanga di tutto rispetto!

Non perdi altro tempo e cominci a cercare qualcosa che possa esserti utile. Alla sua cintura, abbandonata sul pavimento, aveva un blaster. L'idiota era troppo preso dai suoi bollenti spiriti per metterlo in sicurezza da qualche parte, così lo ha lasciato sul pavimento, alla tua mercè: lo recuperi e ti riavvicini al letto.

"Dammi il codice d'accesso per il settore 28!"

"Cosa...?" Hux è chiaramente perplesso.

Ti preoccupi di risolvere immediatamente i suoi quesiti rimuovendo la benda dai suoi occhi: "Non gridare o ti ammazzo." Gli punti il blaster sotto il mento, il gelido generale ha bisogno di capire che non scherzi. Il suo viso diventa una maschera di rabbia, mentre sibila: "Feccia, non uscirai viva di qui...!"

La canna del blaster preme contro la sua gola fino a fargli male, percepisci anche il movimento della sua deglutizione: "Sarai tu a morire se non fai il bravo, generale!" La compostezza che hai ritrovato gli manda un brivido lungo la schiena, ti accorgi di ciò dai suoi occhi che lasciano trasparire paura.

"I codici d'accesso." Ribadisci.

 

   
 
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