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Autore: jarmione    25/06/2021    2 recensioni
Crossover con [Alice in Wonderland] e [Frozen]
Dopo essere scampato da morte certa, Jareth decide che deve trovare il modo per proteggere Sarah ed il suo popolo.
Seguendo una leggenda, decide di partire alla ricerca di Ahtohallan.
Ma sarà in grado di affrontare le risposte che troverà?
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jareth, Nuovo personaggio, Sarah
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Jareth spiegò a Kal ogni cosa, dal viaggio nella terra di Thra fino a quel momento senza tralasciare alcun dettaglio.

Kal ascoltava ogni parola, così come fecero la regina Mirana, Alice e Tarrant.

Questi ultimi due rimasero a bocca aperta, mentre Mirana sembrava già conoscere quei dettagli a mena dito.

Spiegò a Kal che durante il processo non fece mai il suo nome, in quanto gli elfi erano intenzionati a cercare anche lui.

“Adesso capisci perché non ti ho chiamato direttamente?” domandò Jareth “Non posso utilizzare la magia ed ogni mio movimento è controllato, se ti chiamavo saresti finito in mezzo anche tu come complice”

Kal era senza parole, Jareth aveva fatto di tutto per proteggerlo e non metterlo nei guai.

Quello che non si spiegava era il loro salvataggio.

Come faceva Mirana a saperlo e mandare Alice e Tarrant a salvarlo?

Ogni domanda avrebbe certamente trovato una risposta, prima o poi. Ora aveva solo bisogno di capire cosa fare con Sarah e con Jareth.

Lui e Mihal si trovavano nel Sottomondo perché era un luogo sicuro in quel momento.

Se fossero tornati nell'Underground li avrebbero catturati e giustiziati con nuove accuse.

“Mio signore, io voglio aiutarvi” sentenziò Kal “Non posso stare con le mani in mano, lo devo a voi...e...a Sarah...” abbassò lo sguardo.

Jareth si accigliò “Kal...” lo obbligò a guardarlo “Sarah sta bene, vero?”

Kal annuì, ma Jareth non era convinto

“Ma...?” incalzò.

“Mio signore, questa mattina ho avuto una discussione che la vostra regina” disse “Non ho ancora avuto modo di chiarire con lei”

Jareth si sentì più sollevato, per un attimo aveva creduto che Sarah non stesse bene o peggio.

Una discussione era forse la cosa meno disastrosa che potesse capitare e preferì non entrare nei dettagli.

“Sarah è comprensiva e sicuramente chiarirete” lo tranquillizzò Jareth, anche se il carattere di Sarah lasciava intendere tutto il contrario.

“Purtroppo...” Mihal prese la parola “temo che non ci sia un modo per rimediare al caos recato all'Underground” disse “Le nostre leggi sono molto chiare, non possiamo sottrarci alla morte, non per sempre”

Kal scosse la testa “No, deve esserci un metodo”

“Regina Mirana” intervenne Alice “Ci deve essere qualcosa. C'era quando ho aiutato il cappellaio, deve esserci anche adesso”

Tarrant spalancò la bocca con l'intenzione di parlare.

Purtroppo aveva intravisto nella sua regina un bagliore negli occhi, lo stesso bagliore che possedeva quando le veniva in mente qualcosa.

Tarrant iniziò a balbettare qualcosa di incomprensibile.

Mirana ebbe un sussulto e, anche se con delicatezza e discrezione, redarguì il Cappellaio con un semplice sguardo.

Sebbene non stesse proferendo verbo, il Cappellaio poté leggere dai suoi occhi scuri, dolci e seriosi allo stesso tempo, un ammonimento.

Tacque immediatamente, mordendosi le labbra per paura di aver detto qualcosa di sbagliato e frenò in tempo la propria lingua.

Sperando di non averlo offeso, Mirana gli sorrise per rassicurargli che fosse tutto a posto.

Di conseguenza, cominciò ad elencare il suo piano.

