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Autore: Wild_soul    24/06/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Credete che sia davvero necessaria questa farsa?” mormorò scettico, osservando il lupo nero di fronte a sé “Insomma, potrei semplicemente continuare le ricerche da solo e poi presentarle a voi, non  c’è bisogno che venga anche lui

“Stiles, per l’ultima volta, Derek può seguirti nel lavoro e sarebbe d’aiuto nel caso in cui dovesse…succedere qualsiasi cosa” gli rispose Lydia, alzando teatralmente gli occhi al cielo.

“Dovresti considerarti fortunato. È imbarazzante per noi mutaforma essere trattati come cani. Tutte quelle vocine e carezze…decisamente opprimenti” continuò Malia, con il suo solito tono scontroso.

“Io faccio sempre le coccole a Prada” affermò contrariata la Martin.

“Lo so, infatti non hai idea di quanto lei sia a disagio” la coyote sbuffò divertita alla sua stessa affermazione, per poi rivolgersi nuovamente al poliziotto “Non credere che questa situazione sia pesante solo per te. Ti assicuro che rimanere sotto forma di lupo per più di due giorni risulta essere molto stressante anche per noi mannari”

Stiles fece per controbattere qualcosa, ma la voce di Deaton lo precedette “Non vorrei interrompervi, ragazzi, ma sono quasi le tre del mattino, e tra meno di cinque Stilinski dovrebbe entrare in servizio. È necessario che andiate a riposare” affermò, puntando lo sguardo prima sul poliziotto e poi sul lupo.

“Dunque” continuò l’agente, incerto sul da farsi “Buonanotte”

“Buonanotte” gli risposero calorosamente Scott, Lydia e Liam, mentre gli altri due mannari si limitarono ad un rapido cenno della testa.

Il poliziotto e Oscar –Stiles sapeva perfettamente che sarebbe stato difficile non chiamarlo istintivamente con il suo vero nome, soprattutto sul posto di lavoro- uscirono dall’ufficio veterinario. Non appena il poliziotto ebbe aperto lo sportello del passeggero, Derek si irrigidì sul posto, sentendo il battito cardiaco del compagno aumentare drasticamente.

“Potrei sembrare indelicato, vista la situazione, ma avresti potuto evitare di sanguinare sul sedile” lo sentì affermare mentre, con mano tremante, sfiorava una grande macchia di sangue secco. Di risposta, il lupo non riuscì a non trattenere un ringhio seccato.

“Avrei dovuto conservare un proiettile di Argent” controbatté il minore, facendo salire Derek a bordo e chiudendo lo sportello.

 

La strada fu abbastanza breve e, inaspettatamente per entrambi, quasi noiosa. Stiles si era figurato di ritrovarsi sull’uscio di casa l’alpha, pronto a riscattarsi sulla sconfitta appena subita, e quasi fu deluso nel constatare che né fuori né dentro il monolocale ci fosse nulla di anomalo. Chiuse svogliatamente il portone.

“O Dio” mormorò, voltando immediatamente lo sguardo dal corpo appena ritrasformato di Derek “Potresti avere…un minimo di pudore?”

“La nudità è abbastanza naturale se vivi in una famiglia di licantropi” affermò tranquillamente l’altro con un cenno di spalle, seguendo l’umano in camera sua, dove immaginava gli avrebbe offerto un cambio di vestiti.

“Conosco i mannari da neanche due settimane, Hale, quindi copri il tuo glorioso spettacolo e mettiti qualcosa addosso”

“Mi hai già visto nudo quand-“

“Il mio compagno si era appena trasformato in un ricercato. La tua nudità in quel momento è stato l’ultimo dei miei problemi” rispose Stiles, lanciandogli malamente una sua vecchia polo blu e arancione.

“Ricordi di esserti cambiato di fronte a me quando ancora ero ‘Oscar’, vero?” all’affermazione del moro, Stiles, che stava aprendo un cassetto per cercare un pigiama, si bloccò di scatto.

“Seriamente hai…”

“Ripeto, la nudità è una cosa naturale per noi” notando che il poliziotto non accennava né a muoversi né a rilassare il suo battito cardiaco, Derek continuò “Hai dei ripensamenti?”

“Credimi, ne ho molti”

                     

“Buongiorno Stilinski” Stiles si bloccò sul posto non appena ebbe riconosciuto il poliziotto che l’aveva salutato. Era l’agente che, quella stessa notte, si trovava di guardia a villa Argent durante l’attacco dell’alpha. Ma che ci faceva lì?

“Brander, buongiorno a lei” rispose, incerto su cosa dire.

“Come…è andata la nottata di pattuglia?” tentò con tono vago.

