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Autore: Khailea    22/06/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
Il piatto applauso degli uomini nel salone non fece altro che irritare Ailea, mentre la ragazza scendeva in silenzio gli scalini del palco, cantare non l’aveva nemmeno aiutata a sentirsi meglio.
Era come se il mondo fosse stato avvolto da un velo di ghiaccio, che le impediva di provare altro che se non una fredda apatia e fastidio nei confronti di ogni cosa; odiava quel posto, odiava quegli uomini, odiava l’odore dei sigari e degli alcolici, odiava sé stessa, ma soprattutto odiava…
-Lavoro meraviglioso dolcezza.-
La voce del conduttore di quel piano ebbe lo stesso suono di un vetro che si rompeva, e lei gli lanciò un occhiataccia non appena lo intravide.
-Potresti sorridere di più però.- aggiunse l’uomo consegnandole un piccolo pugno di banconote, ma lei li gettò a terra.
-Fottiti.-
-Ehi ehi ehi ehi, calma Ailea. Ai soldi non si dice mai di no.-
Come sempre quando c’era di mezzo del denaro Jim era sempre presente, e difatti il ragazzo era già lì, chino a raccogliere tutto.
-Bah, faccia come preferisce. Il mio era solo un consiglio.- sbuffò il conduttore spostandosi sul palco, lasciando perdere la faccenda.
Ailea intanto allontanandosi verso la porta si era accesa una sigaretta, fumandola a grandi boccate cercando di distrarsi.
-Direi che come prima giornata non è andata male. Ci sono un sacco di persone che hanno bisogno di alleggerirsi qua.- ridacchiò Jim raggiungendola, riferendosi ai loro portafogli.
-Mi fa schifo.- sibilò Ailea senza guardarlo.
-Oh calmati su. Parli così solo per gli effetti della droga.-
-Che tu mi hai dato.-
-E che ci permetteranno di far soldi. Tutti felici.-
Lei non era felice, non lo era più da quando l’aveva rivisto.
-Mi vuoi spiegare cosa ci facciamo qui esattamente?- chiese ad un certo punto la ragazza, guardandolo stanca.
-Ci arricchiamo.-
-No, questo genere di cose si possono fare ovunque. Perché proprio qui?- chiese ancora lei stavolta più insistente.
-Perché è qui che possiamo fare i soldi veri. Sai in questi mesi quanto mi hanno dato per far sesso con questi vecchi? Se lo sapessi lo faresti pure tu.- rispose Jim con un sorrisetto divertito. -Fuori sono solo stupidi giochi, qui invece le poste sono molto più alte.-
-Quindi intendi fare i tuoi trucchi da strada in un posto dove sicuramente ti scopriranno?-
-Ci scopriranno, ci. Siamo in questo insieme.- ribatté il ragazzo scuotendo il capo.
-Almeno sino a quando non diventerà troppo pericoloso per te.-
-Ma tu saprai cavartela perfettamente e fuggirai senza problemi.- sorrise l’altro senza nasconderle il fatto sapeva già nel lungo periodo tutto questo non avrebbe funzionato, e che l’avrebbe abbandonata nel momento più difficile per poi recuperarla dopo la tempesta.
-… sono stanca Jim.-
-Prenditi da bere allora, abbiamo un appuntamento con il grande capo. E’ meglio non ti addormenti mentre parla.- la ignorò il ragazzo procedendo verso la porta che conduceva al prossimo piano.
-Cosa intendi?-
-Che non sono venuto qui solo per giocare. Gli ho parlato della mia più grande e recentissima invenzione, in grado di trasformare anche una persona fragile ed indifesa in una forza della natura.- spiegò il ragazzo riferendosi alla droga delle Fiamme di Satana.
-Ma non l’hai inventata tu.-
-Ne ho preso possesso, poi non importa. Una volta che gliel’avrò mostrata i suoi scienziati sapranno farne altra sicuramente.-
-E se volesse che fossi tu a spiegare il procedimento?-
-Dirò mi hanno rubato la formula.-
-Ma ti rendi conto di quanto il tuo piano sia fuori di testa?!-
Voleva ingannare il Boss facendogli credere avesse inventato una droga potentissima, non avrebbe mai potuto funzionare.
-Ailea, sono proprio i piani così che regalano le ricompense migliori. Ancora non sa di cosa si tratta poi, ho solo stuzzicato la sua curiosità, ma non durerà a lungo. Dobbiamo incontrarlo prima qualcos’altro attiri il suo interesse, facendoci finire nel dimenticatoio.-
Ailea non rispose, limitandosi a seguirlo lungo la stanza proseguendo fino a raggiungere la prossima porta.
Più volte avrebbe voluto fermarsi e tornare indietro, ma una voce nella sua testa continuava ad urlarle che non poteva abbandonare il ragazzo in quel modo, che sarebbe stata una codarda a farlo e che se veramente l’avesse fatto la responsabilità di ciò avrebbe potuto accadere sarebbe stata solo sua, e così non poté fare altro che seguirlo, pur sapendo stesse sbagliando.