Prese un bel respiro e raccolse e accarezzò l’aria intorno a sé.
“C’è un fiume chiamato Ahtohallan” spiegò la regina con soave solennità, con la voce di una saggia signora delle fiabe “un fiume che si trova in un altro mondo. Un mondo diverso dal nostro e dall’Underground. Il regno di Arandelle” lo nominò come se avesse pronunciato un nome ricco di fascino e mistero “In quel fiume riposano tutte le risposte alle nostre domande” sorrise ampiamente, dimostrando il motivo di tanta energia piacevolmente positiva nei riguardi del fiume “Sono più che sicura che se desiderate risolvere ogni guaio, ogni disagio, l’unica via è recarsi laggiù”

Alice annuì insieme a Tarrant, che si teneva ancora una mano davanti alla bocca, mentre Jareth e Kal osservavano e ascoltavano impietriti.

“Secondo te sta scherzando?” domandò Jareth a Kal in un sussurro.

“Temo di no” rispose di rimando.

“Regina Mirana” intervenne Mihal “Arendelle è un regno proibito agli elfi ed i fae, nessuno di noi potrà andare in quel luogo a causa di una legge vigente tra noi e la popolazione dei Northuldri”

Mirana abbassò lo sguardo “Oh, questa è sfortuna” disse “Purtroppo anche il Sottomondo possiede questo divieto a causa di mia sorella Iracebeth”

“Chiediamoci il perché” sbuffò Tarrant, venendo di nuovo ammonito con lo sguardo da Mirana “chiedo scusa” si affrettò a dire.

Alice decise di intervenire “Andrò io” si offrì “Io sono umana, non sono di queste terre e nemmeno dell'Underground”

“No, Alice” Jareth si fece avanti “Finchè vivi nel Sottomondo sei considerata una sottomondiana a tutti gli effetti e non puoi accedere ad Arendelle...ma io sì”

“Vostra maestà!” Kal volle parlare, ma fu Mihal a precederlo

“Jareth, figliolo, non credo che lei possa...”

“Può” lo zittì Jareth “le farò avere un messaggio e otterrò il permesso di accedervi”

“Maestà, non intendo lasciarvi andare da solo” il tono di Kal suonò sconosciuto persino a lui stesso.

Era autoritario e non sembrava intenzionato a ricevere un no come risposta.

Jareth aveva intenzione di ribattere, ma Alice andò in soccorso del suo maestro “Nemmeno io” poi si voltò verso Mirana “Regina Mirana, vi chiedo il permesso per seguire il re di Goblin nella sua missione”

Mirana sorrise dolcemente e non poté fare altro che acconsentire davanti a tanto coraggio.

“Anche io!” intervenne Tarrant.

“Cappellaio, tu no” disse Alice, facendo rimanere male il povero Tarrant.

“Ma, Alice, mia cara, io posso esservi utile” sbatté persino le ciglia, cercando di far cedere la ragazza.

Alice, in tutta risposta, sorrise e gli accarezzò il volto “Cappellaio, io ho bisogno che tu resti qua, accanto alla regina e la proteggi insieme agli altri”

Tarrant aprì la bocca per parlare, ma fu interrotto subito da Mirana “Cappellaio, ti prego, la tua presenza qui è necessaria. Il regno ha bisogno di difese che solo tu puoi fornire”

Tarrant si sentì lodato e si inchinò vistosamente “Ogni vostro desiderio è un ordine, mia regina.” Poi la guardò “Permettetemi di dirvi che oggi avete un aspetto radioso”

Kal e Alice alzarono gli occhi al cielo e, infine, quest'ultima si avvicinò a Jareth, che aveva abbassato lo sguardo diventando pensieroso.

“Jareth...” Alice gli mise una mano sulla spalla “Qualcosa non va?”

Jareth scosse la testa “Sarah...”

Questo fu sufficiente per far scattare in Alice un pensiero.