“Oh, una vera noia. Rimanga tra noi, ma io e Monroe ci siamo addormentati per un’oretta…per fortuna quello di ieri sera era l’ultimo controllo. La famiglia Argent, secondo lo sceriffo, è perfettamente al sicuro” a quelle affermazioni, Stiles non poté non sbattere gli occhi un paio di volte dall’incredulità.

Colpo di sonno? Non si sono seriamente accorti di nulla? E al loro risveglio non hanno notato che la macchina fosse distrutta e…ribaltata?

L’agente fece vagare lo sguardo sull’ufficio “Parrish non è ancora arrivato?”

“Non hai saputo?” domandò l’altro, stupito “Questa mattina ha avuto un incidente”

“Come? Ma sta bene?” chiese il minore, sinceramente allarmato.

“Da quello che so, pare abbia qualche ferita non particolarmente grave, ma lo sceriffo ha preferito dargli una settimana di riposo”

Dopo essersi velocemente congedato dal suo collega, Stiles filò direttamente in ufficio, rimanendo a fissare per qualche secondo la superfice della scrivania di fronte a sé.

“Tu hai sentito il suo battito cardiaco, vero?” chiese ad alta voce, rivolgendosi a Derek. Di risposta, il lupo fece un veloce cenno di assenso con la testa “E ti è sembrato che stesse dicendo la verità?” ricevette un secondo segno affermativo “Però…è fin troppo strano”

 

“Crefi fe fiano ‘ati ‘rofati?”

“Cosa?” il mannaro gli lanciò uno sguardo scettico, trattenendo uno sbuffo di fastidio non appena vide l’umano riempirsi il piatto con la terza porzione di stufato. Stiles ingoiò a fatica il boccone che stava masticando.

“Credi che siano stati drogati?” chiese di nuovo “Brander e Monroe possono anche essere svenuti, ma dubito che siano rimasti senza coscienza per tutto il tempo in cui gli Argent hanno ipoteticamente rimesso in ordine la villa”

“Tu dici?”

“Ovvio, non dovevano destare sospetti, quindi hanno eliminato qualsiasi traccia dello scontro. Forse sono stati proprio loro a drogare gli agenti per avere maggior tempo a disposizione” rispose il minore, gesticolando animatamente.

“E che mi dici della volante? L’hanno portata dal carrozziere mentre quei due erano ancora svenuti?” ironizzò Derek, alzando un sopracciglio.

“La volante” ripeté meccanicamente il ragazzo “Cavolo, la volante” affermò, alzandosi di scatto dallo sgabello e correndo in salotto a prendere il suo portatile.

Appoggiò il computer sulla penisola della cucina dove stavano cenando e prese digitare in modo frenetico le varie password richieste per l’acceso ai dati sensibili della sede di polizia. Dopo un paio di minuti in profondo silenzio, l’umano lanciò un pugno in aria in segno di vittoria, attirando l’attenzione del licantropo.

“Guarda” affermò, inclinando lo schermo per permettere anche all’altro di vedere “Queste sono le immagini dell’auto incidentata con cui Parrish, secondo Brander, avrebbe pattugliato le strade questa notte” prese a digitare freneticamente “Cavolo, se solo avessimo la targa della volante di Brander e Monroe…”

 “29THD03” rispose di rimando il mannaro.

“Cosa?”

“La targa è 29THD03. Ho una buona memoria per queste cose”

Stiles non rispose direttamente, ma si limitò a voltare il computer nella direzione del licantropo, mostrandogli la foto che aveva appena trovato. Si trattava sempre della serie di immagini riguardo all’incidente di Parrish, tra le quali una mostrava in primo piano proprio la targa dell’auto guidata quella sera dal vicesceriffo: 29THD03.

“Sono state…sostituite?” ipotizzò Derek, osservando corrucciato lo schermo del portatile.

“Non vedrei altra soluzione…” rispose l’agente, con sguardo cupo “Ma allora Parrish ha…inscenato un incidente?”

 

“Ehi Jordan!” il ragazzo abbracciò calorosamente il suo superiore “Come stai? Non mi hai detto nulla dell’incidente” affermò offeso, rimanendo rispettosamente sull’uscio di casa.

“Alla fine non era nulla di preoccupante…solo qualche graffio, ma lo sceriffo ha insistito per farmi riposare” rispose il maggiore, sorridendogli. Fece subito segno a Stiles e a Derek, sotto forma di lupo, ad entrare in casa e accomodarsi nel piccolo salottino. “Giornata noiosa ieri?” chiese il vicesceriffo, sedendosi comodamente su una poltrona.

“Oh, niente di speciale.  Brander mi ha anche confessato di essersi addormentato insieme a Monroe durante la loro pattuglia a casa Argent” affermò Stiles, abbozzando una risata e lanciando uno sguardo complice con il lupo.

“Oh, ho sempre pensato che quei due non fossero fatti per i controlli notturni. Sono dei bravi agenti, ma hanno una capacità di concentrazione inesistente, direi” rispose Parrish, sorridendo a sua volta.

