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Autore: Laurell    25/06/2021    0 recensioni
[Michel Sheen/David Tennant]
Michael e la sorpresa per il compleanno del suo demone preferito
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Londra, 18 aprile

Dopo la doccia, Michael fissò la propria immagine allo specchio per una manciata di minuti. Non riusciva davvero a vedersi senza più la barba e con i nuovi capelli color pel di carota; sembrava che la sua testa stesse per prendere fuoco. Sospirò passandosi una mano tra i ricci indomabili, cosa non avrebbe fatto per lui. Inforcò gli occhiali da sole, afferrò il soprabito di una taglia più grande, baciò sua moglie che dormiva sul divano e uscì. 
Per strada nessuno sembrò riconoscerlo o curarsi di lui; meglio così, pensò, il travestimento funzionava. In meno di mezz’ora si trovò davanti la casa a due piani che il suo amico chiamava “la mia fortezza”.
Ricordava perfettamente la prima volta che ci era stato, il pianto dell’ultimo nato di casa Tennant gli trapanava ancora le meningi. Con un imbarazzato sorriso rammentò anche la seconda volta che si era seduto sul divano in pelle nera in soggiorno, la camicia stropicciata e il respiro pesante mentre l’altro cercava di preparare del tè per calmare la folle corsa dei loro battiti. 
Quella terza volta, però, sarebbe stato diverso. Prima di tutto perché David non si aspettava affatto una sua apparizione credendolo fuori città, poi perché nel giorno del suo compleanno l’uomo sarebbe sicuramente stato circondato dalla famiglia al completo e lui non voleva farsi notare. Si fermò poco oltre l’abitazione, al riparo da sguardi indiscreti dietro un cespuglio abbastanza alto e tirò fuori il cellulare. Si sentì prepotentemente ridicolo: un uomo della sua età con famiglia che fa questo genere di cose? Frequentare lo scozzese aveva su di lui il potere di riportarlo indietro nel tempo, quando per ogni problema la semplice soluzione era il tocco gentile della persona amata. Loro però erano divisi, e tali dovevano restare agli occhi del mondo; non erano certamente pronti alla bufera mediatica che ne sarebbe conseguita.
Scrisse poche parole e restò in attesa, agitato come al primo appuntamento.  
-Ehi bianconiglio, finalmente ti ho trovato! - trillò David scorgendolo nel nascondiglio che si era creato. 
-Piantala Dave, e non urlare così. Qualcuno potrebbe sentirci- gli rispose tirandolo verso di sé. Perché doveva essere così dannatamente burlone? 
Percepito l’impaccio, David si sedette a terra accanto al suo uomo preferito dell’intero globo posando delicatamente una mano sulla sua. E non poté non notare come l’altro aveva ridotto i suoi morbidi ricci. 
-Come ti sei combinato angelo mio? -
-Avresti preferito che fossi venuto con un cartello al collo per farci scoprire da tutti? - ironizzò Michael con una smorfia -Piuttosto, cosa le hai detto? -
Non serviva specificare a chi si stesse riferendo, la preoccupazione nella voce fu sufficiente. 
-Che andavo a gettare la spazzatura- gli rispose David sollevando le spalle in un sospiro.
Non avevano molto tempo, non l’avevano mai avuto ma sul set di quella dannata serie, che era stata l’origine di tutto, preoccuparsene sembrava un modo altamente futile di trascorrerlo. Avevano vissuto sostanzialmente in simbiosi e il loro rapporto si era approfondito col passare dei giorni. L’ultima settimana l'avevano trascorsa interamente l’uno accanto all’altro, senza separarsi mai. Nemmeno di notte. 
-Ti ho portato un regalo- Michael lo riportò alla realtà, tendendogli un pacchetto quadrato malamente incartato. 
-Non sarà mica un’altra cravatta!?-
-Aprilo invece di borbottare-
Lo scozzese ubbidì rimanendo teneramente sorpreso da quel portachiavi a forma di diavoletto.
-E con questo cosa vorresti dirmi? - ammiccò rivolto all’amico.
-Immagina- furono le uniche parole che Michael riuscì a sussurrare prima che l’altro gli attaccasse le labbra. 
Un bel bacio intenso, era proprio quello che Michael cercava per tornare a respirare aria pura e scacciare le preoccupazioni che gli velavano la mente. Sentì il giovane attore sorridere, altamente consapevole del vicendevole effetto di quei pochi tocchi. Si separarono ma il benessere provato li avrebbe accompagnati fino all’incontro successivo.
Un ultimo scambio di sguardi, poi David si alzò tendendo la mano al suo compagno. 
-Anche volendo buttare i rifiuti a uno a uno, a quest’ora avrei dovuto già essere tornato-
Uno alla volta uscirono dal loro nascondiglio; Michael si incamminò lentamente tendendo l’orecchio alla voce sempre più lontana di David che rispondeva a sua moglie. 
-Chi era? -
-Un giornalista, voleva augurarmi buon compleanno-

 
   
 
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