“Vedo che nessuno ha altro da aggiungere” commentò “Allora potete andare, ci penserò io a mandare un messaggio alla regina delle isole del Nord”

Tutti si inchinarono rispettosamente e lasciarono la sala del trono...o meglio, tutti tranne Alice.

Ella si avvicinò alla regina “Regina Mirana, desidero recarmi nell'Aboveground”

Mirana sospirò “Alice, cara, non credi sia meglio attendere?”

“Con il dovuto rispetto, quello che Jareth sta passando ho avuto il dispiacere di provarlo io stessa con il cappellaio.” spiegò “Jareth non lo merita”

Mirana si meravigliava ogni volta.

Alice dimostrava coraggio e altruismo, doti rispettabili e di grande valore.

Si alzò dal trono e fece cenno alla ragazza di seguirla fino alla cucine.

Con movimenti frivoli, la regina iniziò a fare avanti e indietro per tutta la stanza, nominando ingredienti di ogni genere e facendo venire il volta stomaco alla povera Alice.

Grasso di sanguisuga
Tre penne di gallina bianca
Due gocce di rugiada di Marzo
Una lacrima amara di asino anziano
Una lacrima di gioia di rana
Clorofilla di belladonna
Un guscio d’uovo di ornitorinco
Una manciata di pelo di carcassa di gatto
Tre denti d’oro
Un’unghia del piede di nutria

Tutti ingredienti che, mescolati assieme, avevano dato origine ad una sostanza viscosa e dall'aria appiccicosa.

“Ecco a te” Mirana porse ad Alice l'ampolla contenente questo liquido color verde e quasi fosforescente “Apparirai direttamente nel luogo dove si trova chi stai cercando”

Alice lo guardò schifata, immaginando già il sapore orribile e la sensazione di quella cosa che avrebbe dovuto scendere lungo la sua gola.

Ancora oggi si chiedeva come avesse fatto a non dare di stomaco ogni volta che beveva quelle cose.

“Per tornare indietro potrai utilizzare questo” Mirana porse ad Alice un biscotto la cui decorazione al cioccolato formava la parola MANGIAMI.

“Perché mi sembra di esserci già passata?” domandò sarcastica Alice, facendo sorridere la regina.

Poi sospirò e osservò il contenuto dell'ampolla “Alla salute, Alice” si auto-disse e bevve quel liquido viscoso e anche appiccicoso.

Il sapore era orribile e per un attimo credette di aver mangiato una cimice.

Non ebbe il tempo di ribattere che vide l'intera stanza dissolversi nel nulla.

 

*****

 

“Ciao sorellona!” esclamò Toby in tutta fretta, lasciando Sarah sul bordo del marciapiede e correndo dai suoi amichetti di scuola.

Sarah sorrise appena e attese di vederlo scomparire all'interno della struttura prima di andarsene.

Man in mano che camminava incontrava con lo sguardo molte persone che conosceva, tra cui alcune vecchie compagne di scuola e persino la signora della libreria che l'aveva soccorsa quando era stata male la prima volta.

Istintivamente si portò una mano al petto dove un tempo vi era la cicatrice maledetta.

Una cicatrice che stava per portare Sarah alla disperazione.

A causa di essa non era riuscita a finire gli studi e andare al college e non era riuscita nemmeno a tenersi l'unico lavoro che aveva trovato come cameriera.

Un danno dopo l'altro che l'avevano portata ad isolarsi ancora di più.

Al posto di quel segno, adesso, c'era un ciondolo a tre cerchi, incrociati orizzontalmente, che rappresentavano la forza.

Lo strinse ed avvertì la rabbia crescere dentro di lei, mentre ripensava a chi glielo aveva regalato mesi prima.

Perché Kal era stato così crudele?

Lei stava per fare una scenata, lo sapeva e si era già pentita, ma lui poteva benissimo fermarla con altri modi.

Perché abbassarsi a tanto? Perché parlare come Jareth?

Jareth...se mai lo avesse rivisto...Dio solo sapeva cosa non avrebbe fatto.