 
 
 
 
 
 
 
 
-Aah… dite... che abbiamo vinto?-
Nadeshiko si trovava al centro della stanza, circondata da una decina di persone svenute a terra mentre lei teneva tra le mani le gambe rotte dell’ultima sedia aveva trovato.
Grace, Yume, Cirno, Astral Lacie e Ryujin si trovavano dall’altro lato della stanza, immobili a fissarla.
-Si… direi abbiamo vinto.- rispose Grace battendo le palpebre più volte.
Fin dall’inizio avevano mantenuto la situazione sotto controllo, poi all’improvviso Nadeshiko si era infuriata ancora di più ed aveva cominciato ad attaccare chiunque senza sosta tramortendoli in pochi colpi.
Inutile descrivere anche le facce degli altri, altrettanto sorpresi da quella furia inaspettata.
-Forse Vladimir ha ragione quando dice di non prenderle il frappé nya.- sussurrò Lacie al fratello, che trattenne una risata.
-Menomale siamo stati avvertiti.-
-Sei stata bravissima Nadeshiko.- disse invece Yume, avvicinandosi all’amica ed abbracciandola. -Gliel’hai proprio fatta vedere.-
-Già, ha imparato da me quelle mosse.- aggiunse Cirno riprendendosi dalla sorpresa, camminando in mezzo ai corpi saltando loro sopra.
-Cirno fai attenzione, non sappiamo se siano veramente svenuti.- tentò di dire Ryujin, ma Grace lo tranquillizzò.
-Dubito questa gente sia abbastanza intelligente da pensare ad una cosa simile.-
-Se fossero stati meno stupidi ci avrebbero lasciati in pace.- aggiunse Nadeshiko ancora infastidita.
-Beh, direi che qui comunque siamo apposto, sarà meglio proseguire prima gli altri si caccino in altri guai simili.- disse Astral dirigendosi verso la porta.
-Giusto nya. Non vorrei perdermi il divertimento nya!-
Iniziando a correre Lacie superò il fratello oltrepassando la porta, ma si fermò dopo pochi metri vedendo la desolazione la circondava. -Caspita nya, certo che qui non hanno proprio stile.-
Il corridoio che i loro amici avevano già attraversato non era per nulla cambiato, ancora dall’aspetto interminabile con numerose porte ai lati e che proseguiva verso il basso in una lunga discesa.
-Sembra di essere in una prigione.- commentò Cirno guardandosi attorno. -Un tocco di colore non farebbe certo male, poi cosa c’è qua dentro?- chiese poi la ragazza dirigendosi verso una delle porte, aprendola.
-Ferma Cirno!-
Ryujin tentò di fermarla correndole incontro ma la ragazza fu più veloce ed aprì uno spiraglio per dare una rapida occhiata, come lo fece però si sentirono subito dei gemiti dall’altra parte e la richiuse immediatamente diventando rossa come un peperone.
-Ok… non c’è niente qui dentro, sicuramente non più persone di quante normalmente se ne pensino.-
-Oh signore… non mi dai mai retta.- la rimproverò il ragazzo dandole un debole pugno in testa.
-Beh se la gente vuole divertirsi che male c’è?- ridacchiò invece Yume facendo loro l’occhiolino.
-E-ehm, ignoriamo e passiamo oltre.- rispose Astral tappando le orecchie alla sorella, che rise di quella reazione.
-Ma come Astry nya, io sarei curiosa di aprire un’altra porta nyaha.- disse la ragazza punzecchiandolo.
-Tu non ci devi nemmeno pensare, almeno fino ai tuoi trent’anni.-
-Nyahaha.-
-Andiamo forza, e tu Cirno non ficcanasare più in giro.- disse Grace prendendo la ragazza per il polso in modo non corresse via, ma lei non si era ancora ripresa dallo shock.
-Lo prometto.-
-Oh Cirno, sei adorabile tutta rossa così ahaha.- rise Yume abbracciandola alle spalle, appoggiando l’ampio seno sulla sua testa.
-Andiamo mi spacchi il collo così!- protestò subito l’azzurra cercando di divincolarsi, ma era come essere nella morsa di un orso.
Mantenendo un passo rapido il gruppo discese i piani in silenzio senza incontrare altre strade o avvertimenti da parte degli amici, e nel giro di una decina di minuti arrivarono finalmente alla porta del piano seguente.
Proprio come per gli altri la sorpresa del ritrovarsi in un gigantesco casinò sottoterra non fu poca, e soprattutto trovarono incredibile quanto quella stanza fosse diversa dalle precedenti.
-Ok, cerchiamo l’uscita e gli altri.- disse fermamente Grace guardandosi attorno.