Rimasero circa una buona mezz’ora a parlare del più e del meno, durante il quale Jordan si congratulò una dozzina di volte con Stiles per aver ripreso Oscar con sé. Sembrava assolutamente entusiasta all’idea. Uscirono di casa un’oretta prima che calasse il sole, godendosi il fresco venticello che si era alzato, con la ripromessa di rivedersi in ufficio la settimana dopo. Nell’abitacolo della jeep, Derek captò nitidamente il livello di agitazione dell’umano, che si palesò apertamente non appena arrivati a casa.

“Allora?” gli chiese, lanciandogli i vestiti ancor prima che si ritrasformasse “Che cosa hai sentito?”

“Il suo battito cardiaco è rimasto stabile” mormorò il licantropo, scrocchiandosi il collo e indossando la t-shirt che Stiles gli aveva preparato “Ma c’è qualcosa di molto strano”

“Ossia?”

“Quel tuo collega ha detto che Parrish fosse rimasto lievemente ferito dall’incidente, giusto?” l’agente si limitò ad annuire “Ragazzino, non c’era odore di sangue”. L’altro rimase alcuni secondi in silenzio, metabolizzando le parole del mannaro.

“E allora come…come è possibile?”

“Forse lui potrebb-“

“NO” l’agitazione di Stiles era arrivata alle stelle “No. No. No.” negò ancora “Lui è un mio amico, non è possibile che sia l’alpha”

“Dammi una buona motivazione per non pensarlo, allora” lo sfidò Derek, infastidito dalla reazione del minore.

“Non lo è, fine della questione” sentenziò l’agente, sdraiandosi sul suo lato di letto e voltandogli le spalle.

“Dannazione, Stiles, comportati da poliziotto” sbraitò il licantropo, avanzando di un passo.

“Non hai prove che possano incolpare Jordan”

“Non ho prove?” rispose Derek stizzito “Non sappiamo che fine abbia fatto l’auto distrutta dall’alpha e lui fa un incidente proprio  con quella volante. Non ha segni di ferite sul corpo. La notte dello scontro a casa Argent lui non era in ufficio perché stava, casualmente, pattugliando la zona. Cos’altro vuoi? Che settimana prossima ti dia il buongiorno con occhi rossi e artigli ben sguainati?”

“Non hai prove che possano incolpare direttamente Jordan” si corresse in minore “Sono supposizioni”

Derek non riuscì a trattenere un ringhio innervosito “Credi che stiamo giocando a Cluedo, ragazzino? C’è un vero assassino là fuori pronto a-”

“SMETTILA” Stiles si tirò nuovamente seduto sul materasso “Solo perché non ho un passato travagliato non vuol dire che io non stia prendendo sul serio questa faccenda, Hale” iniziò a camminare per la stanza, gesticolando in modo frenetico “Conosco il soprannaturale da poco tempo e tu credi che bastino un paio d’ore per digerire tutte queste informazioni? Sono stato attaccato da un alpha, preso di mira da un branco di licantropi come infiltrato principale nella sede di polizia, il mio compagno è un mannaro con capacità di mutaforma e la mia jeep ha i sedili sporchi del tuo sangue”

Derek attese volontariamente qualche secondo prima di rispondere “Ti sto dicendo che non possiamo permetterci di escludere nessuna traccia, anche se le prove dovessero portare ad uno di noi” la sua voce era improvvisamente più calma rispetto ai ringhi di poco prima.

Stiles si guardò intorno, senza intercettare volutamente gli occhi del mannaro “Ho bisogno di un attimo” affermò, afferrando il giacchetto che si era sfilato pochi minuti prima ed uscendo dalla stanza.

Il licantropo sentì dopo pochi secondi il portone di casa chiudersi, e si permise il lusso di lasciarsi cadere sul letto.

Forse stavano sbagliando tutto. Forse l’idea, che all’inizio era parsa tanto geniale, di comprendere Stiles nelle ricerche non era così buona. Quell’agente aveva ragione, lui era solo un ragazzo. Non aveva mai pensato che intorno a lui ci fosse un mondo così grande e pericoloso.

Derek si passò una mano nervosamente sul viso.

Stiles era un umano.



ANGOLINO FELICE

Finalmente è tornato Oscar! Non so perché, ma adoro Derek versione lupo nelle fanfiction, anche se in TW è stato abbastanza violento con Kate (ma le sta bene, W Derek! )

Sono una persona molto pigra e non so inventare targhe, quindi ho inserito il piccolo riferimento al cartone Disney che amo di più in assoluto: Zootropolis.

Come al solito, spero che questo nuovo aggiornamento vi sia piaciuto. Buona estate e buon mare a tutti!

 
   
 
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