Non gli rimproverava più i cinque anni di supplizio, era riuscita a capirlo e non sarebbe mai riuscita a biasimarlo.

Ma quei tre mesi...quelli li avrebbe pagati.

Si addentrò nel parco, lo stesso da cui tutto era partito.

Jareth era lì quel giorno, l'aveva visto in tutta la sua maestosità e nella forma di barbagianni dalle ali dorate.

Lei era troppo presa dalla recitazione per rendersi conto di aver davanti qualcosa di unico.

Si andò a sedere sulla panchina accanto al laghetto, dove un paio di anatre insieme ai cuccioli nuotavano allegramente.

Era tutto così calmo e non c'era ancora nessuno lungo i sentieri del parco, o almeno così credeva.

“Scusami?” una voce femminile alle sue spalle la obbligò a voltarsi “Sei Sarah?”

Sarah guardò la ragazza che le parlava e non poté fare a meno di spalancare la bocca.

Sarà stata alta quanto lei e possedeva dei lunghi capelli biondi che giungevano fin sotto al seno.

Due occhi azzurri come il cielo e, per concludere, un abbigliamento che dava a Sarah l'idea che non appartenesse a quel mondo.

Il perché? Aveva indosso un'armatura argentata tipica dei cavalieri.

Sarah aveva quasi paura a risponderle in quanto aveva capito che giungeva dall’Underground o qualche posto del genere.

Era lì per lei? O era venuta per Jareth?

Purtroppo c'era solo un modo per scoprirlo.

Annuì “S-sì”

“Meno male” sorrise la ragazza “Credevo di essere apparsa nel luogo sbagliato”

“Ci conosciamo?” domandò stupidamente Sarah.

La ragazza scosse la testa “No, ma io conosco te, la fama ti precede” allungò la mano “Sono Alice Kingsley, anche io ero di questo mondo una volta”

Sarah si incuriosì “Una volta?”

“Vivevo a Londra” disse “Poi ho deciso di rimanere al fianco della regina Mirana del Sottomondo ed i suoi abitanti”

Appena Sarah udì il nome della regina Mirana,sentì il cuore sprofondare.

Era la regina nominata da Kal quella mattina.

“E' successo qualcosa a Kal?” fu la prima cosa che chiese “Ti prego dimmi che sta bene”

Alice sorrise “Sta benissimo, non preoccuparti” la rassicurò “Sono venuta qui per portarti nel Sottomondo dalla regina”

“Cosa?” Sarah era confusa “Non è possibile, non posso tornare con te”

“E chi l'ha detto?”

“Io...” deglutì “Ho abdicato in favore di Jareth, non posso tornare nell'Underground”

Alice non poté fare a meno di ridere “Ti sei appena risposta da sola” disse “Io ti porto nel Sottomondo, no nell'Underground e poi chi lo ha detto che non ci puoi tornare?” ammiccò.

Sarah non aveva capito niente, probabilmente neanche la stava più ascoltando, l'unica cosa a cui pensava era Kal.

Se Alice doveva portarla nel Sottomondo era sicura che si trattava di lui.

“Come faccio tornare?”

Alice si stupì.

Era convinta che per convincere Sarah avrebbe dovuto fare i salti mortali e invece è stato più semplice del previsto, senza contare che l'idea di venirla a prendere era partita da lei.

Vedere Jareth così affranto le aveva fatto scattare la scintilla e voleva aiutarlo a stare meglio.

Sarah era la cosa giusta da fare.

Frugò all'interno di una sacca in cuoio e tirò fuori il biscotto che le aveva dato Mirana.

“Mangiami?” ridacchiò Sarah, leggendo la scritta al cioccolato su di esso.

Alice lo divise a metà “Eh sì, se vuoi venire sì”

Sarah annuì e prese la sua metà.

Il Sottomondo, una nuova terra diversa dall'Underground.

Fece un profondo respiro.

-Fa che Kal stia bene- pensò e poi mangiò la sua metà.

  
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