-Sicuri non possiamo fare un giretto, non sembra male qui.- rispose scherzosamente Astral guardandosi attorno, fermandosi quando notò in mezzo alla folla il gruppo di Seraph e gli altri, fermi in un angolo ad aspettare. -Eccoli! Ehi Seraph!- felice di rivederla il ragazzo le corse subito incontro, abbracciandola appena fu vicino.
-Ehi, ve la siete sbrigata in fretta.- disse la ragazza ricambiando l’abbraccio.
-Con una forza della natura come me era ovvio facessimo subito.-
-Risparmiati Astry nya…-
-Come mai siete tutti fermi qui comunque?- chiese Ryujin confuso. -Ci sono dei problemi?-
-No, ma per proseguire abbiamo bisogno di un mucchio di soldi, molti più di quanti ne abbiamo.- rispose Seraph scuotendo il capo.
-E per questo Vladimir, Khal ed Alexander se ne stanno occupando.- concluse Hope indicando alcuni tavoli dove i ragazzi stavano giocando.
Vladimir stava conquistando il tavolo da Blackjack, puntando cifre altissime perfino per gli standard dell’edificio e recuperando altrettanto in una manciata di minuti.
Numerose persone si erano riunite attorno a lui per scommettere a loro volta sulla prossima vittoria o un’eventuale sconfitta, ed il ragazzo si crogiolava in tutto ciò come se ne facesse parte da sempre.
-Altro champagne signori! Sul mio conto!-
La folla esultò di fronte alla sua generosità e numerose donne l’avevano circondato riempiendolo di attenzioni, immaginando fosse il figlio di una ricca famiglia che sicuramente aveva tempo per divertirsi.
-Ma lui non ha un conto qui...- sussurrò Jack a Daimonas, che gli sorrise scuotendo il capo.
-Meglio non farlo notare.-
-Allora, ci potete spiegare meglio la situazione?- chiese Grace guardando gli amici.
-A me va bene anche non sapere, ma posso andare a giocare?-
-Non pensarci nemmeno Cirno.- la fulminò la rossa ricordando la figura di poco prima.
-Sostanzialmente, per passare ai piani superiori ci serve un pass, che costa cinquantamila jewels.- rispose Milton esaustivamente.
-Vladimir si è offerto di sistemare la cosa, ed è da una ventina di minuti sta giocando a quel tavolo.- aggiunse Ayame facendo spallucce. -Almeno sembra star andando bene visto come si diverte.-
-E Khal e Alexander?- chiese Nadeshiko visto anche loro stavano giocando.
-Loro penso siano più per sicurezza, ma è tutto sulle spalle di Vladimir.- rispose Johanna dispiaciuta non poter far nulla per l’amico, ma purtroppo non sapeva giocare d’azzardo; almeno stava facendo delle foto interessanti da mandare a Mattia.
-Ok gente, punto tutto!-
L’urlo di Vladimir raggelò l’intero gruppo, che fino ad ora l’aveva visto rischiare ma mai così tanto, e la folla si animò nuovamente attorno al ragazzo che gioco con grande sicurezza negli occhi.
-Dite che andrà bene?- titubò Annabelle guardando gli altri. -Non è la prima volta fa queste cose, vero?-
Nessuno riuscì a risponderle, tutti fissavano Vladimir rigidi come corde di violino, cercando di ascoltare in mezzo al brusio della sala come stesse andando la sua puntata.
-Il signore perde tutto.-
-Oh beh, così è la vita.- disse il ragazzo completamente sereno, alzandosi dal tavolo, peccato che i suoi amici non lo erano altrettanto.
-Così è la vita?! Ma sei scemo!- urlò Seraph furiosa. -Come ti è saltato in testa di puntare tutto, dovevamo usare quei soldi per trovare Ailea!-
-Rilassati, andremo da lei.-
-Quando, tra altri quaranta minuti?! Più tempo sprechiamo qui più la situazione potrà solo peggiorare!-
-Seraph calmati, ci stanno guardando tutti.- tentò di dire Astral per calmarla, ma era tutto inutile.
-Io non mi calmo, stiamo parlando della mia migliore amica! Questo non è un gioco, era importante avere quel pass subito Vladimir!-
-E ce l’abbiamo infatti.- rispose tranquillo il ragazzo.
-Ok, prima che Seraph ammazzi qulacuno, ci puoi dire cosa intendi?- chiese Lighneers spingendo via la ragazza per evitare lo strozzasse.
-Che mentre Vladimir distraeva tutti i presenti noi abbiamo potuto giocare con i restanti con molte meno restrizioni, guadagnando quanto serviva.-
Khal alle spalle del gruppo si era avvicinato non appena Vladimir aveva perso tutti i soldi, arrivando appena in tempo prima che Seraph saltasse alla gola del castano.
-Che cosa?-
-Alexander è già andato a comprare il pass.- concluse il ragazzo indicando il fratello che li stava raggiungendo.
-Già. Ci ho pensato su ed era la strategia migliore per accumulare tutto il denaro senza problemi. Potevo facilmente continuare a vincere ma gente simile ad un certo punto crea sospetti, ed avrebbero scoperto avevo un sistema.- disse Vladimir prendendo il pass non appena Alexander arrivò. -Direi che il piano ha funzionato a meraviglia.-
-Fantastico! Allora adesso possiamo proseguire.- disse Milton sorridendo seguendolo assieme agli altri tornando dal buttafuori.
-Avete il pass?- chiese l’uomo guardandoli rimanendo impassibile.
-Sì mio caro signore. Direi possiamo andare avanti.- disse Vladimir sventolando il pass come un ventaglio.
-Molto bene, passate pure.-
Fieramente Vladimir fece strada al resto del gruppo oltre la porta, passando lungo uno stretto corridoio che proseguiva verso il basso giusto per qualche metro ed al cui termine un’altra porta nera lasciava il gruppo all’oscuro di cosa ci fosse più avanti.
Una volta chiusa quella alle loro spalle il brusio del casinò si perse completamente, lasciando tornasse momentaneamente il silenzio.
-Dite è insonorizzato questo posto?- chiese Astral voltandosi indicando attorno a sé.
-Probabilmente vorranno ogni piano rimanga indisturbato.- ipotizzò Daimonas facendo spallucce. -Però stavo pensando… se più avanti trovassimo Ailea, e dovessimo lottare contro Jim, poi come usciremmo?-
Era una domanda legittima, ed in verità anche altri se l’erano chiesto, ma Khal rispose assolutamente sereno. -Esattamente come siamo entrati. Questo edificio non appartiene a lui, non è nessuno.-
-E’ lo stesso degli uomini del primo piano, nessuno verrà a cercarci per quello abbiamo fatto.- aggiunse Alexander rassicurando Nadeshiko e gli altri che avevano partecipato.
-E se fosse armato?-
-Andiamo Johanna, abbiamo tutti delle armi qui.- disse Lighneers alzando gli occhi al cielo.
-Alcuni hanno delle armi, altri dei bastoncini.- disse Ayame riferendosi all’arco di Annabelle, che ignorò il commento.
-In ogni caso non costituisce assolutamente una minaccia per nessuno di noi.- disse infine Yume sicura di sé, raggiungendo per prima la porta e spalancandola di fronte a tutti.
La stanza in cui si trovavano era in buona parte avvolta dall’oscurità, con numerosi tavoli sparsi in giro tutti rivolti verso un grande palco nero, dove al momento all’interno di una gabbia un ragazzo si stava esibendo togliendosi lentamente i vestiti mentre danzava, sotto lo sguardo affamato di molti.
Grazie all’oscurità i loro volti quasi non si vedevano, e solo un barman, sistemato dietro un elegante bancone, forse era in grado di conoscerli tutti.
Nessuno prestò attenzione al gruppo quando entrò, nemmeno quando si spostarono in un angolino a parlare.
-Non vedo niente…- borbottò Milton cercando di mettere a fuoco altri dettagli oltre al palco.
-Questo non è sicuramente l’ultimo piano, deve esserci un’altra porta da qualche parte.- disse Alexander cercando di guardarsi attorno.
-Io riesco a vederci piuttosto bene, posso guidarvi.- azzardò Daimonas cominciando a guardarsi attorno. -Laggiù mi sembra ci sia un altro buttafuori.-
-E allora andiamo da lui nya!- disse subito Lacie prendendolo per il braccio in attesa si muovesse.
Molti di loro purtroppo non si trovavano a proprio agio in un posto simile e non vedevano l’ora di poterne uscire. Non appena furono abbastanza vicini Vladimir sventolò nuovamente il pass sotto il naso dell’uomo, largo quanto un armadio.
-Non potete passare.-
-Cosa?! Ma ci hanno detto che con questo pass potevamo andare più avanti!- disse subito Hope, temendo li avessero ingannati.
-Potevate arrivare qui, ma non più avanti.- rispose l’uomo indifferente.
-Oh su andiamo, se ho avuto abbastanza soldi per passare prima ne avrò anche adesso.- disse Vladimir cercando di impressionarlo. -Quanto volete? Qualche migliaia di jewels basterà?-
-Per proseguire bisogna aveva un invito dal Boss.-
-Beh e chi ha detto non ce l’abbiamo!- tentò ancora il ragazzo guardando gli altri, sperando estraessero un cilindro dal cappello.
-Il fatto fino a cinque secondi fa non sapevate nemmeno come proseguire è un buon indizio per capire non l’abbiate.- ribatté l’uomo incrociando le braccia. -Mi spiace, ma da qui non si va avanti.-
-Lo capisco lo capisco. Vorrà dire che prenderemo un appuntamento e…-
-Non sprecherò il mio tempo con queste stronzate.-
Senza dare il tempo a Vladimir di pensare a qualcosa Lighneers lo spinse via per avere più spazio, e si lanciò contro il bestione tirandogli un pugno in pieno visto. Questo purtroppo riuscì ad afferrargli il polso prima potesse colpirlo, ma Ayame arrivò subito in aiuto del ragazzo usando il grosso manico della motosega per colpire l’uomo al ginocchio e farlo così cadere.
-VIA VIA VIA VIA!- urlò Lighneers agli altri, e subito Seraph e Khal spalancarono la porta superandola.
-Voi andate avanti, qui ci pensiamo noi!- urlò a sua volta Ayame, accendendo la motosega. -Ahahaha! Chi vuole divertirsi un po’?!-
Terrorizzata la gente nel salone si alzò subito dai tavoli correndo verso l’altra porta per fuggire, mentre buona parte del gruppo ormai era già andata.
Stavolta erano entrati in un corridoio molto simile al precedente, solo che stavolta era piano di luci e dai muri bianchi, che davano l’idea di trovarsi quasi in un ufficio, peccato però l’atmosfera così rilassante veniva rovinata dalle urla della lotta.
-Non c’era veramente un modo migliore?!- chiese esasperata Johanna tenendo in braccio Sammy, correndo il più velocemente possibile.
-E’ tipico nostro entrate sceniche simili. Passala a me, non mi cambierà nulla.- le rispose Jack avvicinandosi e togliendole Sammy tra le braccia.
-Ma gli altri?- giustamente la piccola vedendo non tutti i loro amici stavano correndo si preoccupò per ciò sarebbe potuto succedere, ma Annabelle cercò di rassicurarla.
-Sono tutti fortissimi, vedrai non avranno problemi.-
-Già, poi così abbiamo più tempo per trovare Ailea.- aggiunse Milton correndole al fianco.
-Non dovremmo restare tutti uniti?- replicò tuttavia Hope, provando gli stessi dubbi della piccola.
-Se ci fermeremo rischiamo di non arrivare in tempo.- rispose Alexander prendendola per mano, incitandola a correre più forte.
-In tempo per cosa?- chiese tuttavia Nadeshiko, ancora indecisa se correre con loro o aspettare gli altri.
-Per qualsiasi cosa.-
Mentre loro proseguivano lungo il corridoio il resto del gruppo cercava di tenere a bada la situazione, dove purtroppo i buttafuori sembravano essere aumentati nel giro di pochi istanti e nessuno di loro era un fuscello semplice da gestire.
Lighneers ed Ayame erano ancora alle prese con il primo che avevano aggredito, che rialzatosi aveva afferrato il ragazzo per il collo e stava cercando di strangolarlo con una mano.
-Lascialo subito andare!- urlò Ayame sollevando la motosega minaccioso, ma l’uomo le tirò contro uno dei tavoli vicini, facendole perdere quella manciata di secondi necessari ad allontanarsi, dopo aver sbattuto Lighneers alla parete ed averlo mollato.
Subito Ayame lo raggiunse aiutandolo a sedersi.
-Amoruccio come stai, tutto bene?-
-Ugh… sei più irritante tu di loro.- rispose il ragazzo scuotendo il capo. -Attenta!-
L’uomo aveva lanciato loro contro un secondo tavolo, e Lighneers aveva fatto appena in tempo ad avvertire Ayame in modo che potesse usare la motosega per difendersi, evitando di venir schiacciati.
Prima che l’uomo potesse riprovare alle sue spalle arrivò Vladimir, con un mano una sedia di ferro.
-Come si dice, se sei a Roma fai come i romani!-
Con tutta la forza aveva in corpo il ragazzo gliela lanciò dritta in testa, ma come si aspettava non ottenne un grand risultato, se non uno sguardo d’odio che gli fece capire era il caso di battere la ritirata.
-Bene è stato un piacere ma io mi allontano per cinque minuti.- disse infatti distraendolo in modo Ayame e Lighneers potessero rialzarsi, e stavolta la ragazza non aspettò ad agire, usando la motosega per tagliare la schiena dell’uomo, che con un urlo cadde a terra.
Uno era andato, ma altri due stavano inseguendo Lacie per l’intera sala, mentre la ragazza quasi giocando saltava da un tavolo all’altro, lanciando loro contro i bicchieri che trovava.
-Nyahah non mi prendete!-
-Lacie non è un gioco!- urlò il fratello rincorrendola assieme ai due, cercando di fermarne almeno uno prima la raggiungessero; Lacie poteva anche essere agile e forte, ma con una sola manata loro avrebbero potuto farle veramente male.
-Arriva in soccorso la formidabile Cirno!-
Dall’altro lato della stanza Cirno cominciò a lanciare le sue sfere senza nemmeno provare a mirare, ghiacciando buona parte dei tavoli attorno ma anche la spalla di uno degli uomini, che per la sorpresa si fermò cercando di staccarlo.
Fu a quel punto che Astral ne approfittò per colpirlo in testa con il manico della pistola, tramortendolo, e giusto per sicurezza lo colpì una seconda volta per assicurarsi non si rialzasse tanto presto.
-L’intervento della grande Cirno risolve ogni guaio!- urlò intanto la ragazza senza fermarsi.
-Sì grazie ma stai attenta!- le urlò Astral quando una delle sue sfere rischiò di colpirlo.
-Tranquillo, una volta ho ghiacciato la faccia di Zell e come vedi sta benissimo! E poi hai una maschera tu!-
-Sì ma è una bella maschera, e non intendo rovinarla.- rispose il ragazzo tornando ad inseguire la sorella.
La ragazza aveva continuato a saltare senza sosta rallentando di tanto in tanto solo per dare l’impressione all’uomo di poterla veramente prendere, scattando all’ultimo secondo sfuggendogli con una risata.
-Sono troppo veloce nya non mi prenderai…-
All’ultimo salto per via della mancanza di luce Lacie aveva finito per saltare su uno dei tavoli ghiacciati da Cirno, e prima di poter riprendere l’equilibrio la ragazza finì rovinosamente a terra con il buttafuori che era ormai sopra di lei.
-Non provarci nya!-
Evitando di venir afferrata Lacie riuscì a sgattaiolare sotto uno dei tavoli vicini e ad arrivare alle spalle dell’uomo, salendogli poi sulla schiena cominciando a colpirlo in testa con i gomiti.
Avrebbe potuto essere molto semplice per lui afferrarla da quella posizione, ma Cirno lo raggiunse ghiacciandogli entrambe le braccia impedendogli così di alzarle. A quel punto arrivò anche Astral, che sparando alle ginocchia dell’uomo lo costrinse a piegarsi in avanti, così che Lacie potesse fargli colpire con la testa il tavolo vicino facendogli perdere i sensi.
-Più sono grossi meglio cadono.- sorrise Cirno guardando i due.
-Grazie Cirno nya. Mi hai proprio salvata nya.-
-Ehi, guarda che c’ero anche io!- protestò il fratello guardandola.
-Si ma tu non sei tenero come Cirno nya.-
-Ehehe, nessuna donna è in grado di resistermi.- si pavoneggiò l’altra, ricevendo un’occhiataccia da Astral.
La situazione cominciava ad essere più sotto controllo, ma non era ancora finita, infatti c’erano ancora altri due buttafuori a cercare di fermarli, e Zell stava avendo a che fare con uno di questi trovando una certa fatica nell’attaccare.
Era ovvio che dei bestioni simili fossero stati scelta con cura, e che soprattutto fossero stati addestrati contro ogni genere di persona, ma il ricevere una pugnalata alle braccia normalmente avrebbe dovuto causare un intenso dolore alla persona, mentre quello non sembrava essere il caso.
-Cos’è hanno talmente tanti muscoli che la lama non passa?!- sbottò ad un certo punto il ragazzo esasperato, tentando un altro affondo ma dovendo allontanarsi quando rischiò di venir afferrato.
-Effettivamente sono individui alquanto scomodi.- rispose Ryujin, finito nella sua stessa situazione, anche se per il momento non intendeva usare i propri pugnali; erano solo uomini che facevano il proprio lavoro, non meritavano di venir feriti in quel modo, almeno dal suo punto di vista.
Pur essendo un abile combattente nelle arti marziali però non riusciva a trovare una breccia sicura nello stile del nemico, che facilmente avrebbe potuto rompergli il braccio se l’avesse afferrato e per questo lo costringeva a mantenere una certa distanza.
Zell con il suo tirapugni almeno faceva lo stesso, provando spesso a colpire le stesse dita dell’uomo per rompergliele, ma erano finiti così in una situazione di stallo dalla quale era difficile uscirne, a questo però pensò Yume, che raggiungendo il buttafuori di Ryujin alle spalle lo colpì al collo con la spada nel fodero, riuscendo finalmente a distrarlo ed a bloccarlo per qualche istante.
A quel punto il ragazzo poté contrattaccare propriamente, colpendo il gomito dell’uomo in modo da romperlo passando poi alla tempia; il dolore sarebbe stato forte, e forse sufficiente a farlo fermare.
Poco dopo Yume raggiunse anche Zell, e proprio come aveva aiutato Ryujin aiutò il biondo allo stesso modo, colpendo l’uomo alle spalle attirando la sua attenzione, in modo l’altro potesse dargli il colpo di grazia.
Sembrava non fosse più rimasto nessuno oltre a loro, che certo non ne erano usciti senza fatica, ma finalmente avevano almeno un paio di minuti per riprendersi e raggiungere gli altri.
-Direi siamo una bella squadra.- disse sorridente Yume, guardando Ryujin e Zell.
-Il tuo aiuto è stato fondamentale Yume.- la ringraziò Ryujin con un cenno del capo.
-Già, andiamocene ora che ne abbiamo la possibilità, prima che…- appoggiandosi al bancone vicino Zell non aveva controllato se ci fosse stato qualcuno dall’altra parte, e per questo non si era accorto del barista che, in attesa del momento migliore, gli era saltato addosso stringendo tra le mani un filo di ferro, che usò per cercare di strangolarlo.
Il suo tentativo però non durò a lungo, perché Grace gli ruppe una grossa bottiglia in testa, facendolo svenire.
-Direi che questo era l’ultim…- prima che Grace potesse terminare la frase la stanza venne improvvisamente avvolta da delle luci rosse ed un suono squillante presagì i guai non erano ancora finiti per il gruppo.
-Cavolo, non è mai una buona notizia una sirena e delle luci rosse.- borbottò Yume sentendo delle urla e dei passi da oltre la porta che collegava il casinò.
-Cirno, ghiaccia la porta!- urlò Zell alla ragazza, che subito fece come le aveva detto.
-Non durerà a lungo però, dobbiamo sbrigare a raggiungere gli altri e ad uscire da qui.- disse Ryujin non prendendosi nemmeno il tempo di barricare la porta con i resti dei tavoli e delle sedie.
Era la loro unica via di fuga rimasta, anche se non sarebbe stato semplice uscire.
L’altro gruppo nel frattempo aveva continuato a correre senza sosta, ignorando le porte presenti ai lati del corridoio, fino a quando cominciarono ad intravedere un altro ingresso al termine.
La corsa quasi era diventata una gara tra Khal, Seraph e Daimonas, ma solo quest’ultimo arrivò per primo alla porta, spalancandola trovando Jim ed Ailea soli in una gigantesca stanza bianca con numerosi divanetti sistemati ai lati. La ragazza vedendo l’amico scattò subito in piedi sorpresa.
-Daimonas?-
-E non sono solo.- rispose il ragazzo, e subito arrivarono anche Khal e Seraph, seguiti presto dal resto del gruppo.
-Siamo qui per riportarti indietro Ailea!- esclamò Hope con il poco fiato le rimaneva, ma la ragazza era ancora troppo confusa per rispondere.
-Tesoro, va tutto bene, sono qui per te e per risolvere ogni cosa.- disse poi Khal, avvicinandosi e prendendola per mano, accarezzandole dolcemente la guancia.
-C-cosa ma… non capisco…- balbettò l’altra guardandolo.
-Sappiamo quello che è successo a scuola non è stata colpa tua, siamo venuti subito non appena abbiamo capito dove eri.- spiegò Milton gentilmente.
-Già, non hai idea delle corse che ci siamo fatti. Abbiamo i polpacci d’acciaio a questo punto.- scherzò Jack cercando di farla ridere, ma Ailea era completamente incredula.
-Sul serio?-
Erano lì per lei, nonostante quello che aveva fatto? Tutti i problemi, tutte le stupide discussioni…
Spingendo via Khal Seraph le si lanciò addosso, abbracciandola talmente forte da farla quasi soffocare.
-Ma certo razza di idiota! Dopo tutti questi anni devi essere proprio una stupida per non averlo capito! Ti fai trascinare da qualcuno a cui non importa nemmeno se ti fai male, quando hai noi, hai me, che siamo sempre pronti a difenderti! Quanto bisogna essere stupidi per fare una cosa simile!- urlò la ragazza continuando a stringerla, ed a quel punto Ailea, con gli occhi lucidi, nascose il fiso nell’incavo del suo collo, nascondendo un forte rossore.
-Già, tanto stupida…-
-Questo vuol dire tornerai a casa adesso?- chiese Sammy sorridendole, il silenzio della ragazza però allarmò tutti.
-Non vorrai veramente continuare a correre dietro a questo idiota.- esclamò Nadeshiko indicando Jim, che spostatosi nell’angolo della stanza li salutò con un gesto della mano e un sorriso di scherno.
-Io non…. non posso abbandonarlo così…- tentò di dire Ailea cercando di allontanarsi, ma Seraph glielo impedì.
-Ailea, non sei responsabile delle sue scelte. Se ha deciso di vivere una vita di bugie, dove pensa solo a sé stesso e ferisce tutti, la colpa non è tua.- disse Johanna cercando di farla ragionare.
-Ma lui è… non capite non è questo…-
-Sì che capiamo invece, è un tuo amico e gli vuoi bene, ma vedi anche tu cosa ti sta facendo. Ti fa stare male, ti ha allontanato dalle persone che ti vogliono bene. Se tenesse a te almeno la metà di quanto tu tieni a lui non ti farebbe questo.- disse Daimonas dispiaciuto. -Per una volta prova a non essere tu quella che lo rincorre… forse dalla sua reazione capirai il valore che da alla vostra amicizia.-
Ci fu un lungo momento di silenzio durante il quale Ailea non ebbe il coraggio di guardare nessuno di loro, e stavolta nemmeno Jim.
-Come ha detto Khal, possiamo risolvere tutto. Non è troppo tardi, se lui volesse provare forse potremmo sistemare le cose tutti insieme.- disse Annabelle rivolgendosi stavolta al ragazzo, che praticamente li ignorava.
Avevano ragione, ed Ailea lo sapeva molto bene.
Non erano più quei ragazzini uniti contro il mondo, inseparabili nonostante tutto. La vita cambia le persone, certe volte in meglio, altre in peggio, e lei non voleva più far parte di quest’ultime.
Entrambi avevano passato dei momenti molto difficili, ma lei al contrario di Jim era riuscita a trovare delle brave persone che le volevano bene, e non avrebbe mai dovuto allontanarle solo per il senso di colpa, in quel modo non aiutava né se stessa né Jim.
Prendendo un profondo respiro Ailea si voltò, guardando il ragazzo nella speranza che capisse.
-Jim… per favore, torniamo indietro.-  
Non voleva abbandonarlo, ma non voleva nemmeno abbandonare sé stessa a causa sua, forse se gli avesse mostrato c’era molto altro nella vita, cose belle per cui valeva la pena impegnarsi, avrebbe potuto riavere il suo vecchio amico, ma come aveva detto Daimonas non l’avrebbe mai più rincorso se non intendeva cambiare. Quella scelta dipendeva solo da lui.
-In tutta sincerità Ailea, se devi crearmi tutti questi problemi allora puoi anche andartene. Non mi ci vuole niente a trovare un altro idiota qui fuori per far soldi.- rispose freddamente il ragazzo.
-E’ veramente questo quello che pensi?-
-Io penso tante cose, ma non ti obbligherò certo a rimanere e ad ascoltarmi se ci tieni tanto ad abbandonarmi per loro. Tanto lo hanno fatto tutti, perché tu dovresti essere diversa?-
-… ti sbagli Jim, sei tu che hai allontanato tutti.-
Stavolta non sarebbe caduta nei suoi ricatti morali, per quanto potesse far male non gli avrebbe mai più permesso di condizionarla in quel modo.
Voltandosi Ailea era pronta a seguire gli altri e ad andarsene, ma Seraph si fermò poco prima di raggiungere la porta, scattando verso Jim tirandogli un pugno dritto in faccia, che lo stese a terra.
-Questo è per tutto quello hai fatto alla mia migliore amica, e perché era dal primo momento ti ho conosciuto volevo farlo.- sibilò la ragazza allontanandosi, raggiungendo Ailea.
-Lo aspettavi dal primo momento?- chiese la bruna sorridendo debolmente.
-Ehi, tutti qui avrebbero voluto farlo.-
-Confermo.- disse Daimonas facendo ridere Ailea, visto non capitava spesso facesse commenti simili.
Ormai Jim era rimasto solo, ma senza che il gruppo se ne accorgesse Khal era rimasto indietro, chiudendo la porta alle proprie spalle rimanendo con il ragazzo.
-Fammi indovinare, sei qui per dirmi che non merito un’amica come Ailea?- ironizzò Jim alzando gli occhi al cielo, mentre Khal si avvicinava.
-No.-
Il colpo di pistola rimbombò per l’intera sala, ed il corpo di Jim cadde privo di vita con un foro in fronte, il sangue macchiò il divanetto vicino mentre i suoi occhi spenti fissavano il vuoto.
-Così sono sicuro non disturberai mai più il mio giocattolo.- disse il ragazzo nascondendo l’arma nella giacca della divisa scolastica, tornando dagli altri mentre il gruppo a passo lento camminava verso l’uscita.
-Mi dispiace per tutti i problemi vi ho dato.- disse Ailea imbarazzata ma sincera.
-Che ci vuoi fare, sei un’innocente bambina in un mondo crudele.- la prese in giro Seraph affettuosamente. -Sarà meglio però tu ti dia una regolata con questa storia, stavolta per davvero. Non puoi lasciarti influenzare dalle tue paranoie e scappare dai problemi.-
-Sì, cercherò di migliorare.-
-E ricordati che non sei sola, avrai sempre noi.- aggiunse Daimonas sorridendole.
-E ad un faccino così bello puoi credere.- disse Jack dando un bacio sulla guancia al ragazzo, facendolo arrossire, dei passi non molto lontani da loro però interruppero la conversazione, e l’altra metà del gruppo li raggiunse di corsa.
-Avete risolto tutto?- chiese Lighneers con il fiatone non appena furono vicini.
-Sì.- disse subito Annabelle annuendo.
-Bene, perché abbiamo dei problemi.- disse Zell indicando un gruppo di persone in arrivo, tutte armate e pronte a combattere.
-Dici un’innocente bambina potrebbe aiutarvi ad uscire da qui?- chiese Ailea rivolgendosi a Seraph, facendo roteare due coltelli tra le mani.
-Mmh, vediamo di cosa sei capace.-
   
 
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